Quelli che non escono...

  • Chiedo scusa, sono io che avevo aperto il thread. Evidentemente c'è stato un fraintendimento.

    Ciao Finnicella, quest'ultimo post di Mezzouomo rientra nell'incipit del thread, in quanto esplicita ed integra il motivo per cui lui ha problemi ad uscire di casa, e per questa ragione ho ritenuto opportuno spostarlo qui. Questo non vuole comunque essere certamente un invito a deragliare dal topic che comunque lascerò aperto poiché di carattere generale.

  • Ciao Finnicella, quest'ultimo post di Mezzouomo rientra nell'incipit del thread, in quanto esplicita ed integra il motivo per cui lui ha problemi ad uscire di casa, e per questa ragione ho ritenuto opportuno spostarlo qui. Questo non vuole comunque essere certamente un invito a deragliare dal topic che comunque lascerò aperto poiché di carattere generale.

    Capisco, mi permetto di ribadire però che io non vedo un grosso collegamento. Fin dall'inizio ho sottolineato che non mi interessava soffermarmi sulle ragioni per cui si ha paura di mettere il piede fuori casa (tant'è che io stessa non ho spiegato nel dettaglio perché ho difficoltà a farlo e ho anzi sottolineato che a prescindere dalla causa che impedisce di uscire - ossessione, fobia, agorafobia o altro - gli esiti pratici sono simili). Ciò che mi interessava era esclusivamente ricevere suggerimenti pratici, basati anche sulle esperienze altrui, su come superare la difficoltà. Li ho avuti (abbondantemente, siamo a 6 pagine), quindi per quanto mi riguarda la questione è chiusa (non amo le discussioni che si trascinano per settimane e settimane se non addirittura mesi). Personalmente non mi interessava parlare di come ci si sente a non uscire di casa, dei problemi che comporta ecc. Mi sembra invece che Mezzouomo, con il suo ultimo post (non parlo del precedente), volesse soprattutto sfogarsi e condividere la sua sofferenza con chi vive una situazione analoga alla sua (infatti lui stesso non si ritrova nel mio thread visto che se avesse potuto non avrebbe postato l'ultimo messaggio qui).

    E' vero che avevo invitato anche gli altri utenti a raccontare la loro esperienza per trovare spunti su come superare il problema, ma il thread tratta in primis della mia storia, quindi non nascondo che mi crea un certo disagio il fatto che la discussione debba forzatamente proseguire due settimane dopo (ero ben felice che fosse ormai finita in basso, non riscuotendo più l'interesse degli utenti), ma rispetto la vostra decisione. Per quanto mi riguarda in ogni caso mi asterrò dal rispondere ulteriormente, anche perché il mio stato d'animo non è lo stesso di quando ho aperto il thread e in questi giorni sono ormai concentrata su tutt'altro.

    Grazie mille per i chiarimenti!

    Modificato 2 volte, l'ultima da Finnicella ().

  • Capisco, mi permetto di ribadire però che io non vedo un grosso collegamento.

    Finnicella, la gestione dei thread è di competenza dello Staff e mi pare che si stia montando una polemica del tutto evitabile. Se non intendi partecipare ulteriormente alla discussione è certamente un tuo diritto, così come potranno però farlo altri nel rispetto delle regole che abbiamo stabilito. Ti pregherei quindi di evitare ulteriori esternazioni pubbliche, poiché questo genere di chiarimenti abbiamo già ribadito più volte come debbano essere condotti esclusivamente in privato.


    Ailene per lo Staff di moderazione.

  • Io so che questa vita non è adatta a me, non mi piace. Poi un conto è essere un po' casalinghi, un altro finire murati vivi. Però hai ragione sull'ascoltarsi. Si cerca aiuto, si ha voglia di sfogarsi, ma alla fine solo noi possiamo capire che esposizioni possiamo fare, cosa possiamo sopportare, cosa vogliamo. Però è difficile capirlo. Poi bisogna anche dire che la mente spesso cerca scuse per evitare di fare ciò che si vorrebbe ma fa troppa paura e così ci costruiamo la nostra gabbia.

    La mente cerca scuse per evitare di fare ciò che si vorrebbe siamo noi i primi nemici di noi stessi... Da anni, dal periodo adolescenziale soffro soprattutto di evitamento, un fastidio a un livello razionale, timore per qualcosa che non controllo come paura e ansia che mi assalgono in modo irrazionale, un' "ansia anticipatoria", sono passata da fasi invalidanti( derealizzazione, malessere) a periodi in cui grazie a un aiuto farmacologico ho attenuato moltissimo questa fobia, nel momento in cui non sono "schermata" torna l'ansia anticipatoria... Razionalmente so benissimo che non accade nulla ma temo possano giudicare le mie reazioni emotive, è un meccanismo inconscio, quando mi trovo a espormi inizio a temere che l'ansia possa assalirmi ma sono io stessa a favorirla con i miei pensieri, appurato che lo so perché non riesco a risolverlo? Questo è il paradosso.. ho notato che in presenza di qualcuno durante l'esposizione questi sintomi si attenuano di molto, ma quanto ci vorrebbe per fare abituare il mo cervello? ... sto provando a procurare le occasioni di espormi che in genere rifuggo, cerco di trovarmi con una persona alleata che faccia da "scudo" per quando mi sforzo di non assumere nulla. Quello che mi chiedo è perché questo disturbo? Da cosa ha origine...


    Hai detto che pensi questa vita non sia adatta a te, penso lo stesso, e ho notato che chi non soffre di questi problemi ha una sensibilità diversa, non si cura di certe cose, del giudizio degli altri .. potremmo farlo ma non basta razionalizzare o non saremmo qui...


    Io amo la vita, quando sono a mio agio apprezzo tutto il possibile e non rifuggo nulla, ci sono momenti che mi dico che il mio problema sono gli altrii li percepisco come una minaccia, diversi da me tanto che il contatto mi procura ansia, il loop è questo...

  • Finnicella, la gestione dei thread è di competenza dello Staff e mi pare che si stia montando una polemica del tutto evitabile. Se non intendi partecipare ulteriormente alla discussione è certamente un tuo diritto, così come potranno però farlo altri nel rispetto delle regole che abbiamo stabilito. Ti pregherei quindi di evitare ulteriori esternazioni pubbliche, poiché questo genere di chiarimenti abbiamo già ribadito più volte come debbano essere condotti esclusivamente in privato.


    Ailene per lo Staff di moderazione.

    Allora, mi sembra evidente che un conto è se una persona risponde liberamente a un thread, un altro se l'amministrazione prende il post aperto da un altro utente da un'altra parte e, contro la sua volontà, lo inserisce in un thread in cui c'entra poco e niente, per riportare su una discussione che era silente da due settimane, non riscuotendo evidentemente un grosso interesse da parte degli utenti (fra l'altro non capisco neppure perché dopo ben 2 settimane questo thread rimane ancora negli elenchi di quelli "in evidenza").

    Non ho offeso nessuno, quindi non capisco perché avrei dovuto "evitare esternazioni pubbliche". Ho detto molto educatamente quello che pensavo. Se volete prendere provvedimenti per me non c'è problema. Anzi, onestamente un bel ban a vita sarebbe assai gradito. Saluti.

  • Posto che la solitudine non è il mio problema principale,visti i disastri che ho combinato negli ultimi anni,mi rendo conto del fatto che stare solo 24 h su 24 inizia a pesarmi..da un certo punto di vista per me stare da solo è un'ottima cosa,dato che soffro di un doc invalidante e che invidio tutte le altre persone..le poche volte che sono uscito con qualcuno mi sono spesso sentito a disagio,per la mia diversità fisica e mentale..Il problema è che stare sempre da solo mi deprime lo stesso,soprattutto ora che non studio più,e che non ho nulla da fare.Poiche mi è praticamente impossibile conoscere qualcuno,soprattutto qualcuno con cui mi possa sentire a mio agio,immagino di dovermi adeguare,continuando a guardare le vite degli altri,singhiozzando e piangendo.C'e qualcun'altro qui che vive una situazione del genere?Ripeto,ho problemi più gravi della solitudine,ma certe volte vivere recluso mi fa stare male.

    E' comprensibile: inizialmente la solitudine autoimposta ti è parsa come una possibile e auspicabile soluzione, ma alla lunga si è trasformata in un gatto che si morde la coda esasperando la depressione causata dall'isolamento casalingo. Una reazione a catena autoalimentata che andrebbe necessariamente disinnescata per poter uscire dal loop.

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