Amica infelice in coppia, non so più come comportarmi

  • La mia migliore amica è sposata da 9 anni con un uomo di 26 anni più grande di noi. Loro due si sono conosciuti in un momento in cui lei era giovanissima (appena ventenne) ed era molto fragile per via di problemi famigliari. Lui le ha dato l'occasione di scappare, apparentemente, da questi problemi, si è trasferita nella sua città agli albori della relazione e dopo poco si sono sposati. La mia amica non è mai stata veramente felice in questa relazione, fin da subito ci sono state profonde differenze, e violenti litigi (ho avuto la sfortuna di assistere a parecchi). Lei non lo ama più da moltissimo, dice sempre che lui le ha rubato la sua giovinezza perché quando si è fidanzata era giovane e inesperta, tra l'altro è anche parecchio geloso. Insomma la mia amica si ritrova da anni in un'altra città, in una relazione che non la rende felice e, per alcune circostante che si sono create, senza amici. Hanno due figli, due bimbi meravigliosi.


    Lei con me si sfoga sempre e io non so più cosa dirle, ora l'ascolto e basta. Ogni tanto le ricordo che non è costretta a rimanere nell'infelicità, che può fare una scelta coraggiosa per se stessa. Ora, qualche tempo fa ha scoperto dei messaggi molto poco fraintendibili che il marito ha mandato a un'altra donna, per mesi e mesi. Ovviamente è stata una mazzata, insieme a questi messaggi anche foto intime.


    Ha passato giorni a piangere e a sfogarsi con me al telefono, dicendo che questa volta è la goccia che ha fatto traboccare il vaso... Ultimamente però ho come l'impressione che lo stia perdonando e voglia decidere di andare oltre, perchè non ha mai avuto il coraggio di dire basta.


    A me dispiace molto per lei e alterno anche dei momenti in cui provo rabbia nei suoi confronti per la sua passività, il suo non agire. Ogni tanto non le rispondo al telefono perché sono stanca di sentire le stesse lamentele da anni, e mi sento in colpa per questo. Nei momenti di maggiore crisi l'ascolto a piccole dosi (non tutti i giorni).


    Come vi comportereste voi al mio posto?

  • Come vi comportereste voi al mio posto?

    Beh, per quanto tu possa esserle amica e desideri esserle vicina, a un certo punto non è che puoi martirizzarti. Le hai dato dei consigli ma la sua situazione, frutto di sue scelte anche se operate in un momento di fragilità, la deve risolvere lei. E a quanto scrivi lei continua a lamentarsi ma non agisce. Sembra che sia ricaduta in un loop da cui non riesce a uscire. Forse potresti consigliarle un supporto psicologico che le possa fornire gli strumenti per affrancarsi da questa situazione infelice. Ma continuare ad accogliere le sue lamentele non la aiuterà perché continuerà a rimanere immobile. E in fondo non è giusto neanche per te.

  • È da anni che sta facendo un percorso terapeutico... La mia lettura è che ha paura del vuoto e del trovarsi sola senza il marito, che comunque ha sempre provveduto a lei anche materialmente (è molto abbiente, anche lei comunque sta molto bene). Quindi trovarsi senza di lui potrebbe farla sentire "scoperta".


    Le voglio moltissimo bene ma davvero ci sono delle volte in cui vorrei dirle "Smettila, cosa posso dirti di più? Svegliati e agisci".


    Poi mi dico che un'amica è tale anche per ascoltare e per fornire una spalla, però davvero ci sono delle volte dove il pensiero di stare con lei al telefono mi esaurisce. Tra l'altro sulla carta sa bene cosa sarebbe meglio per lei, poi non agisce MAI. E diventa sempre più scontenta. Vi faccio un esempio: l'ultima volta che l'ho vista con il marito è stato uno strazio. Mi spiace dirlo, era acida a livelli esorbitanti con lui, senza motivo (apparente. Poi ci saranno anni e anni di problemi che si sono accumulati); mi dispiace anche vederla così, giovane e bella con la vita davanti, acida come una vecchia zitella di 90 anni. Gliel'ho detto (in maniera gentile) e dice che ho ragione, che è vero. Ma è sempre punto a capo, non fa nulla.

  • Tra l’altro lei sulla carta sa bene cosa sarebbe meglio per lei, poi non agisce MAI.

    Se lei pensa che lui è l'origine di tutti i suoi mali, che le ha rubato la gioventù, che non la merita e deve lasciarlo per essere felice, eccetera... credo che non abbia invece chiara la situazione, perché relazioni impostate così, celano problematiche molto profonde che evidentemente la psicoterapia non sta muovendo di un millimetro. Non si rende conto di come anche lei usa lui in una co-dipendenza... e infatti è lì che casca l'asino: quando c'è da fare il salto nel vuoto poi non se la sente... Che fare tu da amica? Non darle sempre ragione, non compatirla più, non farla sentire una vittima... Anche quando lei hai detto "sei giovane e bella", sicuramente lo è ma lo vedo come un nutrimento per il suo ego infelice, ora è soprattutto una madre che ha delle responsabilità verso i figli e mi chiedo i bimbi come vivono in questa atmosfera così tesa?

    "vi teniamo per mano in questo sentiero di incertezza" Dali - :hibiscus:

  • Paoletta90 capisco molto bene che le sue continue lamentele ti esauriscano, in primis perché ti inonda di energia negativa che non fa che prosciugarti (abbiamo tutti i nostri problemi e se tutti dovessimo gettarli addosso agli altri non se ne uscirebbe più) e poi perché è lei e solo lei che può prendere in mano la propria vita. E se questo significa affrontare una separazione e la conseguente solitudine mi spiace ma dovrebbe farlo. Poi dici che è giovane e non sprovvista di risorse, quindi... Nella vita bisogna fare delle scelte e le scelte hanno sempre un costo, in ogni caso lei è infelice per cui deve uscire dal pantano perché la situazione certamente non migliorerà. È adulta e deve assumersi le sue responsabilità. Tu puoi darle un supporto emotivo perché in ogni caso non sarà un percorso facile ma non sei tenuta a fare da cassa di risonanza dei suoi piagnistei senza costrutto. A lei non serve a niente e a te non fa bene. Mi dispiace se la mia opinione può apparire drastica ma io la penso così. Parlagliene con tatto ma con fermezza, se già non l'hai fatto.

  • Non darle sempre ragione, non compatirla più, non farla sentire una vittima...

    Sì hai ragione, è difficile farlo ma cerco sempre di essere imparziale quando mi racconta le cose ed è successo anche che prendessi le parti del marito. Quando mi accorgo che lei sbaglia cerco di farglielo notare. Mi rendo conto che anche io rischio di cadere nel loop del "lui è brutto e cattivo e la mia amica è una vittima" e devo fare un sforzo per cercare di non crogiolarmici anche io.


    Devo dire che io quest'uomo all'inizio della loro relazione non lo potevo vedere. Per me era un vecchio, non capivo come facesse la mia amica, non era neanche- per dire- un signore affascinante e avvenente. Va beh, a parte le considerazioni fisiche che c'entrano fino a un certo punto, io non lo sopportavo perché notavo chiaramente che la mia amica era in un momento estremamente fragile e estremamente influenzabile e manipolabile. Infatti ai tempi dopo poche settimane dall'inizio della relazione successe il primo tradimento che lei perdonò. Poi si è voluta sposare così in fretta... Io tutte queste cose gliele dicevo! "Sei troppo giovane. Aspetta, non stai bene devi prima riprenderti" (dai problemi famigliari che tanto l'avevano scombussolata). Invece si è buttata a capofitto in questo matrimonio. Lui non è una persona cattiva e sicuramente tiene a lei, ma a parte che quasi 30 anni di differenza di età si sentono tutti, specie quando hai 20 anni, hanno due caratteri inconciliabili, lei con lui non è contenta, l'ho sempre visto chiaramente, lui non la rende felice. Vi dico solo che ho dovuto ascoltare pianti e lamentele DURANTE la luna di miele...

    Poi sicuramente lei è entrata in una sorta di codipendenza e probabilmente non ha elaborato vecchie ferite sue e quindi questo matrimonio non fa altro che da amplificatore a questi traumi passati.


    Non riesco a non compatirla più, concretamente cosa dovrei dirle? Ho paura di ferirla e di farla sentire ancora peggio, non accettata, sbagliata.

  • Citare dita, mogli e mariti non è particolarmente originale, ma facendolo si sbaglia poche volte. Per quanto si possa essere amici stretti di una delle due parti, alcune dinamiche di coppia rimangono imperscrutabili.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Non riesco a non compatirla più, concretamente cosa dovrei dirle? Ho paura di ferirla e di farla sentire ancora peggio, non accettata, sbagliata.

    Ti capisco, non sei in una posizione facile. Però lei con lui è profondamente infelice e se non trova la forza di spezzare questa dinamica malsana lo sarà sempre di più. Dovresti uscire dalla tentazione di compatirla perché come hai visto non funziona, anzi rafforza il loop secondo me. È una considerazione un po' cinica ma spesso ci si adagia nel ruolo di vittima pur di non affrontare scelte difficili ma necessarie alla propria evoluzione. L' ho visto fare da mia madre nei confronti di mia sorella e ti assicuro che gli esiti sono stati disastrosi. Io non conosco te e non conosco la tua amica però penso che potresti dirle che le vuoi bene e proprio per questo vorresti vederla più serena e che certamente dentro di lei ha la forza di rompere questo cerchio nocivo per tutti, lui, lei, i bimbi. Come giustamente scriveva Juniz non credo che i figli non soffrano di questa situazione. Poi tu puoi fare quello che puoi ma non puoi sostituirti a lei. :)

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