Mi viene voglia di farla finita

  • Il mio medico di base mi prescriverebbe "visita gastroenterologica" e poi? Poi dovrei attendere o magari chiedere soldi ai miei per una visita privata

    Se ti fa l’impegnativa il medico di base puoi fare la visita con il SSN gratuitamente, o pagando pochi euri di ticket, certo magari devi aspettare qualche settimana viste le attese…

    Non ho capito i motivi per cui ti hanno "rimbalzato" la seconda volta che ti sei rivolto al centro, perché avevi lasciato il primo percorso? Perché non avevamo posti disponibili?


    Per quanto riguarda l'esperienza con la psi, capisco il tuo sentire, dipende anche dal suo orientamento professionale, però a volte specie all'inizio è utile parlare e dare voce ai garbugli intricati che hai in testa. La psi si limita ad ascoltare, come potrebbe darti consigli, non conoscendo te né la tua storia? (Al netto che secondo me la psicologa NON deve dare consigli).

    Conosco la frustrazione di non vedere subito miglioramenti e la paura di essere su una strada sbagliata con uno specialista non adatto a noi: a volte sono meccanismi di difesa e di auto sabotaggio, a volte si tratta di avere molta pazienza e continuare passetto dopo passetto nel percorso intrapreso.


    A cosa ti aggrappi nei momenti peggiori? C’è qualcosa che ti piace particolarmente fare?

  • La mia sarà una "non risposta", nel senso che l'unica cosa che mi crea sollievo è l'evitamento. Starmene tranquillo a casa, senza dover rendere conto a niente e a nessuno. Non è una soluzione, soprattutto perché a volte sto male fisicamente anche a casa, però è meglio di moltissime altre cose al di fuori di quella che io chiamo una comfort-zone immaginaria.

    Sulla mia pelle ho imparato che...quando il mare è in tempesta si tirano i remi in barca e si aspetta. Se dovessi rispondere alla domanda che ti ho fatto direi pensare ad un determinato luogo, visualizzarlo; mi bastava.


    Un consiglio professionale che mi diedero è quello di chiedere un ricovero.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Ciao Zaraki.

    Penso di poterti capire perché sono in una situazione per molti versi analoga alla tua, da anni.


    Ancora nell'adolescenza ebbi dei problemi di salute e m'imbattei in un medico pessimo (ho avuto varie conferme nel corso degli anni e l'ultima recentemente e da dei suoi stessi colleghi che fosse un pessimo medico) che mi avrebbe rovinato se non avessi fatto di testa mia.

    Da lì ebbi un rifiuto e decisi che sarei sempre andato per la mia strada.


    Però i problemi si ripresentarono dopo una decina di anni. Andai da vari psicoterapeuti, provai rimedi naturali, cercai delle tecniche.

    Ma se all'inizio riuscivo a gestirmi abbastanza bene, con il tempo peggiorai e finii per rovinarmi la vita: lavoro, amicizie, relazioni ma soprattutto la mia serenità.


    Adesso mi sto convincendo un po' alla volta a tornare sui miei passi.

    L'ironia della sorte volle che nel 2020 quando cercai uno specialista nel pubblico, mi trovassi davanti allo stesso medico dell'adolescenza e quindi abbandonai subito.

    Ora ne sto cercando uno diverso nel privato, spendendo tutto di tasca mia.

    Non so come andrà, potrei rifiorire come stare peggio.

    Capisco te anche se non conosco bene la tua storia, capisco la tua eventuale diffidenza, le paure, la frustrazione, la stanchezza ed il malessere, il pensare di essere senza via di uscita. Ti capisco.

    Si può solo procedere per prove ed errori e aggiustamenti. E se non sai da dove iniziare inizia da un punto qualsiasi.


    Mi dispiace per tua mamma e la situazione famigliare, il fatto che tu non ti senta compreso non ti aiuta, anzi.

    La verità è che quando si sta male si è sempre soli nella propria percezione della sofferenza. Lascia perdere tutti e pensa a te.

    Cerca un altro percorso e prova ad avere fiducia. <3

  • Soffrendo di IBS mi chiedo se hai individuato tramite la tua esperienza se ci sono alimenti che tolleri meno di altri, a prescindere dai test per escludere le due note intolleranze (molti che soffrono di IBS non sono né celiaci, né intolleranti al lattosio, come me) in questi casi è molto soggettivo e tanto lo si capisce per tentativi, anche se i test credo sia opportuno farli comunque. Poi al momento mi pare tu stia vivendo una cosiddetta "fase acuta", dato che non è sempre che stai così male come in questo momento, se ho capito correttamente.


    Nei casi di IBS (se tu ne soffrissi) ci sono anche altre cause che fanno precipitare in fasi di acutizzazione della sindrome. Anche alcuni farmaci possono alterare la flora intestinale e chi ne soffre può avere problemi rispetto a una persona che non ne soffre e cadere in una di quelle fasi per cui venirne fuori comporta un periodo medio-lungo di "dis-infiammazione" dell'intestino tramite alimentazione, fermenti, farmaci, ecc. A me è successo di recente e ho perso pure diversi kg per recuperare l'intestino a fronte di una fase acuta innescata da farmaci per curare un'altra cosa. Insomma è un problema più diffuso di quanto si pensi e c'è molta informazione in merito, ma devi scindere l'aspetto emotivo, legato alla mancanza di supporto, da quello diciamo pratico, ovvero indagare il perché di questa infiammazione.

    DALI :hibiscus:

  • ...Sto valutando inoltre la possibilità di farla finita e spendere i soldi che ho per chiedere un consulto in Svizzera per un'eventuale eutanasia...

    Ciao Zaraki, mi spiace molto per come ti senti e spero che le cose migliorino presto: sia fisicamente che mentalmente.

    Capisco (e conosco) il desiderio di sparire: non sono la persona giusta per farti cambiare idea, è un compito da professionisti. Come pure sono professionisti quelli dell'associazione Exit che qui in Svizzera si occupano di accompagnare le persone che hanno deciso di terminare la loro esistenza terrena. Avendo appena letto le loro informazioni posso dirti che non ti aiuterebbero a soddisfare il tuo desiderio. Scusa se te lo dico così: clinicamente non stai abbastanza male. Nessuno ti darà il biglietto di sola andata se c'è la possibilità di una componente psicologica nella tua sofferenza. E mi pare che al momento sia così.

    Non so darti consigli, mi dispiace, volevo solo dirti che questa "uscita di emergenza" che hai citato non esiste e che l'unica possibilità che hai è continuare a combattere!

    Un abbraccio e coraggio!

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • Oltre al malessere che hai citato, fisico e psicologico, puoi dirci di più sulla tua vita, lavori/studi, le relazioni, attività, ecc.?

    Non ho capito bene se il malessere mentale sia dovuto interamente a questo disturbo fisico, o se c'è dell'altro.

  • Anche io sono contenta che tu abbia scritto qui, perché di là non potevo dirti nulla.

    Mi dispiace per il tuo stato d'animo. Ci sono momenti della vita in cui non riusciamo a vedere altro che nero, ma in realtà una via d'uscita per ritornare alla vita, anche se nascosta, c'è sempre. In questo momento sei stanco e questa stanchezza si percepisce tutta, annulla tutto. Ma non lasciarti convincere che sia meglio deporre le armi. Vita significa possibilità. <3

    Anche se visto dal fondo dell'acqua appare deformato, il cielo è cielo.

    Banana Yoshimoto

  • Oggi va un pochino meglio, ho parlato ai miei genitori dell'eventuale test per le sensibilità degli alimenti e mia madre mi ha detto che dovrei fare una visita. Parlando delle lunghe attese e dicendo che vorrei capire quale sia la tempistica, mi ha risposto di prendere una visita privata. Insomma, risposta positiva.


    Il primissimo psico riteneva che il percorso fosse concluso e io avessi acquisito le competenze e la forza per "affrontare la vita da solo". Poi la pandemia mi ha buttato nuovamente giù. Stavo male e litigavo spesso con la mia ragazza, la quale mi ha consigliato di andare nuovamente presso un CSM. Con la psico ho fatto un percorso di circa un anno, ma le cose continuavano a essere altalenanti e io avevo bisogno di un supporto pratico, non di conferme alle risposte che già da solo ero in grado di darmi. Il suo approccio era sistemico-relazionale e mi disse che questo era ciò che poteva offrirmi in sostanza (ma ancora non ho capito cosa). Presi una pausa causa ultimi esami e tesi universitaria. Poi il nulla fino a qualche mese fa (soprattutto perché speravo in un proseguimento del mio percorso accademico che mi avrebbe allontanato da casa, ma questo non è avvenuto nonostante la mia speranza di svolta).

    Ritornai al CSM parlando delle mie problematiche e di ciò che avrei desiderato per il mio miglioramento, le mie aspettative per un ambito benessere, ma lo psicologo di riferimento mi rispose: quello che possiamo offrirti è ciò che già hai provato con la dottoressa precedente.


    Mi alimento di speranze future, cerco di distrarmi uscendo con gli amici nella mia comfort zone, ma non c'è una vera e propria strada che intraprendo per migliorare.

    Ti ringrazio per la tua condivisione. In effetti mi ritrovo molto nelle tue parole e ti sono grato per le tue parole di speranza. Ti invio un forte abbraccio e ti faccio tanti auguri <3

  • Soffrendo di IBS mi chiedo se hai individuato tramite la tua esperienza se ci sono alimenti che tolleri meno di altri, a prescindere dai test per escludere le due note intolleranze (molti che soffrono di IBS non sono né celiaci, né intolleranti al lattosio, come me) in questi casi è molto soggettivo e tanto lo si capisce per tentativi, anche se i test credo sia opportuno farli comunque. Poi al momento mi pare tu stia vivendo una cosiddetta "fase acuta", dato che non è sempre che stai così male come in questo momento, se ho capito correttamente.


    Nei casi di IBS (se tu ne soffrissi) ci sono anche altre cause che fanno precipitare in fasi di acutizzazione della sindrome. Anche alcuni farmaci possono alterare la flora intestinale e chi ne soffre può avere problemi rispetto a una persona che non ne soffre e cadere in una di quelle fasi per cui venirne fuori comporta un periodo medio-lungo di "dis-infiammazione" dell'intestino tramite alimentazione, fermenti, farmaci, ecc. A me è successo di recente e ho perso pure diversi kg per recuperare l'intestino a fronte di una fase acuta innescata da farmaci per curare un'altra cosa. Insomma è un problema più diffuso di quanto si pensi e c'è molta informazione in merito, ma devi scindere l'aspetto emotivo, legato alla mancanza di supporto, da quello diciamo pratico, ovvero indagare il perché di questa infiammazione.

    Grazie Juniz. La tua condizione ed esperienza è per me quasi motivo di speranza.

    Alla luce di tutto ciò immagino che il primo step sia una visita gastroenterologica. Posso chiederti qual è stato il tuo iter medico? Sono convintissimo che questa fase acuta sia sicuramente soggetta al mio stato di ansia. In genere soffro di ansia psicosomatica che si manifesta attraverso mal di pancia e bisogno di andare di corpo, quindi il fattore mentale è sicuramente importante per il peggioramento di questa condizione. Posso chiederti se anche tu soffri di attacchi d'ansia e se essi sono associati al tuo problema di IBS (scusami se appaio troppo indiscreto)?

    Come dicevo nel primo post, ho cercato di eliminare da qualche settimana tutte le verdure cotte e sembrava andare meglio, poi circa una settimana fa la cosa è peggiorata (ho pensato sia ai giorni impegnativi che avrei vissuto da lì a poco, sia alla pasta al tonno-> perché pasta al tonno? Ho pensato a qualche sensibilità legata al metallo del tonno in scatola).

    Ieri stavo molto male, ma ho una forte capacità di alimentare le mie speranze se penso alla possibilità di stare bene, a volte non ci riesco, ma oggi va sicuramente meglio! Ti ringrazio davvero molto, più di quanto le mie parole possano esprimere <3

  • Alla luce di tutto ciò immagino che il primo step sia una visita gastroenterologica. Posso chiederti qual è stato il tuo iter medico?

    Prego, non so se posso esserti d'aiuto parlandoti del mio caso personale perché è connesso ad una condizione tipicamente femminile ossia il ciclo. Non sono mai stata da un gastroenterologo perché non ho intolleranze (digerisco glutine e lattosio ottimamente, fino a poco tempo fa, assumevo pure il latte intero) né soffro di stipsi o diarrea, ma sono i cambiamenti ormonali legati al ciclo a causarmi problemi di riflesso all'intestino che poggia appunto sulla parete dell'utero: di conseguenza per me il problema sorgeva durante l'ovulazione, poi nella settimana prima del ciclo, durante, e tiravo sospiri di sollievo a fine ciclo fino alla prossima ovulazione. Sintomo: pancia dolorante o dolorante al tatto. Quindi la mia preoccupazione è stata più che altro ginecologica. Infatti non avevo mai avuto bisogno di curare l'alimentazione poiché i fastidi andavano e venivano da soli e a prescindere.


    Ora, con i cambiamenti ormonali legati al ciclo, noto che anche l'IBS è peggiorata, ma è qualcosa di molto recente, al momento ho parlato solo con il medico di base che è molto scrupoloso e preparato (mi ha curato in situazioni in cui ero sicura di dover andare dallo specialista, come nel caso di una otite). Mi limito a stare attenta nell'alimentazione (e basterebbe solo quella riuscendo ad essere impeccabili e senza sgarrare), assumere fermenti specifici per il colon e fare un ciclo di antispastici nei periodi acuti, ovviamente prescritti dal medico. Poi c'è stato un episodio accaduto di recente che mi ha fatto vivere una fase acuta mai avuta, ma l'incriminato è un farmaco noto per essere poco tollerato dall'intestino.


    Riguardo l'alimentazione, nel tempo e con l'esperienza, ho capito di essere sensibile ai dolcificanti dell'industria alimentare, quelli che si trovano nei cibi poco sani quali merendine, biscotti, vari preparati dolciari o persino negli yogurt. Lo zucchero bianco per me è praticamente veleno, appena lo assumo, dopo qualche minuto ho fastidi sia all'intestino che alla vescica (bruciore durante la minzione per intenderci). Non posso mangiare dolci nemmeno occasionalmente, cioccolata, caffè, bibite gassate assolutamente vietati. Anche i grassi: tutto ciò che unto, o burroso, fritto è sconsigliabile. Solo olio evo a crudo e cotture leggere (forno, vapore, lessatura), niente soffritti quindi di cipolla od aglio. I legumi anche da evitare, o passati e privati della pelle.


    Di recente è stato scoperto che c'è un legame fra colon irritabile e zuccheri, i Fodmap, ma io me ne ero purtroppo accorta da sola:

    Questi gli alimenti che “irritano” di più l’intestino | Fondazione Umberto Veronesi (fondazioneveronesi.it)


    Se il tonno non era al naturale ti direi che il primo sospettato è dell'olio di semi di cui era contaminato, oppure il problema era nella cottura o nel complesso di ciò che hai mangiato durante la giornata. Ma in generale in una fase acuta io non sceglierei il tonno come alimento, lo trovo pesante da digerire: meglio una minestrina di riso (riso cotto in un brodo vegetale) con un po' di parmigiano e un petto di pollo in bianco. La zucchina come verdura è ben tollerata (ma sbucciata) e la frutta poco zuccherina.


    Moltissimo incide se si è sedentari o mediamente attivi, questo provato sulla mia esperienza. L'intestino è sollecitato dalle problematiche del basso lombare.


    Riguardo l'ansia nel mio caso dipende, perché come vedi ho individuato alimenti o situazioni verso cui sono sensibile. Se sono tranquilla so che il problema viene da qualche sgarro che ho fatto (in genere mi capita con il caffè o qualche dolce), o è il periodo del ciclo.


    Però nel caso di forti somatizzazioni a seguito di periodi di ansia prolungati l'intestino si infiamma indubbiamente, ma puoi notare proprio la parete addominale che è contratta. Se sei in uno stato d'ansia e relativo stress che dura da un po' dubito che l'intestino non ne risenta.


    Detto ciò: anche se io non l'ho fatta (almeno non ancora) ti consiglio di fare la visita gastroenterologica se hai un problema di cui non vieni a capo. Ma non ho capito se sei passato dal medico di base perché se supponiamo tu abbia una colite senza un antispastico è normale che si protrae per giorni, io prima passo dal medico di base per "tamponare" almeno il sintomo e vedere come procede, altrimenti si passa allo specialista ovviamente. Insomma il medico dovrebbe visitarti e fare una prima diagnosi... perché "mal di pancia" può essere tutto e niente.

    DALI :hibiscus:

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