L'uomo, l'unico animale che giura amore eterno per riprodursi

  • Condivido pienamente l’idea che famiglia e figli debbano essere una scelta consapevole, non il frutto di automatismi sociali. È proprio la nostra capacità di scegliere e attribuire significato alle cose che ci distingue.


    Io ho desiderato con tutta me stessa diventare madre, e ho anche lottato per questo. Ma nel mio cuore, più del desiderio di maternità, c’era un bisogno profondo di amare e prendermi cura. Ho una figlia, ma in realtà ho avuto tanti “figli”: persone a cui ho donato tempo, ascolto, affetto, presenza.

    Non li ho messi al mondo, ma li ho amati e accompagnati nella vita come una madre. E ancora oggi, mi considerano tale.



    Questa è la cosa più bella della mia vita. Ed è ciò che mi fa sentire davvero felice e realizzata.


    E tutto questo l’ho fatto senza mai dover giurare amore e fedeltà a qualcuno. Non ho costruito una famiglia nei termini tradizionali, non ho avuto accanto un partner “per la vita”. Ma questo non ha reso il mio amore meno autentico, né ha impedito che io potessi dare e ricevere affetto profondo.


    Ci sono molti modi per amare, accogliere, costruire. E ciascuno ha il diritto di scegliere il proprio, senza dover rientrare per forza in un modello prestabilito.

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Sottoscrivo anche le virgole.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • L’essere umano è l’unico animale che, per riprodursi, deve almeno intenzionalmente, in una prospettiva futura, giurare amore e fedeltà a un partner che idealmente dovrebbe essere quello della vita intera.

    Poi, che questo accada davvero è un altro discorso. Ma almeno nelle intenzioni, secondo i canoni della società e il nostro percorso di educazione culturale, è così.

    Semplicemente l'essere umano è l'unico animale che si preoccupa per il futuro e soffre per problemi che non esistono (che non esistono adesso e forse non esisteranno mai), perché tenta di prevederli.

    Questo ci ha permesso di restare vivi, ma di contro ci dona anche l'ANSIA.

    Gli animali non soffrono di ansia perché vivono semplicemente i presente. E se fano qualcosa per il futuro (tane, alveari, scorte alimentari, ecc) lo fanno solo istintivamente.


    Promettersi qualcosa "PER SEMPRE" è la più grande idiozia che si possa fare in questa vita terrena e gli avvocati divorzisti lo sanno bene.

    Tuttavia istintivamente cerchiamo di prevenire e di prevedere i futuro: dal posto fisso con contratto a tempo indeterminato, ai tarocchi e oroscopo.

    Il matrimonio è solo uno dei modi per tentare di SCONFIGGERE la precarietà della vita, l'inesistenza delle certezze (a parte la morte e le tasse).

    E' un rituale per creare una illusione.

    Come il battesimo (o qualunque benedizione, la religione in generale), per creare l'illusione di essere protetti da un'entità superiore.

    Come il funerale, per creare l'illusione che ci sia qualcosa e non l'ignoto, non il NON NOTO.

    L'essere umano vuole certezze, vuole sapere. Ha paura dell'ignoto e dell'incertezza.


    Sono fermamente convinto che famiglia, matrimonio e figli siano scelte che vanno sentite nel profondo. Bisogna esserne convinti.

    Certo... tanto poi non cambia niente.

    Si separano pure quelli che se lo sentivano nel profondo, te lo garantisco.

    Le tue parole sono quelle di chi si sente "un caso speciale", della serie: "a noi non succederà, perché noi ne siamo convinti davvero, non come gli altri".

    Anche questo è un tentativo di illudersi di avere delle certezze.


    Sono il primo a sostenere che ciascuno debba sentirsi libero di scegliere la propria strada, in base ai propri bisogni e aspirazioni. Non c’è nulla di male nel non volere una famiglia, nel voler restare single o semplicemente nel seguire un proprio percorso.

    non lo trovo affatto egoistico.

    Pienamente d'accordo. E pure se fosse egoistico non me ne fregherebbe niente.


    si arriva comunque, inevitabilmente, alla fine dei nostri giorni.

    E allora, a quel punto, non dovremmo forse chiederci se tutto il tempo che abbiamo dedicato a noi stessi, pur essendo volato via, abbia in qualche modo impedito alla nostra specie di continuare?

    E a me che mi frega?

    Ti dirò di più: non avendo figli, per me il mondo può venire colpito da un enorme asteroide esattamente il giorno dopo la mia morte.


    E se, per quanto sia stata meravigliosa la nostra esistenza, non abbiamo forse negato a un’altra creatura la possibilità di viverne una altrettanto?

    Pazienza. Si incarnerà in qualcun altro.

    Io nel frattempo son morto. Finish.

    Non tocca a me salvare il mondo. Non ho firmato alcun contratto al momento del mio concepimento!


    Andrea

  • Il matrimonio è solo uno dei modi per tentare di SCONFIGGERE la precarietà della vita, l'inesistenza delle certezze (a parte la morte e le tasse).

    Capisco l’idea che il matrimonio possa sembrare un tentativo di dare stabilità all’esistenza, ma dire che serva a sconfiggere la precarietà mi sembra un po’ troppo romantico… o ingenuo.

    Oggi, in molti casi, è più facile divorziare che disdire un contratto con la Tim, e almeno il divorzio ha una procedura chiara!

    La verità è che le certezze non le garantisce nessuna firma, nemmeno quella sull'altare. La stabilità si costruisce attraverso relazioni responsabili e legami solidi, giorno dopo giorno, con presenza, dialogo, scelte consapevoli e volontà reciproca, non con contratti, formule o rituali.

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Bellissima e confortante testimonianza! Grazie! <3

  • Chiedere perché non fai un figlio la trovo di un indelicatezza insopportabile, magari una ci ha provato e non ne può avere e ci sta male, e si sente chiedere di continuo "e voi quando lo fate? Adesso tocca a voi. Almeno uno lo devi fare è bellissimo non sai cosa ti perdi".

    La mia risposta in questi casi è: con i soldi che ho risparmiato nel non fare un figlio potrò permettermi di trascorrere la mia pensione a Cuba con il badante cubano di 30 anni più giovane.

    Così li zittisco.

    Ora che ho passato i 40 grazie a Dio non me lo chiedono più.

    Il mio istinto materno è sufficientemente appagato nel prendermi cura del mio gatto.

    Sarò "strana" io ma non ho mai capito come si possa provare tutto questo entusiasmo all'idea di mettere al mondo una creatura in questo mondo malato, che probabilmente sarà destinata ad essere un altro infelice.

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