Penso sempre a quando mio padre non ci sarà più

  • La mia paura è acuita dal fatto che non ho altre persone importanti nella mia vita per cui mi aspetta il vuoto affettivo. La terapeuta mi aveva detto che questa è la cifra della mia vita, sono legato al passato perché non sono riuscito a sostituire le cose vecchie della mia infanzia con cose nuove altrettanto belle.

  • La mia paura è acuita dal fatto che non ho altre persone importanti nella mia vita per cui mi aspetta il vuoto affettivo. La terapeuta mi aveva detto che questa è la cifra della mia vita, sono legato al passato perché non sono riuscito a sostituire le cose vecchie della mia infanzia con cose nuove altrettanto belle.

    Forse ne hai già parlato in precedenza ma non ricordo: hai mai pensato di rivolgerti ad un’Agenzia Matrimoniale?

    Penso esistano ancora e potrebbe essere il modo più adatto di conoscere/ farti conoscere.

    Questo chiaramente se reputi il vuoto affettivo, che in effetti ti si potrebbe prospettare, intollerabile.

    In caso contrario dedicati a qualche forma di associazionismo e cerca di trovare il calore affettivo in un contesto più ampio.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Forse ne hai già parlato in precedenza ma non ricordo: hai mai pensato di rivolgerti ad un’Agenzia Matrimoniale?

    Penso esistano ancora e potrebbe essere il modo più adatto di conoscere/ farti conoscere.

    Questo chiaramente se reputi il vuoto affettivo, che in effetti ti si potrebbe prospettare, intollerabile.

    In caso contrario dedicati a qualche forma di associazionismo e cerca di trovare il calore affettivo in un contesto più ampio.

    Le agenzie matrimoniali sono materiale per i programmi tipo le Iene e mi manda RaiTre, perché sono una truffa generalizzata, costano migliaia di euro e trovano il partner a un cliente su mille, ossia a quelli che non avrebbero alcuna difficoltà a trovarselo da soli.

    In tanti mi propongono di fare associazionismo, ma non è che ti iscrivi a un'associazione per conoscere gente, lo si fa perché si ha una qualche spinta ideale e voglia di impegnarsi, due cose che oggi non ho. Non riesco a risolvere i miei problemi, non credo che potrei risolvere quelli degli altri.

  • Buongiorno a tutti. Da un po’ di tempo mi capita di provare ansia pensando al momento in cui mio padre non ci sarà più. Attualmente ha poco più di 70 anni ma è in buona salute, eppure il fatto di vederlo invecchiare giorno dopo giorno mi rattrista. Ho perso mia madre quando avevo 12 anni, e per qualche anno prima che si risposasse io e mio padre siamo stati soli, quindi ho un rapporto molto stretto con lui (sono figlio unico). Nonostante abbia più di 30 anni, vivo ancora in casa con lui, e il fatto di pensare che sta diventando anziano mi impedisce di andare via di casa. In questi ultimi anni quasi tutti i miei amici si sono sistemati, chi sposato, chi vive da solo, mentre io non ho ancora trovato la persona giusta, anzi ultimamente sto limitando molto la mia vita sociale perché preferisco passare del tempo insieme, pensando sempre che tra qualche anno potrebbe non esserci più. Sta diventando quasi un’ossessione che mi impedisce di vivere serenamente. Secondo voi, da cosa dipende? E’ possibile tornare a vivere spensierato come fino a qualche anno fa?


    Ringrazio tutti quelli che mi risponderanno e che vorranno condividere la loro esperienza.


    Un caro saluto a tutti.

    Ho una situazione per tanti versi simile alla tua: ho sui trent'anni, anche io sono figlia unica, non ho relazioni e ho perso mia mamma quando ero ancora a scuola, inoltre non ho molti altri parenti oltre a lui. La differenza è che io vivo da sola da tanti anni e non ho di certo un rapporto significativo e profondo con lui. Mio padre è sempre stato solo, anche quando c'era mia madre non abitava con noi, inoltre ha dei "limiti" relazionali: praticamente oltre me non ha nessun altro, il nostro rapporto è piuttosto "materiale": posso chiedergli aiuto per questioni relative al sostentamento, per alcune questioni pratiche ma più di questo lui non è in grado di andare e perciò tra noi manca un rapporto davvero autentico.


    Da quando ho perso mamma non faccio che pensare a come farò quando sarò davvero sola, anche se spesso mi ci sento anche ora che lui c'è ancora. Ogni tanto ho anche sognato la sua morte. Ovviamente è stato orribile. In passato si è operato e anche lì è stato orribile: mi sono sentita da sola con un carico enorme ad occuparmi di tutto. Mi pesa e mi intristisce molto vedere quanto sia solo e quanto lo sia anche io. Da anni ormai "sacrifico" il ferragosto per fare qualcosa con lui e non lasciarlo (siamo sempre e solo in 2), spesso anche alle altre feste siamo solo noi. È davvero molto triste e lui mi fa anche tenerezza. Oltretutto mi pesa tantissimo essere così sola e non avere un aiuto e un supporto, mi pesa anche non avere una relazione sia per me che per lui...ricordo quando stavo con il mio ex e anche mio padre sentiva più aria di "famiglia".

    comunque non ho soluzioni. Semplicemente mi auguro che quando arriverà il momento sarò in grado di sopportare tutto, ormai neanche ci spero più a trovare un compagno. Onestamente mi spaventa tantissimo l'idea di essere sola al mondo e di non avere neanche più il suo supporto sulle cose "materiali".

  • La mia paura è acuita dal fatto che non ho altre persone importanti nella mia vita per cui mi aspetta il vuoto affettivo. La terapeuta mi aveva detto che questa è la cifra della mia vita, sono legato al passato perché non sono riuscito a sostituire le cose vecchie della mia infanzia con cose nuove altrettanto belle.

    A me è successo esattamente quello... molto freddo dal punto di vista affettivo ma tutto l'opposto dal lato emotivo... bruttissimo. Sono però consapevole che questa non sia una condanna a vita (almeno spero ^^), perché mi sento comunque in grado di "riabilitarmi" anche se la barriera d'ingresso è bella spessa e fitta :D

  • Mi sono trovata anche io a pensare alla perdita di mia madre, e a soffrirne eppure lei ha 59 anni, credo che non riuscirei a sopportarlo. Poi il fatto di vivere lontane non aiuta, mi sembra di non godermela abbastanza e ritrovarmela ogni volta un po' più vecchia mi mette ansia.
    Diciamo che pensare troppo al futuro è sempre stato il mio problema, da bambina piangevo perché sapevo che il mio criceto sarebbe morto tra due anni (hanno una vita molto corta) e quindi mi preparavo prima a quel dolore e questa cosa me la sono poi portata dietro anche con persone più care.
    Ho risolto cercando di distogliere il pensiero con altre cose, ma di notte ogni tanto ci ricasco.

  • Ciao Ugo0991! Ho letto con attenzione il tuo thread.


    Il mio consiglio è quello di trovare un equilibrio tra il rapporto con tuo padre, che se è stretto è una cosa molto bella (seppur io avendo entrambi i genitori, ed essendo in buoni rapporti, il mio forse non è così stretto come il tuo), e la tua vita personale.


    Mi ha colpito quando hai scritto "gli altri si sono tutti sistemati" e poi "non ho trovato ancora la persona giusta".

    Non è necessario trovare la persona giusta per sistemarsi, o lasciare la casa familiare.

    Questo è un passo importante, perchè chiunque può godere della propria libertà, anche intesa come vivere per conto proprio, non necessariamente con il matrimonio.


    E' giusto ed anche molto bello avere cura, preoccuparsi, della salute di tuo padre, della sua compagnia, essergli vicino, ma questo non deve precludere la tua vita.

    In particolar modo se tuttora è in buona salute, e non ha bisogno di particolare supporto.

    Come anche molti altri hanno scritto, tuo padre sarebbe molto contento ed orgoglioso di avere un figlio realizzato e felice.


    Poi vorrei invitare sia te che altri utenti di questo thread a riflettere su questo concetto:

    Non c'è bisogno, sperando che accada il più tardi possibile, della morte di un genitore per accorgersi di essere soli.

    Se ciò accade, significa che c'è stato un "problema" a monte.

    Ma se ci si accorge di questo prima che ciò accada, è positivo!

    Allora prendiamo l'occasione per fare qualcosa adesso.

  • Buongiorno a tutti. Da un po’ di tempo mi capita di provare ansia pensando al momento in cui mio padre non ci sarà più. Attualmente ha poco più di 70 anni ma è in buona salute, eppure il fatto di vederlo invecchiare giorno dopo giorno mi rattrista. Ho perso mia madre quando avevo 12 anni, e per qualche anno prima che si risposasse io e mio padre siamo stati soli, quindi ho un rapporto molto stretto con lui (sono figlio unico). Nonostante abbia più di 30 anni, vivo ancora in casa con lui, e il fatto di pensare che sta diventando anziano mi impedisce di andare via di casa. In questi ultimi anni quasi tutti i miei amici si sono sistemati, chi sposato, chi vive da solo, mentre io non ho ancora trovato la persona giusta, anzi ultimamente sto limitando molto la mia vita sociale perché preferisco passare del tempo insieme, pensando sempre che tra qualche anno potrebbe non esserci più. Sta diventando quasi un’ossessione che mi impedisce di vivere serenamente. Secondo voi, da cosa dipende? E’ possibile tornare a vivere spensierato come fino a qualche anno fa?


    Ringrazio tutti quelli che mi risponderanno e che vorranno condividere la loro esperienza.


    Un caro saluto a tutti.

    Ciao :), credo sia perfettamente normale avere ansia per la paura di perdere una persona cara, l'unico problema è che nessuno reagisce allo stesso modo, tutti la viviamo in modo differente, io e i miei fratelli abbiamo perso nostro padre cinque anni fa a causa di un brutto male dopo sei mesi di agonie, ma abbiamo reagito tutti in modo diverso all'epoca nonostante gli volessimo davvero tanto bene.

    Ricordo che da piccolo non dormivo la notte, pensavo e ripensavo alla perdita dei miei, un po' come fai tu e come immagino facciano in molti.


    Se ci pensi, la morte è l'unica certezza che abbiamo già dal momento in cui si nasce, questo ovviamente non risolve il tuo problema però secondo me essere consapevoli di un fattore così importante un po' dovrebbe far riflettere, almeno per me è stato così, poi ripeto, ognuno la vive a modo proprio.


    Io ho un carattere "poco affettuoso e solitario", solo una volta abbracciai mio padre e ricordo benissimo il momento, era quando lasciai casa mia per andare dall'altra parte dell'Italia. Non per mancanza di affetto, io gli voglio un gran bene, solo che sono fatto così ?( ora ho il rimpianto di avergli dimostrato poco quando potevo. Da ignorante in materia ti direi di focalizzarti sul costruire la tua vita, rendila solida, amplia la famiglia, riempila di cose belle con tuo padre e le persone a te care <3, pensa a viverti l'oggi piuttosto che il domani, anche perché quando arriverà il domani non potrai tornare indietro e a quel punto rimarranno i rimpianti, cosa che purtroppo ho io X/

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