Posts by lifeis2strange

    Ciao. Mi sentirei di chiederti se questo senso di inferiorità sia secondo te, almeno in parte, la conseguenza di un'interiorizzazione di aspettative esterne, apprese negli ambienti familiari, scolastici, sociali, in cui ti sei trovato a crescere, oppure qualcosa che in te si è sviluppato indipendentemente da queste influenze. "Sentirsi indietro" presuppone concepire la vita come una gara in cui tutti corrono in vista dello stesso traguardo, mettendo da parte la soggettività delle priorità esistenziali, per cui penso sia molto comune che l'assunzione di questa concezione implichi una rimozione del senso della propria individualità, che può avvenire nel momento in cui il senso dei propri autentici valori e desideri individuali finisca con l'essere occultato da dei modelli di successo di "persona vincente", che non sono davvero i "nostri", ma il frutto di condizionamenti sociali, che si sovrappongono al vero Sè individuale.


    Comprendo che rendersi conto dell'origine esteriore di questo modo di pensare non è facile, anche considerando che è un problema che ho sempre sentito anch'io, questo complesso di inferiorità, io che pure a livello conscio e razionale sono il primo a sostenere che ciascun individuo non debba giudicare la sua vita raffrontandola a quella degli altri, ma solo tenendo conto della sua soggettività e unicità. Vivo un conflitto tra la razionalità tramite cui riconosco la necessità di tener conto della mia individualità e il piano emotivo entro cui penetra il condizionamento delle aspettative altrui su di me, per il tramite del desiderio di approvazione e conferma da parte del mondo esterno, e mi chiedo se un meccanismo simile possa esserci anche nel tuo caso.

    Esattamente, anch'io uguale.

    Quando ero più piccolo me ne fregavo altamente, pensavo alla mia vita e basta, non provavo nessun'invidia nei confronti di nessuno.

    Pensavo di essere forte in questo senso, e che nessuno potesse togliermi la mia felicità.

    Non me ne importava praticamente nulla degli standard sociali, del mio aspetto fisico, ecc... e pensavo che fosse la strada giusta da seguire.

    Il fatto che non avevo amici in questo senso mi aiutava, perchè tutto sommato non avevo neanche nessuno con cui confrontarmi.

    Dopo le superiori, quando ho iniziato a lavorare e a farmi delle amicizie è iniziato il crollo totale: Mi è sembrato che tutti fossero anni luce avanti rispetto a me, e in confronto io ero un bambinetto.

    Questo soprattutto per il fatto che sono tutti fidanzati o hanno tutti delle amicizie intime, mentre io le vedo col binocolo.


    A livello conscio pure io mi rendo conto che è una stupidaggine, e che in quasi tutte le altre aree della vita riesco ad eccellere.

    Però ci sto molto male, è un sentimento che ho ormai da 6 anni e non c'è stato verso di cambiare qualcosa. In pratica convivo sempre con questo demone.

    Ultimamente a causa dello stress per questi problemi sono aumentato notevolmente di peso, ed ecco che mi sento uno schifo fra i miei amici e i miei coetanei.


    La mia conclusione è che certi modelli sociali ci sono stati così imposti che li prendiamo come verità assoluta. E chi si sente un minimo fuori vive l'inferno.


    Pensiamo ad esempio la Corea del Nord (paese che sto studiando parecchio): Sono tutti convinti che il loro leader sia una specie di dio, che qualsiasi cosa dica ha sempre ragione, e nessuno osa mettere parola. Piangono di più ai funerali dei loro ex. Leader che a quelli dei loro parenti.

    Il motivo è semplice: Fin da piccolissimi gli viene insegnato così. E lo stesso vale per i nostri bellissimi modelli sociali.

    Ciao ragazzi, vi scrivo perché ho bisogno del vostro aiuto. Stamattina sono uscito con mio padre per la solita passeggiata mattutina della domenica. Mentre camminavo ho intravisto una ragazza che sembrava molto ad una che conosco e che ho scoperto troppo tardi mi piacesse. Non sono sicuro fosse lei, ma quello che so, o meglio che ho scoperto oggi, è che ha un figlio, l'ho visto tramite la sua foto profilo su Whatsapp dato che le avevo scritto a dicembre per farle gli auguri di Natale. Ne avevo già il sospetto qualche mese fa e oggi ne ho avuto la conferma. Lì mi è tornato tutto quello che ho scritto e cioè che mi sento indietro e inferiore ai miei coetanei, che invece si fidanzano, si sposano, fanno figli mentre io sono messo come son messo.

    Lo so che sembro incoerente e irragionevole per come sto agendo, dato che mi sono impsto, come ho scritto nell'ultimo post, di essere più riconoscente verso me stesso e di imparare a volermi bene, ma quando succedono queste cose sembra che l'invidia e il senso di inferiorità abbiano la meglio su di me e sulla mia vita.

    Ripeto, le risposte che mi avete dato mi hanno aiutato a rivalutarmi in positivo e quindi nulla viene vanificato, solo che non è facile.

    Scusate lo sfogo, ma ne avevo bisogno e mi sentivo anche il dovere di dirvi come avvengono queste situazioni per capire come affrontarle e risolverle.

    Scusate lo sfogo, ma ne avevo bisogno e mi sentivo anche il dovere di dirvi come avvengono queste situazioni per capire come affrontarle e risolverle.

    Mi viene da piangere leggendo quanto hai scritto, sembriamo la stessa persona.

    È proprio per questo che sono diffidente dalla psicoterapia, perchè come dici tu quando ti ritrovi la cruda realtà di fronte agli occhi tutto sembra vanificarsi.

    Anch'io onestamente mi sento uno schifo in confronto agli altri e purtroppo per ora non ho trovato nulla che mi abbia veramente aiutato.

    Vorrei davvero solo ricordarti che non sei solo ad avere questi sentimenti.

    Pensa che l'altro ieri, quando ero uscito con i miei amici e si parlava di come andassero le cose con le loro fidanzate, mi era presa una tristezza tale che ho dovuto fingere di andare in bagno, giusto per chiudermi quei 2-3 minuti per ascoltarmi una canzone e tirarmi un pelo su di morale. È evidente che gli altri, se riescono a fidanzarsi con una facilità estrema, hanno davvero qualcosa che io non ho. Inutile che mi vengano a dire di volermi bene, perchè i fatti sono così :crying_face:

    Davvero, il mio non vuole essere un intervento per scoraggiarti, ma per ricordarti che ce ne sono tanti altri che stanno affrontando le stesse difficoltà, e in maniera anche peggiore.

    Sono esattamente come te, con l'unica differenza che appena ho avuto l'occasione sono "scappato" a vivere da solo, insomma sento proprio il bisogno dei miei spazi.

    Ma per il resto non c'è praticamente nulla di diverso. Anche io fra l'altro sono molto portato per le lingue.

    Non saprei davvero che aiuto darti ma seguo il post. La cosa che mi crea più dolore è non aver provato il primo bacio/sesso come te. Ci sto talmente male che durante il periodo del Covid mi sono letteralmente sfondato di ogni sostanza possibile che mi facesse stare meglio, rovinandomi buona parte di salute già a 27 anni.

    Purtroppo gli psicologi si sono rivelati uno spreco di soldi, e sto davvero pensando di andare a pagamento. Vorrei morire quando ci penso.

    Quindi non sei a dieta. Mi pare di capire che stai prendendo farmaci che ti consentono di continuare con la dieta di sempre, ma non hai cambiato dieta.

    Ciao diverso!

    Sì, lo sono eccome. Quelli che dici tu li prendevo una volta, ma non erano legali e con effetti collaterali non da poco. Quindi ho mollato.


    Mi sono fatto prescrivere un farmaco che toglie parecchio la fame nervosa (E' una combo di naltrexone e bupropione) però una dieta sana va comunque fatta: semplicemente riesci a seguirla perché non ti vengono quelle terribili voglie di cibo ipercalorico che rovinano tutto.

    E' un farmaco abbastanza recente che però pochi conoscono, è arrivato in Italia intorno al 2016 e può essere solamente prescritto da un endocrinologo o dietologo.

    Che dire... davvero complimenti perché hai azzeccato tutto.

    Ciao a tutti e grazie per le risposte!


    Twister16 Non ci andrei così sicuro. Rischio poi che davvero se qualcosa va storto faccio l'ennesima figura di m. Purtroppo anche se hai la volontà a 2000 la fame nervosa (chiamamola così ma per spiegare tutto dovrei scriverci un trattato), quando vuole, riesce sempre a vincere.


    ipposam Sì, effettivamente stare sul generico non è una cattiva idea!


    La Marina Grazie per il consiglio!


    diverso Guarda che i disturbi alimentari, quelli veri e diagnosticati come il mio, sono delle vere e proprie malattie che necesitano in alcuni casi di una vera e propria cura farmacologica. Che in alcuni casi va seguita a vita.
    Purtroppo al momento le opzioni sono molto limitate (e molto costose), specialmente qui in Italia, quindi se hai la sfortuna di non rispondere ai trattamenti proposti dai medici è un gran... casino :D

    Il mio rapporto con il cibo era diventato una guerra vera e propria, dal giorno alla notte.


    Caos sì ovvio, sono già pronto ad un "Ma che ti succede"? (Riferendosi al fatto che mi vedono mangiare pochissimo) :D


    bruce0wayne Esatto. Perchè sarò sincero, ero riuscito a trasformare questa mia fame disumana in un mio punto di forza quando ero con i miei amici. Tant'è che un giorno mi sono sentito dire "invidia pura", riferendosi al fatto che riuscivo a mangiare tutto ciò senza stare poi male.

    Ciao a tutti, chiederei consiglio su come gestire questa situazione un po' particolare.


    Dopo aver fallito un'infinità di diete, mi sono deciso a rivolgermi ad un endocrinologo e a farmi prescrivere un farmaco adatto per la mia situazione.

    Sostanzialmente è un farmaco che riduce parecchio la fame, e va ad agire su quei centri nervosi che provano tanto piacere dal cibo.

    Sono alla prima settimana di trattamento, che tutto sommato è andata bene: Sono riuscito a rispettare il mio budget calorico senza grossi problemi. Era da 2 anni che ci provavo, perché sì, non resistevo neanche 3 giorni!

    Devo dire che il farmaco fa: L'altro ieri sono andato al cinema, e non sono riuscito a finire neanche la metà dei popcorn che avevo preso, non ce la facevo più e mi stancava.


    Ecco, ai miei amici non ho ancora detto nulla perché ho tanta paura di fallire nonostante la terapia farmacologica.

    Loro mi hanno sempre visto mangiare quantità stratosferiche di cibo che neanche potete immaginare: 4 pizze insieme, 3 hamburger del McDonald + Alette, porzione grande di patatine e dolce finale, e così via. In realtà per me sarebbe normalissimo un pasto del genere, mi verrebbe naturale, e non sto assolutamente male di stomaco dopo.


    Se poi quando li vedo la prossima volta mi vedono mangiare come una persona normale (o anche meno), sicuramente mi chiederanno, in senso buono, "cosa mi sia successo".

    Considerate che poi domani dovrò pure aumentare il dosaggio del farmaco e l'effetto sarà ovviamente più forte, può essere davvero che una pizza manco riuscirò a finirla.


    Che faccio? Ho paura di dire "sono a dieta" perché come ho detto all'inizio, ne ho fallite tantissime. E mi sentirei malissimo se per un motivo o per un altro fallisse anche questa.


    Stavo pensando di fingere un mal di stomaco, dire che semplicemente non ho fame, che voglio risparmiare (effettivamente sto facendo tantissimi lavori in casa e lo sanno benissimo), oppure che "sto testando un nuovo farmaco che però riduce la fame" senza andare nello specifico, ecc...

    Perché fra l'altro i miei amici mi vedevano anni fa sfondarmi di cibo ma ero magrissimo: Questo perché assumevo illegalmente ormoni tiroidei, quindi potevo mangiare quasi quanto volevo. E li la verità la dissi.


    Solo che ho dovuto smettere causa effetti collaterali, sono ingrassato notevolmente e provo molto disagio. Quindi ecco, vorrei evitare di fare la figuraccia 2 volte se le cose non dovessero andare bene.


    Scusate se ho fatto un Thread così lungo, ma la mia storia con l'alimentazione è davvero molto controversa, idem quella sociale. Ma per quello ho già aperti altri Thread :D


    Grazie infinite.

    Ok, visita fatta e farmaco prescritto in pochissimo tempo.


    Per ora sono al sesto giorno di dosaggio minimo, da aumentare gradualmente ogni settimana. È la fase più mite, ma:

    -Il primo giorno non ho avuto fame neanche per scherzo, mi senntivo pieno con niente.

    -Secondo giorno di meno, tant'è che mezzo pacchetto di Oreo l'ho mangiato. Ma tutto sempre in quantità limitate.

    -Terzo giorno perfetto, nessuna voglia di dolci o pizze

    -Quarto giorno idem

    -Quinto giorno un po' un disastro, nel senso che dopo cena avevo comunque una gran fame e sono sicuramente andanto oltre l'apporto calorico giornaliero che mi sono prefissato.

    -Sesto giorno invece zero fame. Se sono arrivato a 1000kcal è già tanto.


    Insomma, è un po' altalenante ma la cosa che vi posso assicurare è che il piacere derivato dal cibo si dimezza. Spero poi che a dosaggio completo possa al 100% seguire un regime alimentare ipocalorico senza avere nessuno sbalzo.

    Non è solo il fatto di perdere peso, ma ero proprio stanco che il cibo avesse il controllo su di me. E purtroppo gli approcci meno invasivi non hanno funzionato.


    P.S: Per chi non lo sapesse, il Mysimba è una combo di buproprione e naltrexone, lavorando in sinergia sono in grado di ridurre l'appetito e anche di agire sui meccanismi che ci fanno provare chissà quale piacere mangiando una pizza.

    Esattamente! Ed è quello che dico sempre.

    Ad esempio, ammetto che sul lavoro ritengo di essere decente, quindi se qualcuno mi dice ad esempio: "Certo che lavori proprio di m...." gli rido in faccia.

    Se qualcuno ad esempio però mi fa una battuta sul mio peso (sono in sovrappeso) la prendo malissimo, è proprio capace che vada in depressione per tutta la giornata.

    Ancora peggio se mi vanno a toccare il fatto che sono vergine, divento una belva con me stesso e con tutti gli altri che mi circondano.


    Ed è chiarissimo il motivo: entrambe le cose non mi piacciono e faccio fatica ad accettarle, solo che un conto è avere qualcuno che te le ribadisce di continuo, un altro conto è sapere che sono mie caratteristiche, che per quanto mi facciano schifo so che comunque la vita è fatta (grazie al cielo) anche di altro. E poi ovviamente ci si può lavorare.


    Ed è proprio vero che nonostante siamo duri con noi stessi, tutto sommato certe cose le lasciamo passare. Grandissimo intervento!