Quelli che non escono...

  • Ciao se può aiutarti, io passai un periodo simile. Quando avevo voglia di uscire a prendere un po’ d’aria, prendevo la macchina e andavo nella città vicino la mia (abitavo anch’io allora nel mio piccolo paesino…). Non distava molto, un 20 minuti così facevo un giro nei negozi (tanto lì non mi conosceva nessuno) o una passeggiata indisturbata e poi tornavo a casa… alla fine in questa città mi ci sono anche trasferita (contro il parere di tutti) ma a me faceva stare bene il fatto che lì non mi conoscesse nessuno… ancora oggi ho questo problema e come qualcuno ha accennato, col lockdown si è inasprito… per cui cerca di trovare un tuo spazio fuori casa dove sentirti a tuo agio, che sia una città più grande della tua ma vicina dove fare passeggiate, o una strada o un posto del paese in cui vivi :-)

    Grazie cara! Mi spiace che anche tu debba affrontare un problema analogo. Si, mi è molto di aiuto sentire esperienze simili :) Purtroppo io non ho l'auto, che sarebbe stata di aiuto (dopo il diploma vivevo in altre città e usavo i mezzi, per cui alla fine la patente non l'ho mai presa), però quello che dici ha perfettamente senso. C'è una città, che è il capoluogo di regione, dove vorrei magari più in là trasferirmi. Quando ci saranno un po' meno turisti in giro potrei convincere mia madre ad accompagnarmi a fare qualche giro (un po' come diceva Gloria). Oppure anche il capoluogo di provincia, che è più vicino. E si, quoto anche l'idea di cercare una strada o un posto del paese. Mi sembra una buona idea :smiling_face_with_smiling_eyes:


    Grazie a tutti per le risposte. Ero veramente un po' giù questo week-end, ma oltre a darmi la possibilità di sfogarmi mi avete fornito tutti tanti spunti utili. Grazie mille, davvero! :smiling_face_with_smiling_eyes:

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  • io penso che non uscirò più di casa..l'altro giorno vado a giocare a padel,entro negli spogliatoi e un cerebroleso esce,lasciando la porta dello spogliatoio aperta..io dico,ma che ha sta gente al posto dei neuroni?E tanto,che succede poi?Che per queste cose la mia vita è finita,mentre quella del tipo va a gonfie vele.D'altronde l'importante è pensare a sé stessi,no?

  • io penso che non uscirò più di casa..l'altro giorno vado a giocare a padel,entro negli spogliatoi e un cerebroleso esce,lasciando la porta dello spogliatoio aperta..io dico,ma che ha sta gente al posto dei neuroni?E tanto,che succede poi?Che per queste cose la mia vita è finita,mentre quella del tipo va a gonfie vele.D'altronde l'importante è pensare a sé stessi,no?

    Non smettere di uscire di casa o di fare ciò che ti piace per queste cose: sarebbe un grande errore.

  • ossia che devo cercare di arrangiarmi con quello che ho attualmente per uscire da questa situazione. Quindi, se non saranno il supermercato o il ristorante escogiterò altro. Quel che è certo è che devo riprendermi la mia vita e autonomia, senza rimandare in continuazione, aspettando che vengano tempi migliori.


    Per esperienza personale... cercare di inventarsi modi per "aggirare" situazioni temute non solo non paga ma, alla lunga, peggiora soltanto le cose...


    Io credo che finché non tu entri dal sola nel negozio sotto casa, quello col negoziante più amico dei tuoi, questa fobia continuerà ad alimentarsi ed a toglierti margini di vita...

  • Io esco nonostante l'ansia e la paura (devo dire che è molto difficile, soprattutto perché sto vivendo una fase in cui i sintomi sono al massimo).

    Poi capita l'attacco di panico e mi richiudo nella comfort zone.


    Brava Maria, sempre meglio.

    Mi sento una completa idiota.

    Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza per riprovarci.

  • Poi capita l'attacco di panico e mi richiudo nella comfort zone.


    Le ricadute sono l'ultima spiaggia della fobia.


    Quando la fobia percepisce che coi "soliti sintomi" non riesce più a fare presa in modo efficace allora cambia strategia e prova a sorprenderti con qualcosa di nuovo e, soprattutto, inaspettato... per tirarti nuovamente giù...


    Scoraggiarsi di fronte a questi colpi di coda ("sono tornato come prima... allora non è servito a nulla... tanto vale smettere di lottare...") è fare il gioco della fobia...

  • Per esperienza personale... cercare di inventarsi modi per "aggirare" situazioni temute non solo non paga ma, alla lunga, peggiora soltanto le cose...


    Io credo che finché non tu entri dal sola nel negozio sotto casa, quello col negoziante più amico dei tuoi, questa fobia continuerà ad alimentarsi ed a toglierti margini di vita...

    No, non intendevo modi per aggirare situazioni, ma modi per fare esposizioni. Al momento ho problemi ad entrare in qualsiasi negozio, anche in posti sconosciuti (che come dicevo sono quelli che mi inquietano un po' meno). Ho problemi anche a prendere mezzi, anche in compagnia. Ho problemi a camminare per strada. Ma se c'è qualcuno con me con cui sono a mio agio posso cercare di farlo, anche se comunque dentro di me lo vivo con difficoltà. Figuriamoci da sola, lo escludo proprio. Le esposizioni devono essere graduali e la gradualità è soggettiva. Quello che a te può sembrare semplicissimo può non esserlo per me, e viceversa. Non posso partire dalla cosa che per me è la più difficile. Quindi l'alternativa, allo stato attuale, è cercare il modo di fare qualcosina con altri, consapevole del fatto che non ho quasi nessuno su cui poter contare, o non fare proprio nulla.

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  • Io esco nonostante l'ansia e la paura (devo dire che è molto difficile, soprattutto perché sto vivendo una fase in cui i sintomi sono al massimo).

    Poi capita l'attacco di panico e mi richiudo nella comfort zone.


    Brava Maria, sempre meglio.

    Mi sento una completa idiota.

    Comunque fai benissimo a continuare ad insistere. Non farti scoraggiare da qualche piccolo insuccesso. Perché idiota? Anzi, dovresti dirti comunque "brava ad aver provato".

    Io non soffro di attacchi di panico, il motivo è un altro, ma adesso non voglio parlarne, anche perché l'ho già sviscerato a sufficienza in questa ed in altre sedi. Certo è che il risultato finale poi è lo stesso.

  • Non posso partire dalla cosa che per me è la più difficile.


    Esporsi è "duro" perché va contro meccanismi che risiedono nel nostro sistema nervoso autonomo (indipendente dalla volontà), programmati specificamente per tenerci lontani da pericoli potenzialmente mortali bypassando il ragionamento logico.


    Purtroppo nelle fobie questi meccanismi si attivano quando non dovrebbero...


    Concordo che l'esposizione deve essere graduale... ma esporsi con accanto il familiare, a mio avviso, non è molto terapeutico (e rischia di creare nuovi schemi disfunzionali)... per cui il mio consiglio è di esporti come ti pare... ma di farlo "oggi pomeriggio" (così non dai troppi margini all'ansia anticipatoria) e "da sola"...

  • Esporsi è "duro" perché va contro meccanismi che risiedono nel nostro sistema nervoso autonomo (indipendente dalla volontà), programmati specificamente per tenerci lontani da pericoli potenzialmente mortali bypassando il ragionamento logico.


    Purtroppo nelle fobie questi meccanismi si attivano quando non dovrebbero...


    Concordo che l'esposizione deve essere graduale... ma esporsi con accanto il familiare, a mio avviso, non è molto terapeutico (e rischia di creare nuovi schemi disfunzionali)... per cui il mio consiglio è di esporti come ti pare... ma di farlo "oggi pomeriggio" (così non dai troppi margini all'ansia anticipatoria) e "da sola"...

    Apprezzo le tue parole e capisco quello che vuoi dire, ma il massimo che potrei fare attualmente è espormi con qualcuno accanto. E' inutile? Può darsi. Allora passerò il resto della mia vita rinchiusa in casa e pazienza. Fra l'altro, in passato quando mi sono costretta a fare qualcosa che non avevo assolutamente voglia di fare, che non ero minimamente motivata a fare, solo per mettermi alla prova, si è verificato proprio ciò che temevo e la mia paura si è radicata ancora di più (io non temo la morte o cose del genere).

    Modificato una volta, l'ultima da Finnicella ().

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