Purtroppo i campanelli d'allarme ci sono sempre, siamo noi che non vogliamo vederli. Non si sta parlando di bambine, dove veramente c'è l'innocenza e l'ingenuità, in quel caso si parla di vittime. Qua si sta parlando di donne adulte e responsabili. Ho capito il messaggio che Evelyn vuole dare. Non sta dando colpe, ma responsabilità, e la responsabilità è quella di "svegliarci", di stare attente all'uomo che abbiamo accanto. Quante volte si sente parlare di violenza sulle donne o di femminicidio, i segnali ci sono? Sì che ci sono. Quanti uomini picchiano le loro donne e noi zitte, e prima che ci picchiassero quanto controllo, abuso, manipolazione c'è stato. Parlo anche per esperienza diretta: io i segnali li ho visti, ma li ho ignorati perché? Io lo salverò! Io lo cambierò! Lo faccio per mio figlio e tante altre c∙∙∙∙∙e. Ma la verità è che questa mentalità va abbattuta, sì, perché di retaggio culturale stiamo parlando, a partire dalle nostre bisnonne, nonne, mamme. Questo è l'esempio che noi donne oggi abbiamo avuto, di donne che hanno accettato tutte le umiliazioni, la mancanza di rispetto per paura, e ci sarebbe un elenco di paure da scrivere. E torno a scrivere: possibile mai che 30.000 o 32.000 donne non sapessero? Non credo proprio. Le belle addormentate nel bosco.

A proposito del gruppo Facebook "Mia Moglie"
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Però, se sul serio tu o le altre avete un dubbio e vorreste provare ad indagare, come potreste materialmente fare visto che quel gruppo l'hanno chiuso?
Non credo che il maresciallo preposto si metterà a chiamare ogni donna presente in Italia per vedere se è li presente.
Quindi una come se lo toglie il dubbio?
Ovviamente non potrei.
E nessuno può toglierselo adesso.
Forse all'epoca sbagliai e avrei potuto informarmi se poter denunciare anche solo l'essere stata aggiunta a quel gruppo...ma di foto mie questa persona non ne aveva, eccetto quelle del mio profilo Tinder.
Guarda dico di più, io non l'ho voluto dire per non impanicare oltre il dovuto visto il forum, ma in verità non c'è mica solo quella paginetta!!!
Quella l'hanno chiusa 30000 iscritti e già si sa che ne hanno aperte altre di pagine in particolare su Telegram trasferendo il tutto, ed a tutto questo non gli si va dietro per quanto è ormai diffuso...
Il gruppo in cui avevano inserito me era proprio su Telegram, ma io lo presi come uno scherzo di cattivo gusto, e non c'erano foto (in realtà non ho mai verificato pechè sono uscita subito).
Ho letto ieri su Instagram che adesso si stanno spostando perfino sul "Forum dei brutti", arriveranno a chiudere anche quello?
Ma il mio era un discorso di responsabilità nella scelta: quando si sceglie un compagno/a bisogna stare ben attenti a chi ci mettiamo in casa, perché la responsabilità non è soltanto nei confronti di noi stessi ma soprattutto dei figli che si troveranno a pagare colpe per le nostre scelte sbagliate.
Purtroppo non si finisce mai di conoscere le persone e anche dietro i più amorevoli può nascondersi un depravato.
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E mi dispiace.
Perche se dobbiamo dirla tutta.
Allora dovremmo evitare tutti quelli che qua sopra negano il patriarcato..
Beh, in realtà, il patriarcato contemporaneo, secondo il pensiero femminista, è un dibattito aperto e le riflessioni, o anche le critiche, non vedo perché debbano essere tranciate sul nascere. Non è ancora una religione..
Chi nega, in un certo qual modo, lo fa comunque discutendo e da possibilità agli altri di spiegare meglio il patriarcato contemporaneo. La verità è indistruttibile, perché si basa su un disegno logico forte che sebbene venga attaccato, rimane in piedi...
Purtroppo, c'è sempre un sentimento ideologico e allorché una Evelyn, o un'altra persona, fa una riflessione, anche in modo candido, bisogna metterle sulla schiena il bollo "Ciò che dici è patriarcato, ti rendi conto?"...
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interessante notare come la discussione sia virata dal cercare di capire il fenomeno degli uomini che oggettificano la donna, al parlare di responsabilità delle vittime. Fortunatamente in tribunale queste cose non valgono nulla e le donne in questione riceveranno un lauto risarcimento.
Finisce sempre così.
Al bar, su Facebook, sui vari social.
Personalmente non ho altro da aggiungere alla discussione.
Ho già tratto le mie conclusioni.
E sono piuttosto convinta che ancora non siamo pronti ad accettare che ci sia un problema sistematico quando si tratta di donne e corpo femminile. E sì, è legato al patriarcato. E no, non ci vedo ingenuità.
Buon proseguimento.
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interessante notare come la discussione sia virata dal cercare di capire il fenomeno degli uomini che oggettificano la donna, al parlare di responsabilità delle vittime. Fortunatamente in tribunale queste cose non valgono nulla e le donne in questione riceveranno un lauto risarcimento.
Dal mio punto di vista, che le vittime non abbiano alcuna responsabilità è indubbio, così come è fuori discussione la presenza di reati, sotto molteplici punti di vista.
Quanto al fatto che un gruppo su Facebook possa essere messo in relazione con dinamiche patriarcali, ritengo sia un tema interessante di confronto. Lo è soprattutto per chi, magari, non ha chiara la differenza tra patriarcato storico, antropologico o sociologico e il patriarcato nella sua accezione contemporanea femminista. In quest'ultimo caso, infatti, non si tratta di cercare la "logica del patriarca storico", che non c'è, ma di comprendere come il concetto rimandi al sessismo, alle disuguaglianze e ai rapporti di potere che attraversano anche le relazioni interpersonali, o come dicevamo la mercificazione del corpo femminile.
È evidente che ci troviamo di fronte a uno spettro molto ampio di situazioni e possibilità, che meritano di essere analizzate nel dettaglio, come nel caso della mercificazione del corpo femminile. Altrimenti si rischia di semplificare troppo, riducendo tutto a un contenitore indistinto: non adattando così la definizione di "patriarcato" alle circostanze, con le loro sfumature, ma sono le circostanze stesse che vengono forzate e rese "nere o bianche" per aderire alla definizione.
Con ciò, non volevo certo spingerti ad abbandonare la discussione. Mi sono permessa di intervenire perché, personalmente, mi considero tra coloro che preferiscono riflettere autonomamente sul concetto di patriarcato contemporaneo, cercando di distinguere i contesti in cui tale termine e relativo significato risulti pertinente da quelli in cui, invece, ne percepisco l'uso come poco opportuno o persino problematico.
Tendo quindi a percepire come un'accusa quando un'affermazione viene subito inglobata nelle logiche patriarcali. Ma è un problema mio, evidentemente.
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Ma il mio era un discorso di responsabilità nella scelta: quando si sceglie un compagno/a bisogna stare ben attenti a chi ci mettiamo in casa, perché la responsabilità non è soltanto nei confronti di noi stessi ma soprattutto dei figli.
Concordo, a volte c'è tanta fretta di trovare un compagno: "voglio un compagno" che, penso, capiti a chi si sposa con un ruolo più che con una persona.
Purtroppo i campanelli d'allarme ci sono sempre, siamo noi che non vogliamo vederli.
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Non si sta parlando di bambine.
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I segnali li ho visti, ma li ho ignorati. Perché???
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Io lo salverò! Io lo cambierò! Lo faccio per mio figlio e tante altre c∙∙∙∙∙e.
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Ma la verità è che questa mentalità va abbattuta, sì, perché di retaggio culturale.
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Questo è l'esempio che noi donne oggi abbiamo avuto, di donne che hanno accettato tutte le umiliazioni, la mancanza di rispetto.
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E torno a scrivere: possibile mai che 30.000 o 32 mila donne non sapessero??? Non credo proprio. Le belle addormentate nel bosco.
Personalmente penso che le "belle addormentate nel bosco" ci siano sul serio e che, forse, si stia in effetti parlando abbastanza di "bambine" (in alcuni casi), almeno quanto i "visigoti".
Tu prova a mettere in un corpo sano e adulto la testa di un bambino e poi vedi che ti viene fuori un vandalo, un visigoto, un unno, un pirata vichingo ecc., perché i bambini non hanno freni inibitori, non concepiscono la responsabilità, le conseguenze delle loro azioni. È solo un voglio, voglio e voglio... e al diavolo le conseguenze.
In questo caso diventa un: "voglio un compagno", poco importa chi, basta che si comporti come da "copione di romanzetto harmony" (come da ruolo). Comportamento ahimè facile da simulare, ma che può nascondere di tutto, un tutto che emergerà in seguito.
Quando emerge quell'"altro", i famosi segnali, possono esserci reazioni passive di tolleranza e sopportazione ad limitum, per le motivazioni accennate da Leila, ovvero retaggi culturali patriarcali o sindrome della crocerossina, ecc.
Oppure può anche capitare che la persona si arrabbi, perché l'altro ha spezzato il ruolo: "Non pensavo che tu fossi così!"... che ci sta, ma diventa paradossale se detto magari dopo anni. Lì: o il coniuge era un genio della recitazione per anni, o poco importavano i segnali, perché fin dall'inizio poco importava chi fosse il coniuge.
Contava maggiormente che risultasse strumentale a un ruolo (al voglio), dunque difficilmente poi emergerà comprensione verso chi, a cui la comprensione non era riservata fin dall'inizio.
È come se non mi entrasse in testa che tra una moglie e un marito che si amano (suppongo) si facciano bastardate simili: lui che pubblica di nascosto sue immagini intime e lei che per reazione va in procura a rovinarlo, e tutto questo così... in un soffio.
Mi domando sinceramente in che cavolo di mondo vivo ormai...
Eh... Il mondo del voglio e della fretta.
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Un uomo può nascondere anche per tutta la vita inclinazioni come quelle che si sono manifestate in questo gruppo, come si può ipotizzare che ci sia un concorso di repsonsabilità da parte delle vittime? Non è che uno quando si fidanza ha un cartello con su scritto in fronte "sono un esibizionista, godo a mostrare foto della mia compagna".
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Un uomo può nascondere anche per tutta la vita inclinazioni come quelle che si sono manifestate in questo gruppo,
Dipende molto anche dalla sensibilità percettiva della donna o da quanto "vuole vedere" se il tizio non è un genio del masking. In famiglia, da me, io ho visto inclinazioni caratteriali del coniuge molto prima che le vedesse lei in questione. Ora: o io ho i superpoteri o circola tanta "cecità" e penso che Evelyn intenda la stessa cosa:
Comunque il problema non sono loro, a mio avviso, ma le donne che se li sono presi… perché non veniamo a dirci che un uomo farfallone e stupidotto non si riconosce subito, suvvia.
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Dipende molto anche dalla sensibilità percettiva della donna o da quanto "vuole vedere" se il tizio non è un genio del masking. In famiglia, da me, io ho visto inclinazioni caratteriali del coniuge molto prima che le vedesse lei in questione. Ora: o io ho i superpoteri o circola tanta "cecità" e penso che Evelyn intenda la stessa cosa:
Ma dai, che ci vuole a nascondere una cosa del genere su. Tu parli di inclinazioni caratteriali... Qui si parla di uno che potenzialmente si eccita a mostrare la compagna... Non è una cosa che puoi "indovinare". Non è come il violento che in qualche modo esce fuori o il padre padrone (anche quello prima o poi esce), qui si parla di chi si fa le pugnette su certe cose (per andare sul tecnico).
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Un uomo può nascondere anche per tutta la vita inclinazioni come quelle che si sono manifestate in questo gruppo, come si può ipotizzare che ci sia un concorso di repsonsabilità da parte delle vittime? Non è che uno quando si fidanza ha un cartello con su scritto in fronte "sono un esibizionista, godo a mostrare foto della mia compagna".
Perché sono 30.000, Fran. Non voglio dire che tutte e 30 sapessero, ma forse qualcuna sì. Che poi sti deficienti debbano essere puniti per lo squallore che hanno compiuto, su questo non ci sono dubbi. E poi credo che generalizzare non sia giusto!
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