Ciao Uchiha, ho letto i tuoi messaggi e spero davvero che le cose possano andare meglio, mi ha colpito molto quando hai scritto che non vuoi amicizie femminili perché farebbero cambiare idea agli uomini su di te. Da dove viene questa convinzione? Ha una amica stretta con cui esci e ti confidi?
Messaggi di Paoletta90
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Sono cose difficili, ma se ne può uscire anche se ci vuole il suo tempo. Grazie Lupetta
Grazie a tutte davvero.
Stasera sono un po' malinconica, mi sono preparata una torta al cioccolato che sto mangiando sul divano
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ero andata da poco a convivere, e ricordo che la notte in cui morì sognai che era venuto a salutarmi, era salito sul letto per venire a svegliarmi come faceva sempre quando vivevo coi miei, ricordo di aver sentito la sua presenza in maniera molto forte, e quando mi sono svegliata mi sembrò strano non fosse davvero lì, sebbene non fosse mai stato in quella casa
Pazzesco. Comunque io sono convinta che gli animali abbiano un'anima e che in qualche modo ci ritroveremo.
Con il cane della mia migliore amica invece successe questo:
io e la mia amica abitiamo in città separate quindi non capita spesso di vedersi. Un giorno ci trovavamo al mare insieme e una sera andai a cena a casa sua. La sua cagnolina adorabile, giovane e in perfetta salute, alla fine della serata venne da me per una sessione straordinaria di coccole, arrivò al punto di saltarmi sulle ginocchia e accucciarsi su di me. La mia amica rimase sorpresa, perché la cagnolina era molto indipendente e non era solita fare tutte quelle effusioni.
La sera stessa cominciò a essere sempre più mogia.
Il giorno dopo morì all'improvviso, per un infarto. Ci siamo sempre dette che lei lo aveva capito, e che quella sera volle salutarmi per l'ultima volta.
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Ciao Saritta, caspita che dolore, posso immaginare come tu ci abbia sofferto e ci soffra ancora.
Poi penso che non sapere cosa sia successo sia davvero logorante, perché impedisce di mettere un punto fermo sulla questione. Di fatti devi affrontare un lutto senza avere la certezza assoluta della sua morte, e questo è davvero difficile.
Ti abbraccio.
A me non è ancora successo di dire addio a un animale domestico. In famiglia abbiamo uno splendido cagnolino, arrivato che io ero al liceo, e che oggi ha 17 anni. È vecchissimo, quasi sordo, dorme sempre, lui che correva e saltava per ore. Lo amo infinitamente, è parte della mia vita da così tanto tempo. Ha sempre dato un amore smisurato alla nostra famiglia, con una intensità davvero rara. Non ti nego che spesso penso a quando non ci sarà più e il solo pensarci mi fa stare male. Ma sono contenta e grata che oggi siamo ancora insieme.
Sai, quando era cucciolo è capitato svariate volte che scappasse dal giardino...(era recintato ma lui scavava una buca e correva dall'altra parte!) lo abbiamo sempre riacciuffato, oppure ci chiamavano per dirci di andarlo a riprendere (spesso inseguiva cagnette in calore il furbone....). Alcune volte non avevamo sue notizie per ore e ricordo che mi sentivo davvero angosciatissima.
Da cucciolo, appena arrivato a casa, ha avuto una intossicazione alimentare e il veterinario lo aveva praticamente dato per spacciato. Me lo ricordo ancora, minuscolo, dentro una scatola di cartone di corsa dal vet, con quel faccino così sofferente. Per fortuna si riprese del tutto.Un paio di volte invece è stato attaccato da altri cani ben piu grossi di lui (non tenuti al guinzaglio...) e una volta ha davvero rischiato di morire, ma si è sempre ripreso.
Scherzando, in famiglia diciamo che in realtà è un gatto, ha 7 vite. Ora ronfa sempre ed è come un vecchio brontolone, vuole starsene in pace per i fatti suoi, non ama più le coccole e non sopporta i bambini (quello da sempre :D)
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Grazie a tutti coloro che hanno commentato, davvero.
Vorrei inoltre sapere, siccome ho visto che c'è questa possibilità, se è possibile spostare questo mio thread nella sezione "Parliamone in privato".
Grazie se qualcuno potrà darmi qualche indicazione in merito!
a lungo andare penso sia frustrante.
Davvero tantissimi, oltre che ingiusto nei miei confronti.
Questa storia è già finita, perchè il tuo inconscio sa già che qualcosa di molto importante non va.
Infatti, non so se hai letto il mio post di due sere fa, ho interrotto questa storia, arrivata al colmo di sopportazione e non vedendo cambiamenti.
Magari ha avuto una brutta esperienza passata, e quindi si protegge tenendoti fuori dagli affetti per lui più cari...non posso saperlo. Penso che tu debba chiederlo a lui il perchè.
Parte della mia colpa, forse, è aver indugiato troppo lungamente nella ricerca di un motivo... mi scervellavo proprio a capire il perché, potevo fare tutte le congetture del mondo ma nella sua testa non sarei mai potuta entrare per sapere i motivi. Certamente ho chiesto a lui, ma non mi ha mai dato risposte soddisfacenti (per lui era tutto ok). L'unica cosa che mi diceva era che, siccome deve prendere questa benedetta laurea, ed essendo molto fuori corso, doveva dedicare il suo tempo allo studio, però il tempo alla sera lo aveva sempre per fare le sue cose o vedere me. Forse c'entrava anche una dose di vergogna nel paragonarsi agli altri (già laureati e con carriere più o meno affermate) ma questo è un pensiero mio che mai ha avuto riscontro nella realtà.
Dal canto mio, da donna divorziata, posso dirti che pure io non amo molto i coinvolgimenti famigliari. In caso di rottura, sono sempre affetti che poi devi lasciare o che si intromettono nel rapporto (anche se non li evito a prescindere). Invece le amicizie no. Anche se si sta insieme, ognuno ha le proprie e tali rimangono.
Sono d'accordo, la presentazione in famiglia è sempre stata fuori questione, anche per me, (anche se un pranzo informale con la sorella o il fratello quando erano in città, si poteva anche fare in tranquillità); ma non voler mai uscire neanche una volta con gli amici... non potevo più accettarlo.
Bisogna cercare di tirarsene fuori quando questi campanelli sono troppi e diventa un rapporto tossico, ma non è mica facile, si fa quel che si può.
Questa è la mia più grande fatica, e devo continuare a lavorarci e stare attenta... Spesso (non sempre) i veri e propri campanelli d'allarme si vedono dopo del tempo che questa persona la frequenti e la conosci e quindi, nella mia esperienza, sono già entrati in gioco sentimenti e desideri, rendendo dal punto di vista emotivo davvero difficile lasciare quella persona.
Invece io è come se dovessi sbatterci la testa X volte e arrivare davvero al colmo, solo allora ho la lucidità e forza per chiudere. Di fatti, anche sprecando del tempo. Ci sto lavorando in terapia perchè questo pattern è sempre stato presente nelle mie ultime storie.
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Paoletta90 sono molto interessata a questo punto di vista, forse sono ot ma mi chiedevo se tutte le attività che scrivi o simili non siano solo un modo per distrarre la mente...oppure veramente vanno a colmare dei vuoti che altrimenti ci porterebbero alle "deviazioni di percorso"... Pareri?
Ciao! Mah secondo me si potrebbe parlare di questo in eterno...
Fermo restando che le "deviazioni di percorso" possono esserci sempre anche in una vita piena di hobby, interessi ecc.
Sicuramente vivere una vita piena di significato per TE, che appaga TE, ossia facendo nel limite del possibile cose che ami: un lavoro che ti soddisfa, uno sport che ti scarica la mente e il corpo, un hobby che stimoli la tua creatività, avere delle amicizie per parlare, sfogarsi al bisogno, confrontarsi... andare al cinema a vedere un film, leggere e tuffarsi nelle storie dei romanzi, viaggiare. Sono tutti aspetti per me imprescindibili per poter costruire una vita appagante, una tua identità, anche. Secondo me scoprire te stessa, i tuoi gusti, i tuoi desideri (tramite anche un po' di sana terapia) conquistare una tua indipendenza (ANCHE economica) è la base che deve essere raggiunta prima di sposarsi / convivere.
Oltre al fatto che se io mi impegno a dedicare del tempo a me stessa con tutte queste attività variegate e che mi fanno stare bene, una buona parte di ormoni del benessere me la auto procuro. E non ho "fame" spasmodica di andare a cercarla in maniera più o meno irrazionale da qualcun altro a cui chiedo disperatamente di riempire un mio vuoto emotivo.Poi ovviamente va da sé che le crisi e le deviazioni di percorso possono sempre esserci, anche nella persona più centrata e indipendente e risolta del mondo, però almeno hai una buona base di partenza e maturità emotiva con cui affrontarle.
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Io penso che tu non abbia più bisogno di ulteriori campanelli dell'allarme. Dovresti solo accettare che questa persona non è compatibile con te.
Se lui non ha la maturità di essere chiaro da ammettere di non volersi impegnare, nascondendosi tra le sfumature di ambiguità, la decisione dovrai prenderla tu. Non abbiamo più 17 anni, non cerchiamo avventure e giochi del genere. Se una persona ti mostra visioni diverse dalle tue, per onestà dovresti dire no fin da subito, piuttosto che illuderla restando vago. Penso che siamo abbastanza adulti ormai.
Questa situazione è durata così a lungo perché tu hai sempre acconsentito a tutto.
I suoi comportamenti sono tossici da morire.
Quindi ti chiedo: come puoi pensare ad una relazione seria quando non riesce nemmeno a dialogare in maniera sana e funzionale? A prescindere dal fatto che non voglia palesemente coinvolgerti nella sua vita, non è una persona con i presupposti per nessun tipo di relazione.
Le tue sono richieste leggittimissime, ma leggo solo accuse come risposte. Spostare l'attenzione altrove è tipico di chi non vuole mettersi in discussione, quindi hai davanti un muro.
La scelta è tua se rimanere a contemplarlo o scavalcarlo una volta per tutte e lasciartelo alle spalle.
Sinceramente penso tu possa meritare molto di meglio.
Grazie per le tue parole, condivisibilissime.
Di fatti ieri sera ho interrotto tutto (ho scritto qui il commento della serata).
Avete tutti ragione, sono le stesse cose che direi anche io a un'altra persona. Ma... quando ci sei dentro diventa un casino... uno parte con le migliori intenzioni, di stare attendo, di valutare bene, e poi... si ritrova in questa situazione invischiante. Forse avrei dovuto mollare la presa al primo campanello d'allarme? Ma poi penso, diamoci tempo, vediamo come evolve la situazione, se gli parlo vediamo come lui reagisce al mio sentire... e poi passa un anno e mezzo e devo tagliare tutto. Non ho mai il coraggio di seguire il mio istinto di fondo la prima volta che si palesa, perché penso che magari sono io prevenuta, perché penso: la relazione senza campanelli d'allarme esiste? Io non l'ho mai sperimentata, perciò cerco di lavorare sul lavorabile ma mi rendo conto che occorre essere in due.
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Penso che il tuo ex sia il simbolo di una ritrovata adrenalina da tempo sopita nella tua vita e nella tua coppia. Non penso sia lui come persona in carne ed ossa ad essere reale oggetto del tuo desiderio, ma tutto quello che per te rappresenta (novità, senso del proibito, eccitazione, desiderio, appagamento dei sensi) in contrasto con il rapporto con tuo marito che, come scrivi, ha perso qualsiasi verve.
Ti faccio una domanda, se posso: al di là di tuo marito che, cito, sembra un uomo di 80 anni con tutte le problematiche del caso, la tua vita com'è? Leggo che non lavori. Hai amicizie con cui esci e fai esperienze? Hobby che pratichi? Sei culturalmente attiva, ti interessi alla lettura, al cinema, allo sport? Insomma, quelle emozioni e quell'adrenalina che hai ritrovato con il tuo ex, sei capace di (e sei abituata a) dartele da sola al di fuori della vita di coppia? -
Ciao a tutti. Eccomi qua, stasera ci siamo visti (ovviamente a casa mia) e gli ho parlato di tutto. Quando l'ho visto ho sentito una sorta di "freddezza" che mi ha fatto stare calma e tranquilla per tutto il corso della discussione, finita mezz’ora fa con lui che se ne è andato via senza nemmeno salutare.
Ho sentito di non poter più evitare il confronto, e gli ho detto tutto quello che pensavo. Che ormai per me ci sono molte cose inaccettabili, che ho aspettato del tempo ma non ho mai visto neanche un minimo cambiamento e volontà da parte sua di cambiare le cose. Che per me in una relazione è inaccettabile vedersi due sere a settimana sempre a casa mia, i weekend dormire insieme ma durante il giorno ognuno a casa propria; inaccettabile che dopo quasi due anni non ha mai voluto conoscere nessuno della mia cerchia e viceversa. Gli ho detto che se non è successo fino ad ora non succederà mai più e non voglio più mettere a tacere i miei bisogni, non è giusto, non me lo merito oltre che far male. Che in una relazione seria cerco altro, non voglio sentirmi spettatrice e stare in un compartimento stagno della vita del mio "compagno", ma essere coppia nel mondo, avere una progettualità che va al di là del week end alla spa o al film su netflix del sabato sera. Lui ha reagito nella maniera che mi aspettavo: incolpandomi. Non ammettendo minimamente la sua responsabilità. Mi ha dato dell'egoista/immatura (di fatto mi ha usato come specchio? Probabile). Per il fatto degli amici mi ha detto che io sono poco seria perché penso agli altri e per me è più importante l'uscita sociale che stare con lui. Per la questione della casa (ci vediamo solo da me) ha detto che lui lo ha sempre fatto per me, per comodità mia (grazie), perché casa sua è più piccola e avendo il coinquilino (che io non ho neanche mai visto in faccia) non c’è l'intimità che c'è da me. Che potevo andare a casa sua quando volevo (si certo, perché non invitarmi mai invece?). Metteva su delle argomentazioni che sinceramente non avevano senso. Io gli parlavo in maniera davvvero tranquilla lui rispondeva che non sopportava il mio "tono odioso" che lui era "davvero seccato e infastidito" (come se fossi una mosca che gli ronzava nell'orecchio) che aveva sbagliato (dall'alto della sua magnanimità) a concedermi il suo tempo se io ora lo "ripagavo così" (ma così come?! Praticamente io volevo di più per noi e lui mi risponde come se gli stessi dicendo che per me non vale niente).
Per quanto riguarda la questione Capodanno ha detto che io non capisco, siccome ho la famiglia vicino, di quanto sia difficile stare lontano da casa e che gli manca il calore famigliare (io ovviamente non gli impedirei mai di vedere la famiglia ci mancherebbe, ma questo sarebbe stato il terzo capodanno separati, e ci sarebbe stato il quarto e il quinto sicuramente). Insomma io parlavo e gli dicevo le mie ragioni che lui rifiutava categoricamente incolpando me di tutto. Solito copione. "Non accetto i tuoi toni", "mi stai mancando di rispetto", il suo era un continuo attacco a una mia argomentazione pacata e ragionata. Mentre io lo guardavo lui guardava sempre di lato e solo raramente incrociava il mio sguardo. Mi faceva sentire in colpa per essere sincera e mettere sul tavolo i miei desideri. Ma non ci sono cascata e sono rimasta ferma. Mi ha dato dell'egoista e poco seria ma egoista è lui che non mi è mai venuto incontro. Sono sempre stata io ad "accontentarlo" mettendo da parte le mie necessità a favore delle sue.
Eravamo su due piani davvero diversi, anche di consapevolezza e maturità. Come fai poi a costruire qualcosa con una persona con cui non puoi dialogare, non puoi avere un confronto sano e maturo?
Alla fine lui ha detto "sono seccato tanto che non voglio più stare qui" e poi rimandava il momento di andare, come se sperasse che gli dicessi "no aspetta non andare" invece gli ho detto "capisco che se ti senti così hai voglia di andare via, lo accetto" alla fine è uscito senza neanche dire ciao.
Come mi sento? Al momento bene.
Penso di essere arrivata al punto di consapevolezza, non potevo continuare così.
Il fatto è che lei in questa unione sessuale ci ha visto una relazione anche se non ci sono gli estremi per poterla identificare come tale. E' come se la chiusura sessuale per lei comprenda anche affetto e altro, mentre per lui sia sessuale e basta. In questo non si sono capiti e continuano a frequentarsi guardando in due direzioni completamente diverse.
Grazie del tuo messaggio bruce0wayne
la differenza la fa la comunicazione, per questo reputo sia di fondamentale importanza discutere delle cose, confrontarsi su tutto: su quali siano le aspettative reciproche, le necessità, i desideri, che strada pensi di percorrere…
Tu parli giustamente di accordi, effettivamente lui con me non ha mai esplicitato a parole l'intenzione di avere un impegno serio, dicendo che contavano i gesti (per me comunque molto lacunosi). Sono sempre stata io quella che ogni tanto faceva un pit stop ma lui -almeno a parole- mi confermava sempre di essere sul mio stesso piano di intenzionalità. Ma appunto, coi fatti non mi ha mai fatto capire la volontà di un impegno serio. Quindi o lui non lo desiderava davvero, oppure è talmente immaturo che la sua storia seria per me è una frequentazione senza impegno.
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che discorso del cavolo
Ma infatti, Lupettadibosco!!! Ora basta, è passato un anno e mezzo. Sa tanto di scusa bella e buona. Poi la settimana scorsa mi fa "sabato non ci possiamo vedere, viene a trovarmi mio fratello", grazie eh!