Non mi ama, ma mi dà più amore di quanto ne abbia mai ricevuto

  • Vado leggermente OT seguendo questa scia e secondo me se ALMENO uno dei due componenti della coppia è innamorato del partner è tutto grasso che cola. Secondo me in molte coppie neppure uno solo dei due lo è.

    Sì, possiamo dire di essere andati leggermente OT, anche se il caso di Anonimotriste è emblematico di una situazione di quel genere (con la complicazione della clandestinità e del corrispettivo.

    Approfondirei la tua e la mia provocazione in un separato thread.

    P.
    (------------- ;) -----------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • A parole ti dice di non farti illusioni, di fatto ti tratta in maniera opposta (con amore), quindi mi piacerebbe sapere, se fossi in te, cosa la spinge a continuare a frequentarti, visto che non sono i soldi la motivazione..

    :hmm: Io direi che per rispondere al tuo dubbio sarebbe necessario contemplare la possiibilità di punti di vista differenti dal quello statisticamente più comune, e cioè rendersi conto che non tutte le persone abbiano come massima aspirazione quella di accasarsi o di accasare il partner, e ancor più quando è in campo la coppia e non il progetto famiglia inclusivo di procreazione.

    Intanto stiamo parlando di adulti fatti (giovani, ma adulti fatti) che hanno entrambi la loro esperienza coniugale.
    Questa Donna, poi, ha proseguito il proprio percorso con una attività professionale che, filtrata con la luce della sensibltà e dell'intelligenza, rende molto più conoscitori dell'Umano di quanto possano cento lauree in ambito psico.

    E sarà così strano immaginare che questa Donna abbia interiorizzato e veneri il concetto che le promesse "per sempre" e le consuetudini del quotidiano...non solo non garantiscono alcun successo alla coppia, ma spessissimo sono i detonatori della sua implosione?
    In questo caso particolarissimo, poi, il mutamento dei particolarissimi ruoli equivarrebbe matematicamente all'evaporazione di tutta l'alchimia che c'è proprio perchè questi furono e questi sono i ruoli.

    Condividendo le conclusioni che Desperate ha tratto dalle proprie esperienze personali, ne aggiungo una mia : da divorziata, la convivenza matrimoniale...per quanto patinata e dall'esterno invidiabile, mi ha lasciato la nausea della convivenza e della condivisione forzata di spazi esistenziali (sia fisici che psicologici) . Sapevo di non desiderare assolutamente nuove convivenze ed ebbi la fortuna di avere appagante relazione con uomo sposato. Ero felicissima che avesse casa SUA e non provavo alcuna gelosia verso sua moglie all'anagrafe.
    E siccome eravamo in tante (tra amiche) a vivere situazioni analoghe, non capivo e proprio non capivo quelle che "Gloria, ma come fai a non desiderare di addormentarsi insieme e di svegliarsi indieme al mattino?" .
    A me veniva da ridere, anche perchè le tante che me lo dicevano...venivano da esperienze di convivenza coniugale molto piùrattristanti della mia.
    Quindi giuro che non capivo da cosa potesse nascere questo loro desiderio favolistico.
    Dopo una quindicina d'anni mi sono ritrovata che :
    - chi aveva "conquistato" la tanto agognata convivenza/ufficialità con l'amante ...era molto più depressa di quando divorziò, causa umani limiti della convivenza;
    - chi era arrivata vicina alla "conquista" della stessa convivenza/ufficialità con l'amante, ma nel frattempo aveva avuto agio di riflettere, mi diceva "Gloria, quanto avevi ragione! Ma che so' matta? Meno male che ha casa SUA con tanto di governante dentro!" ;
    - e io, che amavo il mio uomo, chiusi la relazione quando (dopo 13 anni di esaltante vita da amanti) ...per congiunture varie che includevano anche una grave patologia di sua moglie...mi sentii chiedere di ufficializzare il tutto e andare a vivere insieme. No, non poteva esistere. Non poteva esistere per qualche miliardo di ragioni. E riflettendo su questa ipotesi ritenni corretto chiudere tutto.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • ... da divorziata, la convivenza matrimoniale...per quanto patinata e dall'esterno invidiabile, mi ha lasciato la nausea della convivenza e della condivisione forzata di spazi esistenziali (sia fisici che psicologici) . Sapevo di non desiderare assolutamente nuove convivenze ed ebbi la fortuna di avere appagante relazione con uomo sposato. Ero felicissima che avesse casa SUA e non provavo alcuna gelosia verso sua moglie all'anagrafe.

    Pur avendolo tu esposto più volte, il concetto sopra riportato mi sembra estremamente chiaro.

    Lo stimolo della "novità" e della "clandestinità" finisce con lo scomparire quando la convivenza rende la coppia legittima e socialmente emergente.

    Aggiungo che una relazione a distanza allunga parecchio la permanenza degli stimoli iniziali, così argomento per mia personale esperienza, mantenendo lo stimolo della "novità" più a lungo.

    Ma quanto può durare una situazione di "clandestinità", come quella esposta da Anonimotriste ? Uno dei due partner può stufarsi e cercare di legittimare una convivenza e all'altro può non andare bene: fine della relazione.
    Perché ?

    La risposta tua e quella della donna/massaggiatrice di Anonnimotriste mi sembra prevedibile: la precedente negativa esperienza matrimoniale è un significativo elemento di raffronto che induce a non riprovare.

    P.
    (----------- ;) ----------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Grazie a tutti per le risposte, sia quelle positive che negative (pochissime peraltro)!

    Confrontarmi con Voi mi è stato di aiuto, anche per mettere a fuoco la sofferenza con cui vivo questa "relazione".

    Lei è una persona in gamba, aldilà del lavoro che fa.

    Viene dal Sud America, arrivò in europa per aggiustare i danni di un attività aperta nella sua terra e andata malissimo per colpa dell'allora compagno che di fatto le accollo un sacco di debiti.
    Senza saperlo si ritrova invischiata in un giro di prostituzione, da cui riesce a uscire con fatica (e non so, magari anche denaro) fortunatamente in fretta dopo pochi mesi.

    La sua famiglia nel frattempo è ignara di tutto, e vive in forte precarietà.

    Lei si rimbocca le maniche, decide di fare un lavoro che è un compromesso con la prostituzione vera e propria, ma le consente di guadagnare quel tanto per pagare i debiti contratti.

    Nel frattempo, fuori dal contesto lavorativo, conosce quello che diventerà suo marito. Che per tutta la durata del loro rapporto, oltre che aprofittarsi anche economicamente del suo lavoro, non fa altro che farle pesare quello che fa, senza mai però aiutarla a trovare un alternativa. Dopo qualche anno di matrimonio e convivenza, lei esasperata da lui un giorno fa i bagagli e se ne va. Da sola senza avere nessun appoggio (io al tempo la conoscevo solo come cliente, ero ignaro della sua vita privata). Riesce con fatica a trovare un appartamento, e ricomincia la sua vita da sola.
    Nel frattempo paga gli studi ai fratelli minori, che riescono a laurearsi e mettere le basi per un futuro meno triste.

    Da notare che lei anche durante il suo matrimonio aveva una sua indipendenza. Tornava in sud america da sola, lui per un motivo o per l'altro non la seguiva, è abituata a vivere i rapporti in modo non ossessivo. Per lei non vedere o sentire le persone a cui vuole bene è normale.

    Insomma il mio opposto, abituato a sentire mia moglie 5 volte al giorno (ora che il rapporto è morto, all'inizio anche 20-30 volte), totalmente schiavo del bisogno del contatto fisico (da sempre così, in tutte le relazioni avevo bisogno di vedere le mie partner ogni giorno).

    Parlando di convivenza, è ovviamente chiaro che sia un ipotesi totamente fuori luogo. E io stesso che con essa il rapporto perderebbe tutta la sua magia, e che è invece fondamentale tenere il rapporto entro certi limiti e non farlo diventare una quotidianità.

    Perchè sto male?
    Perchè il rapporto così va bene, ma non è una mia scelta. Va bene non vederla ogni giorno, ma mi pesa che non sia una mia decisione. Mi sento appeso a un filo, sono tremendamente insicuro.

    Quando le mando un messaggio, se non mi risponde, mi viene l'ansia. E penso sempre che si sia stufata delle mie attenzioni e decida di tagliare i ponti.
    E' ridicolo lo so, ma se ha il telefono spento e non vedo la doppia spunta su watsapp penso che mi abbia bloccato (a dire il vero una volta l'aveva fatto, ma solo per qualche ora).
    Se non visualizza subito penso che mi abbia archiviato, o che non voglia proprio leggere cosa le ho scritto.
    Se metto uno stato e non lo visualizzo penso che sia stufa di leggere i miei stati.
    Quando mi dice "ti volevo parlare di una cosa" ho il cuore che va a mille e il nodo alla gola, e penso che debba dirmi che se ne torna in sud america, che si è innamorata di un altro o che semplicemente sia giunta alla conclusione che è meglio non vedersi più.

    Lei invece molte volte non si porta il telefono appresso per essere più serena e tranquilla, quando va al mare lo lascia a casa o nella borsa senza mai guardarlo.
    E io, come ieri, passo il giorno col fiato corto perchè mi chiedo come mai non mi risponda, e se la rivedrò mai.

    Guardando la cosa sotto altri punti di vista, mi rendo conto di essere un maniaco del controllo (per anni e anni avevo la fobia dell'aereo, legata soprattutto a questo). E con lei, non ho nessun controllo.
    Non ha bisogno di me economicamente, umanamente. Frequentarmi o meno non le cambia assolutamente nulla. E io mi sento tremendamente insicuro per questo.
    Sa quello che provo, come mi sento. E la cosa me la fa vedere ancora più forte e invulnerabile.

    Sa di poter fare quello che vuole con me. Non lo fa ma per sua scelta.

    Molte volte mi dico che dovrei allontanarmi io, per vedere se lei si fa viva.
    Ma le poche volte che ci ho provato, al massimo dopo 3-4 giorni magari mi mandava un messaggio e io mi scioglievo come un gelato al sole. (nei messaggi NON mi ha mai chiesto se andassi a trovarla come cliente, ma solo come stavo e come mi sentivo).

    Se fossi ricco, un buon partito, penserei che mi sta cuocendo a fuoco lento, vuole portarmi al limite della pazzia per prendersi tutto di me (cuore, soldi ecc.).
    Ma non lo sono, quindi l'ipotesi è del tutto senza senso.

    Oggi l'ho sentita, non mi ha mandato l'emoction con il bacio. Sono in ansia, perchè magari non me l'ha mandata per tenere le distanze (ci rendiamo conto? manco alle medie uno dovrebbe ragionare così. Io che ho 43 anni, in vita mia ho dato lavoro a centinaia di persone, gestito situazioni al limite di ogni tipo..).

    Devo vederla più tardi, e ho paura che mi dica che è giunto il momento di salutarci per sempre.
    Vivo perennemente con quella paura. La vedo e mi passa. Sto con lei e mi sembra che non ci lasceremo mai. Esco da casa sua, o lei scende dalla mia macchina, e sprofondo nuovamente nel terrore.

    So di avere sbagliato tutto in questo rapporto. Avrei dovuto dirle di essere interessato a lei, ma non di amarla alla pazzia.
    Le donne amano gli uomini sicuri di sè, decisi e che si fanno desiderare. Lo so, l'ho sempre constatato in tutte le ralazioni passate.
    Io ho fatto esattamente l'esatto contrario.

    Il fatto di pagare la sua compagnia mi ha fatto sentire libero di aprirmi quanto volevo, e aprendomi è uscito tutto quello che forse era meglio non lasciare uscire.
    Se fosse stata un altra persona non avrei mai detto tutto. Ma il fatto che ci vedessimo solo tra le sue mura, che lei non avesse alcuna conoscenza comune e che dato il contesto di frequentazione difficilmente ci sarebbero state occasioni di "spu∙∙∙∙∙∙mi" mi ha fatto vuotare il sacco come mai avevo fatto in vita mia.

    Credo di amarla da molto prima di rendermene conto. Aver aperto il cuore a questa situazione mi ha liberato da una parte, ingabbiato dall'altra.

    Quanto alle mie aspettative, non ce ne sono in verità. Non so nemmeno cosa farei se lei un giorno mi dicesse di amarmi e voler vivere con me. Magari mi tirerei indietro io. Ma è un ipotesi così lontana e improbabile che non riesco a vederla a mente fredda.

    Qualche giorno fa ho scritto un elenco di cose per cui non voler stare con lei. Ed erano veramente tante. Una ventina di motivi di cui uno solo sarebbe bastato.
    Poi ho scritto i motivi per cui starci.
    Ne ho scritto solo uno:
    "quello che provo con lei non l'ho mai provato, e non credo che lo proverò mai più".

    Faccio un ultima precisazione sul mio quadro mentale.
    Ho deciso di separarmi da mia moglie, che mi chiedo come non si sia mai accorta che amo un altra donna. ho già preso un appartamento in affitto dove andrò a vivere da solo. Devo solo formalizzare il tutto, non so se attraverso avvocato o meno. Sicuramente questa situazione mi rende emotivamente ancora più vulnerabile.
    Non lascio la famiglia per stare con lei, se lo facessi lei taglierebbe i ponti sicuramente. Mi ha sempre detto che qualsiasi cosa volessi fare del mio matrimonio era una cosa solo ed esclusivamente mia, in cui lei non voleva avere alcun ruolo.

    Le ho chiesto di venire a vedere l'appartamento, mi ha detto che lo farà solo quando sarà pronto e sistemato. Mi dice di essere forte, che la separazione è una cosa durissima, che da solo col tempo chiarirò le mie idee.
    Ma la verità è che io ho solo maledettamente bisogno di lei.

  • Faccio un ultima precisazione sul mio quadro mentale.
    Ho deciso di separarmi da mia moglie, che mi chiedo come non si sia mai accorta che amo un altra donna. ho già preso un appartamento in affitto dove andrò a vivere da solo. Devo solo formalizzare il tutto, non so se attraverso avvocato o meno. Sicuramente questa situazione mi rende emotivamente ancora più vulnerabile.
    Non lascio la famiglia per stare con lei, se lo facessi lei taglierebbe i ponti sicuramente. Mi ha sempre detto che qualsiasi cosa volessi fare del mio matrimonio era una cosa solo ed esclusivamente mia, in cui lei non voleva avere alcun ruolo.

    Se posso dare un consiglio, affidati ad un avvocato per la separazione, anche per fare una separazione consensuale.
    Un professionista esterno, con media esperienza, può vedere aspetti o problemi da prevenire o risolvere che tu non puoi vedere, per lo stato di tensione e di partecipazione alla vicenda.
    Togliti almeno quel peso dalle spalle, ne hai abbastanza.

    Quanto al tuo nuovo appartamento, attento, aspetta a considerarlo possibile "nido d'amore" con la massaggiatrice per molteplici ragioni.

    Rispetto a tua moglie, che può essere influenzata dai suoi genitori o da qualche amica o persino da avvocatesse d'assalto (pseudo-femministe), devi stare attentissimo a non fornire indicazioni o sospetti su una tua relazione extra-coniugale, almeno fino alla comparizione davanti al Presidente del Tribunale (che autorizza i coniugi a vivere separati) ovvero fino alla finalizzazione dell'accordo consensuale.

    Infatti, se dovesse trapelare che tu hai una relazione e comunque hai una prospettiva di felicità in futuro è sempre possibile un ripensamento nell'altro coniuge e la ricerca di una separazione per addebito (per una sorta di "vendetta" nel vedere la felicità dell'altro, rispetto alle proprie insoddisfazioni). C'è un mantra che si ripete puntualmente: la donna ha dato a te marito i migliori anni della tua vita e te la deve far pagare (come se il marito non avesse pure lui speso i migliori anni).

    Occhio a non contare troppo sul fatto che siete come fratello e sorella da anni. Ci sono esempi innumerevoli di bugie in proposito ... se serve per raggiungere una posizione di vantaggio. Si trovano montagne di amiche come testimoni che raccontano notti infuocate e rapporti, anche strani, mai avvenuti tra te e tua moglie, della quale hanno raccolto le (inesistenti) confidenze.

    E poi, tua moglie mira ad aumentare l'assegno di mantenimento suo, oltre che quello per la figlia. E' umanamente comprensibile.

    Ricorda che c'è pure letteratura sulla "gelosia" del coniuge traditore rispetto al nuovo partner del coniuge tradito.
    Non ti fare prendere dalla fregola di vivere apertamente il rapporto con la tua massaggiatrice ...
    La professione di lei rischia di essere un'aggravante per te, agli occhi dei giudici.

    Colpi di coda (dello scorpione) sono possibili sempre fino a che non sia completata la separazione.

    P.
    (----------- ;) ----------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • [quote='anonimotriste','index.php?page=Thread&postID=893208#post893208']

    Occhio a non contare troppo sul fatto che siete come fratello e sorella da anni. Ci sono esempi innumerevoli di bugie in proposito ... se serve per raggiungere una posizione di vantaggio. Si trovano montagne di amiche come testimoni che raccontano notti infuocate e rapporti, anche strani, mai avvenuti tra te e tua moglie, della quale hanno raccolto le (inesistenti) confidenze.
    P.
    (----------- ;) ----------)

    Tutto può essere è vero.. ma già lo scorso anno dalla consulente matrimoniale lei stessa aveva dichiarato che non facevamo sesso da anni e anni, la mia analista ne è al corrente.. insomma dovrebbe proprio fare carte false per dichiarare una cosa simile. Inoltre lei non frequenta amiche se non le compagne dei miei amici, che in questa situazione sono più dalla mia parte che dalla sua e credo che si limiterebbero semplicemente a starne fuori.
    Sono più preoccupato relativamente ad affermazioni sulla mia inadeguatezza di padre, e che non si indispettisca non facendomi vedere mia figlia.
    Economicamente parlando in questo momento anche se lei non lavora è certamente più forte di me. Casa intestata a lei (seppur col mutuo) e genitori benestanti. E se anche un giudice mi intimasse un mantenimento di 3000€ al mese, per dire, non sarei in nessun grado di onorarlo e soprattutto non avrebbe alcun appiglio per chiedere cifre simili.

    In ogni caso quello che mi tormenta è l'aspetto psicologico della situazione, non le possibili conseguenze economico legale.
    Lo dico chiaramente: non ho le palle di andarmene di casa.

  • già lo scorso anno dalla consulente matrimoniale lei stessa aveva dichiarato che non facevamo sesso da anni e anni, la mia analista ne è al corrente.. insomma dovrebbe proprio fare carte false per dichiarare una cosa simile.

    Forget it ...
    L'analista è tenuta al segreto professionale e non può essere chiamata a testimoniare.

    Invece, negli anni ho assistito a parecchie deposizioni di testimoni che dichiaravano il falso senza alcuna esitazione, senza rendersi conto di rischiare la galera ...

    Una volta, in un processo di separazione, un amico di un marito traditore ha dichiarato sotto giuramento innanzi al giudice che in un dato giorno la moglie lui l'aveva incontrata in un albergo ad ore con un altro uomo, con la implicazione che avessero fatto sesso prima della separazione.

    Avresti dovuto vedere le facce del giudice, del marito e del testimone quando il legale della moglie ha tirato fuori la cartella clinica relativa alla moglie, che in quel periodo si era dovuta sottoporre ad un raschiamento a seguito di aborto spontaneo e ... non poteva avere rapporti ma solo stare riguardata a letto in convalescenza.
    Marito condannato e testimone sotto processo.

    P.
    (----------- ;) ----------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Grazie a tutti, poter parlare liberamente è di grande aiuto..
    Martedì prossimo dovrei vedermi con l’avvocato.
    Cerco di vivere tutta la situazione serenamente ma è veramente complicato.
    Analizzando con freddezza il mio amore impossibile mi rendo conto che la cosa migliore sarebbe viverlo così com’è, senza forzature e implicazioni. Ma non riesco a essere lucido.
    Sabato lei andrà una settimana in vacanza con un amico.
    Non sono assolutamente geloso del suo lavoro, ma della sua vita privata sì.
    La cosa mi tormenta, poi non capisco per quale ragione possa fare una settimana in vacanza con lui senza rischiare di sentirsi coinvolta e con me no.. mi dice che la situazione è diversa e non c’è coinvolgimento, però uno che le regala una vacanza non credo sia così indifferente.
    Non mi interessa che ci faccia del sesso per capirci, ma mi tormenta l’idea che abbia con lui la stessa dolcezza che ha con me.
    Non è la mia donna, non mi ha mai promesso nulla, anzi.
    Ma sto male da morire, vorrei disinnamorarmi e liberarmi da questo flagello, ma è più di un anno che ci provo senza riuscirci.

  • Anche questa settimana ci siamo visti quasi ogni giorno. Abbiamo passato un sacco di tempo assieme.
    Ieri ho toccato, forse era meglio non farlo, il tasto delle sue vacanze con l'amico.
    Premetto che con questo amico passa le vacanze assieme da anni, non è una novità e si può senza dubbio dire che quello arrivato dopo sono io.

    Ho tirato fuori per l'ennesima volta il mio disagio per questa cosa, e il fatto che mi sento inevitabilmente messo a confronto con lui.
    E che con lui ha il rapporto "perfetto" per le sue esigenze: nessun coinvolgimento reciproco (anche se dubito che lui sia così disinteressato all'aspetto emotivo), finendo per definirlo "sicuramente migliore di me".

    Non so per quale ragione si sia commossa, non me lo aspettavo minimamente e ci sono rimasto male. Non voglio ferirla in nessun modo, il fatto che io pianga per lei non significa che lei debba farlo per me. Anche perchè io piango per mia scelta, per sensazioni che ho deciso io di provare e che lei in tutti i modi da più di un anno cerca di riportare a livelli di soglia.

    Sono rimasto senza parole, con gli occhi lucidi mi ha solo detto "anche io ho un cuore, per favore non parliamone mai più".

    Dopo abbiamo mangiato assieme e poi fatto l'amore, dopo di che siamo rimasti abbracciati a letto almeno un ora. Lei faceva una tenerezza incredibile, tra le mie braccia.
    Io piangevo senza farmi scoprire.
    Piango anche ora che scrivo questo post.

    Dopo andrò mangiare una cosa da lei, cercherò di farmi vedere sereno.
    Le vorrei augurare buone vacanze, e dirle di non pensare a me in questi 10 giorni. Le vorrei dire che in fondo ha tutto quello che le serve, con una persona che non le dà il peso di un sentimento "pesante come il mio". Che si divertirà senza pensieri, senza stress, con qualcuno che non le chiede nulla e non le da più di quello che effettivamente le serve.

    Vorrei essere forte e sparire dalla sua vita. Forse sarebbe il più bel regalo che potrei farle.

    In fondo l'amore incondizionato è volere la gioia per la persona amata. Ma non sono abbastanza forte nemmeno per quello.

    La vedrò oggi e poi la rivedrò non prima del 24. Sono 10 giorni, ma per me sarà come trattenere il respiro per 10 giorni.
    Il pensiero di lei che passa delle giornate probabilmente perfette con un altro mi tormenta.

    La consapevolezza che lui sicuramente va meglio di me mi uccide dentro.
    Lei mi ha detto che non devo dire assolutamente che sia così, ma in fondo io so che è vero.

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