Mostra di PiùTitolo volutamente provocatorio e vago, ma spiegherò subito nel corpo del post!
Senza andare molto per le lunghe, faccio lo stesso lavoro da circa 4 anni. Un lavoro diverso dal percorso di studi però che comunque ho scelto. Negli anni ho avuto modo di imparare cose nuove e specializzarmi ma è come se - una volta avuto l'indeterminato - il mio interesse fosse sparito del tutto. Per le attività, il lavoro, le relazioni interne (a causa anche di un velato mobbing) e la mia totale indifferenza riguardo l'azienda, le sue politiche, la gestione. Insomma, lavoro solo per il salario, long story short.
Anzi, devo dire con brutale franchezza che non mi curo affatto dei risultati aziendali, dei percorsi... cioè, sogno che tutto possa fallire dall'oggi al domani, a costo di ritrovarmi senza lavoro. Questa cosa l'ho tenuta nascosta per diverso tempo ma adesso sento diverse battutine dei colleghi che mi dicono che è come se "non facessi parte dell'azienda"... è la verità.
Nel tempo libero ho diverse attività, innanzitutto scrivo. Ho diversi blog, scrivo sia per me che per editori, un'attività del tutto volontaria. Non vengo pagata per farlo, solo uno di questi editori mi paga una fee minima (una quindicina di euro). Il mio sogno è scrivere un libro sull'argomento che tratto nei blog che seguo e gestisco (non posso andare nello specifico per privacy).
Due settimane fa a lavoro ho notato che avevo fatto diversi errori su un progetto: attività lasciate a metà senza motivo, mancata compilazione di un file, errori evitabili di battitura. Simboli di totale noncuranza e lassismo.
Sempre nella stessa settimana, nel weekend invece, ho passato diverse ore (dalle 11 alle 18 di un sabato, saltando il pranzo) a scrivere un articolo per un blog che sicuramente avranno letto in tre persone. Ho rivisto le fonti, ho scritto, impaginato, ricercato errori di battitura (e corretti), creato la copertina e così via. Un lavoro immenso... allora mi son fermata e mi son detta: "ho buttato sette ore facendo tutto questo, e se avessi avuto la stessa costanza al lavoro?".
Chiedetemi di spendere sette ore senza pause a lavorare, rifiuterei. Sarebbe per me impensabile. "Troppo...", "Mi servono diversi giorni per un progetto di sette ore..." e scuse campate in aria.
Da due settimane non faccio altro che pensarci... sono arrivata alla conclusione che mi piacerebbe scrivere e basta ma nessuno mi paga abbastanza, con quindici euro al mese (o 30..) al massimo mi pago una cena fuori, forse un concertino, qualche ingresso al cinema. Non posso farlo per lavoro, il lavoro che mi piace non è un lavoro.
Vedo i miei colleghi che si dedicano solo al lavoro e mi viene da soffocare, nessuno di loro ha un hobby, un interesse. Quando nel weekend invio le mail per le mie attività personali mi sento meglio, sono organizzata, sento una motivazione profonda che mi fa andare avanti. Nel lavoro non esiste tutto questo; se qualcuno dovesse fermarmi per strada e chiedere che cosa faccio, di certo non risponderei con la mia mansione. Quella non sono io.
Ciao! Comprendo benissimo quello che dici e mi ci ritrovo in quasi tutto, solo che ha differenza mia tu hai l'indeterminato ed io no: sono un prof precario, quindi cambio scuola ogni anno.
Nemmeno io vivo per lavorare e fuori dalla scuola mi dedico al disegno, alla pittura, ai videogiochi, serie tv, riviste d'arte a fare un giro con mia moglie o, più semplicemente, stare a casa a godere della sua compagnia.
Non ho letto tutte le risposte precedenti, ma dal mio punto di vista il tuo mi sembra un atteggiamento sano. Vedo un sacco di miei colleghi a scuola annullarsi completamente e accettare funzioni strumentali per pochi euro in più sulla busta paga o per avere la metaforica "pacca sulla spalla" dal dirigente e trovo tutti questo assurdo, e bada bene che non ho iniziato l'altro ieri.
In realtà un po' ti invidio perché con il tuo "secondo lavoro" riusciresti almeno a farti un la pizza fuori, magari potessi dite la stessa cosa del mio
, invece nel mio caso è tutto spesa diciamo.
Ad ogni modo una soluzione potrebbe essere o cercare un altro lavoro meno impegnativo e un ambiente più sereno.
Oppure potresti provare a vedere se la tua azienda può farti contratto part time, o se puoi lavorare da remoto un paio di giorni a settimana (non conosco il tuo contratto quindi avanzo solo ipotesi).
Ad ogni modo io non ci vedo nulla di male in quello che fai, anzi per me è normale. Lavoriamo per vivere, per finanziare le nostre passioni, per toglierci qualche sfizio ogni tanto. È solo per questo che lavoriamo, anzi, se potessi non lavorare smetterei dopo un secondo. Mai avuto il mito del lavoro , nemmeno quando ero disoccupato.