Stai dentro il loop agorafobico.
Uscire di casa da sola ti terrorizza ma più eviti di farlo e più questa fobia si ingigantisce.
Avresti dovuto accettare la docenza universitaria... saresti stata "costretta" ad esporti... non accettandola hai registrato nel cervello degli schemi "devastanti" in ottica risolutiva della patologia...
Non è agorafobia, anche se l'esito alla fine è simile. La mia "fobia" è un'altra, ne avevo parlato l'anno scorso qui, ma adesso non mi va di tornare sull'argomento.
Per le esposizioni hai ragione, non c'è cosa peggiore dell'evitare. Ma in psicologia si dice che le esposizioni devono essere graduali. Nei mesi scorsi ho fatto un'altra docenza universitaria, ma era a distanza. Mi è costata parecchi sforzi, ma tutto sommato era un'esposizione "protetta", visto che appunto era sincrona, ma a distanza.
Per quest'altra docenza, in presenza, invece avrei dovuto trasferirmi per alcuni mesi in un'altra regione in cui non sono mai stata e gli studenti avrei dovuto vederli "dal vivo". Considerato che fra un po' sono 3 anni che non entro in un negozio da sola, non prendo un mezzo da sola, non cammino per strada da sola (a meno di non essere almeno al cellulare con qualcuno), per me sarebbe stato troppo.
Non mi sono neppure vaccinata, non perché sia contraria al vaccino, ma perché sto male solo all'idea di dover stare seduta in attesa in un ambiente con altre persone in silenzio. Del resto, considerato che non vedo un'anima a parte i miei, non sono molto a rischio