Te l'ha accettato il pos e rilasciato la ricevuta?
Posts by Oblomovista
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Era da molto tempo che, per ravvivare la vita di coppia, io e mia moglie pensavamo ad una trasgressione.
Eravamo orientati a provare lo scambio di coppia e lei era molto curiosa, ma alla fine abbiamo optato per una situazione cuckold, perchè io ero molto intrigato dall'idea di non trovarmi "alla pari".
E' stata un'emozione intensa. Soprattutto, ho provato un imbarazzo enorme nel sentirla godere con un altro, e questo imbarazzo che provavo mi piaceva molto. Ho preferito attendere fuori la stanza e ascoltare i rumori. Immaginare mi dava una forte emozione.
Quando li ho visti uscire dalla stanza, nel notare il compiacimento di entrambi, ho provato una sensazione che non riesco a descrivere.
E' successo pochi giorni fa e ci penso sempre.
Mi è piaciuto, ma mi fa strano.
Trovo che il cuckold sia una pratica assolutamente divertente e sana, tant'è la consiglio a tutti i miei amici e conoscenti, offrendomi disinteressatamente di aiutarli a provare un così grande godimento.
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Sì ma il risultato è quello: sei troppo buono. Se ti comportassi diversamente forse oggi avresti di più, pensavo anche alla questione dei tuoi genitori, perdonami se mi permetto di parlarne, da quel che ho letto (anche altrove) hai accettato le scelte che loro hanno fatto per te, io ho un mio amico che era così, si è praticamente sempre piegato ai suoi e di sicuro non era felice, io sono più aggressiva e col tempo ha preso un po' degli stessi atteggiamenti che ho io, e ha cominciato a prendersi quello che voleva, ovviamente tra i sibili di disapprovazione (per non buttarla troppo sul folcloristico). Cioè io capisco la paura, però non ottieni ciò che vuoi. Dopo, ti dico, io sto facendo similitudini in base a quello che conosco, per cui tieni conto che non conoscendoti davvero posso lavorare solo di paragoni per cercare di capirti, e quindi posso anche topparci alla grande.
Sai com'è, tutti quei passaggi saltati, alla fine i miei si sono convinti (con più di una ragione) che io sia un totale buono a nulla e che devono fare tutto loro, e io alla fine ero contento di essere deresponsabilizzato di cose per cui non mi sentivo in grado.
Il peggio è sentirsi sminuito rispetto ai tuoi pari, a scuola o sul lavoro.
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Mancanza di virilità o no sicuramente sei più buono di me, anche troppo però se questo ti svantaggia.
Non sono una persona buona. Subisco semplicemente perché ho paura di essere sopraffatto. Non fosse così mi comporterei diversamente.
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Ti è capitato il caso della piscina, ma non è detto che tu reagisca sempre nella stessa maniera, forse quello, tutto d'un colpo, è stato emotivamente troppo forte e ti sei bloccato, di fronte al pericolo si può reagire con attacco fuga o anche congelamento in effetti. Anche a me è capitato di congelarmi una volta da piccola, ma altre volte ho reagito in altro modo, io in realtà ero anche di natura aggressiva, quindi forse ero anche portata a reagire. Tu come sei messo ad aggressività? Chissà, magari invece se ti capiteranno delle difficoltà, saranno proprio loro a salvarti, a sbloccarti.
Era al mare, non sono mai stato in piscina.
Non sono una persona aggressiva, nei rapporti umani sono sempre stato la parte debole (a scuola, sul lavoro...) e ho sempre subito senza poter reagire. La mia totale mancanza di virilità sta anche in questo.
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Per ora me la cavo a piedi, coi mezzi e occasionalmente accompagnato. Poi certo, in futuro le condizioni potrebbero cambiare e allora mi troverò molto in difficoltà. Purtroppo non sono una persona che reagisce bene alle difficoltà, un giorno per insegnarmi a nuotare, seguendo un antico adagio, un ragazzo più grande mi buttò in acqua ma io rimasi paralizzato e andai a fondo come un sasso, fui salvato per miracolo da suo padre che si tuffò. Vivo nell'ansia perché so che sono in un momento di calma che terminerà un giorno o l'altro quando le difficoltà mi sommergeranno.
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Simpatico tuo papà, se non sbaglio ho letto anche in tuoi post passati che i tuoi ti hanno spesso dissuaso dai tuoi obbiettivi, e ora ti ritrovi "inpaludato" in una vita grigia. Ti dissuadono mai dal continuare ad avere una vita insoddisfacente?
In verità mi ha sempre spronato a guidare, ma quando qualcuno ti dice che vuole iniziare qualcosa per la settima-ottava volta un po' di scetticismo è legittimo.
Se hai letto la mia storia con la guida che ho riportato sopra, ti renderai conto che anche io ricevevo messaggi scoraggianti da mia madre, messaggi proprio di questo tipo. Non ti serve la macchina per il tuo stile di vita era l'argomento più usato.
Mi sembra che questo tema dell'auto sia abbastanza centrale per te, perchè lo riporti spesso tra le tue mancanze. Lo comprendo benissimo, come ti ho detto anche mia sorella ha lo stesso problema e riceve gli stessi feedback da nostra madre, e anche lei è ferma, e anche lei come te ogni tanto lo tira fuori.
Allora ti chiedo: non è forse vero che tu hai impostato il tuo stile di vita anche per non dover ricorrere all'auto? Non è forse vero che tu sei infelice per il tuo stile di vita? Se la risposta a queste domande è si, direi che è ora che prendi tu delle decisioni.
Sono vere entrambe le cose. È sicuramente vero che ho molto limitato la mia vita in funzione del fatto che non guido. È però vero che, se magicamente riuscissi a imparare per benino, non so quanto oggi la mia vita potrebbe cambiare. Per il lavoro non mi servirebbe a nulla (non saprei dove posteggiare), per gli appuntamenti galanti non credo proprio, ho sviluppato una certa paura ad uscire di notte... In effetti il cambiamento lo avrei avuto se avessi imparato da giovane, ora molte situazioni si sono definite, è impensabile che le cambi ora.
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Oblomovista hai fatto il primo passo?
Volevo riprovare a guidare ma mio padre, conscio dei fallimenti precedenti, mi ha dissuaso. Mi ha fatto notare che per il mio stile di vita attuale la guida non serve a nulla.
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Oblomovista l'indole di ognuno di noi è differente, non c'è un percorso giusto o sbagliato. C'è da dire che oggettivamente (almeno secondo me) le famose "tappe" di cui si parlava sono state saltate o non godute a pieno quando si poteva, per capirci a 35 anni non si può avere la spensieratezza dei venti e di conseguenza l'approccio a certe dinamiche è appesantito.
Sono molto d'accordo invece con diverso, idealizzare alcune esperienze ed i famosi bisogni indotti spesso provocano il malessere di cui parli, detto questo è impossibile che non hai una passione reale verso qualcosa, hai parlato della tua cagnolina ad esempio prova a fare il volontario in associazioni che aiutano i cani. Hai scritto che leggi, ti pare poco? Oggi non è scontato conoscere persone che leggono, insomma qualcosa da cui partire c'è.
Però qui non si tratta solo di bisogni indotti, si tratta anche di vere e proprie necessità, come il lavoro o l'amore. Anche non essere mai uscito un sabato sera o non andare mai a una spiaggia pur abitando in riviera sono rinunce pesanti, quasi un supplizio tantalico.
Convengo con te che iniziare a quest'età (almeno per quello che sarà ancora possibile) non dia assolutamente la stessa soddisfazione, rimangono i rimpianti per la giovinezza sprecata e il senso di effimero per la vecchiaia che incombe dietro l'angolo.
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Eeeh, piano, che poi mi esalto!!!
Serio: Oblomovista, io credo nella validità del procedere a piccoli passi, con obiettivi realistici, senza darsi limiti aprioristici, nello spacchettamento sistematico del numero dei problemi per considerarli one by one secondo una scala di priorità e nella perseveranza da seguire ad ogni costo.
I fallimenti, quando ripetuti nel tempo, sono un enorme ostacolo per (quasi) chiunque perchè creano la percezione dell'ineluttabile, dell'essere impotenti, dell'impossibile, per questo è fondamentale che gli obiettivi siano realisticamente raggiungibili.
Non credo che tu sia diverso, ma solo che per tue ragioni (che ovviamente non conosco) esageri e che questo limite che divide la percezione del possibile e dell'impossibile venga da te raggiunto molto, troppo presto.
Fine della (mia) teoria.
Esempio pratico, problema guida: puoi iniziare ad affrontarlo frequentando una pista di kart in orari dove sei sicuro che sarai da solo, e cominci a girare prendendo dimestichezza, senza ovviamente cercare il tempo sul giro o cose simili, è solo pratica in ambiente sicuro e protetto.
Chissà, col tempo potresti anche divertirti, anche se quello non è il tuo scopo.
Volendo puoi andare con la tua auto, che sarebbe anche più vicino allo scopo finale, a girare in una pista per auto facendoti accompagnare, ma la cosa è logisticamente più complicata e costosa, ed alcune piste hanno tempi di attesa di mesi.
Datti il tempo necessario, poi valuta gli effetti.
Non sottovalutare l'effetto deriva: se su N problemi sei a zero soluzioni è dura, ma se uno, almeno uno sei riuscito a risolverlo avrai un piccolo vantaggio a livello di fiducia nel passare al problema N°2.
Forse hai ragione, magari prima della guida che per me è molto difficile potrei completare qualche obiettivo più piccolo e più facile da raggiungere, però non saprei quale.