Secondo me devi trovare un qualche compromesso tra le esigenze pratiche (lavoro e spesa ad esempio) e il tuo desiderio di ridurre i contatti sociali.
A mio parere isolarsi non è affatto difficile anzi, è il contrario che è difficile, è avere relazioni sociali soddisfacenti. Personalmente ho mia madre da sempre fortemente asociale; anche suo fratello lo era. Mia madre ha sempre lavorato ma ha sempre ridotto al minimo i rapporti sociali, così tanto che addorittura io che sono la figlia una volta uscita di casa sono considerata una mezza estranea, mio marito che conosce da quasi 20 anni è sempre visto come estraneo a tutti gli effetti, praticamente in casa sua non entra nessuno se non per motivazioni ineludibili (un guasto importante che non sa riparare in autonomia). Lei evita come può le occasioni di incontro; in occasione delle feste non esce di casa per non 'incontrare nessuno", il sabato e la domenica non va al mare perché detesta le spiagge affollate, e gli altri giorni cerca spiagge isolate e poco raggiungibili, anche io e mio marito non siamo graditi. Prima di uscire di casa controlla "la situazione", guardando da finestre e spioncini; se ci sono vicine importune rimanda l'uscita, altrimenti dice "via libera" ed esce allontanandosi di corsa. Qui al mare c'è una vicina che la cerca spesso, essendo vedova anche lei da tanto e non amando la solitudine, lei la considera una scocciatrice e la evita come può.
Potrei continuare per ore a descrivere le sue strategie di evitamento, ad ogni modo posso garantire che isolarsi è possibile.
Io invece non amo stare sola, cioè ho dei momenti in cui apprezzo la solitudine, ma in generale mi piace essere circondata di affetti. Quello che non mi piace sono i rapporti vuoti e finti, la gente opportunista e invadente, le persone che ti cercano per convenienza o per riempire la loro vita insoddisfacente. Ecco di questi il mondo è pieno, e per me la vera sfida è trovare gli altri e coltivare relazioni di valore.