Tormento perenne, scarsa fiducia nei professionisti

  • Ciao a tutti,

    sono nuovo e non so se è questa la sezione adatta per porre questa riflessione.


    Premetto che sono una persona tormentata da sempre, alle spalle ho una famiglia separata, i miei dopo circa 25 anni di matrimonio si sono separati, io di questa cosa ho sofferto molto in maniera silente, soprattutto perchè ho interiorizzato la falsità dei rapporti e la maschera che soprattutto mio padre indossava chissà da quanto tempo.

    Da quel momento in poi lui mi è sceso nettamente, se prima poteva essere un mio idolo oggi io mai vorrei essere come lui.

    Come conseguenza ho notato un crollo della mia fiducia verso le istituzioni e verso il potere in generale e, da appassionato di psicologia ho notato che questo mio disprezzo verso il potere spesso rispecchia chi ha dei conflitti con il padre.


    Adesso ho 36 anni mi trovo con un lavoro precario, sono laureato lavoro da quando ho 24 anni e non ho mai avuto un tempo indeterminato chissà se poi questo deriva anche come ho scritto sopra dal disprezzo che provo verso "i capi" che ho avuto in questi anni.

    Chi vedo fare progetti li vedo come "illusi", dove l'aspetto del "politicamente corretto" è al primo posto, molta gente si sistema perchè "così funziona", oppure lavora per lo stesso motivo "perchè così si fà" e paradossalmente ringrazia per lo schiavismo che il sistema gli pone, poi tempo al tempo vanno in crisi esistenziale, chissà come mai.


    Premetto di avere una ragazza da molti anni, ancora non conviviamo causa mio precariato e problemi logistici (distanza lavoro/casa), abbiamo trovato un equilibrio condividendo i weekend su una vecchia casa di famiglia e non una convivenza quotidiana, ma anche questa situazione causa malcontenti ovvio.

    Con lei sto bene, siamo molto simili, ma la mia visione del mondo condiziona i miei rapporti sia di coppia che sociali in genere, anche a livello lavorativo vado avanti per inerzia, ogni giorno mi sveglio e sono senza entusiasmo, faccio tutto col pilota automatico; anche le amicizie si sono rivelate inutili, diciamo che quello che sto scrivendo su questo forum nessuno dei miei 4 "amici" lo immagina e non mi interessa manco farglielo sapere.


    Come leggete sono in crisi, inutile far finta che la situazione sia semplice, perchè ogni aspetto che noto della mia vita è da sistemare.

    Sento che è arrivato il momento di parlare con qualche professionista, ma anche qui noto qualcosa di storto. Ho la moglie di uno dei 4 amici di cui parlavo sopra che fà la psicologa, beh mi viene da ridere, cioè questa che dovrebbe sistemare le ferite dell'anima è la classica donna che ha fatto l'università spesata dalla famiglia, poi si è sposata con la casa comprata dai genitori e questa dovrebbe conoscere e curare il malessere di vita di una società?

    Molti penseranno che sono limitato, con pregiudizi e ok sicuramente lo sono, però come può una persona che ha avuto un percorso lineare conoscere ad esempio la precarietà del lavoro e l'umiliazione che questa porta? Oppure come si può curare una crisi di coppia basata su problemi economici se questa gente ad esempio in un'ora di consulto prende come me in un giorno? Ovvio non saranno tutti così ma quanti percorsi di psicoterapia sono naufragati solamente con un mega esborso economico? Moltissimi.

    Molti diranno che un ortopedico non deve spaccarsi una gamba per saper curare un paziente e via dicendo, ma i problemi psicologici sono molto diversi da quelli fisici.

    Quindi boh, sinceramente non so da dove partire.


    Grazie per chi leggerà.

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • Ciao, negli ultimi due anni ho cambiato 2 terapeuti. Il primo mi ha aiutato con gli attacchi di panico, la seconda mi ha aiutato nel gestire ansia e umore basso, cosa che con la prima non ci ero riuscito. Quindi io credo che tu debba iniziare, cercando su internet o nella tua zona, lo psicologo che più ritieni valido e che possa aiutarti, ma ciò non toglie che se tu non ti trovi bene non possa cambiarlo. Chiedere aiuto è il primo passo.

    Sii gentile con te stesso, sempre.

  • Ciao. Nella mia carriera trentennale di paziente (che bella carriera :D ) ho cambiato non ricordo se 3 o 4 psicologi, fini ad arrivare ad un professionista che mi ha letteralmente sbattuto in faccia il famoso proverbio """chi nasce tondo non muore quadrato""". Mi ha smussato gli angoli del mio carattere e dei miei pensieri. Il tutto avvenuto in un annetto, poi mi ha buttato fuori perchè mi ha detto """con te ho finito""", conosci il nemico e ti ho dato le armi per combattere le battaglie.

    Capisco le tue preoccupazioni, ma sono quelle che nascono ogni qualvolta si ha a che fare con qualsiasi professionista, certamente quando entrano in gioco diversi fattori della vita, bisogna raccogliere i cocci e sistemarli alla meglio.

    Fai una ricerca su che tipo di psicoterapia sia migliore per te, ma ricorda che il tempo deve essere limitato, anni ed anni senza avere beneficio è una soluzione ottima per il portafogli del professionista.

    In bocca al lupo :thumbup:

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • Ciao. Lo psicologo non è un guru che dà dei consigli sulla base delle sue esperienze di vita, ma un professionista che ha studiato gli strumenti e le tecniche migliori per aiutare i pazienti ad uscire dal loro stato di sofferenza psicologica.

    Quindi il fatto che non abbiano avuto un'esperienza di vita simile alla tua è irrilevante, ciò che conta è il bagaglio di esperienze che hanno acquisito nel loro percorso di studi.


    Una fattore importante nella riuscita del percorso terapeutico è il legame di fiducia che si viene a creare col terapeuta, quindi se parti già così sfiduciato penso che difficilmente potrai trarne beneficio.

    Dovresti cercare una persona che ti ispira fiducia e di cui riconosci la competenza.


    Secondo me potrebbe fare al caso tuo la terapia cognitivo comportamentale.


    Concordo con repcar. L'efficacia di un percorso terapeutico si riconosce dalla sua brevità. Ovviamente prima bisogna dare il tempo allo psicologo di conoscerci per poter ben inquadrare la strategia più indicata da applicare. Le persone che conosco che hanno fatto psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale mi hanno riferito di aver cominciato a vedere benefici in pochi mesi. Ovviamente dipende da te seguire le indicazioni dello psicologo e non sminuire i suoi consigli e fare di testa tua.

  • Grazie a tutti delle risposte.

    Effettivamente io vedo il professionista come una persona con cui trovare una soluzione, non parlarci chissà quanto tempo o quanti mesi.

    Mi piacerebbe trovare un professionista simile a quello di repcar.


    Invece conosco poco, solo per sentito dire la terapia cognitivo comportamentale, Flowerssh potresti darmi qualche nozione in più?


    Ciao e grazie nuovamente.

  • Non ne so granché in realtà, solo per sentito dire.

    Le persone che hanno fatto quel percorso mi hanno detto che in pratica si lavora sul presente, su come modificare certi pensieri che abbiamo appreso ma che ci producono malessere o ansia. In sostanza si diventa più consapevoli dei propri processi di pensiero e si lavora per ripulirli dalle false convinzioni e giudizi negativi che ci bloccano.

  • Sinceramente non capisco per quale motivo dovresti andare da uno psicologo.


    Hai una tua visione della vita che ti sei formato sulla base della tua personale esperienza, sei lucido e disilluso. Lavori e vivi la tua vita senza drammi.


    Perché andare da uno psicologo? Per alzarti dal divano e vedere il mondo come un posto bello, pieno di occasioni e opportunità?

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Con lei sto bene, siamo molto simili, ma la mia visione del mondo condiziona i miei rapporti sia di coppia che sociali in genere, anche a livello lavorativo vado avanti per inerzia, ogni giorno mi sveglio e sono senza entusiasmo, faccio tutto col pilota automatico; anche le amicizie si sono rivelate inutili, diciamo che quello che sto scrivendo su questo forum nessuno dei miei 4 "amici" lo immagina e non mi interessa manco farglielo sapere.

    Sei entrato in una sorta di Loop dettato dal vedere poche possibilità di "svoltare" per dare una botta di entusiasmo e di dinamicità alla tua vita, capita specie se come nel mondo odierno le possibilità mancano. Ma adagiarsi porta solo ad un lasciarsi vivere, anche un quieto vivere ma noioso, calma piatta.


    Credo occorrerebbe qualche novità. Anche dipingere, fare foto, organizzare qualcosa come hobby o sport.

  • Sinceramente non capisco per quale motivo dovresti andare da uno psicologo.


    Hai una tua visione della vita che ti sei formato sulla base della tua personale esperienza, sei lucido e disilluso. Lavori e vivi la tua vita senza drammi.


    Perché andare da uno psicologo? Per alzarti dal divano e vedere il mondo come un posto bello, pieno di occasioni e opportunità?

    Ecco infatti è un po' questo il mio dilemma, effettivamente mi sono sempre ricordato di essere stato tormentato.

    Il problema è che esserlo nell'adoloescenza e nei vent'anni è una cosa, in quanto le opportunità sono limitate ed il frastuono interno che mi accompagnava non mi creava "conseguenze".


    Oggi invece mi rendo conto che interferisce su molte scelte ed approcci ad un mondo/vita sociale e lavorativo. A volte sembra logorarmi, questo è il momento che vivo oggi.

  • Sei entrato in una sorta di Loop dettato dal vedere poche possibilità di "svoltare" per dare una botta di entusiasmo e di dinamicità alla tua vita, capita specie se come nel mondo odierno le possibilità mancano. Ma adagiarsi porta solo ad un lasciarsi vivere, anche un quieto vivere ma noioso, calma piatta.


    Credo occorrerebbe qualche novità. Anche dipingere, fare foto, organizzare qualcosa come hobby o sport.

    Michele® non sono quello che pensa che "il lavoro nobilita l'uomo", il contrario lo debilita e poi i nobili non credo abbiano mai lavorato. ;)


    Vivo in una cittadina con il mare a 5 minuti, il mio tempo riesco a riempirlo, sono un accanito lettore ad esempio ed un discreto sportivo.


    A me pesano i rapporti umani basati sul nulla, sul sentire il collega che parla male di questo o quello (a me non frega niente la chiacchiera), sul politicamente corretto che per quieto vivere occorre avere.

    Non vedo più la carnalità nei rapporti, vedo molta gente egoista, si condividono momenti solo se fanno comodo etc etc, il tutto inserito in un contesto sociale che si è deteriorato.

    Forse mi pesa questa epoca chissà, non saprei bene come spiegare.


    Comunque ti ringrazio del pensiero.

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