Sempre sul rapporto con la madre

  • Mi è piaciuta davvero tanto la tua analisi, e ne "contesto" soltanto il punto quotato.

    i maschi, secondo me, sono abilitati da una serie infinita di fattori a sentirsi autonomi.

    Sinceramente non ho dati alla mano per confermarti la mia impressione, ovvero che il maschio sia più attaccato alla famiglia.


    Basandomi sul "non desiderio" medio di farsene una (di famiglia) e sulla potenzialmente infinita proroga sulla fertilità: è tipico che un maschio, specie di questi tempi resti a casa con i genitori più del dovuto. Però è solo una deduzione.


    Come deduzione è il fatto che molte donne, arrivate a una certa sentano l'esigenza di indipendenza.


    Un tempo l'uomo era certamente più spronato a trovare una sua indipendenza, poiché questa poi era quella che adottava anche la compagna che lo sceglieva. Era indispensabile che l'uomo vivesse da solo e fosse economicamente indipendente, altrimenti lei avrebbe "sposato" i suoceri. Man mano che i tempi si avviavano al benessere -però- questa "indipendenza" è sempre stata più recitata che non reale.


    Se vai a vedere questi "rampolli" indipendenti vivono da soli, Sì, ma nella casa della nonna a 300 metri da quella di mammà. Ed è proprio mammà che va a lavare e pulire (o manda la domestica). Il frigorifero della casa del rampollo è vuoto, perché lui va a mangiare da mammà. Nella dimora del rampollo non c'è oggetto di cui mammà non conosca la posizione.


    La casa indipendente serve solo e unicamente ad avere un luogo in cui fruire di incontri sessuali con la dovuta privacy: niente di più. Stessa identica cosa ormai fanno anche le donne. Di indipendenza vera non se parla nemmeno, ne' da un punto di vista economico, ne' soprattutto psichico. Spesso una dipendenza chiama l'altra.


    Nel caso di ipposam abbiamo escluso quella economica (che è già tanto), le resta da capire come fare a tagliuzzare anche quella psichica. Tanto, ci pare di aver capito, di avere l'amore di una madre in modo "classico" non se ne parla. Ci sono ragioni a noi (tutti) oscure per cui questa cosa potrebbe non accadere mai. Rendersi realmente indipendenti sarebbe un buon punto di partenza.


    Una cosa che _per esempio_ mi ha colpito molto è stata il prendere la casa al mare di fianco a quella familiare. Capisco lo smacco e il dimostrare di potercela fare anche da sé, tuttavia.. io al posto suo avrei scelto una MIA località, un MIO quartiere, il tutto secondo il MIO gusto.

    Se da una parte con quella mossa ha fatto "scacco" alla madre, dicendo: "non mi puoi escludere", dall'altro ha comunicato indirettamente: "Sono ancora dipendente da te e dall'ombra della famiglia in cui non mi vuoi".

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Sempre piacevolissimo leggerti. :thumbup:

    Sinceramente non ho dati alla mano per confermarti la mia impressione, ovvero che il maschio sia più attaccato alla famiglia.


    Basandomi sul "non desiderio" medio di farsene una (di famiglia) e sulla potenzialmente infinita proroga sulla fertilità: è tipico che un maschio, specie di questi tempi resti a casa con i genitori più del dovuto. Però è solo una deduzione.

    Capisci tranquillamente che sarebbe facilissimo opporti il contrario esatto, e cioè : il maschio "medio" è stato formato ad andare "da conquistatore" e...che balls figli e famiglia che lo dovessero zavorrare!

    La famiglia, sempre nella "media" , al maschio torna utile e salvifica quando ha preso una serie di tranvate come "conquistatore" e sta alla canna del gas... O no? ;)

    Come deduzione è il fatto che molte donne, arrivate a una certa sentano l'esigenza di indipendenza.

    Molte donne, sempre secondo me, arrivate "a una certa" ...sempre per formazione millenaria e dura a morire...si convincono (secondo me e quel che vedo) che sarebbero "mezze femmine" (e mi scuso per la volgarità della locuzione che uso e che NON condivido) se non fossero madri.

    E questo crea un caos che i maschi non hanno idea di cosa sia (anche quando si sentono munifici per somministrare un biberon o cambiare un pannolino) , mentre gli oneri della genitorialità restano a carico della MATERNITA' che ...embè certo...si trova leggermente spiazzata quando di Maternità non abbia avuto e non abbia Esempio.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Capisci tranquillamente che sarebbe facilissimo opporti il contrario esatto, e cioè : il maschio "medio" è stato formato ad andare "da conquistatore" e...che balls figli e famiglia che lo dovessero zavorrare!

    Non esiste più questo tipo di maschio. Si è estinto con la generazione nata nei primi anni '80. Ce ne sono ancora tracce nelle province remote, ma niente di serio.

    Di questo sono certo. Ci sono numerosi studi a riguardo.


    Piccolo ot...io sono oltre, fase terminale...mi piacerebbe essere nonno😂

    Potresti farti adottare come nonno da ipposam .


    Quando, qualche post fa, parlavo di adottare i nonni ero serio. E' una cosa possibile/fattibile. Certo non saranno i veri nonni, ma funziona lo stesso. Ai bambini freganiente del legame di sangue. Non esiste il legame di sangue. E' una cosa inventata dai nobili per non impoverirsi e poi si è rivoltata contro di loro e li ha fatti estinguere.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Dunque sul tema della casa al mare...è un insieme di fattori ad avermi convinta. È vero avrei potuto comprarla ovunque, ma intanto il posto è indubbiamente il migliore in prossimità della mia città, quindi c'è una ragione di oggettiva bellezza della località, non avrei potuto andare altrove senza allontanarmi davvero troppo. Però certamente a cose fatte ho anche io fatto delle riflessioni sulle motivazioni che mi hanno portato a comprare proprio lì; nei fatti c'è anche da dire che l'uso della casa familiare mi era precluso, ho un fortissimo legame col posto, non ultimo amicizie di una vita, ho voluto preservare tutto questo. E si, forse è stato anche un voler rinsaldare le radici. Chi non ha provato certe cose non può capire: immaginate di amare moltissimo un posto, di crescervi, di avere lì tutti i vostri riferimenti, di aver vissuto lì primi amori e amicizie che durano tuttora, e immaginate che una volta divenuti adulti vostra madre non vi voglia lì in casa sua e vostra, immaginate che il cane di casa abbia più diritto di voi di sedersi sul divano (nella realtà mi fu chiaramente detto che non potevo usare il letto matrimoniale per allattare la mia bimba, perché avrei usurpato il posto al cane che ci dormiva sopra). Ecco questa la situazione. A me non serviva una casa al mare, potevo andare al mare ovunque in albergo. Ma non volevo mi fosse impedito di soggiornare qualche settimana l'anno nel posto dove sono cresciuta, dove ho tutti i ricordi più belli e magici della mia vita, e al contempo volevo dare ai miei figli la stessa opportunità che ho avuto io di passare intere estati spensierate al mare e crearsi dei rapporti e delle consuetudini lì, che è diverso

    Sul tema della dipendenza dalle famiglie di origine io trovo che mediamente siamo noi donne ad essere a conti fatti più dipendenti, per via della necessità di supporto per la crescita dei figli, laddove i servizi esistenti sono pochi e costosissimi. L'uomo è solo più comodo, si adagia laddove trovi genitori e soprattutto madri con poca voglia di lasciarli andare, ma di fatto non credo ci sia poca voglia di indipendenza, direi solo un comodo spirito di sopravvivenza. Ad ogni modo nel mio caso non parlerei di dipendenza; non ho mai dipeso dalle sue opinioni e giudizi, essere ferita dai suoi comportamenti non rientra per me in una dipendenza, credo che sarebbe molto strano non essere ferita dal ricevere solo indifferenza dalla propria madre. Sicuramente ho con lei un conto aperto di amore e attenzioni mancate, e sicuramente ho un'infinità di aspettative deluse. Ma ho imparato a farne a meno, almeno nella pratica.

  • Mio marito, che ha tutt'altro tipo di problemi con sua madre, è maestro in questo: riesce a estraniarsi completamente, a ridurre il rapporto a "come stai? Ti serve qualcosa? No? Ok ci sentiamo" senza che questo causi in lui alcun turbamento.

    Credo che, in questo caso, tu stia sottovalutando le sofferenze di tuo marito. Che di certo ci sono anche se sa nasconderle bene.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Beh, che dire, ti ha aiutato davvero molto, perdona la mia ironia, ma credo che sia doveroso elargire dei vaffa terapeutici, sono dispensati dal S.S.N. non hanno controindicazioni e sono di libera vendita, ne ho sempre in tasca per ogni evenienza. Ho imparato ad applicarlo anche ai famigliari, non permetto a nessuno il famigliare diritto di esser calpestato, scusa ancora per l'ironia, ma essendo genitore di due giovani adulti, so bene cosa si prova quando sono malati, dormi (se riesci ) con un occhio solo.

  • Credo che, in questo caso, tu stia sottovalutando le sofferenze di tuo marito. Che di certo ci sono anche se sa nasconderle bene.

    Può darsi ci siano, ma lui ha tutt'altro tipo di problema. Sua madre era molto intrusiva con lui e per vivere ha dovuto mettere un freno; ma era anche molto infelice e frustrata e tendeva a scaricare su di lui le delusioni della sua vita. Parlo al passato perché per altri problemi lei ha cominciato a prendere dei farmaci che come side effect l'hanno anche resa più normale nella relazione con lui e con me.

  • Credo che, in questo caso, tu stia sottovalutando le sofferenze di tuo marito. Che di certo ci sono anche se sa nasconderle bene.

    :/ Non sono l'avvocato di ipposam , che non ne ha bisogno, però...la situazione di lei e del marito (non faccio la maga, ma ho sempre seguito con moltissimo interesse i racconti di Ipposam) mi sembrano moltissimo diversi.

    Suo marito, intanto, ha il problema di essere cercato anche troppissimo dalla propria madre. E, se mi consenti, l'essere cercati troppo ha una valenza opposta rispetto all'essere mai cercati e addirittura respinti dalla propria madre.

    In secondo luogo : la suocera di Ipposam ha problemini conclamati di degrado neurologico da anzianità, e un figlio equilibrato...chiaro che dolorosamente ne prende atto, fa il possibile per curarla, ma si rende conto della situazione e a quella reagisce intimamente, soffrendo ma reagisce dinanzi ad un quadro che gli è chiaro. Un po' diversa la situazione di Ipposam, la cui madre è perfettamente autonoma/indipendente, e capacissima di attenzioni verso la secondogenita. Non è semplice farsi una ragione di questo, o no?

    E infine : per me Ipposam dice una sacrosanta verità quando dice che le maternità bastano da sole a cercare la presenza solidale della mamma-nonna verso la neo-mamma e il suo bambino. Potrà accadere forse anche al maschile, ma non mi risulta nota nessuna paternità che porti a questo, se e quando la neo-mamma è una donna capace, come non dubito sia Ipposam. Di mariti/compagni bravi e collaborativi con i figli ce ne sono (a me non è toccato :P , ma ne ho esempi) , ma è proprio del senso materno il poter contare su quella che è stata TUA madre (questo l'ho avuto) o quanto meno sentire che un tuo figlio è una gioia assoluta anche per per tua madre!

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

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