Le fluttuazioni dell'ansia

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    Ciao Pulmino, ho letto il tuo messaggio e la cosa che mi ha più colpito è il fatto che dai una votazione del livello di ansia anche quando è bassa. Secondo me questo è sbagliato, perché anche quando non ce l'hai è come se avessi costruito un meccanismo dentro la testa per cui, anche quando stai bene, devi per forza dare un voto al tuo stato d'animo che, anche quando è sereno, invece di godertelo in semplicità, gli dai un voto perché per forza un minimo di ansia deve sempre esserci a prescindere, dando quindi voto 1/10.


    Pensa a quanto bello sarebbe se invece potessi goderti il momento di pace dando voto 0. Fino a che darai il voto, l'ansia sarà sempre presente, perché se in normalità sarebbe voto 0, pensando di dover dare il voto l'ansia si presenta nuovamente.

    Ciao Aquaplano, ti ringrazio per quello che hai scritto. In effetti hai ragione!

    Mi sono posto anch'io il punto e mi hanno invitato gli specialisti a rifletterci. Devo dire però che lo strano senso di agitazione interiore (a questo mi riferisco) è praticamente una costante, seppur minima.


    Non è proprio ansia - come diceva LeggeraMente in un altro post - ma una sorta di rumore di fondo interiore, quasi un ronzio "esistenziale", una sensazione di leggerissima agitazione/tensione (concentrata nel petto?) che permane da molto, molto tempo. E mi accompagna a volte più, altre meno, durante la giornata. Comprese quelle belle e spensierate.


    Il "motore" è spento fino in fondo forse solo quando dormo, quando mi faccio dei massaggi settimanali ed in altri casi a cui tendo a fare caso, altrettanto.


    Non ho pensieri. Né rimuginii. Semplicemente un ronzio interiore. Se fosse all'orecchio, lo chiamerei leggero acufene.


    L'ansia vera e propria è altra cosa. La conosco e l'ho provata anche quella. Hai ragione. Convivo da molto tempo con questo leggero senso di agitazione. Ripeto: non è la gestione dell'ansia. È altro.


    Al punto che i medicinali non arrivano all'effetto totale, se non a costo di rimbombarmi (e non è il caso).


    Terrò presente il tuo spunto! Grazie di cuore.

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    Pulmino73, non sono nessuno, ma parolo esclusivamente per esperienza personale. Io so che sento maggiore i sintomi dell'ansia quando sono stanco mentalmente. Per il momento, l'unica soluzione che ho trovato è quella di riposare un po' per farmi passare l'attacco.

    Ciao. Gli attacchi di ansia fortunatamente non li ho più. Questo grazie ai medicinali, alla psicoterapia e a tutto quello che ho imparato in tutti questi anni. Quando capita - rarissimamente - applico le tecniche "gestionali".


    Diciamo che vivo lo strascico, latente, che cerco di affrontare e scardinare tramite la psicoterapia. Non vedo miglior soluzione.

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    Secondo me, l'ansia minima e costante è perché ormai hai settato la mente in modo tale che, anche quando non dovrebbe esserci ansia, lei comincia in qualche maniera a creare una quantità minima anche per cose magari banali. La normalità per la tua mente ormai è di dover avercela sempre.


    Secondo me, tutti quanti noi abbiamo un buon motivo per essere un po' ansiosi per qualcosa, anche quando stiamo bene, e la differenza è che la gente normale continua a vivere normalmente senza pensare a quale micro-ansia dovrebbe avere. Invece, tu vai subito a crearla a prescindere.


    Esempio: sei alle Maldive in spiaggia senza nessun tipo di problema a prendere il sole. Appena senti che stai bene dici: "Eh no, impossibile che stia bene, devo farmela venire per qualche motivo anche futile: 'Ma l'aereo tra due giorni a che ora è?', speriamo che il cocktail al bar non mi faccia mal di pancia, eccetera"... Allora come soluzione pensa che tutti noi, anche chi non soffre di ansia costante, abbiamo i nostri buoni motivi per farcela venire.

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    Secondo me, l'ansia minima e costante è perché ormai hai settato la mente in modo tale che, anche quando non dovrebbe esserci ansia, lei comincia in qualche maniera a creare una quantità minima anche per cose magari banali. La normalità per la tua mente ormai è di dover avercela sempre.


    Secondo me, tutti quanti noi abbiamo un buon motivo per essere un po' ansiosi per qualcosa, anche quando stiamo bene, e la differenza è che la gente normale continua a vivere normalmente senza pensare a quale micro-ansia dovrebbe avere. Invece, tu vai subito a crearla a prescindere.


    Esempio: sei alle Maldive in spiaggia senza nessun tipo di problema a prendere il sole. Appena senti che stai bene dici: "Eh no, impossibile che stia bene, devo farmela venire per qualche motivo anche futile: 'Ma l'aereo tra due giorni a che ora è?', speriamo che il cocktail al bar non mi faccia mal di pancia, eccetera"... Allora come soluzione pensa che tutti noi, anche chi non soffre di ansia costante, abbiamo i nostri buoni motivi per farcela venire.

    Aquaplano Ogni persona ha una storia a sé. Io ho tre figli, sono stato manager e CEO di una filiale multinazionale... Mi pare che tu semplifichi un po' troppo.


    Sarei lieto di aver liquidato i miei disturbi autoaccusandomi di avere un'impostazione sbagliata. Ma non è girato. Ci ho provato con i medicinali e, salvo anestetizzare i sintomi - se va bene - non se ne esce fuori.


    Accetto sommessamente di avere avuto un passato difficile, traumatizzante a livello infantile, che ha contribuito a costruire una personalità - la mia - che a 51 anni non me la sento di rinnegare.


    Io - non mi piace parlare in prima persona, ma tant'è - mi sveglio con l'agitazione o il disturbo. Non subentra. Apro gli occhi o già prima, avverto la tensione. L'unica cosa che posso fare sul breve è assecondare. Nel medio-lungo lavorarci.


    Voglio, sottolineo voglio, migliorare e disinnescare quelli che sono i trigger, ovvero l'humus di fondo, che permette lo sviluppo dei disturbi. Esiste. Ma devo decifrarlo. Lavoro non da poco.


    Questo compito non si liquida in quattro battute al bar o su un social. Merita - per onestà di chi ci legge - un percorso molto più approfondito e articolato. Una palestra che vada a scandagliare zone dove la ragione non arriva a far luce.


    Il resto sono velleità. Come uomo non ambisco più ad essere senza ansia. Sono fatto così e voglio capire come semplicemente non star male e non autocolpevolizzarmi. Un abbraccio.

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    Mi dispiace se quello che ho scritto è sembrato sminuire il problema dell'ansia. Forse, non soffrendone, ho avuto meno tatto e ho banalizzato con degli esempi. Speravo di essere di aiuto.

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    Mi dispiace se quello che ho scritto è sembrato sminuire il problema dell'ansia. Forse, non soffrendone, ho avuto meno tatto e ho banalizzato con degli esempi. Speravo di essere di aiuto.

    Purtroppo spiegare l’ansia a chi non l’ha mai provata, è impossibile. Perché sfugge alla razionalità. L’ansia è un meccanismo che ereditiamo dai nostri antenati delle caverne. Serviva ad innescare un processo di iper attenzione appena veniva percepito un pericolo. A quei tempi aveva un senso perché la vita era molto più rischiosa rispetto ad oggi. Oggi l’ansia (quella patologica) non compare a causa di eventi esterni, ma di presunti ‘pericoli’ creati dalla nostra mente, quindi dall’interno.


    Le sensazioni che si provano, soprattutto quando compaiono i primi attacchi forti, sono devastanti e angoscianti.


    La buona notizia è che se ne esce, con pazienza e con il giusto supporto. A volte, come nel caso di Pulmino73 e anche nel mio, rimane uno strascico, che può essere continuo, o manifestarsi con episodi isolati. Sempre con pazienza e con un aiuto di un professionista, si può nel tempo, mitigare o addirittura far scomparire questo stato di agitazione.


    Dimenticavo, benvenuto nel forum :)

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