Poiché questa discussione si è trasformata nella solita guerra di luoghi comuni, maschi contro femmine e "Tutti contro Misamm", per il momento la chiudo.
Se Misamm desidera che essa venga riaperta, può contattare me o qualsiasi altro membro dello Staff privatamente.
Messaggi di Emanuele
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Citazione da Dolciotto84
Comunque le regole non le facciamo noi ma la società.
E cos'è la società se non noi?
L'uomo, attraverso la creazione della società, si è autoimposto un certo schema di funzionamento. La società è, appunto, un insieme di regole astratte in nome delle quali ci roviniamo l'esistenza, proprio per non avere l'illusione di essere dei falliti. Falliti solo perché giudichiamo concrete delle regole astratte, e ci identifichiamo con esse, come se facessero davvero parte di noi stessi.
Ci siamo creati la prigione - che ci fa soffrire tutti, basta guardarsi un po' attorno - e poi ci definiamo dei falliti se non abbiamo voglia di chiuderci dentro essa. Questa sarebbe logica? Ha molta più logica il comportamento di un insetto qualsiasi che orbita attorno a una lampadina.
Dovresti provare a chiederti, semmai: Perché l'uomo si è creato intorno tutto ciò?
Te lo dico io: per paura, perché si è trovato di colpo nudo e solo immerso in qualcosa di cui non conosce la natura. E quindi ha sentito il bisogno di attaccarsi a qualcosa, di crearsi delle certezze e di fare in modo che nessuno provasse a infrangerle. Ecco perché nel periodo nazista saresti stato "gasato" (volendo dare per buona questa tua affermazione) oppure nel medioevo se avessi detto certe cose saresti stato arrostito. Perché chi distrugge il rifugio altrui, ovviamente, è pericoloso. -
Le uniche cose essenziali sono mangiare, bere, respirare e avere un posto dove dormire.
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Citazione da Birdy
Soffriamo, disperiamoci, ma vi prego , non rifugiamoci in un nichilismo da filosofi della domenic
Documentati sul significato esatto del termine "nichilismo" e poi possiamo discutere, se ti va, riguardo a chi tra noi due ha una visione dell'esistenza più nichilista.
Citazione da BirdyDire che tutto è un'illusione è una scappatoia che non porta da nessuna parte.
E chi ha mai detto che tutto è un'illusione?
Vedi dove sta l'inghippo del pensiero umano? Siamo talmente abituati a non guardare oltre il nostro stesso naso che utilizziamo automaticamente il termine tutto per descrivere soltanto una piccola porzione di ciò che siamo in grado di percepire con le nostre modestissime e limitatissime funzioni cerebrali. E siamo talmente ingenui da pensare che la realtà sia tutta qui, proprio come il bambino che, giocando a nascondino, si copre gli occhi con le mani pensando che in tal modo anche gli altri non possano più vederlo.Citazione da BirdyMi sembra la cosa più vicina ad un atto di fede questa faccenda del "andare oltre", mascherata bene, ma sempre di un credo si tratta.
Fede? Credo? Si tratta di realtà scientificamente dimostrata.
Qualsiasi persona che abbia frequentato la scuole elementari può confermarti che le emozioni e tutto il resto siano soltanto elaborazioni del tuo cervello. Esse avvengono - solitamente - in risposta a stimoli esterni, va bene, ma pur sempre di processi interni al tuo cervello si tratta. Gli psicofarmaci, come qualsiasi sostanza psicoattiva, sfruttano proprio questo principio. Se avessi consigliato a Dolciotto di farsi prescrivere degli psicofarmaci, scommetto che non avresti avuto nulla da ridire. Eppure, seppur partendo da basi diverse, avrei espresso lo stesso concetto. -
Nel momento in cui sei riuscito a vedere, da fuori, i tuoi disagi, li hai già eliminati.
Adesso devi semplicemente renderti conto di questo, e abbandonare la paura ad essi legata. -
Possiamo provare
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Sì, se vuoi ti mando la mia foto nudo
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spiega meglio se ti va: quale è il problema (per Te) e quale la soluzione. Io ascolto.
È molto semplice: tendiamo a basare la nostra serenità (o, se vuoi, "felicità") su elementi esterni, senza soffermarci a ragionare sul fatto che, ai fini del benessere personale, non esiste in realtà alcun elemento esterno.
Cos'è, infatti, il benessere, la felicità? Uno stato di coscienza, qualcosa che raggiungiamo all'interno della nostra mente. Nient'altro che questo, uno scambio di sostanze chimiche tra neuroni (adesso voglio soffermarmi soltanto all'aspetto "fisico" della cosa, il discorso sarebbe molto più articolato ma non è il caso di andare oltre in questa sede, poi magari se ne avrai voglia potremo ampliare l'argomento all'interno di altre discussioni aperte appositamente).
Gli elementi necessari alla felicità, insomma, si trovano già, in qualsiasi momento, all'interno del nostro cervello. Poiché, in base alle esperienze fatte, si può constatare che determinate reazioni chimiche vengono facilitate e velocizzate da particolari fattori esterni, il cervello cade presto in una trappola illusoria che lo porta a credere che la felicità provenga dal fattore esterno, invece non è assolutamente così. Il fattore esterno induce il cervello a lavorare in un certo modo, ma è esclusivamente questo lavoro del cervello che ci fa provare la felicità, non il fattore esterno in sé. Questo meccanismo, inoltre, funziona anche in maniera retroattiva: crediamo di avere dei blocchi, delle fobie e via dicendo perché le ricolleghiamo a determinati eventi del passato. In realtà il passato non esiste: nel momento stesso in cui pensiamo al passato, stiamo ricostruendo un modello nell'immediato presente, ed è proprio questo processo che ci fa stare male.
Quello che voglio dirti è che non esiste una realtà che ti circonda, ma anche quella è presente soltanto nella tua mente.
Quando credi di guardare una bella ragazza per strada, stai guardando soltanto un'elaborazione del tuo cervello creata all'istante sulla base di alcuni stimoli provenienti dagli organi di senso, e tale elaborazione viene immediatamente condizionata e distorta dalle paure e dai blocchi che allo stesso tempo stai costruendo proprio in quell'attimo, basandoti su percezioni distorte immagazzinate nella tua memoria, che credi siano esistenti nel passato.
Quando pensi a una bella ragazza, al lavoro ideale, ai soldi e alle vacanze lussuose, non esiste un tuo pensiero che si rivolge ad esse, ma soltanto il tuo pensiero che guarda se stesso.
Quando, nella tua immaginazione - o, ancora meglio, nei tuoi sogni, dove sei inconsapevole di immaginare - hai la percezione che con la bella ragazza, i soldi eccetera saresti felice, di nuovo, è il tuo pensiero che riesce ad avviare, nelle cellule del tuo cervello, le reazioni giuste per la sensazione di felicità. ED È LA STESSA IDENTICA COSA CHE ACCADREBBE SE AVESSI DAVVERO ACCANTO LA BELLA RAGAZZA E I SOLDI IN TASCA. Tieni sempre a mente questo concetto.
Nel ventunesimo secolo, è decisamente ora che l'uomo si renda conto di questa cosa fondamentale. La scalata sociale, i soldi, il successo, il sesso e via dicendo non sono altro che illusioni, strumenti utilizzati per dare a noi stessi la conferma delle nostre proiezioni e dei nostri desideri nell'ambito della realtà, ma anche e soprattutto delle nostre paure. Niente di più.
Illusioni che, in quanto nulla, ci fanno sentire ancora più vuoti, spingendoci subito a cercare qualcos'altro di ancora più ambizioso, non appena raggiunte.
Finché continueremo a cercare qualcosa che non esiste, ci autodistruggeremo sempre di più, e ci combatteremo l'un l'altro in nome di niente.
Questo va bene per gli animali, che non hanno (non ancora, almeno) la possibilità di capire.
Ma se l'uomo ha avuto in dono dalla Natura un cervello così meravigliosamente complesso, capace di comprendere - anche se in maniera ancora molto limitata - determinati concetti, è un preciso dovere non buttarlo via.
Nel ventunesimo secolo, è arrivato il momento di comprendere e accettare che Dio siamo noi. -
essere se stessi e bla bla..... se l'essere me stesso , ad esempio , comprende avere un alito che puzza perche non mi lavo i denti
È proprio questo (semplificando molto, ovvio) l'equivoco in cui quasi tutti cadiamo: i tuoi denti non sono te stesso.