Fidanzato innamorato... o forse no

  • Ciao a tutti. Vorrei dei consigli da "occhi esterni" alla faccenda. Da 5 mesi ho una relazione con un ragazzo. Lui mi piace moltissimo, da tutti i punti di vista e, fondamentalmente, sono felice.

    Arriviamo ai nodi: lui, prima di me, e precisamente circa 2 anni fa, è stato lasciato da una donna che amava molto e che invece lo ha tradito. Nonostante ciò, credo pur di non perderla del tutto, ha deciso di essergli amico, anzi, a suo dire, sono migliori amici. Ripeto che sono passati 2 anni da quando si sono lasciati. Si sentono ogni giorno, insomma, hanno un certo forte legame, anche se lui, per rispetto a me, non la vede più (anche se io non mi sono mai opposta a questa cosa, pur rodendo).

    Sin dall'inizio io ho capito che, a differenza mia che sono una gran chiacchierona e che non esito a manifestare ciò che provo, lui invece ha un carattere chiuso e che, in certi versi, è andato ancora più chiudendosi dopo che abbiamo iniziato a stare insieme. Ha molta confidenza con me, mi parla, racconta, narra del suo passato, ma non si sbilancia sui sentimenti, non mi dice parole dolci, non mi fa complimenti, nulla di nulla. Una volta abbiamo affrontato questo discorso e mi ha detto che lui è così caratterialmente e che non può farci niente. Di contro, è una persona che si fa in quattro per vedermi ogni settimana (abitiamo lontani), macina km senza lamentarsi, investe nella relazione e, quando siamo insieme, è dolcissimo. Sin da quando ci siamo conosciuti, però, ho notato una cosa che inizialmente non mi disturbava, ma adesso, a distanza di 5 mesi, inizia a farlo: lui ogniqualvolta ci sia un piccolo contrasto, a volte anche scherzoso, anzi al 90% delle volte scherzoso (sapete le frecciatine che si lanciano i fidanzati, ma ovviamente scherzando?) risponde sempre: allora mollami. Oppure, se chiedo di organizzare le vacanze insieme, risponde: ok, ma tanto prima delle vacanze mi mollerai. Se gli dico che gli voglio bene, mi risponde: sisi, tanto mi tradirai.

    Puntualmente ci resto malissimo. Non ho mai tradito nessuno in tutta la mia vita, e men che mai vorrei tradire lui. Ma ormai queste frasi sono il pane quotidiano. Quando gli rispondo: ma non ho capito se vuoi essere lasciato o no? Risponde: mmm ci devo pensare (sempre tra il serio e lo scherzoso)

    Veramente non so che pesci pigliare, perchè io in una storia così, dove lui mi sembra quasi convinto del fatto che finirà a breve (perchè io lo lascerò) mi sento bloccata. Non capisco se voglia solo esorcizzare la sua paura dell'abbandono (ha una profonda ferita da abbandono e ne è cosciente), oppure sotto sotto voglia mettermi alla prova...non capisco.

    Vi è mai successa una cosa del genere? Grazie mille.

  • Juniz

    Approvato il thread.
  • E' possibile che la delusione sperimentata in passato lo stia condizionando in questa vostra relazione. Io proverei a non insistere troppo nel volerne discutere, dimostrando coi fatti quanto tieni a lui così che possa tornare a fidarsi appieno e vivere con più sicurezza questa nuova storia con te.

  • Milioni di anni fa anche io sono stata con un tipo del genere. Il punto però vedi, è uno solo: i sentimenti che prova per te. Non esiste altro, non esistono ex, non esistono frasi sibilline sull'essere lasciati. Se ti ama, o se almeno prova un forte trasporto per te, essere amico della sia ex diventa una cosa secondaria, sta sullo sfondo, non fa male a nessuno.

    Secondo me tu non sei stupida e dentro di te sai che lui non vuole bene a te come tu ne vuoi lui.

  • Ciao a tutti, oggi vorrei fare delle considerazioni su me stessa. Purtroppo, dopo una lunga e sana relazione di 8 anni, ahimè, finita per fine dell'amore da parte di entrambi, sono entrata in un circolo vizioso che non capisco se dipendere da me o da altri. Dopo quella storia ho avuto 2 relazioni molto brevi (la prima molto intensa, ma lui, dipendente da alcool, mi ha lasciata dopo appena 2 mesi), la seconda con un narcisista covert, durata poco più di 4 mesi, per fortuna. Da 5 mesi ho una nuova relazione, a distanza, anche se non eccessiva e passiamo tutti i week end insieme. Il problema è che mi sento come bloccata, come se non riuscissi ad esprimergli il mio amore, senza paura. Inizialmente, davo la colpa a lui, perché è un uomo di poche parole e rare tenerezze verbali (mentre nei fatti c'è sempre ed è anche attentissimo) e, inoltre, ho faticato ad accettare la presenza della sua ex, quale amica, nel rapporto e solo da poco, essendosi lui spontaneamente allontanato da lei, sto iniziando a sentirmi davvero la sua ragazza. Detto questo, anche se quando siamo insieme vivo una favola d'amore e di tenerezza, non appena torna a casa sua, piombo nel baratro. Mi sento irrigidita nelle mie idee e se, per esempio, lui per qualche ora non mi invia messaggi, entro nel panico totale. Nonostante ciò evito di tartassarlo, perché so che lo stuferei, anzi mi allontano anche io. Non riesco ad accettare il suo modo di essere che non è schematico, paranoico e rigido come il mio. Per lui è normale che un giorno mi possa telefonare e il giorno dopo no, sentendoci solo via messaggio, per me no. Per lui è normale darsi il buongiorno verso le 12 e non alle 8, per me no. Se il buongiorno non arriva entro l'orario che la mia mente percepisce come normale, inizia il mio tormento. Ci sto male, lavoro male, non mangio. Se vedo che mette dei like alla sua ex, mi infurio. In tutto questo, ripeto, a lui non dico nulla, sono solo emozioni negative che subisco io. Qualche volta ho provato a parlargliene, ma, seppur ci prova, proprio non riesce ad essere schematico o robotico come sono io. Eppure la precedente relazione di 8 anni era a distanza e non ho mai provato nulla di simile. Non riesco a capire se le due precedenti storie andate male (e per cui sono stata anche in psicoterapia) stiano influendo negativamente su questa. A pelle, io mi fido di lui e lui non fa nulla per non ricevere la mia fiducia, ma basta un piccolo ritardo, una microscopica mancanza, per farmi andare fuori di testa. A qualcuno è capitato? Può essere un mio problema o magari è semplicemente che ho bisogno di una persona schematica come me? È questo che non capisco.

  • Ciao a tutti, oggi vorrei fare delle considerazioni su me stessa. Purtroppo, dopo una lunga e sana relazione di 8 anni, ahimè, finita per fine dell'amore da parte di entrambi, sono entrata in un circolo vizioso che non capisco se dipendere da me o da altri. Dopo quella storia ho avuto 2 relazioni molto brevi (la prima molto intensa, ma lui, dipendente da alcool, mi ha lasciata dopo appena 2 mesi), la seconda con un narcisista covert, durata poco più di 4 mesi, per fortuna. Da 5 mesi ho una nuova relazione, a distanza, anche se non eccessiva e passiamo tutti i week end insieme. Il problema è che mi sento come bloccata, come se non riuscissi ad esprimergli il mio amore, senza paura. Inizialmente, davo la colpa a lui, perché è un uomo di poche parole e rare tenerezze verbali (mentre nei fatti c'è sempre ed è anche attentissimo) e, inoltre, ho faticato ad accettare la presenza della sua ex, quale amica, nel rapporto e solo da poco, essendosi lui spontaneamente allontanato da lei, sto iniziando a sentirmi davvero la sua ragazza. Detto questo, anche se quando siamo insieme vivo una favola d'amore e di tenerezza, non appena torna a casa sua, piombo nel baratro. Mi sento irrigidita nelle mie idee e se, per esempio, lui per qualche ora non mi invia messaggi, entro nel panico totale. Nonostante ciò evito di tartassarlo, perché so che lo stuferei, anzi mi allontano anche io. Non riesco ad accettare il suo modo di essere che non è schematico, paranoico e rigido come il mio. Per lui è normale che un giorno mi possa telefonare e il giorno dopo no, sentendoci solo via messaggio, per me no. Per lui è normale darsi il buongiorno verso le 12 e non alle 8, per me no. Se il buongiorno non arriva entro l'orario che la mia mente percepisce come normale, inizia il mio tormento. Ci sto male, lavoro male, non mangio. Se vedo che mette dei like alla sua ex, mi infurio. In tutto questo, ripeto, a lui non dico nulla, sono solo emozioni negative che subisco io. Qualche volta ho provato a parlargliene, ma, seppur ci prova, proprio non riesce ad essere schematico o robotico come sono io. Eppure la precedente relazione di 8 anni era a distanza e non ho mai provato nulla di simile. Non riesco a capire se le due precedenti storie andate male (e per cui sono stata anche in psicoterapia) stiano influendo negativamente su questa. A pelle, io mi fido di lui e lui non fa nulla per non ricevere la mia fiducia, ma basta un piccolo ritardo, una microscopica mancanza, per farmi andare fuori di testa. A qualcuno è capitato? Può essere un mio problema o magari è semplicemente che ho bisogno di una persona schematica come me? È questo che non capisco.

    "Benvenuta" nel mondo della dipendenza affettiva.
    Fai qualcosa per uscire subito da questo stato, perchè più vai avanti e più la dipendenza affettiva diventa feroce.
    Te lo dico per esperienza personale.

  • Anche io credo, da quello che scrivi, che il problema sia tuo, di eccessiva paranoia sul rapporto.

    Sono stata ( in passato) a tratti asfissiante però con il senno del poi lo ero diventata perché percepivo un allontanamento e me lo negavo.. ma non mi sembra il tuo caso, lui lo descrivi come spontaneo e tranquillo

  • anche io credo, da quello che scrivi, che il problema sia tuo, di eccessiva paranoia sul rapporto.

    Sono stata ( in passato) a tratti asfissiante però con il senno del poi lo ero diventata perché percepivo un allontanamento e me lo negavo.. ma non mi sembra il tuo caso, lui lo descrivi come spontaneo e tranquillo

    SÌ, lui, ad oggi è tranquillo e sereno. Probabilmente dipende dal fatto che con quel briciolo di razionalità che mi è rimasto, tutto questo turbinio di emozioni negative e paure, lo tengo per me. Proprio perché mi rendo conto che non posso decidere come e cosa una persona debba fare come se fossimo in una caserma. Ma nonostante razionalmente io ci arrivi, la parte emotiva non collabora e sto malissimo, credimi. Ma come mai nelle precedenti storie non mi era mai capitato? Possono essere state le ultime 2 storie tossiche (alcolista e narcisista) a crearmi questo problema? Tu cosa hai fatto, psicoterapia? Io l'ho fatta per anni (per altri motivi) adesso faticherei a ricominciare...

  • SÌ, lui, ad oggi è tranquillo e sereno. Probabilmente dipende dal fatto che con quel briciolo di razionalità che mi è rimasto, tutto questo turbinio di emozioni negative e paure, lo tengo per me. Proprio perché mi rendo conto che non posso decidere come e cosa una persona debba fare come se fossimo in una caserma. Ma nonostante razionalmente io ci arrivi, la parte emotiva non collabora e sto malissimo, credimi. Ma come mai nelle precedenti storie non mi era mai capitato? Possono essere state le ultime 2 storie tossiche (alcolista e narcisista) a crearmi questo problema? Tu cosa hai fatto, psicoterapia? Io l'ho fatta per anni (per altri motivi) adesso faticherei a ricominciare...

    Secondo me il problema è proprio che senti di non avere il controllo totale della relazione e di lui, e questo scatena le paure e la dipendenza affettiva. L'esempio del messaggio del buongiorno è eclatante. Hai bisogno di quel messaggio, e non lo mandi tu per prima perchè hai bisogno che sia lui a mandartelo. E il fatto che non te lo mandi per prima cosa appena svegliato ti fa sentire non al centro del suo universo, e ciò ti tormenta e attrae allo stesso tempo.

  • SÌ, lui, ad oggi è tranquillo e sereno. Probabilmente dipende dal fatto che con quel briciolo di razionalità che mi è rimasto, tutto questo turbinio di emozioni negative e paure, lo tengo per me. Proprio perché mi rendo conto che non posso decidere come e cosa una persona debba fare come se fossimo in una caserma. Ma nonostante razionalmente io ci arrivi, la parte emotiva non collabora e sto malissimo, credimi. Ma come mai nelle precedenti storie non mi era mai capitato? Possono essere state le ultime 2 storie tossiche (alcolista e narcisista) a crearmi questo problema? Tu cosa hai fatto, psicoterapia? Io l'ho fatta per anni (per altri motivi) adesso faticherei a ricominciare..

    Ti capisco, mi sono curata per tanto ma per altro, per disturbi d'ansia. Nel mio caso il periodo di insicurezza e paranoie si è risolto con la fine della storia perché come ti ho detto non era a caso. Lui si stava allontanando ma diceva che tutto andava bene, io ci volevo credere ma sentivo che qualcosa non andava e da lì le paranoie e le gelosie.

    Nel tuo caso potrebbe essere che ti piace molto ma ancora siete in quella fase iniziale non ben definita che non te lo fa percepire come il tuo compagno. Che poi è un momento bello della storia proprio perché niente è scontato e c'è tanto da scoprire... però è più incerto e se uno ha un po' mania del controllo... è un caos. Potresti condividere in parte con lui le tue ansie parlandone e poi, quando ti capita, cercare di non giudicarti ed essere indulgente con te stessa. In fondo forse hai solo voglia e paura contemporaneamente di innamorarti di nuovo.

  • Ahimè io penso sempre che quando in una relazione sentiamo che qualcosa non va...ecco, è perché qualcosa non va davvero. Se si è bravi si riesce a passarci sopra per un po', mesi, anni, finché o si incontra qualcuno con cui stiamo davvero bene o si aggiungono altri problemi che comunque portano a lasciarsi. Io non credo affatto che le tue aspettative siano strane, non è strano volersi sentire una priorità per l'altro, non è strano desiderare un messaggio al mattino e qualche chiamata al giorno, a me pare il minimo sindacale. Ognuno ha le sue esigenze e a te piace avere un uomo che ti dá tante attenzioni, che male c'è? Nessuno, se non che purtroppo lui non ti sta dando ciò che vuoi. Puoi provare a parlargliene, ma c'è il rischio che scappi e comunque se facesse come vuoi solo per farti piacere non credo ne trarresti giovamento. Ad ogni modo se tieni a questa relazione in qualche modo devi fargli capire che vuoi di più.

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