Che effetto fanno gli antidepressivi?

  • io avevo una paura tremenda della possibile dipendenza soprattutto psicologica dai farmaci, però dopo quasi tre anni che mi sentivo sempre più stanco e deconcentrato, arrivato al limite di sentirmi uno zombie, ho fatto il passo... sono all'inizio e non so cosa succederà. Certo io non ho 18 anni ma 50, e pensavo sinceramente di aver risolto un sacco di problemi del saper vivere :whistling: ... Collegandomi alla discussione, però, non mi è chiaro se l'approccio "organicistico" e quello psicologico siano indipendenti e autonomi, diversi ma integrabili oppure incompatibili. Nel mio caso, trattandosi di una depressione mascherata con soli sintomi organici, dopo un po', pur avendo cominciato una psicoterapia, non ho capito bene il senso di continuare a star comunque male in attesa di non so quale sblocco e chissà quando; inoltre nella mia vita ho fatto altri percorsi psicoterapici, che evidentemente non hanno risolto i problemi profondi e nascosti. Ho cominciato coi farmaci pensando di smettere appena possibile, sotto controllo ovviamente, anche perchè ho letto dei libri dove la questione è posta in termini puramente chimici: non produci insulina, devi farti le iniezioni, non produci serotonina, devi intervenire con qualcosa, e se sei un vegetale probabilmente non ti interessa nemmeno di curarti...Poi ti chiedono subito se c'è in famiglia: c'è, eccome, e allora vuol dire che non dipende solo dalle mie pippe mentali... o no? Ho trovato testimonianze di persone che tentano per anni e anni di risolvere i problemi con psicologi e poi, invece, coi farmaci, voilà, stanno bene in dieci giorni...allora la via psicologica era sbagliata? Una psicoterapia può alzare i livelli dei neurotrasmettitori? O ci sono depressioni completamente diverse tra loro? E se continui con la terapia ma non stai bene, vuol dire che sotto sotto vuoi star male? Ma poi come si fa a stabilire cos'è stare bene: io vedo mio padre con una vita esageratamente tranquilla, da sempre quasi senza amici, interviene di rado nelle discussioni... una vita da depresso? Chi può dirlo... Ma questo è un altra questione ^^
    per juniz: il tuo punto di vista è comprensibile, ma a mio avviso ha una sfumatura di delirio di onnipotenza... certo che sei tu il responsabile della tua vita, ma ci sono situazioni che ti tolgono la capacità di reagire, e lo dico da uno che ha sempre reagito :rolleyes:

    l'indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza. PPP

  • Citazione

    per juniz: il tuo punto di vista è comprensibile, ma a mio avviso ha una sfumatura di delirio di onnipotenza... certo che sei tu il responsabile della tua vita, ma ci sono situazioni che ti tolgono la capacità di reagire, e lo dico da uno che ha sempre reagito

    Non capisco perché l'associazione al delirio di onnipotenza. Perché ho detto che, non è da tutti saper vivere e per il resto c'è il farmaco? (ho specificato si trattasse di una affermazione forte da cogliere nel contesto)

    Altrimenti, spiegami meglio a cosa ti riferisci.

    Se possiamo analizzare chi è il paziente medio in cura farmacologica, permettimi ma è una parte della realtà il ripiego "prematuro" al farmaco. Tu dici, io la psicoterapia l'ho fatta per anni, ma è anche vero che esistono casi assolutamente opposti, chi ha fatto cure principalmente farmacologiche per anni e mai alcun percorso di psicoterapia.

    Se prendiamo l'esperienza personale come riferimento, TUTTI hanno ragione e quindi al contempo anche torto fra essi, perché hanno trovato la soluzione al proprio problema con vie diverse, e soprattutto con CONVINZIONI diverse.

    E la mia convinzione ci sta che non stia bene a te, o a un altro.

    Però oggettivamente alcune cose sono vere: Il farmaco ha una modalità di assunzione, fra cui un tempo determinato e un approccio di psicoterapia a suo sostegno. Questo perché anche il più organico dei problemi psichici vedi la schizofrenia deve passare anche da un trattamento psicologico.

    La nostra attività neurologica, dipende anche da noi, e non è una novità. Il cervello risponde bene e recupera alla grande di fronte a stimoli e situazioni positive, buone e salutari. Così come può invece "rompersi" di fronte a quelle negative come l'abuso di sostanze o una depressione trascurata per anni e anni. Ecco perché la psicoterapia ha un senso, perché si tratta di un organo che "recupera" su base organica quando c'è un incentivo di tipo psicologico.

    Questo NON per dire che: Il farmaco è una soluzione inutile. No, perché non è certamente così.
    Ma il farmaco è pensato per un contesto che prevedere il concatenarsi di altri agenti, ragion per cui il luogo comune: "Produco poca seratonina prendo il farmaco e buonanotte" è inesatta.

    DALI :hibiscus:

  • si juniz, in fondo la penso come te, mi sono avvicinato allo psichiatra solo dopo infiniti esami e cure tutti negativi, e mi sono sforzato molto per accettare la soluzione farmaco, quindi su questi temi sono un po' suscettibile e ancora un po' preoccupato :-DO
    però se è ormai scontato che qualunque psichiatra chiede una psicoterapia d'appoggio, non mi risulta che gli psicoterapeuti propongano spesso la cura farmacologica, anche dopo anni e anni di terapia senza risultato... o no? Articoli come quello linkato fanno pensare che vi sia una specie di sfida tra due scuole di pensiero: io, di formazione umanistica, ho sempre appoggiato la scuola psichica, ma gli eventi dell'ultimo periodo mi hanno messo dei dubbi :hmm:
    e comunque sì, mi riferivo all'aforisma di chiusura: la depressione può colpire anche persone coraggiose e creative, anzi c'è tutta una retorica dell'artista che soffre... ma se il malessere passa un certo limite tutto perde di senso, e non si riesce più ad utilizzare la crisi per crescere...

    Faith, se non ti do consigli è perchè credo che la faccenda sia piuttosto complessa, l'unica certezza è che serve condividere, e trovare medici di cui ci si fida :D

    l'indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza. PPP

  • anzi no, ci ho ripensato: invece di consigli ti posso dire cosa sta succedendo a me, che non ho mai preso nessun farmaco in vita mia a parte qualche aspirina, e proprio in questi giorni ho cominciato una terapia con Cymbalta - duloxetina.
    Anche se ho letto mille volte che sia gli effetti collaterali che i risultati curativi sono diversissimi da persona a persona, questa può essere una testimonianza in qualche modo utile.
    La terapia prevede una settimana a 30 mg, poi due a 60 mg, e a seguire secondo incontro con lo psichiatra.
    Naturalmente, essendo al quinto giorno, credo che la faccenda si possa sviluppare ancora, tuttavia qualcosa è successo:
    - come effetti indesiderati, al momento abbastanza poco, a parte una notte - la terza - con mal di testa e nausea, proprio come se il farmaco si facesse strada...
    e pochissimo d'altro (la bocca leggermente asciutta e aumentata necessità di far pipì);
    - come effetti positivi, già sono tornato più presente a me stesso, e invece di restare bloccato a pensare le cento cose che potrei fare e che non ho energia di fare, le faccio. Piano, senza entusiasmo, con un lieve intorpidimento, ma pure mi sento di nuovo io. Non è molto, ma è meglio di prima: il confronto non va fatto con quando si stava bene, ma con quando si stava male!!! E naturalmente spero che possa migliorare ancora. Mi sento di nuovo più vicino alle persone e alla realtà, e mi sembra anche di vedere un po' più chiaramente che cosa mi ha portato all'esaurimento, continuando con la psicoterapia.
    Naturalmente questa condivisione mi aiuta, ma se sono off topic, ditemelo... :thanks:

    l'indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza. PPP

  • La mia psicoterapeutami ha cconsigliato di rivolgermi ad una psichiatra, la quale da 3 settimana mi ha dato elopram per sbloccare un ansia e paura atroce che mi davano stati depressivi, e dalla sofferenza che provavo avevo fin voglia di morire, cosa ben diversa dal tentare il suicidio.

    Ho avuto bisogno dello psicoterapeuta per 3 momenti nella mia vita, periodi nei quali sono sempre uscito dalle mie ansie e panic, ritornando alla vita di prima.

    Ora da 3 settimane pprendo elopram, le prime 2 settimane volevo sbattere la testa contro il muro, i miei problemi sono peggiorati parecchio, ora sto bene, non sono néconfuso ne rrallentato, anzi, ho la mente lucida e riesco a vedere le cose come sono e non secondo la paura e ansia che serve solo a distorcere la realtà portandoti alla paranoia, ovviamente non sto in casa a girarmi i pollici, esco a ballare, ho ricominciato a fare il mio sport con regolarità ed esco a cena con amici, a lavoro rendo come prima e mi sono ritornate le fantasie prima dello scivolone.

    Io ne li consiglio e ne li sconsiglio, sta al medico prescriverli, io li prenderò per 4/6 mesi fino a toglierlo completamente, sono fiducioso ed ho evitato di leggere le 3000 cose scritte sul web, sono fuorvianti e servono solo a far confusione ed accrescere ansia.

    Comunque sia, uno psicoterapeuta in gamba dovrebbe vedere e valutare quando un paziente non si sblocca entro tot termine di mandarlo in visita da uno psichiatra per tamponare l'ansiae llostato ddepressivo e riprendere una terapia risolvendo il problema.

  • - come effetti indesiderati, al momento abbastanza poco, a parte una notte - la terza - con mal di testa e nausea, proprio come se il farmaco si facesse strada...
    e pochissimo d'altro (la bocca leggermente asciutta e aumentata necessità di far pipì);
    - come effetti positivi, già sono tornato più presente a me stesso, e invece di restare bloccato a pensare le cento cose che potrei fare e che non ho energia di fare, le faccio. Piano, senza entusiasmo, con un lieve intorpidimento, ma pure mi sento di nuovo io. Non è molto, ma è meglio di prima: il confronto non va fatto con quando si stava bene, ma con quando si stava male!!! E naturalmente spero che possa migliorare ancora. Mi sento di nuovo più vicino alle persone e alla realtà, e mi sembra anche di vedere un po' più chiaramente che cosa mi ha portato all'esaurimento, continuando con la psicoterapia.
    Naturalmente questa condivisione mi aiuta, ma se sono off topic, ditemelo...

    Non sei affatto andato in off topic. Anzi, lo scopo principale del 3d era proprio quello di condividere la propria esperienza sia in negativo che in positivo in modo da capire meglio come funzionino.
    Comunque, per mia esperienza, ho deciso che aspetterò qualche mese, se le cose dovessero continuare ad andare così allora andrò all'ASL e mi farò assegnare ad uno psichiatra per una terapia farmacologica.
    Non voglio restare bloccato.
    Però è anche vero che non voglio approfittare delle gocce perchè so che starò bene.
    Voglio prima vedere come vanno le cose...voglio essere sicuro di averle tentate tutte.
    Grazie per aver condiviso la tua esperienza.

    Ciao e grazie per aver condiviso la tua esperienza.
    Credo tu abbia fatto bene ad evitare le cose scritte sul web, anche se è paradossale dirlo su un forum.
    Io non soffro di depressione, per questo volevo evitare...
    Comunque, hai detto che tu ti senti meravigliosamente bene, intendi che stai proprio come prima che soffrivi di ansia e depressione? Potresti dire (escludendo il fatto che prendi le gocce) che vivi una vita finalmente normale?

  • Io da una settimana stò bene, si, come prima dello scivolone.

    Nemmeno io soffro di depressione, diciamo che l'ansia atroce e la paura folle del futuro che mi dava l'ansia mi hanno portato in una spirale e circolo vizioso dalla quale non riuscivo a schiodarmi, quindi avevo stati depressivi dettati dalla sofferenza che ho provato per più di un anno.

    Ho già provato dolori così atroci in passato, poi nel giro di 4/5 mesi riuscivo a sbloccarli, non sò come, sò che di punto in bianco mi ritornava la voglia di sorridere, di fare, di conseguenza si eliminava l'ansia e si faceva strada il recupero, questa volta dopo un anno e 3 mesi ero ancora nel pantano, facevo una settimana a star bene e poi scivolavo nuovamente nella più profonda ansia.

    La mia psicoterapeuta vedendomi come soffrivo ed ero sperso nel dolore più totale mi ha mandato da una psichiatra di fiducia, mi ha mandato da lei perchè non è una dalla medicina facile, visto che è psichiatra psicoterapeuta, lei dopo avermi ascoltato per bene e nei minimi particolari ha deciso di darmi elopram 20mg pastiglie per sbloccare il circolo vizioso.

    Io so bene qual'è il mio problema emotivo, anche la mia psicoterapeuta venerdì mi ha detto che se stai troppo tempo a star male bisogna intervenire con un antidepressivo per riequilibrare il tutto e rimettersi in moto da soli, quindi mi ha mandato dalla sua collega, che tra l'altro reputo in gamba.

    Non nascondo che sono sempre stato contrario alle medicine, tra l'altro negli anni passati le ho denigrate in altri forum, purtroppo vengo a conoscenza che ad ogni età ed ad ogni evento si reagisce diversamente, per il momento reagisco bene al farmaco, anche il lato sessuale si è risvegliato, er il dolore a comprometterlo.

    Comunque non è che mi sento meravigliosamente, se uno mi fa inc∙∙∙∙re mi inc∙∙∙o, solo che non ho ansia, paura, quando c'è da ridere per una cosa che fa ridere rido di gusto, mi è tornata la progettualità che ansia e depressione ti tolgono, programmo uscite in bici con amici, (la mia passione), anche questo mi rilascia endorfine che mi danno buon umore, gusto di nuovo buoni cibi, buon vino, (solo per una cena a settimana), se mi invitano ad un evento vado con voglia e voglia di ridere, questo fa parte anche del mio carattere quando stò bene, non dell'antidepressivo.

    Diciamo che stò ritornando a norma, non mi ha trasformato nel DIO onnipotente, e non mi sta dando nemmeno effetti collaterali, però lo sport influisce molto in positivo.

    Una cosa che invece non riesco a prendere sono le benzo, quelle mi rincoglioniscono, di fatti per i primi 20 giorni le ho prese 2 volte, l'antidepressivo non ti rincoglionisce, anzi.

    Ovviamente ognuno di noi reagisce a suo modo, se l'ansia che hai è gestibile lavoraci su con un terapeuta, affrontala e risolvila, se vedi che ti limita troppo la vita fatti un giro da uno psichiatra e chiacchiera un pò con lui/lei e valuta assieme se è il caso, non aver paura di fargli domande, e se decidi di prenderle fidati del medico, non di quello che leggi sul forum, magari di persone che hanno problemi differenti dal tuo.

    P.s, non voglio cantar vittoria troppo presto, so che di strada ancora c'è da farne, però almeno adesso sono in pianura, non mi affido al solo farmaco, però se mi zittisce l'ansia per un bel periodo almeno riesco a lavorare bene sulle mie paure e insicurezze.

    Ciao.

  • Gli ansiolitici danno una dipendenza molto leggera. Spesso chi interrompe una cura a base d'ansiolitico, dopo aver risolto il problema d'ansia ha molti meno problemi a staccare di chi prende antidepressivi (sempre a detta della mia dottoressa neurologa eh) questo accade perchè l'antidepressivo è un po' come l'eroina per i tossicomani (in questa parte di discorso ha aggiunto che non è esattamente la stessa cosa e che non sta paragonando chi prende farmaci ai tossicomani).
    Introduci nel tuo corpo una sostanza che cambia direttamente il tuo star male in star bene, quindi la dipendenza psicologica che si sviluppa, è fortissima.
    Gli ansiolitici, invece, mantengono uno stadio di ansia allo stesso livello per tutto il giorno. In poche parole, non ti fanno sballare d'ansia, ma nemmeno te la tolgono completamente.

    Boh... A me i neuropsichiatri han sempre detto il contrario.
    Posso fornire la mia testimonianza:
    il Tavor (benzodiazepina) mi ha dato dipendenza.
    La Paroxetina (serotoninergico, ovvero Antidepressivo) non mi ha dato nessuna dipendenza; l'ho preso per anni e, una volta migliorata, ho smesso di prenderlo (scalandolo gradatamente)
    Successivamente dopo diversi anni che non prendevo nulla, ho subito un fortissimo trauma e son precipitata in una depressione che si è cronicizzata ed ora prendo il cipralex.
    è chiaro che sono un soggetto predisposto, ma se non subivo quel trauma terribile, avrei continuato a non prendere nulla magari fino a tarda età, chissà...
    :-DE

    depressi di tutta Milano, unitevi!

  • Anche se da molto che non scrivo volevo portare la mia esperienza.

    Io credo che se una persona per un trauma o stress molto intenso finisce in uno stato ansiogeno molto forte che letteralmente gli sta distruggendo la vita come è capitato a me circa 10 anni fa il farmaco sia praticamente obbligato.
    La mia situazione ora è molto migliorata nel senso che rimango ancora una persona ansiosa ma non più di tante altre, qualche volta (tipo 2/3 volte al mese) devo prendere ancora qualche goccia di xanax solo per dormire ma proprio per questo faccio una vita normale.
    Per quanto riguarda la dipendenza da farmaci ho preso l'elopram per circa un anno compresi due mesi di graduale sospensione e sinceramente ho avuto ben pochi problemi a scalarlo, certo ci vuole un po' di forza di volontà perchè, almeno a me, quando scendevo di una goccia a settimana per 1/2 giorni avevo il livello d'umore cupo ma basta sapere che è normale e poi dopo tutto torna alla normalità.
    Lo Xanax invece dà più effetti di dipendenza e scalarlo passando da 30 gocce al giorno a zero ci vuole un po' più di coraggio perchè gli effetti di malessere son un po' più prolungati e decisi ma niente di impossibile.
    Dopo 4 anni di psicoterapia dove abbiamo lavorato molto per cambiare alcuni aspetti del mio carattere posso dire di essere guarito al 95%. La mia psicologa alla fine del ciclo di psicoterapia mi disse che non avrei più avuto uno scossone così forte come quello che avevo sperimentato qualsiasi cosa mi fosse successa nella vita.
    Un'ultima cosa volevo sottolineare : nella fase acuta dove tutto sembra crollare non vale nemmeno andare in psicoterapia perchè stai così male che scoperchiare il pentolone sui tuo modo d'agire aumenterebbe ancora di più l'ansia. Quando invece stai un po' meglio limitare l'uso dei farmaci ci fa capire quando sbagliamo nei comportamenti della vita di tutti i giorni e questo ci aiuta a parlarne e a trovare una soluzione con la nostra psicologa. In poche parole i farmaci sono un materasso e vanno usati per non farsi troppo male ma appena le cadute sono sopportabili e utile toglierli in maniera di capire quando ci si fa male.
    Un Abbraccio a Tutti e un Augurio grandissimo di stare bene.... :hi:

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