Messaggi di Red Hood

    Quindi cosa sei disposta a fare se te lo dicono le colleghe? Se ti spingessero a compiere un reato lo faresti? Quest'uomo ha un impegno ufficiale, nella migliore delle ipotesi puoi fare l'altra.

    Tu ci scherzi ma un'amica ha imboccato una strada contromano e ha fatto un incidente. Chi le ha dato quel geniale consiglio? L'amica che le sedeva di fianco. "Dai vai, tanto non passa mai nessuno"...

    Le mie colleghe e questo mio amico mi spingono a cercarlo, perché si percepisce che è interessato.

    I peggiori nemici di una donna: le amiche, le colleghe, gli amici e i colleghi.

    Per una qualche forma di sabotaggio riescono sempre a consigliare il peggio.

    Anziché dirti "Cara, punta altrove, non vedi che è sposato? Se si dovesse lasciare allora ok ma oggi è meglio se volgi lo sguardo altrove o rischi solo di soffrire"... ma no, niente, le amiche tutte in coro dicono "Ma sì buttati, che te ne fotte?" e badate bene che fanno così in qualsiasi circostanza. Secondo me hanno una qualche forma sadismo nascosto dove riescono a teleguidare le scelte di chi, malauguratamente, chiede loro consigli riuscendo nell'incredibile impresa di peggiorare sempre e comunque la situazione.

    Sei libera ovviamente di ascoltare le amiche ma sappi che storicamente sono le vostre peggiori nemiche.

    Premetto che sono un ragazzo dolce, molto affettuoso e sempre disponibile. Le do molte attenzioni, ci sono sempre per lei

    Questo è parte del problema.

    Dopo due mesi stai già sotto male male.

    Staccati un po' e pensa un po' alle tue cose, secoli di storia non hanno insegnato nulla?

    Un grande che aveva capito tutto disse:

    "Chi meno ama è il più forte, si sa"


    Prendi nota e comportati di conseguenza, hai 23 anni, vola basso e cerca di prenderla con più leggerezza.

    Come si possono superare queste sensazioni?

    Io l'ho vissuta come te nell'Agosto del 2023 e non sono ancora riuscito a metterci un punto fermo, sono ormai in un limbo di esistenza miserabile, quindi sono anche l'ultima persona che ti può dire come superarlo.

    Posso dirti quello che ho fatto io però: ho chiuso il mio cuore e adesso vivo di conoscenze superficiali con l'altro sesso, quindi niente più colpi di testa e sono diffidente in maniera patologica.

    Questo da una parte mi ha aiutato a darmi valore, non per gli altri ma per me stesso (autostima), dall'altra c'è chi mi rimprovera di essere diventato un pretenzioso. La mia pretesa è di non rivivere quel trauma, poi gli altri possono pensare quello che vogliono.

    Mi dispiace davvero tanto per te :| Personalmente non la considero affatto una formula di rito, non potrei mai pronunciarla se non la sento con tutta me stessa e prima di farlo ho già messo in atto tutti i gesti possibili per dimostrarla con i miei comportamenti ma, ci tengo a dirlo, questi gesti non sono mai frutto di un ragionamento ma proprio mi sorgono spontanei, mi vengono dal cuore e mi rendono felice, la felicità che c'è nel donare senza nessuna aspettativa in cambio. Io l'amore lo vivo così, chiaro che comprendo che il tuo vissuto ti abbia segnato molto, il tradimento è una ferita profonda e molto difficile da guarire.

    Ti ringrazio per la solidarietà.

    Tuttavia, perdona la mia patetica difesa, ma un uomo come me, che ha avuto la sfortuna di sentirselo dire più volte e poi di vedersi voltare le spalle proprio il giorno in cui a quel "ti amo" ha risposto "anch'io amore mio, più dell'infinito", cosa dovrebbe pensare di questa frase?

    Noi siamo le nostre esperienze, noi siamo ciò che la società forma e ciò che le nostre coscienze insegnano. Noi siamo le nostre gioie e i nostri dolori.

    Quelli che non mi conoscono o non conoscono il mio dolore ripetono "ma non sono tutte così", senza sapere come ho costruito la mia relazione, con quali sforzi, con quale spirito di sacrificio e di cieca fedeltà. Se non sono "tutte" così allora chi non dovrebbe essere così? Io, senza rompere l'anonimato, dico che sono stato sia nella salute che nella malattia sempre presente, sempre con la stessa costanza nei miei sentimenti, nei miei sacrifici e senza pretendere niente in cambio se non la sincerità. Eppure questo non basta, perché se fosse bastato questo io a quest'ora non sarei qui e di certo non avrei perso tempo con Gallone iscrivendomi su questo forum. Invece è stata quella rottura a farmi andare su Google (inventando la patetica scusa che non era per me) a cercare discussioni e lo sai perché, perché quei "ti amo" mi hanno ferito, mi hanno letteralmente distrutto. Come si può distruggere un uomo grande e grosso? Dicendogli "ti amo" e poi tradendolo. Ecco come lo distruggi. Non c'è bisogno di picchiarlo, non c'è bisogno di pugnalarlo, basta questo per fargli provare un dolore peggiore delle ferite fisiche.

    Il "ti amo" è importante? Lo pensavo anch'io eppure guardami come mi ha ridotto. Guarda questo "ti amo" cosa mi ha fatto.

    È patetico lo so, mi fa schifo scrivere questo post e mi fa schifo scriverlo a te che ti porti un fardello ben più grande del mio. Forse sto diventando egoista e cattivo, forse queste giornate, il tempo, il ritorno di un'estate che per me ha segnato l'apice del mio dolore l'anno scorso mi stanno rendendo il tipo di uomo che detestavo fino a poco tempo fa. O forse ho solo paura del tempo: più passa e più si allontana il mio ultimo giorno di felicità.

    Sentito quasi tutti i giorni negli ultimi anni, persino il giorno della fine me lo sono sentito dire.

    Come parola non vale niente se non è accompagnata dai fatti, quindi prendila come una formula di rito.

    Si dice perché si deve dire, per il resto sono i gesti a fare la differenza, non le parole.

    Ma, in tutto questo, esiste qualcuno che dopo un tradimento ha recuperato la serenità di prima?

    In realtà io conosco diverse coppie, comunque di una certa età, che in gioventù si sono cornificate a vicenda con tanto di urla, risse e svergognamenti vari in pubblico che sono rimaste insieme.

    Diciamo che alcune cose sono figlie dei tempi, una volta si rimaneva insieme per i figli, adesso non bastano neanche quelli.

    Devo dire che in famiglia c'era uno zio di mio padre che ha avuto addirittura una figlia nata da una relazione extraconiugale eppure, per quanto la moglie lo odiasse, c'è rimasta insieme fino alla morte di lui.

    Ogni storia è diversa ma sono abbastanza convinto che i tempi che furono influissero in misura maggiore rispetto ad oggi. Erano gli anni in cui si dibatteva sul referendum per il divorzio.

    Perché ti poni il problema se hai stabilito delle certezze?

    Ho letto il primo post e mi sembra che tu tenga a questa amicizia con il tuo ex e il tuo timore è quello che qualche esterno, facendo leva su una gelosia, possa privarti di questa compagnia.

    Personalmente se una cosa non mi tange, evito persino di interrogarmi, se mi pongo dei quesiti significa che un problema c'è.

    Questo ex ora amico, per te, è importante, vorresti coltivate questa amicizia/frequentazione per sempre, ma non vivi in funzione sua, immagino; io penso che mettere le cose in chiaro sia la chiave per ogni tipo di rapporto, non sei tenuta né a privarti di qualcosa che ti rende felice e neanche coltivare per tutta la vita un'amicizia senza alcun fine; quindi se trovi qualcuno che ti piace metti le cose in chiaro senza zone d'ombra e se lui accetta la faccenda allora ok, in caso contrario cercatene un altro, anche perché come tu cerchi qualcosa che si adatti alla tua situazione, anche gli altri vogliono la stessa cosa. Un rapporto funziona se le cose si incastrano bene, se qualcosa non va allora è anche inutile insistere.

    Giusto un'ultima considerazione poi mi taccio anche perché non ho davvero nient'altro da aggiungere e rischierei di ripetere lo stesso concetto all'infinito: io non proietto proprio niente, anche perché se dovessimo utilizzare questo criterio per ogni opinione che non ci piace, sarebbe anche inutile ragionarci sopra (tizio dice così perché c'ha il dente avvelenato), quindi lasciamo perdere il mio caso specifico ed entriamo nel merito del contenuto.

    Sarebbe opportuno dire che abbiamo percezioni e chiavi di lettura diverse per i casi che affrontiamo nei dibattiti su questo forum. Per me, far evaporare tanti anni insieme dopo un tradimento, è un modo sbagliato per affrontare quel tipo di lutto, perché ti pone in una condizione di pentimento e di risentimento che investe buona parte della propria vita, quando le cose andrebbero analizzate partendo dal presupposto che ad un certo punto è cambiato qualcosa e chi doveva garantirci fedeltà ha agito in maniera sbagliata. A maggior ragione se, appunto, c'erano delle alternative anni e anni prima (e non è scontato che ci fossero).

    Poi, pacifico, ognuno di fronte ad un torto del genere reagisce in maniera diversa: c'è chi piange, chi rimane di sasso, chi spacca tutto, chi si affida alla religione, chi alla bottiglia, chi a storie di sesso senza coinvolgimento emotivo, chi agli psicologi, chi al lavoro, chi alla depressione, chi al pentimento; come potete vedere c'è una tavolozza piena di colori e tutti differenti, mo' non è che solo perché a Red Hood lo hanno cornificato male e quindi la pensa così; la pensavo così anche l'anno scorso, o quello prima ancora o quell'altro prima ancora.