A proposito del gruppo Facebook "Mia Moglie"

  • Comunque il problema non sono loro, a mio avviso, ma le donne che se li sono presi

    E' una frase "forte" quella che hai scritto.

    Forse perchè io credo che, in fondo, le persone non si finisce mai di conoscerle.

    La base dei rapporti sarebbe (condizionale d'obbligo) la fiducia, dare fiducia.

    Difficile, inoltre, prevederne comportamenti; supposizioni, campanellini d'allarme ci possono essere, ma non sempre palesi.

    Tanti "voltafaccia".

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Immaginavo il mio messaggio venisse travisato.


    Ovviamente mi aspetto che questi esseri immondi vengano puniti aspramente per quello che hanno fatto.


    Ma il mio era un discorso di responsabilità nella scelta: quando si sceglie un compagno/a bisogna stare ben attenti a chi ci mettiamo in casa, perché la responsabilità non è soltanto nei confronti di noi stessi ma soprattutto dei figli che si troveranno a pagare colpe per le nostre scelte sbagliate. Io mi ci sono ritrovata indirettamente, so di cosa parlo e dei traumi che mi ha lasciato.


    La 'composizione della società' è la donna a deciderlo, è un dato di fatto. E' la donna che sceglie quali saranno gli uomini che avranno la possibilità di riprodursi (ovviamente questo in una società libera come la nostra, non sto certo parlando del Pakistan dove lì sì che c'è il patriarcato vero).

    Quindi prima le donne capiscono l'immenso potere che hanno nelle mani e imparano ad usarlo, meglio è per tutti.

  • Immaginavo il mio messaggio venisse travisato.

    No scusa.

    Ma non è stato travisato nulla.


    Hai scritto una cosa che da parte della responsabilità alle donne.

    Quando la responsabilità è di chi commette il reato.


    Ancora nel 2025 stiamo a discutere di come debbano essere le donne a fare certe scelte?

    Possibile che anche quando non c'entrano niente sia sempre colpa loro?


    Quindi una poveraccia doveva prevedere che il marito fosse un cretino simile perché c'erano dei "segnali".

    Sì, certo.

  • Hai scritto una cosa che da parte della responsabilità alle donne.

    Quando la responsabilità è di chi commette il reato.


    Ancora nel 2025 stiamo a discutere di come debbano essere le donne a fare certe scelte?

    Possibile che anche quando non c'entrano niente sia sempre colpa loro?

    Non credo che Evelyn voglia togliere qualcosa alla responsabilità penale e morale di coloro che hanno compiuto questi fatti deplorevoli. Ma credo semmai voglia aggiungere a questo anche una responsabilità pratica, in quelle donne che magari anche in buona fede si uniscono a personaggi dalla dubbia moralità, che piacciono magari superficialmente, attratte da aspetti effimeri del carattere.


    Non contraddice in nulla quanto detto e affermato finora da chi condanna questo tipo di scempiaggini. Si tratta di un discorso più generale che va oltre il caso specifico. Trae in inganno il termine "responsabilità": lei si riferiva credo a una responsabilità pratica per migliorare la società.

  • Quindi una poveraccia doveva prevedere che il marito fosse un cretino simile perché c'erano dei "segnali".

    Sì, certo.

    Sì esattamente, che ti piaccia o no.

    I segnali ci sono sempre, basta fare attenzione, e alla prima virgola che non torna si chiude, invece di trascinare situazioni tossiche per anni.

    Mio padre era uno di quei soggetti da evitare come la peste, non ti dico la quantità di segnali d'allarme che ha ricevuto mia madre già in pochi mesi di fidanzamento.

    Se poi i campanelli d'allarme non si vogliono vedere, c'è poco da fare. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

  • Che ci siano donne, e io mi ci metto in mezzo, che abbiano comunque delle responsabilità, non colpe ma responsabilità, mi piace di più, questo è vero. Che si facciano abbindolare, che facciano finta che vada tutto bene per "amore" dei figli, qualsiasi sia la motivazione, noi donne siamo sempre responsabili, innanzitutto di noi stesse. Che poi, mentre scrivevo, mi è venuta in mente una cosa: ma possibile mai che 32.000 donne fossero ignare? Mah, mi sembra una cosa incredibile. Di 32.000 stiamo parlando, non di 2 o 3 donne.

  • Sì esattamente, che ti piaccia o no.

    I segnali ci sono sempre, basta fare attenzione, e alla prima virgola che non torna si chiude, invece di trascinare situazioni tossiche per anni.

    Mio padre era uno di quei soggetti da evitare come la peste, non ti dico la quantità di segnali d'allarme che ha ricevuto mia madre già in pochi mesi di fidanzamento.

    Se poi i campanelli d'allarme non si vogliono vedere, c'è poco da fare. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

    Tuo padre era una persona da evitare, ma non significa che avrebbe postato una foto di tua madre su un sito.


    Sono cose diverse.


    E dare per scontato che dietro queste cose non ci siano persone "normali" o bravi genitori, significa non sapere di cosa si sta parlando.


    Come al solito è molto piu comodo giudicare le vittime. Oltre il danno anche la beffa. Sono loro che dovevano fare attenzione!

    Non gli schifosi esseri che hanno commesso il reato. No, loro, le donne dovevano prevedere che un giorno il loro compagno avrebbe postato delle loro foto intime su un sito web.



    E mi dispiace.

    Perche se dobbiamo dirla tutta.

    Allora dovremmo evitare tutti quelli che qua sopra negano il patriarcato...

    Perché sarebbero il classico esempio di uomini da non conoscere.

  • Non credo che Evelyn voglia togliere qualcosa alla responsabilità penale e morale di coloro che hanno compiuto questi fatti deplorevoli. Ma credo semmai voglia aggiungere a questo anche una responsabilità pratica, in quelle donne che magari anche in buona fede si uniscono a personaggi dalla dubbia moralità, che piacciono magari superficialmente, attratte da aspetti effimeri del carattere.


    Non contraddice in nulla quanto detto e affermato finora da chi condanna questo tipo di scempiaggini. Si tratta di un discorso più generale che va oltre il caso specifico. Trae in inganno il termine "responsabilità": lei si riferiva credo a una responsabilità pratica per migliorare la società.

    Seguendo questo ragionamento, per me tu saresti un uomo da evitare.

  • Se una donna decide liberamente, consapevolmente e senza pressioni economiche o sfruttamento di prostituirsi o di fare pornografia, non possiamo automaticamente affermare che stia "riproducendo il patriarcato". Si tratta di una scelta personale, e il fatto che sia libera dal punto di vista del consenso è cruciale.

    Non credi che siano anche le singole scelte od opportunità personali contribuire, nel loro insieme, a modellare il contesto?


    Mi sembra di capire che gran parte dei fenomeni legati alla mercificazione del corpo femminile - dall'industria pornografica a realtà più recenti come OnlyFans- pur presentandosi come spazi di autonomia e di guadagno per la donna, restano comunque inscritti all'interno di una cultura patriarcale ancora operante.


    Se la mercificazione del corpo è un elemento intrinseco nella cultura patriarcale, desumo, sarebbe auspicabile ridimensionare questa mercificazione. Quindi in teoria una donna che scegliesse consapevolmente di prostituirsi non dovrebbe trovare un seducente mercato in cui facilmente collocarsi, specie dove possa gestire in apparente autonomia i suoi guadagni.


    Mi viene in mente il recente fenomeno del "Calippo Tour", dietro al quale si scoprì l'esistenza di un enorme giro di denaro, truffe e persino la presenza di un boss al vertice: una realtà probabilmente non isolata, che rientrerebbe dunque nelle logiche patriarcali. Considerata la grande risonanza della notizia nel panorama degli influencer, se ne parlò molto. Alcune influencer/modelle che operano nel settore del sesso da anni (ben prima dell'avvento di OnlyFans), offrendo servizi simili come contenuti pornografici su richiesta e prestazioni dal vivo, hanno osservato come il flusso di denaro, la risonanza che la piattaforma consente e quindi la facilità di accesso per le ragazze rappresentassero una forte contropartita. Per questo, essendo già affermate, preferivano mantenere un'attività autonoma.


    Mi sembrano casi in cui la libertà personale e consapevole di prostituirsi viene esercitata in modo responsabile, anche grazie a una maggiore esperienza e conoscenza del lato oscuro del settore. D'altra parte, però, penso a quelle ragazze o modelle che, pur partendo dallo stesso principio di consapevolezza e relativa libertà nel mercificarsi (che moralmente non possiamo, desumo, criticare...), finiscono per diventare -come nel caso delle due ragazze del Calippo Tour- vere e proprie galline dalle uova d'oro per un sistema che le sfrutta e le trasforma in prodotto.


    La libera scelta di prostituirsi può dirsi realmente consapevole solo fino a prova contraria, ossia quando si ha piena coscienza di ciò che si sta facendo, non può esserlo solo in potenziale o nelle intenzioni o in linea filosofica. A mio avviso, non è sufficiente sostenere che una donna che decida di mercificare se stessa sia automaticamente estranea a qualsiasi logica patriarcale solo perché non vi è un evidente sfruttamento. La consapevolezza individuale, infatti, rappresenta un terreno estremamente fragile e sfumato, in cui i confini tra autodeterminazione e condizionamento sociale risultano spesso difficili da tracciare con nettezza.

    DALI :hibiscus:

  • Tuo padre era una persona da evitare, ma non significa che avrebbe postato una foto di tua madre su un sito.


    Sono cose diverse.


    E dare per scontato che dietro queste cose non ci siano persone "normali" o bravi genitori, significa non sapere di cosa si sta parlando.

    Tranquilla, ha fatto ben di peggio.


    E no, non è stato affatto un buon genitore, come dubito assai lo fossero quei 30000.

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