Gente che sparisce

  • C'è una cosa che non ho mai accettato della vita: il fatto che la maggior parte delle persone con cui si ha condiviso ani di esistenza, finito il tempo di frequentazione obbligatoria, sparisce.

    A tutti sarà capitato di frequentare quotidianamente (per lavoro o studio) una cerchia di persone. Parlo delle persone con cui si sente una certa affinità al di fuori dell'ambito derivante dagli obblighi. Insomma, sto parlando di quelle persone che invitereste volentieri a cena fuori per parlare del più e del meno. Sembra una cosa che non possa finire mai, invece...

    Invece, arriva un giorno in cui le strade si separano. Ironia della sorte, è un lieto evento a far terminare il rapporto: il termine del corso di studi, la pensione.

    Come dice il proverbio "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Ci si promette di vedersi, ma poi non ci si rivede più, le telefonate si fanno sempre più rade. Può anche capitare di cambiare città o - più semplicemente- numero di telefono ed allontanarsi. L'avvento dei Social Network sembrava promettere la possibilità di entrare di nuovo in contatto con le persone del passato: la storia ci ha insegnato che non è così (alzi la mano chi usa i Social per chattare con persone che non vede da tempo).

    Forse sarà sfortuna, forse sarà l'età (crescendo, i tipi di rapporti cambiano), ma non ho più trovato amicizie come allora. Certo, la ristretta cerchia c'è, ma non è la stessa cosa.

    Faccio degli esempi. Come avevo già detto in altri thread, frequento un club di scacchi. La frequentazione è abbastanza costante (uscite, messaggi, chiamate); tuttavia, ho un po' di nostalgia di vecchie conoscenze che si sono perse nel tempo.

    Non cerco consigli, ma volevo dare spunto ad una riflessione, che potremmo intitolare: vita sociale presente ed amicizie passate.

  • Nemmeno io l'ho mai accettato, per me credo che sia un fattore di affinità ed evoluzione del rapporto, nel senso che le persone cambiano e se in quel cambiamento non sei più utile o non dai ciò che si aspettano, tagliano i ponti senza se e senza ma. Penso anche che molta gente non si affeziona mai per davvero, io per esempio quando creo rapporti, li voglio nella mia vita ma spesso dall'altra parte dopo qualche anno o meno, si distaccano, senza dare nemmeno una motivazione.

  • Sono uscito dalla timidezza (anche se non dall'introversione e dalla diffidenza verso gli altri) quando mi sono reso conto di una cosa: in realtà le persone intorno a noi pensano a noi infinitamente meno di quanto vorremmo, per cui quello che facciamo tante volte non viene neanche notato. Il cervello, poi, opera continuamente una sorta di pulizia, per cui elimina gradualmente i ricordi che non gli servono. E il ricordo di una persona che non si ha più alcun interesse a frequentare, quando magari nel frattempo se ne sono incontrate centinaia con cui si ha a che fare quotidianamente, è appunto un ricordo che non serve più, da scartare. Tieniti cari gli amici più stretti, e per il resto abituati perché vedrai molte altre persone entrare e uscire dalla tua vita.

  • Sono uscito dalla timidezza (anche se non dall'introversione e dalla diffidenza verso gli altri) quando mi sono reso conto di una cosa: in realtà le persone intorno a noi pensano a noi infinitamente meno di quanto vorremmo, per cui quello che facciamo tante volte non viene neanche notato. Il cervello, poi, opera continuamente una sorta di pulizia, per cui elimina gradualmente i ricordi che non gli servono. E il ricordo di una persona che non si ha più alcun interesse a frequentare, quando magari nel frattempo se ne sono incontrate centinaia con cui si ha a che fare quotidianamente, è appunto un ricordo che non serve più, da scartare. Tieniti cari gli amici più stretti, e per il resto abituati perché vedrai molte altre persone entrare e uscire dalla tua vita.

    Sottoscrivo! :thumbup:

    Aggiungo solo che, esattamente come "gli altri", se ci riflettiamo...facciamo anche noi la stessa cosa.


    Giusto per: chi di noi non ha avuto quel compagno di un qualunque percorso (di giochi d'infanzia o di studio o di lavoro...o anche solo di comitiva) dal quale veniva considerato un grande Amico, ma che magari ci risultava pesantuccio o solo legato a quel contesto?

    E chi di noi non l'ha letteralmente dimenticato - del tutto naturalmente senza alcuna cattiveria - nel momento in cui è venuto meno il contesto aggregante? ;)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • quando mi sono reso conto di una cosa: in realtà le persone intorno a noi pensano a noi infinitamente meno di quanto vorremmo, per cui quello che facciamo tante volte non viene neanche notato.

    Purtroppo è il contrario: le persone pensano agli altri molto più di quanto si creda, principalmente in modo negativo.


    Abbastanza ironico poi che proprio gloriasinegloria ti abbia dato ragione, visto che i suoi post sono spesso una raccolta di aneddoti e fatti legati ad altre persone.


    Ma in generale molti dei contenuti di questo forum riguardano un "lui" o "lei" che non immaginerebbe mai di ricevere così tanta attenzione, da parte di conoscenti o addirittura di estranei.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Praticamente è la storia della mia vita :D

    Ho conosciuto diverse persone in ambito scolastico e lavorativo: finito il rapporto di lavoro, finita la frequentazione. Nessuna eccezione.

    Ma dopotutto non voglio dare la colpa agli altri, ci ho messo tanto del mio. Si vede che non c'era interesse reciproco a frequentarsi oltre l'ambiente che dividevamo per cause di forza maggiore.


  • in realtà le persone intorno a noi pensano a noi infinitamente meno di quanto vorremmo, per cui quello che facciamo tante volte non viene neanche notato.

    Secondo me non si può generalizzare ne in un senso ne nell'altro.

    Ci sono persone che eccome se ti fissano sulla mente, sia in positivo sia in negativo...diciamo leggermente di più per fatti negativi.

    Io ad esempio tendo a ricordarmi delle persone, anche del lontano passato che non ho più rivisto, sia se negative che positive o neutre.

    Certo non è che sto sempre a pensare ad essi, ma a volte ritornando nel passato (e si questo lo faccio spesso) le "rincontro".

    Poi sicuramente chi vive moltissimo sul presente, sul qui ed ora (insomma chi VIVE) rimuove molto di più e si scorda più facilmente.

  • Se non erro la memoria si associa alle emozioni. Per cui ci ricordiamo maggiormente ciò che ci tocca, in positivo come in negativo.


    Se siamo odiosi e facciamo irritare tutti quelli che incontriamo possiamo essere ricordati per quello odioso. Il tipo di memoria è poi molto soggettivo. Io difficilmente riuscirei a ricordare il vostro viso e il vostro nome anche se discutessimo per ore di persona. Ricorderei però le parole o una cadenza, un gesticolare.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

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