Le conseguenze di un ex violento

  • Purtroppo non è così. Per varie vicissitudini e situazioni che non possiamo approfondire: questi tizi trovano subito un rimpiazzo. Uno dopo l'altro. A ciclo continuo e senza troppa fatica.

    Mi piacerebbe invece sapere cosa ne pensi tu, sinceramente. Quali sarebbero secondo te i motivi per i quali i carnefici trovano apparentemente in maniera quasi automatica le proprie vittime e viceversa.

  • Forse ho estrapolato qualcosa dalla situazione pensandoci bene.


    Il "problema" non può essere uno psicopatico, perché di solito agiscono senza farsi sgamare nell'ambiente casalingo e quando sono certi che la vittima è sottomessa. Questo "problema" sembra di più una persona con un ritardo mentale che non si capacita di quello che dice e di quello che fa a differenza di uno psicopatico. Questo spiegherebbe la risposta del professionista, come per dire, "non hai capito che questo è così? Mca lo fa solo con te." Poi la madre lo protegge perché è suo figlio e prende le sue parti proprio perché sa che ha un ritardo e non poteva dirtelo, uno perché è coperto dal segreto professionale e due magari non l'hanno detto nemmeno a questo ragazzo che è ritardato. Questi soggetti tendono a vedere la madre come la propria ragazza, la propria moglie e si scagliano anche contro i padri, in più se dovessero mettersi con qualcun'altra, sarebbe già di per se un'extra.


    Secondo me è così, poi magari sbaglio.


    Io ne conosco uno dalle elementari che è ritardato e fa così, ultimamente sono andato anche a trovarlo perché eravamo amici e me lo sono visto puntare il coltello alla madre di 78 anni. Purtroppo sono così, non si cambiano e chi sta fuori non può fare altro che stargli alla larga.

  • Mi piacerebbe invece sapere cosa ne pensi tu, sinceramente. Quali sarebbero secondo te i motivi per i quali i carnefici trovano apparentemente in maniera quasi automatica le proprie vittime e viceversa.

    Principalmente è per questo:

    Perché sono abili manipolatori.

    ..e perché il loro modo di fare viene erroneamente e superficialmente scambiato per valore. Attrae.

    Ma _personalmente_ non voglio parlare di questo argomento perché è OT e perché è uno di quegli argomenti che genera troppe divisioni ideologiche che non sono in grado di gestire senza logica.


    Il "problema" non può essere uno psicopatico, perché di solito agiscono senza farsi sgamare nell'ambiente casalingo e quando sono certi che la vittima è sottomessa. Questo "problema" sembra di più una persona con un ritardo mentale che non si capacita di quello che dice e di quello che fa a differenza di uno psicopatico. Questo spiegherebbe la risposta del professionista, come per dire, "non hai capito che questo è così? Mca lo fa solo con te." Poi la madre lo protegge perché è suo figlio e prende le sue parti proprio perché sa che ha un ritardo e non poteva dirtelo, uno perché è coperto dal segreto professionale e due magari non l'hanno detto nemmeno a questo ragazzo che è ritardato. Questi soggetti tendono a vedere la madre come la propria ragazza, la propria moglie e si scagliano anche contro i padri, in più se dovessero mettersi con qualcun'altra, sarebbe già di per se un'extra.

    No, non è uno psicopatico. Lo dimostra il fatto che, in un modo o nell'altro: lui stesso reagiva con del "pathos" alle sue stesse malefatte, a meno che non recitasse, ma sarebbe stata una recita comunque poco opportuna.


    Non so se si possa ipotizzare un ritardo, ma sicuramente c'è un problema di controllo della rabbia, degli impulsi e una qualche forma di educazione fortemente maschilista dietro.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • 1- Ti rispondo con una domanda, come avrei potuto non avere paura?

    2- Sulla farmacoterapia, non mi sembra la soluzione adeguata. Ok, lo psicologo, sui farmaci ne faccio a meno.

    3- Non so se essere terrorizzati possa essere una scusante.

    Spero che troverà qualcuno che, al primo insulto, lo allontanerà immediatamente e ben prima di permettergli di sfogare la sua pazzia in altre forme.

    Che io sappia, paese piccolo e la gente mormora, ha trovato qualcuno che si è comportato con lui esattamente come si è comportato con me.

    Mi dispiace molto per la tua esperienza. Credo anch'io che potrebbe esserci un disturbo post traumatico e che forse potrebbe aiutarti qualcuno esperto in quel campo.

    Per quanto riguarda i suoi genitori, forse hanno anche provato ad agire quando lui era ragazzino, quando poi diventato maggiorenne diventa più difficile... non potendo/riuscendo a farci niente, hanno probabilmente cercato di convincersi che lui non fosse poi così problematico. Magari hanno anche sperato che avere una ragazza "lo guarisse".

    Ma non è che se il soggetto è pericoloso, è pericoloso e basta? Non subentra qualche tipo di "misura"?
    Ci dovrà pur essere un ente, qualcuno che dichiara che non è libero di andare in giro a creare problem.

    Pallavolista io credo che meriti di costruire per te stessa un bel futuro, pieno di amore e di persone sane intorno, che sappiano supportarti e farti stare bene. Ti consiglio di riprovare con la psicoterapia. Bisogna cambiare qualche psicologo prima di trovare quello giusto, e lo troverai. Devi rielaborare le tue ferite, liberarti di alcuni pesi e darti la possibilità di un futuro felice.

    Se non lo fai, un giorno potresti rimpiangere di aver messo in pausa tutta la tua vita per colpa di una persona.

    Ti ringrazio, per fortuna sono circondata da amici che mi vogliono bene pur riconoscendo che il mio terrore di essere "toccata" genera qualche fastidio, si sentono limitati dalla mia condizione. Senza farmelo pesare. Il limite è mio, loro vivono la loro vita e ne faccio parte. Eppure li vedo andare avanti e io rimanere bloccata nella mia problematica.

    Come si trova lo psicologo giusto?

    Andrea non è semplice con un elemento del genere, parliamo di un vero psicopatico. E se le telefonate della madre venivano fatte sotto minaccia?
    Pensa una cosa, fuori casa sto tipo ti combina questi casini, immagina che inferno a tenerlo in casa e che manicomio ti combina tra le mura domestiche.

    Nessuna minaccia. La madre lo copriva, provava a camuffare, lo perdonava, lo giustificava.

    Non ti credere, secondo te è uno psicopatico per caso? O ha alle spalle una madre per cui tutte le donne sono pu... ? Non ti scordare un primo bacio a 22 anni!

    Avevo un amico (bravissima persona, tra l'altro) che l'unico problema che aveva con la sua adorata moglie era che non si poteva truccare perché se no sembrava una donnaccia. E questo era dovuto al lavaggio del cervello che gli faceva la madre. Quando si sono sposati io l'ho truccata, con un trucco leggerissimo che neanche si vedeva, giusto per illuminarle un po' il viso che, tra la notte insonne e il vestito bianco, era proprio sbattuto. Lei poi mi raccontò che, finita la cerimonia, lui si era levato il fazzoletto di tasca e glielo aveva porto dicendole con disgusto: - pulisciti la faccia!

    Anche lui sapeva che era sbagliato ed era dovuto alla madre, ma non ci poteva fare niente. E, diciamo la verità, tra tutti i difetti che può avere un uomo, questo era davvero risibile.

    Diciamo che fare di tutta l'erba un fascio è esagerato. Io sono convinta che qualsiasi problema lui abbia, colpa o non colpa di qualcun'altro, andava curato o per lo meno preso in considerazione come eventuale problematica. Non dico che le responsabilità non siano dei genitori. Non penso che siano tutti così, o almeno spero, altrimenti tutte le coppie hanno questi problemi?

    Forse una sorta di sindrome di stoccolma?

    No, nessuna sindrome di stoccolma. Io volevo scappare, io sapevo che era giusto. Solo non avevo abbastanza rispetto dei miei sentimenti, perchè mi hanno insegnato che quello che volevano gli altri era sempre più importante di quello che volevo io, che quello che volevano gli altri era giusto e che io sbaglio sempre.. e che c'era del buono in ogni persona. (spoiler: non è vero).

    Dal punto di vista psicologico, questo potrebbe essere associato a schemi di comportamento appresi, in cui una persona che ha subito abusi o traumi tende a ritrovarsi in contesti simili o a "non scappare", sopportando inconsciamente dinamiche di sottomissione in una sorta di emulazione degli episodi di bullismo subiti magari durante l'infanzia (episodi anche non gravi), oppure a fatti gravi non elaborati del passato in cui si è percepita una responsabilità impropria e non si poteva scappare. Nel caso ci sarebbe un vero e proprio "precedente" che ha la funzione (negativa) di un trauma, che ha fatto in un certo senso "inception" e riaffiora nel momento del pericolo. Questo tipo di "inception" può trasformare una personalità da "pro-attiva" a "passiva" e derivati; modificando di fatto tutta la vita della persona.

    Se devo pensare a qualche trauma prima del mio "Problema", non riesco a far a meno di pensare un elenco. Ma non sono assolutamente pronta per parlare di questa cosa ed è vero, da quella cosa, non si poteva scappare.


    ---


    Per la questione del "lo riconoscerò" il punto è davvero questo. Prima suggerivo di non fare di tutta l'erba un fascio ma sono io, inconsciamente, a farlo. Io scappo, scappo da chiunque non perchè questo "chiunque" possa farmi male, ma perchè io non so più riconoscere i segnali di pericolo. Sono falsati dal mio terrore di avere a che fare con qualcuno, al minimo sospetto infondato di "controllo", "presenza".. io chiudo, faccio i bagagli e torno sulla mia barchetta. Il senso di oppressione che mi suscitano le conoscenze non obbligate mi fa perdere completamente la lucidità e da essetierreoennezetaa sparisco, senza una spiegazione logica per nessuno.
    Sono riuscita ad avere della "sana ginnastica da letto" con altre persone ma solo persone che conosco o che conoscevo già, non erano mai estranei o persone che ho conosciuto per questa cosa. Il tutto però finiva lì, ci si toccava nel momento in cui era opportuno toccarsi, poi basta. Fine. Ciao. Grazie. Credo sia uno schema di protezione: "lo conosco per altri motivi, non mi farà male".


    Non nego che qualcuno in questi anni ha suscitato il mio interesse, secondo voi sono rimasta? Assolutamente no.

    Assolutamente no e quindi il mondo va avanti e io scappo. Lo so, dovrei darmi delle possibilità, affrontare il mio problema, cercare uno psicologo o almeno, uno che faccia al caso mio. Non dico che ne sono a conoscenza ma ci ho provato. Ho provato lo psicologo che mi faceva scrivere i miei pensieri "errati" comandati dalle emozioni e cercava di fornirmi gli strumenti (scritti su un foglio) per formulare un pensiero coerente con la realtà e non falsato da ciò che io provavo, ma andare ad una seduta una volta alla settimana dove venivano solo letti i miei pensieri e poi mi venivano lasciati i compiti per casa.. non faceva per me. Sono andata da due psichiatri con conseguente terapia farmacologica, ma il problema affrontato non era il "PROBLEMA" era il motivo per cui ero lì. Un errore di sovradosaggio farmacologico volontario. Risolto quell'episodio non c'è stato altro.


    Non riesco a parlare di questa cosa. Questa cosa potrebbe essere la punta di un iceberg, senza "potrebbe", lo è.
    Eppure ho bisogno di concentrarmi su questo di problema. Come si vive una vita in cui se piangi le persone ti possono abbracciare e non ti nascondi? Com'è quando un amico ti incontra e ti abbraccia? Com'è uscire con qualcuno e se per sbaglio ti accarezza il braccio tu non lo ritrai come se ti stesse bruciando? .. ne ho altre di domande, ne ho mille, mille domande di sensazioni mai provate.
    Com'è quando sei triste e qualcuno sta con te?
    Sono anni che nemmeno i miei genitori mi abbracciano, sono 10 anni che mio fratello non ha ricordi di una sorella maggiore affettiva (ha 20 anni, non credo si ricordi della sorellona che lo prendeva sempre in braccio da piccolo e gli faceva le coccole).
    Dirò una bestialità, le coccole le facevo al mio cagnolone, quando piangevo o ero triste andavo da lui o dal mio povero nonnino.
    E vorrei pensare di star scrivendo qualcosa di comprensibile .. meglio se mi fermo con questa assurda risposta.

    Mi piacerebbe solo .. tornare indietro e schivare questo inutile proiettile.

  • Ma allora il problema è un altro, non hai paura delle persone o di farti toccare come affermi per poi parlare della ginnastica da letto, hai paura di legarti perché alla fine ti sei accorta che puoi essere più serena e tranquilla senza finire ad appartenere a qualcuno. L'idea di coppia te l'ha distrutta "il problema" e quindi ora vivi così, probabilmente e non ne sono sicuro, ti faranno paura anche quelli che si innamoreranno di te.


    Io posso dirti che il tuo è un modo di vivere, non sta scritto da nessuna parte che bisogna per forza stare in coppia, ma devi comunque riuscire a fare pace con la testa e capire se è veramente questo che vuoi, perché se lo è, allora stai a posto, ma se non lo è, ti si prospetta una vita di rinunce che ti faranno soffrire sempre di più.


    Poi magari sbaglio su tutto, è sempre un parere personale e soggettivo il mio.

  • Ma allora il problema è un altro, non hai paura delle persone o di farti toccare come affermi per poi parlare della ginnastica da letto,

    A quanto ho capito, ha paura degli estranei. Le persone che lei già conosce rappresentano per lei una zona di conforto, una sorta di "coperta di Linus". All'interno di questa zona di conforto riesce a farsi toccare, ma probabilmente solo da chi verso cui è in qualche modo almeno attratta; altrimenti ha un rifiuto istintivo (la scottata), come nel caso di amici o familiari. Il cane è un'altra zona di conforto, essendo non umano.


    Il fatto che lei non si leghi penso sia perché probabilmente proietta i suoi timori, temendo che la persona si riveli poi come il suo ex. Infatti, ha detto che appena vede l'accenno di certi comportamenti, scappa. Non credo che la renda felice vivere senza legami profondi, ma teme di ritrovarsi il suo ex in versione 2.0.


    Forse all'interno della sua ristretta cerchia di conoscenze, al di fuori della quale lei non spazia, non ha nemmeno trovato nessuno che le abbia fatto perdere la testa, oltre a una blanda attrazione.

    Perchè mi hanno insegnato che quello che volevano gli altri era sempre più importante di quello che volevo io

    Sì, ora ho capito.


    D'ogni modo, non penso che ti serva uno psicologo, e nemmeno uno psichiatra, bensì uno psicoterapeuta; e come ti ripeto (a mio non professionale avviso), il quale sia formato per trattare disturbi come il PTSD. È corretto che tu sia qui a sfogarti e discutere con gli altri: condividere aiuta sempre, anche a chiarirsi oltre che a sfogarsi, ma nel tuo caso immagino tu abbia bisogno anche di un aiuto più mirato, perché potrebbe rivelarsi un percorso da affrontare.

  • A quanto ho capito, ha paura degli estranei. Le persone che lei già conosce rappresentano per lei una zona di conforto, una sorta di "coperta di Linus". All'interno di questa zona di conforto riesce a farsi toccare, ma probabilmente solo da chi verso cui è in qualche modo almeno attratta; altrimenti ha un rifiuto istintivo (la scottata), come nel caso di amici o familiari. Il cane è un'altra zona di conforto, essendo non umano.

    Ma perché la cosa normale è riuscire a farsi toccare dal primo che passa e stare con chiunque ? Io non capire.

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Problema con amico (forse narcisista) 11

      • Aquaplano
    2. Risposte
      11
      Visualizzazioni
      272
      11
    3. Aquaplano

    1. Come socializzare? 31

      • Lumen
    2. Risposte
      31
      Visualizzazioni
      1.1k
      31
    3. Sefy94

    1. Amicizia finita: colpa mia? Sua? Di entrambi? Cosa dovrei fare? 26

      • Nomenonammesso
    2. Risposte
      26
      Visualizzazioni
      952
      26
    3. Nomenonammesso

    1. Reciprocità 5

      • BlueFox
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      366
      5
    3. Crisantema

    1. Come trovare persone con cui condividere davvero? 43

      • Simysimy
    2. Risposte
      43
      Visualizzazioni
      2.4k
      43
    3. superpippo9

    1. Amicizie dopo i trenta, possibile? 16

      • conchiglia
    2. Risposte
      16
      Visualizzazioni
      783
      16
    3. conchiglia