Lui non vuole conoscere nessuno della mia cerchia di amicizie

  • Ciao a tutti. Eccomi qua, stasera ci siamo visti (ovviamente a casa mia) e gli ho parlato di tutto. Quando l'ho visto ho sentito una sorta di "freddezza" che mi ha fatto stare calma e tranquilla per tutto il corso della discussione, finita mezz’ora fa con lui che se ne è andato via senza nemmeno salutare.

    Ho sentito di non poter più evitare il confronto, e gli ho detto tutto quello che pensavo. Che ormai per me ci sono molte cose inaccettabili, che ho aspettato del tempo ma non ho mai visto neanche un minimo cambiamento e volontà da parte sua di cambiare le cose. Che per me in una relazione è inaccettabile vedersi due sere a settimana sempre a casa mia, i weekend dormire insieme ma durante il giorno ognuno a casa propria; inaccettabile che dopo quasi due anni non ha mai voluto conoscere nessuno della mia cerchia e viceversa. Gli ho detto che se non è successo fino ad ora non succederà mai più e non voglio più mettere a tacere i miei bisogni, non è giusto, non me lo merito oltre che far male. Che in una relazione seria cerco altro, non voglio sentirmi spettatrice e stare in un compartimento stagno della vita del mio "compagno", ma essere coppia nel mondo, avere una progettualità che va al di là del week end alla spa o al film su netflix del sabato sera. Lui ha reagito nella maniera che mi aspettavo: incolpandomi. Non ammettendo minimamente la sua responsabilità. Mi ha dato dell'egoista/immatura (di fatto mi ha usato come specchio? Probabile). Per il fatto degli amici mi ha detto che io sono poco seria perché penso agli altri e per me è più importante l'uscita sociale che stare con lui. Per la questione della casa (ci vediamo solo da me) ha detto che lui lo ha sempre fatto per me, per comodità mia (grazie), perché casa sua è più piccola e avendo il coinquilino (che io non ho neanche mai visto in faccia) non c’è l'intimità che c'è da me. Che potevo andare a casa sua quando volevo (si certo, perché non invitarmi mai invece?). Metteva su delle argomentazioni che sinceramente non avevano senso. Io gli parlavo in maniera davvvero tranquilla lui rispondeva che non sopportava il mio "tono odioso" che lui era "davvero seccato e infastidito" (come se fossi una mosca che gli ronzava nell'orecchio) che aveva sbagliato (dall'alto della sua magnanimità) a concedermi il suo tempo se io ora lo "ripagavo così" (ma così come?! Praticamente io volevo di più per noi e lui mi risponde come se gli stessi dicendo che per me non vale niente).

    Per quanto riguarda la questione Capodanno ha detto che io non capisco, siccome ho la famiglia vicino, di quanto sia difficile stare lontano da casa e che gli manca il calore famigliare (io ovviamente non gli impedirei mai di vedere la famiglia ci mancherebbe, ma questo sarebbe stato il terzo capodanno separati, e ci sarebbe stato il quarto e il quinto sicuramente). Insomma io parlavo e gli dicevo le mie ragioni che lui rifiutava categoricamente incolpando me di tutto. Solito copione. "Non accetto i tuoi toni", "mi stai mancando di rispetto", il suo era un continuo attacco a una mia argomentazione pacata e ragionata. Mentre io lo guardavo lui guardava sempre di lato e solo raramente incrociava il mio sguardo. Mi faceva sentire in colpa per essere sincera e mettere sul tavolo i miei desideri. Ma non ci sono cascata e sono rimasta ferma. Mi ha dato dell'egoista e poco seria ma egoista è lui che non mi è mai venuto incontro. Sono sempre stata io ad "accontentarlo" mettendo da parte le mie necessità a favore delle sue.

    Eravamo su due piani davvero diversi, anche di consapevolezza e maturità. Come fai poi a costruire qualcosa con una persona con cui non puoi dialogare, non puoi avere un confronto sano e maturo?

    Alla fine lui ha detto "sono seccato tanto che non voglio più stare qui" e poi rimandava il momento di andare, come se sperasse che gli dicessi "no aspetta non andare" invece gli ho detto "capisco che se ti senti così hai voglia di andare via, lo accetto" alla fine è uscito senza neanche dire ciao.

    Come mi sento? Al momento bene.

    Penso di essere arrivata al punto di consapevolezza, non potevo continuare così.

    Il fatto è che lei in questa unione sessuale ci ha visto una relazione anche se non ci sono gli estremi per poterla identificare come tale. E' come se la chiusura sessuale per lei comprenda anche affetto e altro, mentre per lui sia sessuale e basta. In questo non si sono capiti e continuano a frequentarsi guardando in due direzioni completamente diverse.

    Grazie del tuo messaggio bruce0wayne

    la differenza la fa la comunicazione, per questo reputo sia di fondamentale importanza discutere delle cose, confrontarsi su tutto: su quali siano le aspettative reciproche, le necessità, i desideri, che strada pensi di percorrere…

    Tu parli giustamente di accordi, effettivamente lui con me non ha mai esplicitato a parole l'intenzione di avere un impegno serio, dicendo che contavano i gesti (per me comunque molto lacunosi). Sono sempre stata io quella che ogni tanto faceva un pit stop ma lui -almeno a parole- mi confermava sempre di essere sul mio stesso piano di intenzionalità. Ma appunto, coi fatti non mi ha mai fatto capire la volontà di un impegno serio. Quindi o lui non lo desiderava davvero, oppure è talmente immaturo che la sua storia seria per me è una frequentazione senza impegno.

  • Tu parli giustamente di accordi, effettivamente lui con me non ha mai esplicitato a parole l’intenzione di avere un impegno serio, dicendo che contavano i gesti (per me comunque molto lacunosi). Sono sempre stata io quella che ogni tanto faceva un pit stop ma lui - almeno a parole- mi confermava sempre di essere sul mio stesso piano di intenzionalità. Ma appunto, coi fatti non mi ha mai fatto capire la volontà di un impegno serio. Quindi o lui non lo desiderava davvero, oppure è talmente immaturo che la sua storia seria per me è una frequentazione senza impegno

    Parlo di accordi perché in effetti ci sono. Bisogna stare attenti a non far si che i propri desideri e aspettative non prendano il sopravvento e diventino tacitamente quelli l'accordo.


    E' vero che contano i gesti e non le parole. Le relazioni basate sulle dichiarazioni di solito sono immature o strumentali (utilitaristiche). I gesti però vanno interpretati quanto più possibile senza filtri di comodo, ovvero cercando di lasciare fuori dallo sguardo le aspettative e i desideri.


    Questo ragazzo probabilmente è stato "abile" a fare quello che fanno spesso gli uomini in questi casi: ha sfruttato la situazione per avere un vantaggio facendo il finto tonto per quanto riguardava le tue intenzioni e le tue aspettative.


    Questo comportamento non è automaticamente sintomo di immaturità. Potrebbe esserlo, Sì, ma come potrebbe esserlo anche il gestire come "fidanzato" un amico con benefici, solo perché si ha il desiderio di averlo come compagno (e viceversa). Gli uomini questo errore lo fanno anche più spesso delle donne: innamorandosi di sfruttatrici che poi appena arriva lo straniero veramente interessante (ai loro occhi) si dileguano.


    Hai fatto bene a tirare una riga e chiarire, forzando anche su te stessa.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Io penso che tu non abbia più bisogno di ulteriori campanelli dell'allarme. Dovresti solo accettare che questa persona non è compatibile con te.

    Se lui non ha la maturità di essere chiaro da ammettere di non volersi impegnare, nascondendosi tra le sfumature di ambiguità, la decisione dovrai prenderla tu. Non abbiamo più 17 anni, non cerchiamo avventure e giochi del genere. Se una persona ti mostra visioni diverse dalle tue, per onestà dovresti dire no fin da subito, piuttosto che illuderla restando vago. Penso che siamo abbastanza adulti ormai.

    Questa situazione è durata così a lungo perché tu hai sempre acconsentito a tutto.

    I suoi comportamenti sono tossici da morire.

    Quindi ti chiedo: come puoi pensare ad una relazione seria quando non riesce nemmeno a dialogare in maniera sana e funzionale? A prescindere dal fatto che non voglia palesemente coinvolgerti nella sua vita, non è una persona con i presupposti per nessun tipo di relazione.

    Le tue sono richieste leggittimissime, ma leggo solo accuse come risposte. Spostare l'attenzione altrove è tipico di chi non vuole mettersi in discussione, quindi hai davanti un muro.

    La scelta è tua se rimanere a contemplarlo o scavalcarlo una volta per tutte e lasciartelo alle spalle.

    Sinceramente penso tu possa meritare molto di meglio.

  • Tutto questo nell'ambiguità, lui con me quando non ha questi exploit è una persona estremamente tenera e dolce, e questa doppia faccia mi scombussola. Siamo andati via per un week end romantico per il mio compleanno, quando siamo insieme è davvero affettuoso (a gesti, perchè a parole per nulla) però poi rigidamente non arretra di un millimetro e la nostra relazione non evolve.

    Bastone e carota, manipolatore da manuale.

    Sei in un momento di difficoltà, altrimenti avrebbe già cercato un'altra persona da manipolare (o magari già ce l'ha).

    La relazione non evolverà mai, o scoppi tu oppure scomparirà lui all'orizzonte dopo aver trovato un'altra.


    Scusa se sono caustica ma visto, vissuto sulla mia pelle, tirato nel wc (virtualmente). Non buttarti via, cercando di capire come ragioni lui nella sua testa: in una relazione non si deve essere ambigui, se lo si è, qualcosa non quadra. E non sei tu.

    fatti forza, lascialo andare, sbattendogli un bel portone in faccia e chiudendo a tripla mandata.


    Alla fine lui ha detto “sono seccato tanto che non voglio più stare qui” e poi rimandava il momento di andare, come se sperasse che gli dicessi “no aspetta non andare” invece gli ho detto “capisco che se ti senti così hai voglia di andare via, lo accetto” alla fine è uscito senza neanche dire ciao.

    Come mi sento? Al momento bene.

    Penso di essere arrivata al punto di consapevolezza, non potevo continuare cosi.


    Scusa, letto dopo. Bene, tieni fermo questo punto di consapevolezza, perché stai certa che lui tornerà a cercarti, se non domani, capacissimo di farlo più avanti, a ridosso magari di una data per te importante.

  • Grazie per le tue parole, condivisibilissime.

    Di fatti ieri sera ho interrotto tutto (ho scritto qui il commento della serata).

    Avete tutti ragione, sono le stesse cose che direi anche io a un'altra persona. Ma... quando ci sei dentro diventa un casino... uno parte con le migliori intenzioni, di stare attendo, di valutare bene, e poi... si ritrova in questa situazione invischiante. Forse avrei dovuto mollare la presa al primo campanello d'allarme? Ma poi penso, diamoci tempo, vediamo come evolve la situazione, se gli parlo vediamo come lui reagisce al mio sentire... e poi passa un anno e mezzo e devo tagliare tutto. Non ho mai il coraggio di seguire il mio istinto di fondo la prima volta che si palesa, perché penso che magari sono io prevenuta, perché penso: la relazione senza campanelli d'allarme esiste? Io non l'ho mai sperimentata, perciò cerco di lavorare sul lavorabile ma mi rendo conto che occorre essere in due.

  • Lo capisco, i nostri sono ragionamenti da persone esterne alla situazione. Giustamente tu provi emozioni e sentimenti contrastanti, quindi è normale che sia complicato. Però da quanto hai scritto stai iniziando in cuor tuo a fartene una ragione e lo dimostra il fatto che riesci a rimanere calma di fronte le sue accuse. Io ti auguro di uscirne, non perché lui sia una persona malvagia, ma perché non ti fa stare bene.

    Non devi fartene una colpa, purtroppo noi esseri umani siamo così. Preferiamo sbatterci la faccia, facendoci doppiamente male, che allontanarci ai primi "campanelli" interrompendo qualcosa sul nascere.

    Ho avuto un'amica che stava per finire in una situazione simile alla tua. Se non fossi stata costantemente assillante lei avrebbe portato oltre la frequentazione. Invece io sono arrivata a farmi odiare da lui, perché non mi facevo problemi a smontare tutte le sue accuse faccia a faccia. Dopo mesi, lei esasperata si è convinta a chiudere la conoscenza. E lì sono stata ancora più assillante, per paura che si facesse trasportare dalla voglia di risentirlo. Per fortuna adesso è sparito e lei sta frequentando una nuova persona con cui la vedo serena.

    Non so come andrà tra loro, ma non vivo più nell'ansia costante di vederla distrutta da una relazione tossica.

    Quindi comprendo la tua storia e posso immaginare ciò che tu stia vivendo.

    Devi solo darti tempo di metabolizzare, sei già sulla buona strada.

    Il discorso che fai sul non fermarsi alle prime difficoltà ci sta, ma è anche vero che di solito si superano insieme trovando dei compromessi. Hai detto bene "occorre essere in due".

  • Mah guarda... l'hai scritto tu: "adesso non ho il coraggio o la forza di lasciarlo andare".

    Quell'avverbio di tempo significa moltissimo. Questa storia è già finita, perchè il tuo inconscio sa già che qualcosa di molto importante non va.

    A me pare che tu sia più un'amante che una fidanzata, tranne per il fatto che ti vede nel week-end. Non ti presenta agli amici, alla famiglia... a lungo andare penso sia frustrante.

    Magari ha avuto una brutta esperienza passata, e quindi si protegge tenendoti fuori dagli affetti per lui più cari...non posso saperlo. Penso che tu debba chiederlo a lui il perchè.


    Dal canto mio, da donna divorziata, posso dirti che pure io non amo molto i coinvolgimenti famigliari. In caso di rottura, sono sempre affetti che poi devi lasciare o che si intromettono nel rapporto (anche se non li evito a prescindere). Invece le amicizie no. Anche se si sta insieme, ognuno ha le proprie e tali rimangono.

  • Grazie a tutti coloro che hanno commentato, davvero.


    Vorrei inoltre sapere, siccome ho visto che c'è questa possibilità, se è possibile spostare questo mio thread nella sezione "Parliamone in privato".


    Grazie se qualcuno potrà darmi qualche indicazione in merito!


    a lungo andare penso sia frustrante.

    Davvero tantissimi, oltre che ingiusto nei miei confronti.

    Questa storia è già finita, perchè il tuo inconscio sa già che qualcosa di molto importante non va.

    Infatti, non so se hai letto il mio post di due sere fa, ho interrotto questa storia, arrivata al colmo di sopportazione e non vedendo cambiamenti.

    Magari ha avuto una brutta esperienza passata, e quindi si protegge tenendoti fuori dagli affetti per lui più cari...non posso saperlo. Penso che tu debba chiederlo a lui il perchè.

    Parte della mia colpa, forse, è aver indugiato troppo lungamente nella ricerca di un motivo... mi scervellavo proprio a capire il perché, potevo fare tutte le congetture del mondo ma nella sua testa non sarei mai potuta entrare per sapere i motivi. Certamente ho chiesto a lui, ma non mi ha mai dato risposte soddisfacenti (per lui era tutto ok). L'unica cosa che mi diceva era che, siccome deve prendere questa benedetta laurea, ed essendo molto fuori corso, doveva dedicare il suo tempo allo studio, però il tempo alla sera lo aveva sempre per fare le sue cose o vedere me. Forse c'entrava anche una dose di vergogna nel paragonarsi agli altri (già laureati e con carriere più o meno affermate) ma questo è un pensiero mio che mai ha avuto riscontro nella realtà.

    Dal canto mio, da donna divorziata, posso dirti che pure io non amo molto i coinvolgimenti famigliari. In caso di rottura, sono sempre affetti che poi devi lasciare o che si intromettono nel rapporto (anche se non li evito a prescindere). Invece le amicizie no. Anche se si sta insieme, ognuno ha le proprie e tali rimangono.

    Sono d'accordo, la presentazione in famiglia è sempre stata fuori questione, anche per me, (anche se un pranzo informale con la sorella o il fratello quando erano in città, si poteva anche fare in tranquillità); ma non voler mai uscire neanche una volta con gli amici... non potevo più accettarlo.


    Bisogna cercare di tirarsene fuori quando questi campanelli sono troppi e diventa un rapporto tossico, ma non è mica facile, si fa quel che si può.

    Questa è la mia più grande fatica, e devo continuare a lavorarci e stare attenta... Spesso (non sempre) i veri e propri campanelli d'allarme si vedono dopo del tempo che questa persona la frequenti e la conosci e quindi, nella mia esperienza, sono già entrati in gioco sentimenti e desideri, rendendo dal punto di vista emotivo davvero difficile lasciare quella persona.


    Invece io è come se dovessi sbatterci la testa X volte e arrivare davvero al colmo, solo allora ho la lucidità e forza per chiudere. Di fatti, anche sprecando del tempo. Ci sto lavorando in terapia perchè questo pattern è sempre stato presente nelle mie ultime storie.

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