identico approccio da parte di mia madre, che non solo spalava fango sui miei rapporti durante la mia giovinezza, ma continua a farlo ancora oggi, e c'è sempre il sottinteso che io sono la "stupida" che dá chance al prossimo, mentre mia sorella è la perla incompresa, identica a lei, chiusa al sicuro nel suo mondo impenetrabile a giudicare tutti con sprezzo. Addirittura mi è stato sempre impedito in vari modi di frequentare qualcuno in casa, e tanti erano i divieti che quella casa per me era "estranea". O forse ero io l'estranea.
Ti leggo e mi passano brividi veri.
I commenti su Amici e Fidanzati?
Il copione era sempre lo stesso: il punto essenziale per lei era sempre DEMOLIRLI per risultare "la migliore e più fidata".
Ma questo anche quando il fidanzato le piaceva e lo riteneva in qualche modo "giusto"! E qui è il pazzesco : per quanto potesse essere "giusto" ...era lei a dover primeggiare immaginandone le "ombre" e recitando con me la parte della salvatrice a cui TUTTO SI DEVE.
E questo le riesce benissimo all'apparenza con mio fratello, che ha i propri margini folli di istrionismo + asocialità + ANAFFETTIVITA' !
In realtà non è mia madre che allontana mio fratello da amici e donne, no no! Lui ha già il suo distanziometro fisiologico (o patologico). Solo che questo incrocio casuale di pazzie tra madre e figlio...fa persino credere alla madre di avere il figlio "tutto suo", come "tutto suo" ha voluto sempre tutto!
Mia madre genera una sorta di simbiosi che se vai a vedere non è simbiotica per niente! In realtà soffrono in due. Soffre mia madre che crede di aver conquistato il proprio figlio e, oltre che averlo condannato all'inettitudine, si ritrova uno che comunque vive a modo proprio e a spese delle madre. E soffre mio fratello che - ti assicuro - per nostra madre ne potrà provare di ogni e anche benevolenti, ma...LO SO che non trova in lei alcuna complanarità di sostanza, e che di questo soffre a bestia...
E noi siamo MIRACOLOSAMENTE sfuggite a questo gioco e giogo
Abbiamo pure impiegato Tempo e Salute per cercare di decodificarlo.
Ma una volta inquadrato...seriamente...ma cosa potremmo fare più che compatirlo, restando con la consapevolezza che è così e che siamo arrivate tardi o che forse nessuno sarebbe mai potuto arrivare in tempo per sovvertirlo?
Io ormai ho rinunciato. Non cercherò mai più di "dire e fare" nè con mia madre e nè con mio fratello.
So di non poter guarire nessuno (e magari solo potermici ammalare io).
E ora basta.
Ognuno si tenga il proprio copione, e amen!
E sono qui a constatare (non da oggi, ovvio) che mia madre mi chiama quando ha bisogno di contanti o di pagamenti on-line che non può fare da sola...ma altrimenti...la "compagnia a vita" dell'inetto che ha coltivato le basterebbe perfettamente. Non sentirebbe la mia mancanza: io resto quella che NON è <affidabile> dove affidabile è misero sinonimo di <da lei manipolabile>.
E ovviamente mi tengo il mio non essere manipolabile, almeno DA LEI...