Sempre sul rapporto con la madre

  • Non potrei dirlo meglio di Gloriasinegloria. In qualsiasi situazione della vita abbiamo bisogno di un modello per imparare "come si fa"...e questo è tanto più importante nel caso di un compito così speciale ed immenso come accudire e poi crescere un figlio. Trovarsi senza una madre in questo frangente fa sentire come trovarsi alla guida di un SUV di notte in autostrada e senza patente.

    Per l'uomo è diverso, per quanto oggi i padri siano molto più coinvolti e presenti; ma credo che per noi donne sia una questione viscerale, qualcosa che va oltre la questione pratica di accudire un bambino, è più un confrontarsi con un nuova parte di noi che nasce insieme al bambino, o piuttosto una parte di noi che, rimasta nascosta per decine di anni nel profondo del nostro essere, emerge alla luce con il diventare madri e ci cambia inesorabilmente, mettendo in dubbio tutto quello che siamo state prima. È un problema di identità, è la nostra identità che vacilla, e per questo credo si ricerchi la madre...l'unica in grado di confermare la nostra identità. E immaginate che in quel momento di estrema vulnerabilità, non sapendo più chi siete e cosa siete, vostra madre vi neghi quel fondamentale riconoscimento salvifico...è un trauma difficile da superare.

  • Posto qui un aggiornamento sul tema. Il rapporto negativo che ho con mia madre è esso stesso causa del rapporto negativo che ho con mia sorella; è mia madre infatti a influenzare le sue idee su ogni cosa, ha un fortissimo ascendente su di lei, al punto che a volte mia sorella pensa delle cose che non è assolutamente in grado di argomentare. Di norma non occorre nemmeno che si esprima; tutto quello che mia madre pensa viene trasmesso in molti modi di cui quello verbale è l'ultimo...è tutto incredibilmente sottinteso. Altre volte invece si esprime esplicitamente e basta davvero poco, come l'altro giorno, quando si è verificato l'episodio che voglio raccontare. Mia figlia mi chiede di incontrare la zia, le è molto affezionata. Tergiverso e poi cedo, la chiamo, accetta anche se dal tono ho sentito già che la sua mente stava facendo dei retro ragionamenti. L'incontro dura un'oretta, hanno preso un gelato, una cosa all'apparenza normalissima; poi vado a riprendere la bambina, mia sorella era serena con la bambina ma buia con me, chiedo spiegazioni e mi riferisce che nostra madre quando la vede uscire di casa le chiede con sarcasmo "vai a servizio da Ipposam"?....io ho svagato, onestamente, ma è stata anche questa una pietrata. Mi chiedo poi perché una madre dovrebbe mettere le figlie così una contro l'altra...non abbiamo altri affetti e soprattutto mia sorella non ha altri che me. Mi sembra tutto molto irrazionale, e mia madre non è una stupida.

  • Il rapporto negativo che ho con mia madre è esso stesso causa del rapporto negativo che ho con mia sorella; è mia madre infatti a influenzare le sue idee su ogni cosa, ha un fortissimo ascendente su di lei, al punto che a volte mia sorella pensa delle cose che non è assolutamente in grado di argomentare.

    Lo trovo tristemente verosimile e purtroppo non mi meraviglia.

    Anche nel mio caso riscontro che la vera regista nelle retrovie sia mia madre, e fondamentalmente solo lei.

    Io sono molto lenta nell'inquadrare le dinamiche turpi di questo genere, nel senso che non mi ci va proprio la mente, a meno che non ci sbatto di denti e sono costretta a chiedermi "ma perchè?".

    A farmici sbattere i denti è stato mio figlio, per mille ragioni ed episodi da cui - nota bene il lato psichiatrico materno - mio figlio va dalla nonna e ne torna con l'idea per lui limpidissima che mia madre abbia assoluta preferenza per mio fratello rispetto a me, ma nello stesso tempo noto io che mia madre "arma la mano" anche a mio figlio, subdolamente , contro di me (e qui il gioco si ripete, perchè è ovvio che mio figlio possa tendere a non recepire come fazioso e sporco ciò che dalla nonna gli torna ad APPARENTE spalleggiamento di se stesso).

    E pensa quanto sono lenta io : solo a quel punto mi si collega all'oggi una bruttissima cosa che mi faceva proprio Dolore da bambina. E' anche grave, volendo; e si tratta di questo : mia madre (figlia unica) ha avuto genitori che hanno fatto di lei il senso intero della loro vita, fino al punto di vendere le case che avevano in altra Regione e seguire i miei in una trasferimento esistenziale che...poverini quanto gli dovè costare! :rolleyes: Ricordo che non capivano proprio il dialetto di questa mia Regione, tanto per dire. E poi strapiantati da tutto pur di seguire lei e conferirle ogni loro avere per...finire a fare rispettivamente...la governante (mia nonna) e il maggiordomo (mio nonno). In realtà...prima di conseguire il grado di governante per raggiunti limiti di età...mia nonna materna ha fatto proprio la domestica full-time per sua figlia e per la sua famiglia. E non solo non erano pagati in moneta, ma...in moneta e Amore pagavano loro per esserlo.

    Bene. (si fa per dire)

    In questo quadro so per certo che mia madre e mio padre...non so mica perché si siano sposati... Cioè erano talmente DIVERSI e su mondi letteralmente paralleli che...devo ancora spiegarmelo.

    Sta di fatto che che mia madre fosse una gran bella donna e assolutamente "affidabile/seria" sul fronte pratico, mentre mio padre fosse un idealista intellettuale e fantasioso, oltre che con buone possibilità di carriera.

    Bah...

    Non so quando a mio padre sia passato l'amore per mia madre, nè perchè. Mia madre, invece, era fisiologicamente impossibilitata ad una visione critica e autocritica, per la serie "questo è il marito mio e me lo tengo io! a vita persa" (anche oggi!).

    Mia madre, con quello che io definisco <istinto beluino> non è mai stata capace di creare vera comunione di coppia con mio padre, e ha sempre mantenuto il "dialogo iperconfidenziale" SOLO con la propria madre (che a propria volta non aveva alcuna stima del proprio marito, ossia mio nonno) e a DISCAPITO del proprio rapporto coniugale!

    MA...qui viene il bello...io ricordo PERFETTAMENTE come, quando ero bambina, mia madre fosse capace di prendersi tutti i servigi AMOREVOLI di suo padre e di sua madre, e poi fosse capacissima di "criticare" mio padre esclusivamente con la propria madre, e poi fosse ancora capacissima di salire in auto con mio padre (e noi figli) per viaggi e vacanze...e farne un vomitatoio di SUE censure e doglianze (lei sempre <vittima> di qualcuno o qualcosa) e di farle presso mio padre e CONTRO la propria madre!!!

    Era un comportamento che mi colpiva tanto e solo negativamente. Mi dispiaceva e non sapevo spiegarmelo, anche perchè vedevo ogni giorno con i miei occhi quanto facesse mia nonna per lei, e con devozione assoluta. E soprattutto SAPEVO che mia nonna davvero viveva per questa sua unica figlia e MAI AL MONDO l'avrebbe denigrata o solo criticata alle spalle, con nessuno e per nessuna ragione...

    Ma questi ricordi spiacevoli d'infanzia, forse, mi hanno permesso di chiudere un cerchio a distanza di tanti anni.

    Penso che mia madre, molto istintivamente, non abbia fatto altro che attuare da sempre il proprio squallido <divide et impera>, che non ha certo inventato lei.

    Niente di più e niente di meno.

    Aveva ed ha la necessità di sentirsi al centro delle attenzioni delle persone <fidate> (che tra l'altro per lei sono pochissime e nessuna fuori dalla famiglia, da sempre), e il suo sistema è quello - antico quanto il mondo - del doppio gioco.

    Ma tra le persone <fidate> , cara ipposam , sono molto più <fidate> (assurdamente) proprio quelle persone che sono più dipendenti e manipolabili o necessitate.

    E queste non siamo tu nella tua famiglia e io nella mia...

    Io mi struggevo a chiedermi come potesse lamentarsi con me di mio fratello (facendone la vittima. come sempre) e poi essere proprio lei a COLTIVARNE le debolezze e nefandezze.

    Le ho chiesto mille volte (pensa che idiota io!) come potesse pensare che suo figlio sarebbe mai potuto diventare autonomo, se era proprio lei a coltivarlo nella dipendenza da se stessa...

    Ma pensa che idiota che ero :!:   :S Io davo per ovvio che un Genitore aspiri sempre all'autonomia dei figli e alla loro padronanza di vita. E mi ci sono fatta una malattia del come mia madre potesse non mettercela tutta per far conseguire a suo figlio questo obiettivo...

    E da vera idiota (io) ho impiegato decenni ed ho avuto anche bisogno dell'aiuto di mio figlio per inquadrare che l'autonomia dei figli è quello che mia madre teme al di sopra di tutto, perchè avere padronanza di mezzi a fronte di altrui incapacità le dà una sicurezza malata, e aggiungo criminale, senza la quale LEI non sa vivere e non ha mai saputo vivere.

    E quindi sono rassegnata che non passerà MAI e che non ci sarà ragionamento che tenga.

    Tu ed io siamo potenzialmente sfuggenti per chi necessita del controllo egoistico. Tu ed io avremmo la libertà di non soggiacere a dictat demenziali. E al loro progetto malato, invece, fa molto più comodo il dipendente totale, e se questo si lega a noi...per loro è già questa una minaccia devastante.


    Sbaglio ?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Esser genitori non è facile, come non è facile esser succubi della propria madre, di chi ti ha messo al mondo, come l'insana gelosia tra fratelli che purtroppo i genitori stessi creano.

    Avendo due figli si è cercato di farlo andare perfettamente d'accordo senza umiliare l'uno ed esaltare l'altro, facendo le stesse cose sia per l'uno che per l'altro.

    Quando mia madre pretendeva il controllo di me, dopo che mi ero sposato, l'ho avvertita con garbo una volta, e lei faceva finta di non capire, poi ancora, finché per 10 anni non mi ha più visto.

    È semplice quando la tua felicità e di chi ami dipende da stati a volte così strani.

    Se a me una madre deve rovinare il rapporto con chi amo, beh non è difficile la scelta.

    Non subisco passivamente il dividi e impera, non subisco ingerenze e intemperanze. Capisco che è tua suocera, la madre di tuo marito, ma certi cordoni ombelicali vanno recisi prima che i rapporti scadano in una sorta di guerra fredda.

    Essendo rimasto da solo, ho detto ai miei figli che per andare a trovarli, devo mettermi le scarpe e prendere la macchina.

    È sempre il mio punto di vista.

  • Capisco che è tua suocera, la madre di tuo marito, ma certi cordoni ombelicali vanno recisi prima che i rapporti scadano in una sorta di guerra fredda.

    No! Sia che parli di me o che parli di Ipposam...stiamo parlando delle nostre madri, non delle suocere! ;)


    P.s. : io con mia suocera ho avuto lunghi anni di idillio assoluto, tra l'altro.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Cicciof: parliamo di mia madre, non di mia suocera. E il rapporto che va a rovinare è quello con mia sorella. Certo condivido la necessità di una distanza, e se hai letto io ho la più totale autonomia e la cosa è anche reciproca al punto che usualmente mia madre vive in altra città.

    gloriasinegloria: condivido tutte le tue considerazioni, una sola cosa mi sfugge, perché rovinare un rapporto tra i figli?

  • una sola cosa mi sfugge, perché rovinare un rapporto tra i figli?

    Per restarne loro al centro indiscusso, secondo me.


    Noi (= tu ed io) non siamo e non saremo mai <affidabili> quanto l'altro figlio fragile e fragilizzato da loro!

    Non lo siamo e non lo saremo mai, per loro, semplicemente perchè la nostra autonomia (intellettuale e finanziaria) ci consente sempre di scegliere. E hanno il terrore di non essere "scelte" e di essere escluse!

    Con il figlio fragile e da loro fragilizzato questo problema non ci sarà mai ! Quello sempre a Canossa deve tornare! E lì c'è lo scettro di cartapesta di madri malate.

    Secondo me.

    Ma io non ho veramente più dubbi su questa roba, almeno per quanto mi riguarda. E' proprio e persino trasparente, e l'errore da idiota è solo MIO, nell'aver perso ANNI nella convinzione che mia madre, come ogni madre secondo me, desiderasse solo l'autonomia dei figli.

    E invece NO, mi devo arrendere all'evidenza che questa era una MIA idea, ma NON era l'idea di mia madre. E non so come sono sfuggita (cioè lo so: mio immenso Padre) a questa tattica, ma questa è una tattica che ha del criminale!

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • E ancora una volta concordo con te Gloriasinegloria, la tua spiegazione è molto plausibile sia nel tuo che nel mio caso, purtroppo. Io ho sempre visto mia madre come una persona forte e inscalfibile, una che non deve chiedere mai, ma probabilmente comincio a capire sia tutta una messinscena e di fatto si sia assicurata compagnia a vita, una compagnia sottomessa abbastanza da nutrire il suo ego narcisistico ogni volta che ne ha bisogno, e non sia disposta a rinunciarvi per nulla al mondo.

  • Io ho sempre visto mia madre come una persona forte e inscalfibile, una che non deve chiedere mai, ma probabilmente comincio a capire sia tutta una messinscena e di fatto si sia assicurata compagnia a vita, una compagnia sottomessa abbastanza da nutrire il suo ego narcisistico ogni volta che ne ha bisogno, e non sia disposta a rinunciarvi per nulla al mondo.

    Il concetto di fondo , sempre secondo me, è esattamente quello che hai detto: si sono assicurate una "compagnia a vita" e l'aspetto che definisco criminale è nel fatto che non gliene importi nulla di aver creato e pasciuto esseri NON autosufficienti per... (mi viene da vomitare) ...pensare a SE STESSE, mentre quegli Esseri sono addirittura Loro Figli!

    E' orribile ma ...è!

    Ne siamo scampate probabilmente per amore ed esempio Paterno entrambe. Ma io, non potendo permettermi di parlare per altri, mi considero una Miracolata.

    E li ricordo ancora (sempre con nausea e conati di vomito) i tentativi di mia madre di replicare il SUO modello di accentrare tutto nella sua cabina di regìa e cercare di spalare fango su mie Amiche , Amici, e anche Fidanzati e persino Marito.

    Orrore.

    Ma non le è mai riuscito.

    E io sono <inaffidabile> per questo : posso scegliere e nella vita ho sempre dimostrato di saperlo fare e farlo, correndone tutti i rischi possibili e immaginabili e rifiutandone solo uno (per mia fortuna) : quello di essere ossequiente ai suggerimenti di mammina.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • E li ricordo ancora (sempre con nausea e conati di vomito) i tentativi di mia madre di replicare il SUO modello di accentrare tutto nella sua cabina di regìa e cercare di spalare fango su mie Amiche , Amici, e anche Fidanzati e persino Marito.

    Orrore.

    identico approccio da parte di mia madre, che non solo spalava fango sui miei rapporti durante la mia giovinezza, ma continua a farlo ancora oggi, e c'è sempre il sottinteso che io sono la "stupida" che dá chance al prossimo, mentre mia sorella è la perla incompresa, identica a lei, chiusa al sicuro nel suo mondo impenetrabile a giudicare tutti con sprezzo. Addirittura mi è stato sempre impedito in vari modi di frequentare qualcuno in casa, e tanti erano i divieti che quella casa per me era "estranea". O forse ero io l'estranea.

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