Maleducazione ed arroganza sul posto di lavoro

  • Buongiorno a tutti. Ora come ora non sto riposando bene e ho l'ultima notte. Per fortuna non con la maleducazione fatta persona di ieri!


    Mi spiego: c'è questa collega, che è con noi da quasi sei mesi tramite agenzia interinale. Dal primo, e dico primo, giorno, si è fatta conoscere. Non le puoi dire nulla, perché ti aggredisce verbalmente; se le fai notare un errore, ti risponde che non sbaglia mai! Sull'impegno non si può dire niente, per carità, ma si comporta come se fosse lei a comandare.


    Stamattina abbiamo discusso in modo pesante, perché, a suo dire, io sarei una che fa solo ciò che vuole... Non ci ho visto più! :cursing: Le ho risposto che, prima di tutto, deve abbassare le ali con l'atteggiamento; in secondo luogo, io faccio questo lavoro da 16 anni e lei non sa nemmeno cosa ho fatto io lì dentro. Non sono una che se ne frega!


    Abbiamo già avvisato il responsabile di reparto di questo suo modo di fare, ma lui non ha mai preso nessun tipo di provvedimento in merito (qualcuno ipotizza qualcosa di strano... perché il dubbio ti viene).


    Martedì la consegno direttamente in ufficio, perché così non si può andare avanti. Se verrà difesa, chiederò il trasferimento in un altro reparto. Non è possibile che io (e non solo io), che lavoriamo lì da più tempo di lei, dobbiamo sottostare a questa cafona di prima categoria!

  • Purtroppo sul lavoro alcuni atteggiamenti maleducati non vengono visti per quello che effettivamente sono, ma in alcuni contesti vengono addirittura elogiati dai superiori (che scambiano la maleducazione e l'aggressività con l'assertività e la sicurezza in sé stessi). Può essere che in altri lavori svolti da lei questo atteggiamento le abbia dato dei vantaggi.


    Oppure è una persona tremendamente insicura e non desidera mostrare le sue debolezze, perché ciò la renderebbe vulnerabile ai vostri occhi.


    Se non c'è modo di andarci d'accordo fai bene a cambiare reparto. È ora che le persone finiscano di scaricare sui colleghi le proprie turbe mentali o il senso di fallimento dovuto ad un infanzia infelice. Sul lavoro bisogna rispettarli ed essere rispettati.

  • Se non ho capito male tu sarai fissa e lei con contratto a termine, quindi bisogna pensarci bene se è il caso di prendere iniziative ufficiali, tipo lettere in ufficio, perché sostanzialmente le fate perdere il lavoro... Da quel che dici è una bella testa di rapa, però lo è così tanto da meritarsi la disoccupazione? Dici anche che si impegna e non è poco.

    Ci sono interinali velatamente incitati ad aizzare per minare la stabilità dei fissi, altri che patiscono la condizione precaria e quindi lavorano sotto stress.

    Insomma, viene da darti ragione, ma valuta bene quel che è giusto, perché in fondo siamo tutti sulla stessa barca (scassata).

  • Io sono a tempo indeterminato e lei a contratto. Non voglio farle perdere il posto, ci mancherebbe, ma è dal primo giorno che è così. Da quando l'abbiamo conosciuta, abbiamo cercato di essere amichevoli, ma niente: per ogni cosa che vuole, picchia i pugni e urla. Questo comportamento non va bene ovunque, non solo sul posto di lavoro, perché così si darà la zappa sui piedi da sola. Poi, se non le sarà dato almeno un monito verbale per regolarsi, cambierò io reparto.


    Il mio compagno mi ha detto che faccio bene a difendermi, ma allo stesso tempo mi ha suggerito di stare calma anch'io. Prima di lavorare in ospedale, lavoravo in una ditta dove si facevano scarpe, e c’erano molte persone così. Credetemi, ho sofferto tantissimo per questi atteggiamenti e non voglio in alcun modo ripassarci. L'ospedale mi ha permesso di togliermi da quell'ambiente di lavoro tossico.

  • Io sono a tempo indeterminato e lei a contratto. Non voglio farle perdere il posto, ci mancherebbe, ma è dal primo giorno che è così. Da quando l'abbiamo conosciuta, abbiamo cercato di essere amichevoli, ma niente: per ogni cosa che vuole, picchia i pugni e urla. Questo comportamento non va bene ovunque, non solo sul posto di lavoro, perché così si darà la zappa sui piedi da sola. Poi, se non le sarà dato almeno un monito verbale per regolarsi, cambierò io reparto.


    Il mio compagno mi ha detto che faccio bene a difendermi, ma allo stesso tempo mi ha suggerito di stare calma anch'io. Prima di lavorare in ospedale, lavoravo in una ditta dove si facevano scarpe, e c’erano molte persone così. Credetemi, ho sofferto tantissimo per questi atteggiamenti e non voglio in alcun modo ripassarci. L'ospedale mi ha permesso di togliermi da quell'ambiente di lavoro tossico.

    Sul fatto di non volerle fare perdere il posto potrei dirti che ad estrema difesa vale tutto. Di ambienti di lavoro tossici ne ho passati molti, a volte ho avuto pure io degli atteggiamenti sbagliati che anche se in buona fede sono stati malinterpretati. Quello che ti posso dire è di fare attenzione, come ho letto in un altro messaggio a volte i vertici aziendali sanno molto bene chi hanno per le mani e certi atteggiamenti provocatori potrebbero essere quasi incentivati.

    In passato sono stato in un'azienda in cui il titolare avrebbe voluto servirsi di me per fare saltare alcune persone, venivo a conoscenza di cose e mi faceva discorsi piuttosto diretti su quello che avrebbe voluto.

  • Si, lo so, io non volevo più andare all'ufficio personale, per darle un'altra possibilità, ma si è tirata la zappa sui piedi da sola. Stavo parlando con il mio responsabile, per un giorno di riposo da recuperare e stavamo vedendo quale fosse il più idoneo, tanto che sono stata a casa venerdì scorso. Come sono uscita dall'ufficio, lei è uscita dal reparto saltandomi letteralmente addosso, perché vedendo che parlavo con lui, ed ha pensato che mi stessi lamentando, senza nemmeno chiedere, ha inveito contro, dicendomi che ero una s∙∙∙∙∙a superficiale, che mi stavo parando le spalle. Il mio responsabile ha sentito tutto e l'ha ripresa lui a sua volta, poi se sarà finita davanti al direttore del personale, questo non lo so e sinceramente non lo voglio nemmeno sapere. Potevamo chiarirci in altro modo, così ha fatto tutto da sola.

  • Mio parere personale: quando non c'è armonia, o peggio ci sono conflitti, in un gruppo di lavoro, la colpa è sempre del coordinatore.

    Ha anche ragione il tuo compagno a dire di difenderti, ma stai calma.

    Di solito le persone che hanno atteggiamenti così finiscono per bruciarsi presto con le loro mani, anche davanti ai superiori.

    Però è anche strano che una persona appena arrivata abbia questi eccessi. Non è escluso che sia una persona con qualche "disagio" importante e che quindi vada, diciamo, "tollerata".

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