Quanto "intromettersi" nel lavoro del partner

  • Ciao. Apro questo thread per una riflessione che sto facendo in questi giorni.

    Mi sono chiesta se ho avuto o sto avendo delle mancanze nei confronti del mio compagno; non perché lui mi abbia sollevato il problema, è un quesito che mi sono posta da sola di fronte a una difficoltà sorta nella sua attività.

    Non vorrei scendere troppo nei dettagli, cercherò comunque di essere chiara, quello che di fatto chiedo e sul quale vorrei leggere opinioni è già contenuto nel titolo: quanto, secondo voi, è giusto intromettersi nella sfera lavorativa del partner, dove con il termine intromettersi intendo le sue varie sfaccettature: partecipare, sostenere, dire la propria, suggerire, imporsi, dissentire, esprimere perplessità, essere presenti fisicamente. Mi sono resa conto che, forse, sono stata poco presente.


    Lui da un paio d'anni gestisce un'attività. Non è la sua unica attività, dunque non è la sua unica fonte di reddito; tuttavia, vi ha investito e dedicato tempo, ed è la sua passione, ha un bel potenziale. L'attività è partita con entusiasmo e tutte le difficoltà del caso: ricerca di personale di fiducia, bidonate, errori di valutazione, cambiamenti, collaborazioni interessanti, aggiustamenti di rotta. Mi limiterò a dire che l'ambito è quello sportivo.

    Siccome è vincolato a un concessionario e anche a uno spazio comunale, purtroppo la burocrazia è pesante e alcune decisioni vanno per le lunghe e non dipendono solo da lui o dai suoi soci. Queste dinamiche stanno creando rallentamenti, disservizi e problemi, con la conseguenza che negli ultimi mesi ha perso numeri (in pratica c'è stato un calo negli iscritti/partecipanti); numeri che possono essere recuperati, non è questo il punto, ma che comunque stanno richiedendo strategie alternative e revisione degli accordi presi con le varie parti. Praticamente non è stata rispettata la manutenzione del centro che era stata promessa.


    Io naturalmente ho il mio lavoro a tempo pieno, ma nel primo annetto della sua attività, alcuni weekend avevo collaborato e lavorato fisicamente in occasione di tornei ed eventi nel fine settimana; si era creato un bel gruppetto, era emozionante vedere il tutto prendere forma, nonostante le molte difficoltà e imprevisti (a ogni evento infatti succedeva di tutto, dall'allagamento causa acquazzone improvviso, al guasto imprevisto, ma comunque facevamo squadra e come dei matti ci arrangiavamo). Ammetto che nei primi tempi ero più attiva e interessata: anche esprimendo pareri contrastanti, ad esempio su persone che aveva assunto e secondo me (ma secondo tutti) erano inconcludenti e incapaci.


    Per non dilungarmi troppo, vengo alla mia riflessione.

    Negli ultimi mesi, complice anche il fatto che sono stata presa - e sono tuttora - da problemi familiari (papà in ospedale da mesi, mamma che ha subito un intervento), oltre che da numerosi cambiamenti nel mio lavoro (nuovo responsabile, nuovo assetto organizzativo), ho preso involontariamente un po' le distanze dalla sua attività; naturalmente ogni sera gli chiedo com'è andata, com'è stata la giornata, ecc. ma ho presenziato molto meno (a causa dei problemi gestionali che ho descritto sopra, anche gli eventi e i tornei si sono diradati) e non ho dato peso a quelle problematiche. Tralasciando il fatto che non pratico quello sport, e non mostro particolare interesse a volerlo praticare, ma d'altronde quelli sono gusti e sono portata per altro. Diciamo che sono stata un po' passiva, e in questi giorni mi sono resa conto che avevo naturalmente notato che lui ha meno lavoro e sta affrontando delle problematiche, ma lì per lì non ci avevo dato peso.

    Ora che mi ha detto che per risolvere la questione probabilmente andranno per vie legali con il concessionario, e che comunque non sta correndo buon sangue, mi sono un po' allarmata.

    Io di mio non sono invadente, né quella che vuole sempre mettere il becco.

    Però essendo un'attività in proprio, ovviamente comporta più rischi e responsabilità.

    Ieri mia mamma per battuta mi ha detto "ah bella compagna che sei, non vai mai là", me lo ha detto assolutamente in battuta, però mi sono sentita un po' estranea alla questione, come se in effetti non mi fossi comportata da "colonna portante" o comunque sostegno profondo.

    Sono sicura che se lo dico a lui, mi risponde che non è vero e che mi sente vicina; lui poi è uno abbastanza positivo che non ingigantisce i problemi ma tende a guardare oltre, alla soluzione o comunque ai diversi modi di agire disponibili.


    Si tratta proprio di una riflessione mia, forse non essendo sposata da anni né avendo la classica famiglia, sono dinamiche che non mi ero mai trovata a fronteggiare.


    Grazie per la pazienza nel leggermi :folded_hands:

  • Ciao, innanzitutto non credo tu debba farti sensi di colpa o altro, perché? Hai giustamente raccontato un periodo molto duro tuo personale tra il padre e i cambiamenti lavorativi. Io sono sicura che se queste dinamiche non si fossero presentate tu avresti magari dato maggiore sostegno, in sostanza essendo già assorbita da tante cose, lo reputo lecito non avere avuto la "testa" più di tanto. Già il fatto che tu ti poni queste domande, significa che sei una compagna amorevole e di buon cuore, quindi io ti direi di stare tranquilla, quando puoi parla con lui anche solo più nel dettaglio, chiedigli se puoi fare qualcosa (sembra scontato ma a volte sentirselo dire aiuta e denota interesse). Per il resto in bocca al lupo per tutto, ti auguro che le cose si sistemino quanto prima sia per te che per il tuo compagno :)

    Tutto è relativo :evil:

  • Da quello che scrivi avercela una compagna come te... concordo con quanto detto da Aluminium Siren non devi sentirti in colpa. Se ti sei interessata un po' meno alle problematiche lavorative del tuo compagno è dipendente da tutti gli altri problemi che hai menzionato e quindi è più che giustificato.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Secondo me non hai nulla da rimproverarti. D'accordo, sei stata meno presente rispetto all'inizio ma credo sia fisiologico: gli inizi comportano energie maggiori, più tempo da spenderci, banalmente anche curiosità; poi, col tempo, si trova un assetto più equilibrato e anche il sostegno diventa scontato. Se ci aggiungi che purtroppo stai attraversando un periodo piuttosto pieno per questioni familiari e lavorative, oggettivamente ci sta che ti sia un po' staccata dal suo progetto e dia a vedere meno entusiasmo. Ma non vuol dire che tu non lo sostenga o non ti interessi ai suoi problemi! A mio parere, semplicemente, non dimostri più come prima: è un sostegno presente ma più in sordina, meno evidente a livello fisico ma comunque costante a livello emozionale. Infatti lui non ti rimprovera nulla, perchè sa che ci sei e se non ci sei più come prima è perchè hai dei buoni motivi, che lui comprende.

    Rispetto al tuo lavoro, lui come si comporta? Anche lui è abituato ad interessarsi delle tue giornate ma senza entrare nei minimi dettagli? A mio parere le "intromissioni" nel lavoro del partner sono tutte lecite purchè equilibrate: c'è chi condivide tutto, chi poco o niente, chi una via di mezzo... l'importante è che l'interessamento sia equo da entrambe le parti, che i piatti della bilancia non siano troppo disequilibrati.

  • quello che lui realmente pensa di te?

    Certamente, a questo.

    Era più che altro un mio mettermi in discussione.

    Dall'esterno possono essere dette molte cose, ma alla fine è chi vive la relazione che conosce davvero gli equilibri e le percezioni.


    Grazie mille a tutti per aver letto e per le risposte :)

    Rispetto al tuo lavoro, lui come si comporta? Anche lui è abituato ad interessarsi delle tue giornate ma senza entrare nei minimi dettagli?

    Esattamente. Io di mio non parlo troppo del lavoro per non portarmelo eccessivamente nella vita privata e appesantire anche il tempo libero. Ci sono poi momenti o avvenimenti lavorativi su cui ho voglia di soffermarmi con lui, perché magari mi hanno colpita e voglio sentire il suo punto di vista o semplicemente sfogarmi. Però solo occasionalmente.

    Lui sì mi chiede come va al lavoro, senza in realtà fare domande troppo specifiche.

  • Ciao Saritta, anche io mi accodo agli altri utenti nel dire che già l'interrogarti e il metterti in discussione fa di te una compagna molto attenta e premurosa,

    Sicuramente il tuo compagno sa che tu sei lì per lui se dovesse avere bisogno di un consiglio o semplicemente di un po' di ascolto o una spalla su cui appoggiarsi. Va da sé che tu hai le tue incombenze sia lavorative che personali (mi sembra di capire che in questo periodo c'è parecchia carne al fuoco...) perciò è normale che non potrai essere sul pezzo al 100% per ciò che concerne il suo lavoro (anche perché: non fate lo stesso lavoro quindi per forza di cose non puoi essere presente in maniera totalizzante o avere la piena contezza della situazione, che solo il tuo compagno avrà, in quanto responsabile della sua attività). Quindi mi sento di consigliarti di non addossarti colpe o responsabilità che non ti competono, ma di continuare ad essere presente per il tuo compagno e desiderosa di accogliere le sue confidenze o i suoi racconti.

    Magari potresti provare a renderlo partecipe della tua preoccupazione e chiedere a lui in che modo tu possa essere presente al meglio per ciò che riguarda la condivisione del suo lavoro.

  • Anch'io credo che tu non abbia nulla da colpevolizzarti. In queste circostanze trovo sia utile parlarne apertamente con il proprio partner affinché non ci siano dei fraintendimenti.


    Poi spero che i tuoi problemi si risolvano e che potrai dedicarti a cose più piacevoli da condividere con il partner. Però in una vita insieme possono continuamente capitare situazioni in cui l'energia da dedicare alla coppia viene consumata da circostanze esterne inevitabili.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Certamente, a questo.

    Era più che altro un mio mettermi in discussione.

    Dall'esterno possono essere dette molte cose, ma alla fine è chi vive la relazione che conosce davvero gli equilibri e le percezioni.

    Tieni anche conto che tua mamma sicuramente si trova in un periodo molto delicato e che sarà condizionata dallo stato di salute di tuo padre.

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