Quelli che non escono...

  • Apprezzo le tue parole e capisco quello che vuoi dire, ma il massimo che potrei fare attualmente è espormi con qualcuno accanto. E' inutile? Può darsi. Allora passerò il resto della mia vita rinchiusa in casa e pazienza. Fra l'altro, in passato quando mi sono costretta a fare qualcosa che non avevo assolutamente voglia di fare, che non ero minimamente motivata a fare, solo per mettermi alla prova, si è verificato proprio ciò che temevo e la mia paura si è radicata ancora di più.

    Se ti costringi a fare qualcosa forzatamente è ancora peggio non migliori proprio niente, ti parlo per esperienza fatta. Qualsiasi cosa decidi è uguale tanto non cambia niente 😅

  • Le ricadute sono l'ultima spiaggia della fobia.


    Quando la fobia percepisce che coi "soliti sintomi" non riesce più a fare presa in modo efficace allora cambia strategia e prova a sorprenderti con qualcosa di nuovo e, soprattutto, inaspettato... per tirarti nuovamente giù...


    Scoraggiarsi di fronte a questi colpi di coda ("sono tornato come prima... allora non è servito a nulla... tanto vale smettere di lottare...") è fare il gioco della fobia...

    Purtroppo lo so benissimo.

    E' che mi ritrovo in un periodo in cui ho poche forze per affrontare queste situazioni.

    Un tempo me ne fregavo altamente e uscivo nonostante tutto. Oggi ho bisogno di ricaricarmi e riprovarci, nonostante le gambe che tremano ogni volta (per cosa poi? Boh).

    Comunque fai benissimo a continuare ad insistere. Non farti scoraggiare da qualche piccolo insuccesso. Perché idiota? Anzi, dovresti dirti comunque "brava ad aver provato".

    Grazie Finnicella, effettivamente dovrei cambiare lo schema di pensiero.

    Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza per riprovarci.

  • Se ti costringi a fare qualcosa forzatamente è ancora peggio non migliori proprio niente, ti parlo per esperienza fatta. Qualsiasi cosa decidi è uguale tanto non cambia niente 😅

    Allora, dipende, ovvio che nelle esposizioni un pochino di auto-violenza bisogna farsela. E le esposizioni servono per far migliorare le cose (l'ho sperimentato in passato, anche se le ricadute o anche i peggioramenti improvvisi sono sempre possibili). Ad esempio qualche mese fa ho tenuto un corso in un master a distanza. Avevo paura, prima di iniziare avevo anche pensato di rinunciare alla docenza, ma alla fine il desiderio di insegnare era più forte. Per cui mi sono fatta un po' di violenza, l'ho fatto, è andato bene e ho ripreso un po' di sicurezza. Ma: 1) L'esposizione non era eccessiva perché era comunque insegnamento a distanza (anche se sincrono); 2) ero fortemente motivata.

    Adesso come adesso non posso andare da sola nel supermercato del paese perché: 1) per me è un'esposizione eccessiva; 2) non sarei mossa da un desiderio sufficiente.

  • Presente :)


    non riuscivo a muovermi dal mio letto, poi con il tempo ho iniziato a sentirmi a mio agio anche nel resto di casa mia, e poi miglioramenti vari ed adesso lavoro part time ed esco minimo 3 volte la settimana per lavoro, in più sono riuscito ad uscire la sera (le mie paure si intensificano la sera) da solo a bere con amici. E si spera vada sempre meglio

  • Presente :)


    non riuscivo a muovermi dal mio letto, poi con il tempo ho iniziato a sentirmi a mio agio anche nel resto di casa mia, e poi miglioramenti vari ed adesso lavoro part time ed esco minimo 3 volte la settimana per lavoro, in più sono riuscito ad uscire la sera (le mie paure si intensificano la sera) da solo a bere con amici. E si spera vada sempre meglio

    Bravissimo, che bello!!! La tua notizia mi dà speranza :smiling_face_with_smiling_eyes: Ti auguro di continuare a migliorare sempre di più! Anche io un anno fa ero messa malissimo anche in casa, ero proprio alla frutta. Invece piano piano la situazione in casa è migliorata e adesso la differenza è forte, sotto tanti punti di vista che non mi metto ad elencare qui. La prossima tappa dovranno essere i miglioramenti all'esterno, anche per me.

  • Esco, quando è necessario lo faccio per fare un po' di spesa, quando ho necessità di muovermi e prendere aria fresca.

    Alterno periodi in cui esco pochissimo, credo più per noia dall'ambiente circostante, poco stimolante e alle volte disagiante. Una volta uscivo anche più giù in città, per il centro, da solo, ma senza amici dopo un pezzo ci si stanca. Altre volte è la stagione, troppo freddo o troppo caldo.


    Ho degli amici che escono poco se non per lavoro, uno di questi quando ha tempo è disponibile per un'uscita, ma vorremmo più persone e fare altre attività. Avendo solo loro che conosco da anni, di cui posso fidarmi e sono sempre stato in sintonia, mi trovo meglio.

    Nuove conoscenze, invece, fatico a digerirle rispetto a una volta, causa di eventi passati. C'è bisogno di costruire fiducia, se ci sarà da fidarsi, o quantomeno evitare l'ansia, che è già la causa del mio stress da pensieri ossessivi.

    Una volta invece, qualche anno fa, frequentavo una zona dove facevo skate. Era forte, ma fino a un certo punto, il resto la rendeva piuttosto tossica (pettegolezzi, sfottimenti, alle volte risse, canne etc...).


    È temporanea come situazione, per ora resto così.

    #1 life priority: be happy. Forget what we know, it's just a big show.



  • Ciao, beh mi rivedo tantissimo in quasi tutti i commenti. Devo dire però che leonardh ha ragione. Per esperienza personale posso dire che ho passato 4 anni in cui uscivo pochissimo a causa di attacchi di panico e agorafobia.

    Oggi sto meglio, esco tutti i giorni ma mi capitano ugualmente dei periodi no. Anche perchè dovrei cambiare la mia quotidianità, ma quello è un altro discorso.

    Ciò che voglio dire è che, se soffrite di agorafobia dovete esporvi gradualmente. So che fa paura ma dobbiamo sforzarci piano piano. Non fa bene essere sempre accompagnati, in questo modo si crea un circolo difficile da spezzare ma capisco molto bene che dall'altro lato si usi la persona come "se mi sento male almeno c'è lui/lei che mi aiuta". Questi pensieri sembrano aiutarci, al momento, ma in realtà peggiorano questo disturbo.


    Comunque, non so a cosa ti riferisci Finnicella... hai detto che non è agorafobia la tua, ma sono altri motivi che ti fanno avere questi comportamenti. La motivazione è importante, a volte però basta solo buttarsi senza pensarci troppo se sei motivata o no. Prova, se va male almeno hai tentato.

    Se consideri andare al supermercato un esposizione troppo grande, prova a fare dei piccoli passi. Dove ti piacerebbe andare, per iniziare? Un posto in cui ti senti a tuo agio. Che non diventi un abitudine però...

  • Ciao Finnicella, io sto provando a mantenere le uscite come nel periodo prima dell'ansia e degli attacchi di panico, per quanto possibile, da sola o in compagnia.

    Certo, il mondo improvvisamente si mette a girare 🙃, sento vari sintomi sparsi, giunge la voglia di fuggire (ma dove? tanto li vivo anche a casa), per cui sì sto vivendo difficoltà nell'uscire ma provo a non lasciarmi sopraffare. Esco tutto sommato un po' meno, scelgo situazioni meno stressanti possibili dove non c'è molto caos o troppi rumori o troppa richiesta di attenzione delle norme anti covid, insomma faccio quel che posso per il periodo che sto vivendo.

    Sono nuova nel forum e non conosco la tua storia, però hai scritto di tua sorella, che ha degli amici, magari riavvicinarsi potrebbe aiutarti, a piccoli passi, a riprendere qualche piccola uscita in compagnia che di certo non potrà che farti del bene.

  • No, non ha niente a che fare con l'agorafobia o con le classiche paure a cui potete pensare, nulla a che fare con il "sentirsi male", contaminarsi o simili. Si tratta di una cosa che mi capita di tanto in tanto e di cui preferisco non parlare perché l'ho già fatto in passato più che a sufficienza. Preferisco mantenere il discorso su un piano più generale.

    Mi sono trasferita (spero provvisoriamente) qui dai miei, il paese in cui sono nata, circa 8 mesi fa. Prima vivevo da sola in un'altra regione. Sinceramente qui non c'è nessun posto in cui vorrei andare, soprattutto non da sola (non ho mai amato questi luoghi). Non dico che sia sbagliato il discorso che uscire sempre con qualcuno possa creare un circolo vizioso, ma come detto per me è già una fatica con qualcuno. L'ultima volta è stata una passeggiata con mio padre di nemmeno mezz'ora in una strada di campagna non so quante settimana fa. Da sola lo escludo proprio. Capisco che possa sembrare un discorso infantile, ma piuttosto sono davvero disposta a restare sepolta in casa per il resto dei miei giorni.

    Modificato una volta, l'ultima da Finnicella ().

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