Quelli che non escono...

  • Stai dentro il loop agorafobico.


    Uscire di casa da sola ti terrorizza ma più eviti di farlo e più questa fobia si ingigantisce.


    Avresti dovuto accettare la docenza universitaria... saresti stata "costretta" ad esporti... non accettandola hai registrato nel cervello degli schemi "devastanti" in ottica risolutiva della patologia...

    Non è agorafobia, anche se l'esito alla fine è simile. La mia "fobia" è un'altra, ne avevo parlato l'anno scorso qui, ma adesso non mi va di tornare sull'argomento.

    Per le esposizioni hai ragione, non c'è cosa peggiore dell'evitare. Ma in psicologia si dice che le esposizioni devono essere graduali. Nei mesi scorsi ho fatto un'altra docenza universitaria, ma era a distanza. Mi è costata parecchi sforzi, ma tutto sommato era un'esposizione "protetta", visto che appunto era sincrona, ma a distanza.

    Per quest'altra docenza, in presenza, invece avrei dovuto trasferirmi per alcuni mesi in un'altra regione in cui non sono mai stata e gli studenti avrei dovuto vederli "dal vivo". Considerato che fra un po' sono 3 anni che non entro in un negozio da sola, non prendo un mezzo da sola, non cammino per strada da sola (a meno di non essere almeno al cellulare con qualcuno), per me sarebbe stato troppo.

    Non mi sono neppure vaccinata, non perché sia contraria al vaccino, ma perché sto male solo all'idea di dover stare seduta in attesa in un ambiente con altre persone in silenzio. Del resto, considerato che non vedo un'anima a parte i miei, non sono molto a rischio :grinning_squinting_face:

  • Per quest'altra docenza, in presenza, invece avrei dovuto trasferirmi per alcuni mesi in un'altra regione in cui non sono mai stata e gli studenti avrei dovuto vederli "dal vivo". Considerato che fra un po' sono 3 anni che non entro in un negozio da sola, non prendo un mezzo da sola, non cammino per strada da sola (a meno di non essere almeno al cellulare con qualcuno), per me sarebbe stato troppo.


    Si, probabilmente quella sarebbe stata una esposizione troppo forte...


    Però fare 500 metri da sola, entrare in un negozio, starci qualche minuto e tornare a casa... non lo è ;)

  • Si, probabilmente quella sarebbe stata una esposizione troppo forte...


    Però fare 500 metri da sola, entrare in un negozio, starci qualche minuto e tornare a casa... non lo è ;)

    In teoria no, ma paradossalmente lo facevo più facilmente in posti più grandi, intendo molto grandi. Ad esempio quando facevo i miei soggiorni a Parigi, se avevo qualche paranoia, appena scesa dal treno mi passava. Tanto, chi faceva caso a me fra migliaia di persone? Oltretutto non ci vivevo stabilmente e non avevo niente da perdere. Qui dove vivono i miei è un posto molto piccolo. I pochi negozi che ci sono mia madre li conosce tutti, ho paura di diventare "la matta" o comunque "la strana del villaggio" (è una lunga storia).

    Bè, lo so che sono un po' troppo selettiva: le docenze no, il negozio no... Mi rimangono solo New York e Parigi, da raggiungere con jet privato...

    La mia speranza era nei prossimi mesi corrompere mia sorella, offrendole di pagare per me e per lei una vacanza a cui non possa rinunciare. E' vero che al momento non mi calcola minimamente, ma non escludo di riuscire a tentarla. C'è però il problema green pass, considerato anche che lei è fermamente contraria al vaccino.

    Mio padre, poveretto, il mese scorso l'ho convinto a fare una mini-escursione su una collina qui vicino e ho temuto gli venisse un infarto.

    Non lo so. Quel che è certo è che dovrò escogitare qualche soluzione. Considerata l'aspettativa di vita media, mi rimangono ancora più di 40 anni: sarebbe un po' pesantino trascorrerli così :dizzy-face:

  • C'è qualcun altro che ha problemi ad uscire di casa, soprattutto da solo/a? Ossia, che vorrebbe farlo, ma per motivi vari (ansia, ossessioni, fobie) non lo fa?

    Come affrontate la questione? Non vi annoiate? Non siete stufi?

    4 anni fa non uscivo MAI di casa da sola e anzi evitavo se potevo proprio di uscire poi ci e soffrivo di dispnea costante che mi rendeva faticoso anche fare due passi e di derealizzazione per cui trovarmi fuori casa mi faceva sentire malissimo. Grazie al cielo piano piano e smettendo di evitare sono riuscita ad uscire da questo bruttissimo tunnel ma ora, che è ricominciata l’ansia e accuso nuovi sintomi, uscire da sola è diventata nuovamente una sfida.

  • C'è qualcun altro che ha problemi ad uscire di casa, soprattutto da solo/a? Ossia, che vorrebbe farlo, ma per motivi vari (ansia, ossessioni, fobie) non lo fa?

    Come affrontate la questione? Non vi annoiate? Non siete stufi?

    Sembra un tema banalissimo ma non lo è, anzi direi che forse bisogna partire proprio da qui. Quando si incappa in una situazione simile qualsiasi cosa che decidi di fare sbagli. Resti a casa sbagli, esci, sbagli tanto ritorni lo stesso al punto di partenza. Ogni cosa sembra inutile e magari è davvero così.Il nostro corpo ci manda dei segnali molto importanti e quello che bisogna fare è saper cogliere quelle cose adatte a noi stessi, ascoltarsi e capire fino in fondo cosa è meglio per noi.

  • Sembra un tema banalissimo ma non lo è, anzi direi che forse bisogna partire proprio da qui. Quando si incappa in una situazione simile qualsiasi cosa che decidi di fare sbagli. Resti a casa sbagli, esci, sbagli tanto ritorni lo stesso al punto di partenza. Ogni cosa sembra inutile e magari è davvero così.Il nostro corpo ci manda dei segnali molto importanti e quello che bisogna fare è saper cogliere quelle cose adatte a noi stessi, ascoltarsi e capire fino in fondo cosa è meglio per noi.

    Io so che questa vita non è adatta a me, non mi piace. Poi un conto è essere un po' casalinghi, un altro finire murati vivi. Però hai ragione sull'ascoltarsi. Si cerca aiuto, si ha voglia di sfogarsi, ma alla fine solo noi possiamo capire che esposizioni possiamo fare, cosa possiamo sopportare, cosa vogliamo. Però è difficile capirlo. Poi bisogna anche dire che la mente spesso cerca scuse per evitare di fare ciò che si vorrebbe ma fa troppa paura e così ci costruiamo la nostra gabbia.

  • 4 anni fa non uscivo MAI di casa da sola e anzi evitavo se potevo proprio di uscire poi ci e soffrivo di dispnea costante che mi rendeva faticoso anche fare due passi e di derealizzazione per cui trovarmi fuori casa mi faceva sentire malissimo. Grazie al cielo piano piano e smettendo di evitare sono riuscita ad uscire da questo bruttissimo tunnel ma ora, che è ricominciata l’ansia e accuso nuovi sintomi, uscire da sola è diventata nuovamente una sfida.

    Mi spiace davvero, ti capisco. Si, purtroppo bisogna mettere in conto anche le ricadute sempre in agguato

  • bisogna anche dire che la mente spesso cerca scuse per evitare di fare ciò che si vorrebbe ma fa troppa paura e così ci costruiamo la nostra gabbia.

    A me sembra una chiave importante, questa che hai sintetizzato.


    Ma le piccole cose a portata di mano...perchè no?


    In casa vostra qualcuno andrà pure a fare la spesa ogni tot giorni.

    Accompagnare chi esce per la spesa è un inizio a portata di mano.

    E' tuo padre che conosce tutti, si ferma con tutti e fa pure polemiche ideologiche?

    Ma è persino una fortuna : hai la possibilità di riprendere contatti con persone del luogo, esprimerti, farti ri-conoscere anche tu nell'assoluta leggerezza di quello che è un incontro per strada, e poi come sempre "da cosa può nascere cosa".


    Oppure: fino a quando clima consente...anche proporre ai tuoi un pranzetto in un ristorante carino...non credo lo rifiuterebbero e sarebbe un'altra occasione per esporsi per un tempo piuttosto prolungato e con la garanzia assoluta di essere "protetti".


    :)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Ho il terrore dei supermercati, soprattutto di quelli nei posti piccoli come questo (nell'ultimo periodo in cui vivevo da sola facevo solo spesa online).

    Non mi interessa avere contatti con le conoscenze di mio padre, tantomeno imbastire conversazioni sulla politica (le uniche che fa) con le sue conoscenze. Io contatti da riprendere con le persone del luogo qui non ne ho. Gli unici che conoscevo (quelli che quando eravamo a scuola mi pestavano e dileggiavano, di cui quindi non ho molta nostalgia, se ne sono andati). Qualche persona che conoscevo è morta. Altre persone non ne ho mai conosciute qui, la mia vita è sempre stata in altri posti. Poi, come detto in altre occasioni, non intendo rimanere a finire i miei giorni qui.

    I miei non sono mai andati al ristorante, neanche da giovani, figurati ora.

    Capisco che possa sembrare "lievemente" disfattista con queste risposte :grinning_face_with_sweat:

    Ciò detto, concordo con te però sull'assunto di base, ossia che devo cercare di arrangiarmi con quello che ho attualmente per uscire da questa situazione. Quindi, se non saranno il supermercato o il ristorante escogiterò altro. Quel che è certo è che devo riprendermi la mia vita e autonomia, senza rimandare in continuazione, aspettando che vengano tempi migliori.

  • Ciao se può aiutarti, io passai un periodo simile. Quando avevo voglia di uscire a prendere un po’ d’aria, prendevo la macchina e andavo nella città vicino la mia (abitavo anch’io allora nel mio piccolo paesino…). Non distava molto, un 20 minuti così facevo un giro nei negozi (tanto lì non mi conosceva nessuno) o una passeggiata indisturbata e poi tornavo a casa… alla fine in questa città mi ci sono anche trasferita (contro il parere di tutti) ma a me faceva stare bene il fatto che lì non mi conoscesse nessuno… ancora oggi ho questo problema e come qualcuno ha accennato, col lockdown si è inasprito… per cui cerca di trovare un tuo spazio fuori casa dove sentirti a tuo agio, che sia una città più grande della tua ma vicina dove fare passeggiate, o una strada o un posto del paese in cui vivi :-)

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