Togliere la laurea dal CV

  • 2) Sentite sarà sessista, sarà sbagliato, sarà quello che volete ma andate decentemente ai colloqui e in linea con il posto a cui ambite. Se puntate a fare il direttore di banca ci sta che vi presentate in giacca e cravatta (personalmente vi scarterei ma diciamo che passare me è mediamente particolarmente difficile); se dovete andare a fare l'operaio invece evitiamo di andare in giacca... fate ridere i polli al tempo stesso nemmeno troppo sportivi tipo con i risvoltini o cose del genere. Per le donne poi c'è un mondo di eleganza a disposizione a seconda dei ruoli. Che ne so... un leggero tacco, un vestito elegante ma anche in pantaloni se non siete da gonna ma non i jeans strappati o cose del genere e nemmeno in tuta manco se è un posto da spazzino.

    Sono perfettamente d'accordo con tutto il tuo post, soprattutto su questo. Non è sessista, tantomeno sbagliato, è semplicemente Buonsenso. Ciò che purtroppo a tanta gente oggi giorno manca.

  • Non occorre togliere la laurea basta solo adattare il Cv alla posizione cambiando l'ordine e dando più rilevanza a degli aspetti piuttosto che a altri.

    Per esempio se cerco il posto poniamo nel settore risorse umane (dico uno a caso) per cui mi serve la laurea allora metto bene tutti gli studi e la barista lo metto solo una volta tanto per far vedere che ho lavorato studiando o che non sono rimasta a casa.
    Se invece sto cercando posto nella ristorazione allora metterò tutte le esperienze in dettaglio per quel settore esaltandole, citando anche i lavoretti minori. Se ne ho poche pensero' a quale carta giocarmi, per esempio metto persino il corso di cucina vegana che ho fatto per far vedere che ho l'interesse. La sezione studi la mettiamo per seconda e prima metto le esperienze professionali.
    Era un esempio ipotetico perché io ho laurea tecnica.
    Ma domani mettiamo devo cercare posto nella reception di un albergo metto anche lo stage al front office che ho fatto e lo stage all'estero, che normalmente non metterei per non dover caricare il cv di cose inutili.

    Per quando riguarda l'abbigliamento, penso in linea di massima basti vestirsi come per andare a fare il lavoro che si cerca. Bhe, a parte chi lavora con abbigliamento speciale tipo tuta da lavoro, in quel caso uno stile classico-sportivo andrà bene!

  • Io lascio il cv sempre uguale per qualsiasi lavoro, non avendo quasi nessuna esperienza. Non ho messo piccoli lavoretti come il volantinaggio o le ripetizioni, che nessuno considererebbe importanti.

  • Secondo me potresti scrivere anche quelli sul cv, sono sempre esperienze lavorative.

    All'inizio, quando non avevo fatto ancora nulla a parte queste piccole cose, le mettevo sul cv, poi le ho tolte pensando che non fossero rilevanti. Potrei anche provare a inserirle di nuovo.

  • Hai fatto bene a non toglierla, secondo me invece tenerla ti dà più possibilità di essere chiamata, anche se capisco che non avendo esperienza è dura, ho avuto lo stesso tuo problema affacciandomi al mondo del lavoro. Magari se riesci a inviare cv anche fuori da dove abiti e quindi nei dintorni, hai più chance.

    Chi dice che le triennali umanistiche non servano non sa di cosa parla, io ho una triennale in mediazione linguistica e culturale e a forza di inviare cv qualcuno che mi prese pur non avendo esperienza l'ho trovato, dipende pure quale indirizzo hai conseguito, lingue ovviamente sarà sempre più richiesta di lettere, tanto per dirne una.
    Da allora non ho mai avuto problemi a trovare lavoro (stagionale maggiormente, fisso dovrei spostarmi ed è più dura), mi han sempre chiamato, semmai il problema è solo mio negli ultimi anni.

  • Nel pubblico sicuramente ma io penso anche nel privato. Mi sbaglio?

    Nel pubblico rispondi anche penalmente, nel privato non credo (avevo letto un caso con condanna di qualche mese alla reclusione poi sparita in Cassazione). Nel senso che se un datore di lavoro ti assume nella convinzione (erronea) che tu possieda certe competenze o titolo di studio e che non ti avrebbe assunto in mancanza di questi elementi, prima di tutto è legittimato a licenziarti e poi può chiederti il risarcimento del danno (penso se la prestazione lavorativa nel frattempo è stata inidonea) e il pagamento delle spese processuali.

    (Così la penso io)

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