Il lavoro visto come una gabbia

  • Presente, e penso proprio che lo sia spesso una gabbia. I ritmi e le energie che richiede oggi, anche a fronte di una frenesia del lavoro data dallo sviluppo, non in tutti i casi sono sostenibili senza drenare la persona all'osso.


    C'è chi regge perché magari è iperenergetico, e ci sono persone che effettivamente lo sono; e poi c'è chi non lo è, ma magari prova a reggere lo stesso perché l'alternativa è lasciarsi andare. Ecco che a volte inizia ad accumulare acciacchi in misura soggettiva, fisici o psichici, e banalmente per vivere gli tocca magari ricorrere a farmaci.


    Chi ne ha la possibilità, se non si trova bene, a mio avviso dovrebbe provare a scappare e, se può, a costruirsi un'alternativa in qualche modo. Anch'io sarei grossomodo per la visione di Delicek, ma ne passerà di acqua sotto i ponti prima, e nel frattempo è da provare a non annegare in quell'acqua, come si riesce.


    Personalmente ho lavorato veramente poco. Nel mio caso non avevo nemmeno un motivo per impegnarmi e mi mangiava viva e basta. Non era finito neanche quando tornavo a casa perché dovevo organizzare le cose per il giorno dopo. Stavo diventando uno zombie, quindi dopo breve, potendo, mi sono rifiutata.

  • Presente, e penso proprio che lo sia spesso una gabbia. I ritmi e le energie che richiede oggi, anche a fronte di una frenesia del lavoro data dallo sviluppo, non in tutti i casi sono sostenibili senza drenare la persona all'osso.

    Manca lo spirito di un lavoro fatto col cuore, per il piacere di fare le cose bene, a favore di uno fatto principalmente per i numeri: risultati, statistiche di produttività, guadagno. Tutte cose che alla lunga stressano.

    Chi ne ha la possibilità, se non si trova bene, a mio avviso dovrebbe provare a scappare e, se può, a costruirsi un'alternativa in qualche modo. Anch'io sarei grossomodo per la visione di Delicek, ma ne passerà di acqua sotto i ponti prima, e nel frattempo è da provare a non annegare in quell'acqua, come si riesce.

    Qual è la visione di Delicek?

  • Odio andare a lavorare, sono assunta con un contratto part-time un po' fuffa. Nel senso che ho 2 ore di pausa che non posso sfruttare e quindi esco comunque dall'ufficio alle 18 e arrivo alle 9.30. Mi paga mille euro per fare tante mansioni diverse e non accetta lo smart working minimamente, oltre il fatto che il datore è dispotico, minaccia sul non pagare lo stipendio se non fai le cose nei tempi decisi da lui, ma nel frattempo devi farne anche altre e lui non sa minimamente cosa significhi fare ciò che faccio, ignora completamente il mio lavoro.

    Pertanto mi ritrovo a volte carica e con lui che urla per ogni minimo errore. Tutto questo per mille euro al mese.

  • Odio andare a lavorare, sono assunta con un contratto part-time un po' fuffa. Nel senso che ho 2 ore di pausa che non posso sfruttare e quindi esco comunque dall'ufficio alle 18 e arrivo alle 9.30. Mi paga mille euro per fare tante mansioni diverse e non accetta lo smart working minimamente, oltre il fatto che il datore è dispotico, minaccia sul non pagare lo stipendio se non fai le cose nei tempi decisi da lui, ma nel frattempo devi farne anche altre e lui non sa minimamente cosa significhi fare ciò che faccio, ignora completamente il mio lavoro.

    Pertanto mi ritrovo a volte carica e con lui che urla per ogni minimo errore. Tutto questo per mille euro al mese.

    Beh, qui mi pare che il problema sia piuttosto il tipo di lavoro che il lavoro in sé. Se poi ci aggiungi il capo s∙∙∙∙∙o, allora si spiega tutto.

  • Odio andare a lavorare, sono assunta con un contratto part-time un po' fuffa. Nel senso che ho 2 ore di pausa che non posso sfruttare e quindi esco comunque dall'ufficio alle 18 e arrivo alle 9.30. Mi paga mille euro per fare tante mansioni diverse e non accetta lo smart working minimamente, oltre il fatto che il datore è dispotico, minaccia sul non pagare lo stipendio se non fai le cose nei tempi decisi da lui, ma nel frattempo devi farne anche altre e lui non sa minimamente cosa significhi fare ciò che faccio, ignora completamente il mio lavoro.

    Pertanto mi ritrovo a volte carica e con lui che urla per ogni minimo errore. Tutto questo per mille euro al mese.

    Beh, direi che ne hai tutti i motivi per odiare il tuo lavoro...

    E' una situazione in qualche modo modificabile? Non parlo del tuo capo dato che con persone del genere non ha senso parlare, intendo dire pensi di riuscire a trovare altro?

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Beh, direi che ne hai tutti i motivi per odiare il tuo lavoro...

    E' una situazione in qualche modo modificabile? Non parlo del tuo capo dato che con persone del genere non ha senso parlare, intendo dire pensi di riuscire a trovare altro?

    Dopo le vacanze lo farò, ho già fatto prima 1/2 colloqui, ho iniziato a giugno a cercare nuove opportunità perché volevo raggiungere un tetto massimo di soldi da parte, per poter avere una sicurezza economica in caso andasse male un periodo di prova o per un motivo qualsiasi mi ritrovassi senza lavoro.

  • Manca lo spirito di un lavoro fatto col cuore, per il piacere di fare le cose bene, a favore di uno fatto principalmente per i numeri: risultati, statistiche di produttività, guadagno. Tutte cose che alla lunga stressano.

    Questo lo dice anche un mio amico che, in realtà, di lavoro fa ciò che è anche davvero la sua passione. Infatti, fa cose extra non pagate e ben fatte solo perché gli va, mentre altri buttano su.


    Poi dipende di cosa uno è appassionato e se questo è traducibile in un lavoro che abbia una resa.


    In alternativa, è da adattarsi al meno peggio o, se uno riesce, l'ideale penso sia riuscire a creare una rendita. Ne parlava anche Daniele Penna, uno youtuber. Certo, è diverso partire da zero oppure avere magari un'eredità o altro da parte dei genitori.

    Qual è la visione di Delicek?

    Non si tratta di una citazione, mi riferivo al commento di un utente poco più sopra, che parlava essenzialmente di sgravare il più possibile l'uomo dal lavoro grazie a una sostituzione con le macchine, ma con annessa redistribuzione di reddito.


    In pratica, una visione del lavoro simile a quella che avevano gli antichi greci, solo che sostituendo gli schiavi con le macchine.


    A quel punto, chi rimarrebbe a far qualcosa lo farebbe davvero per passione e dunque non butterebbe su.

  • Tanto tra qualche anno non lavorera' piu' nessuno, almeno in occidente. I motivi sono i seguenti: invecchiamento della popolazione, aumento delle malattie, aumento dei problemi psicologici, aumento delle temperature estive, aumento degli allarmi meteo, introduzione dell'intelligenza artificiale in ogni settore, richieste sempre maggiori di formazione, lauree, specializzazioni, competenze impossibili da avere per la quasi totalita' della popolazione, aumento della burocrazia, aumento della criminalita', rimbambimento da social e serie televisive, aumento del consumo di droghe e farmaci, riduzione del welfare di stato.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Tanto tra qualche anno non lavorera' piu' nessuno, almeno in occidente. I motivi sono i seguenti: invecchiamento della popolazione, aumento delle malattie, aumento dei problemi psicologici, aumento delle temperature estive, aumento degli allarmi meteo, introduzione dell'intelligenza artificiale in ogni settore, richieste sempre maggiori di formazione, lauree, specializzazioni, competenze impossibili da avere per la quasi totalita' della popolazione, aumento della burocrazia, aumento della criminalita', rimbambimento da social e serie televisive, aumento del consumo di droghe e farmaci, riduzione del welfare di stato.

    E ci lamenteremo che non si lavora ^^

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • A me sarebbe bastato un part-time, ma purtroppo non l'ho trovato, complice anche il fatto che se sei un uomo ti guardano come una specie di alieno, pretendono da te subito spiegazioni e quasi delle scuse.

    Anche se sei donna e non hai figli, né disabilità evidenti... Vaglielo a spiegare che sei altamente sensibile, nello spettro autistico, e che non sei in grado di gestire emotivamente una settimana lavorativa normale come fanno gli altri.

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