Le conseguenze di un ex violento

  • L'opener ha detto che, purtroppo, la madre cercò addirittura di difenderlo dopo la seconda e violenta aggressione fisica.

    Dicendo che non lo aveva fatto apposta.

    E questo è un bruttissimo segnale.

    Andrea non è semplice con un elemento del genere, parliamo di un vero psicopatico. E se le telefonate della madre venivano fatte sotto minaccia?
    Pensa una cosa, fuori casa sto tipo ti combina questi casini, immagina che inferno a tenerlo in casa e che manicomio ti combina tra le mura domestiche.

  • Il problema è che se fosse stato semplice come bere dell'acqua, lo avrei già fatto. Non funziona come il tasto "spegni" del pc.
    Non ho ignorato la parte del consiglio di andare dallo psicologo, sono andata e non è servito.

    Ciao.

    1) il professionista del "problema" è da denuncia.

    2) no, andare dallo psicologo non serve. Mi spiegò un professionista che l'area del cervello colpita è l'area del "colpisci o scappa" ed è un'area antica che non conosce la parola. Potresti provare con la terapia cranio-sacrale: una mia amica si è trovata bene, a me hanno aiutato i fiori di Bach.

    Per tutto il resto più che farti "Pat Pat" sulla spalla non saprei. Ti sei trovata in una situazione di m... Ma se non ti richiama o perseguita sei già più fortunata di tante donne. Esistono anche organizzazioni che aiutano le donne abusate a nascondersi, figurati un po'.

    Adesso devi solo rimetterti insieme, lascia stare appuntamenti e siti di incontri, cerca di stare bene con te stessa: sei giovane, quando sarà il momento verrà da solo.

    Magari un po' di yoga?

  • Andrea non è semplice con un elemento del genere, parliamo di un vero psicopatico. E se le telefonate della madre venivano fatte sotto minaccia?

    Pensa una cosa, fuori casa sto tipo ti combina questi casini, immagina che inferno a tenerlo in casa e che manicomio ti combina tra le mura domestiche.

    Non ti credere, secondo te è uno psicopatico per caso? O ha alle spalle una madre per cui tutte le donne sono pu... ? Non ti scordare un primo bacio a 22 anni!

    Avevo un amico (bravissima persona, tra l'altro) che l'unico problema che aveva con la sua adorata moglie era che non si poteva truccare perché se no sembrava una donnaccia. E questo era dovuto al lavaggio del cervello che gli faceva la madre. Quando si sono sposati io l'ho truccata, con un trucco leggerissimo che neanche si vedeva, giusto per illuminarle un po' il viso che, tra la notte insonne e il vestito bianco, era proprio sbattuto. Lei poi mi raccontò che, finita la cerimonia, lui si era levato il fazzoletto di tasca e glielo aveva porto dicendole con disgusto: - pulisciti la faccia!

    Anche lui sapeva che era sbagliato ed era dovuto alla madre, ma non ci poteva fare niente. E, diciamo la verità, tra tutti i difetti che può avere un uomo, questo era davvero risibile.

  • Non ti credere, secondo te è uno psicopatico per caso? O ha alle spalle una madre per cui tutte le donne sono pu...? Non ti scordare un primo bacio a 22 anni!

    Avevo un amico (bravissima persona, tra l'altro) che l'unico problema che aveva con la sua adorata moglie era che non si poteva truccare perché se no sembrava una donnaccia. E questo era dovuto al lavaggio del cervello che gli faceva la madre. Quando si sono sposati io l'ho truccata, con un trucco leggerissimo che neanche si vedeva, giusto per illuminarle un po' il viso che, tra la notte insonne e il vestito bianco, era proprio sbattuto. Lei poi mi raccontò che, finita la cerimonia, lui si era levato il fazzoletto di tasca e glielo aveva porto dicendole con disgusto: - pulisciti la faccia!

    Anche lui sapeva che era sbagliato ed era dovuto alla madre, ma non ci poteva fare niente. E, diciamo la verità, tra tutti i difetti che può avere un uomo, questo era davvero risibile.

    Lixxy, qui parliamo di uno che ha trascinato la sua ragazza per i capelli da uno psicologo dicendo: "eccola qui, la p.....a!".

    È veramente surreale, pazzia ad altissimi livelli. E lo psicologo che non ha fatto nulla? Aiuto, un film horror.

    Può darsi che sbaglio, ma i genitori sono solo altre vittime di questo svitato. Poi boh, tu dici che la madre lo aizza? Chi lo sa.

  • Pallavolista benvenuta, a tratti il racconto è un po' confuso, ma la cosa chiara è che sei capitata con un narcisista psicopatico di quelli veramente pericolosi.

    Concordo.

    1- perchè non sono scappata?

    Mancanza di autostima nell'accettare i suoi comportamenti folli nei tuoi riguardi, e meccanismo "freeze".


    Quando siamo in situazioni di pericolo possiamo avere tre reazioni: attacco, fuga o congelamento.


    Nel tuo caso è prevalso il congelamento dalla paura, e forse anche una tua possibile dipendenza affettiva unita a disistima di te stessa (mancanza di auto-rispetto) nel ri-accoglierlo ogni volta.


    Forse una sorta di sindrome di stoccolma?


    Se tu avessi avuto una solida base di autostima, o lo avresti lasciato ai primi accenni di mancanza di rispetto nei tuoi confronti, o avresti "risposto al fuoco" (se ne avevi il coraggio), ma comunque poi lo avresti lasciato a causa della sua totale mancanza di rispetto.

    Facendo terapia psicologica, non mi meraviglierebbe se avessi sviluppato una forma di PTSD.

    3- perchè se i suoi lo sapevano non hanno fatto in modo che il PROBLEMA non fosse un problema mio. Perchè io ho dovuto pagare, sulla mia pelle, la negligenza altrui? Loro lo hanno messo al mondo perchè doveva essere un problema mio?

    Gente problematica: quando le persone hanno problemi così grossi, è anche inutile chiedersi il motivo, sono troppi i problemi da cui scaturiscono i perché, e coinvolgono di solito a vari livelli tutta la sua famiglia di origine, non solo il soggetto fortemente problematico.

    Ciao a tutti, mi scuso se il "tono del thread" non sarà allegro e gioioso,

    [...]

    Grazie a tutti e scusatemi per le parole forti.

    Non hai assolutamente nulla di cui scusarti, il mondo è un luogo in cui succedono anche queste cose, e tu hai il pieno diritto di sfogarti. Mi dispiace per quello che ti è capitato di vivere, cerca ora di prenderti cura di te, prova magari a sentire uno psicoterapeuta. Un abbraccio.

  • Non ti credere, secondo te è uno psicopatico per caso? O ha alle spalle una madre per cui tutte le donne sono pu...?

    Quasi sicuramente i problemi del soggetto trovano origine nella sua famiglia, ma questo non lo deresponsabilizza dai suoi comportamenti lesivi. Una persona adulta deve imparare a comportarsi in società; la storia dello psicologo che lo assecondava è ai limiti del surreale.

  • Andrea non è semplice con un elemento del genere, parliamo di un vero psicopatico. E se le telefonate della madre venivano fatte sotto minaccia?

    Pensa una cosa, fuori casa sto tipo ti combina questi casini, immagina che inferno a tenerlo in casa e che manicomio ti combina tra le mura domestiche.

    Caro hope, la psichiatria per me è una pseudoscienza molto pericolosa, e sono io per primo a mettere in discussione molte pratiche di questa "branca" della medicina che in quanto ad attendibilità e scientificità lascia molto a desiderare.


    Ciononostante non posso non riconoscere che quando un soggetto è pericoloso per l'incolumità altrui (veramente, come in questo caso) un ricovero coatto può essere una extrema ratio più che legittimamente percorribile.

    La tolleranza per me è zero verso chi prende a pugni e a schiaffi una ragazzina.


    Lo stesso discorso vale per i familiari vessati e presi a sprangate già da quando questo Problema era un bambino di 8 anni.

    Il tempo quindi ci sarebbe stato per tentare di recuperarlo.

  • La tolleranza per me è zero verso chi prende a pugni e a schiaffi una ragazzina.

    Sono d'accordo, ovviamente.

    Ma il tutto poteva finire anche quando lui usò per la prima volta la parola p......a nei confronti della nostra amica. Lei lo mandava a quel paese e noi non saremmo qui a parlarne.

    Dico che non è facile sfuggire a certi meccanismi: la manipolazione e la coercizione sono meccanismi sottili e letali, se usati da una mente deviata. Chi vorrebbe essere usato come sacco da boxe per anni? Eppure accade.

    Psicologia e psichiatria (anche sociologia) sono le uniche materie che affrontano questi fenomeni.

    Esiste anche la legge: un bambino di 8 anni che usa una spranga, cosa si fa, lo si lancia dal balcone?

  • immagino tu non abbia fiducia nei confronti dei medici, perché secondo me in quel contesto il "professionista" sbagliò, e sbagliò anche di grosso. Quello che avrebbe dovuto fare era chiamare immediatamente i carabinieri, invece cercò di riportare questa sorta di calma apparente davvero surreale. :thinking_face:

    Da quello che mi pare di aver capito dal racconto: il professionista ha cercato di salvare se stesso e di evitare di farsi tirare in una vicenda che si sarebbe potuta trascinare per anni. Se non sbaglio però eticamente questo non è propriamente in linea con il codice deontologico in questione, tuttavia lui potrebbe aver tatticamente valutato la situazione come "non abbastanza pericolosa" per violare il segreto professionale. Questo lo mette al riparo da ogni conseguenza.


    Forse non sei scappata perché avevi paura delle conseguenze, perché questa persona ti ha fatta sentire sbagliata e forse (forse) sei arrivata a credere di meritare un trattamento simile.

    Questo e quello che dice Garden :

    Mancanza di autostima nell'accettare i suoi comportamenti folli nei tuoi riguardi, e meccanismo "freeze".

    Ma anche Bulbasaur :

    Ciao Pallavolista quando si è in situazioni pericolose, si innescano dei meccanismi molto particolari, quasi automatici, difficili da comprendere. Ad esempio, alcune persone prima di subire un'aggressione sessuale si immobilizzano, ed è una reazione del sistema nervoso incontrollabile e automatica.

    Quel "meccanismo di freeze" che cita Garden e di cui parla Bulbasaur è un meccanismo istintivo inconscio che alcuni chiamano "reazione istintiva della vittima" o "istinto della vittima", il quale non è un termine psicologico canonico, ma può essere interpretato in base al contesto. In discussioni informali si usa per descrivere una tendenza inconscia o automatica che alcune persone potrebbero avere nel ritrovarsi ripetutamente in situazioni svantaggiose, magari sfruttate o danneggiate da altre, come episodi di bullismo.


    Dal punto di vista psicologico, questo potrebbe essere associato a schemi di comportamento appresi, in cui una persona che ha subito abusi o traumi tende a ritrovarsi in contesti simili o a "non scappare", sopportando inconsciamente dinamiche di sottomissione in una sorta di emulazione degli episodi di bullismo subiti magari durante l'infanzia (episodi anche non gravi), oppure a fatti gravi non elaborati del passato in cui si è percepita una responsabilità impropria e non si poteva scappare. Nel caso ci sarebbe un vero e proprio "precedente" che ha la funzione (negativa) di un trauma, che ha fatto in un certo senso "inception" e riaffiora nel momento del pericolo. Questo tipo di "inception" può trasformare una personalità da "pro-attiva" a "passiva" e derivati; modificando di fatto tutta la vita della persona.


    Questo tipo di comportamento è stato collegato a teorie legate alla learned helplessness (impotenza appresa) e al ciclo dell'abuso.


    Non tutte le persone sono così. E sapresti riconoscere un elemento simile proprio in virtù di ciò che hai vissuto.

    Il problema in questi casi è la iper-sensibilizzazione che induce la vittima a vedere carnefici ovunque. Ne deriva quindi una sostanziale incapacità di riconoscere il prossimo carnefice, poiché virtualmente lo sono tutti.


    Una parte di me forse sembra vergognarsi dell'accaduto. Non so se del non essere scappata, di aver perdonato o di non aver reagito.

    Sicuramente, ma non ce n'è motivo.


    Non ho ignorato la parte del consiglio di andare dallo psicologo, sono andata e non è servito.

    Perché non era ancora il momento giusto. Questo tipo di eventi richiede tempo per stabilizzarsi nella memoria, tempo per stabilizzare le emozioni, tempo per capire quali sono le nefaste conseguenze. Non so quanto tempo dopo c'è stato il tentativo dello psicologo, ma potrebbe essere stato "troppo presto", oppure come più probabile: non era lo psicologo giusto. Ce ne sono tanti che sono dei quaquaraquà.


    2. Prendendo coscienza e imparando a scappare prima ai primi campanelli d'allarme e non pregiudicarsi una vita con chi magari merita.

    Riguardo a questo c'è sempre il problema di cui sopra.


    Se in famiglia hai la sfortuna di trovarti un caso clinico come questo soggetto, da genitore dovresti assicurarti che si faccia seguire "da uno bravo" non da un depensante come lo "specialista" in questione, il quale sembra non avesse nella maniera più assoluta il controllo della situazione, né alcuna consapevolezza di quanto fosse grave il problema del Problema.

    Ha cercato di "scappare" dalla vicenda, lui, lo psicologo.


    Spero che troverà qualcuno che, al primo insulto, lo allontanerà immediatamente e ben prima di permettergli di sfogare la sua pazzia in altre forme.

    Purtroppo non è così. Per varie vicissitudini e situazioni che non possiamo approfondire: questi tizi trovano subito un rimpiazzo. Uno dopo l'altro. A ciclo continuo e senza troppa fatica.


    Ci sono state un sacco di negligenze, si sono inanellati una serie di errori madornali, soprattutto dopo la seconda aggressione.

    Sicuramente.


    Per quanto riguarda i suoi genitori, forse hanno anche provato ad agire quando lui era ragazzino, quando poi diventato maggiorenne diventa più difficile... non potendo/riuscendo a farci niente, hanno probabilmente cercato di convincersi che lui non fosse poi così problematico.

    Sicuramente, come fanno spesso i genitori.

    L'auto-inganno a tal proposito è talmente forte che un genitore può arrivare a mentire persino a se stesso, risultando poi credibile a chiunque altro. Lo stesso meccanismo può attivarsi nei figli quando ripensano a un genitore.


    2) no, andare dallo psicologo non serve. Mi spiegò un professionista che l'area del cervello colpita è l'area del "colpisci o scappa" ed è un'area antica che non conosce la parola.

    Questo è vero. La parte della mente che viene interessata da questo tipo di traumi non conosce la parola, ma non la conosce nemmeno la fobia dell'acqua dopo aver rischiato di affogare.


    La psicologia _SE fatta bene_ può arrivare anche a scardinare traumi dell'inconscio. La tecnica più famosa e diffusa del mondo è la desensibilizzazione graduale, ovvero si porta la persona che ha rischiato di affogare vicino all'acqua, iniziando da 10Km. Dopo un tot di tempo ci metterà i piedi dentro: è sicuro. Bisogna rieducare l'inconscio. Non che sia una cosa facile, ma è possibile.


    Il tempo quindi ci sarebbe stato per tentare di recuperarlo.

    Sì. Senza dubbio.

    Bisogna vedere poi che strumenti mette a disposizione la società. Sono sempre più scarsi, purtroppo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Purtroppo non è così. Per varie vicissitudini e situazioni che non possiamo approfondire: questi tizi trovano subito un rimpiazzo. Uno dopo l'altro. A ciclo continuo e senza troppa fatica.

    Perché sono abili manipolatori. Questa è gente che farebbe fessa anche una giuria. Facciamo un esempio estremo: Ted Bundy, serial killer, era talmente pieno di sé che al suo processo decise di presentarsi come l'avvocato di sé stesso. In precedenza era fuggito ben due volte e si presentava sempre con questa faccia da simpaticone, da amicone. Eppure leggete cosa faceva alle sue vittime.


    Esiste un carisma del male che è molto potente.

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