Ho tradito mio marito ma non mi sento in colpa

  • Ritengo poi che sia stata proprio l'opener a fornire l'assist per il giudizio esprimendo una totale assenza del benché minimo senso di colpa. Che non interpreto in senso cristiano/cattolico. Semplicemente, entro certi limiti è un indice di salute della nostra coscienza su ciò che è giusto o sbagliato.

    In questo caso la "questione psicologica" sta tutta nel titolo e _per quanto vedo io_ ha poco a che vedere con la moralità.


    Tradire il proprio partner senza provare alcun senso di colpa e poi soffrire per il non poter frequentare l'amante è una condizione che ne prevede parecchie a monte.


    E' possibile che si sia sposata per dovere o per tradizione; che il matrimonio sia finito. Probabilmente non ha lavoro per gli stessi motivi: tradizione e ruolo familiare retrogrado.


    Un tempo le donne venivano private della possibilità di lavorare proprio per tenerle "in trappola" dentro casa e non fargli venire la tentazione di cambiare compagno. Quasi tutto l'intero potere degli uomini a riguardo si basava sulla coercizione. Se ai tempi (pre-anni 70-80, ma anche 90) una donna voleva cambiare partner ci avrebbe messo relativamente poco, se non fosse stato per le complicazioni dovute al lavoro e alla sussistenza.


    La condizione di "casalinga senza reddito" con il marito provider è una gabbia. Probabilmente lei non prova senso di colpa perché non ha commesso alcun reato: semplicemente quel matrimonio, così come moltissimi altri, ormai è una farsa. Pivaldo ha ben spiegato come ci si sente in quei casi.


    Nonostante l'assist, quindi, io non ci vedo alcun "reato", nonostante questo sia confessato tra le prime righe del primo messaggio: mi sembra quasi scontato. Non mi stupirei se il marito a modo suo l'avesse tradita qualche volta.


    Il problema è che lei è incatenata, poiché anche se non ci sono più i divieti del passato: oggi le catene le pone l'economia. Lavorare non basta più per mantenersi e "vivere al nord" significa bruciare migliaia di euro solo per trovare una locazione di scarsa qualità.


    Da Milano stanno scappando i milanesi nati in città. Scappano perché non possono più permettersi il costo della vita e migrano verso le periferie. Si parla di nuclei familiari da 4.000 euro di reddito mensile. Non vedo come una casalinga del sud probabilmente senza specializzazione possa andare a pagare l'affitto ai milanesi che si sono trasferiti in periferia. Ormai persino gli ingegneri che lavorano per le società milanesi accettano l'incarico solo se possono lavorare da casa per limitare le spese.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Nonostante l'assist, quindi, io non ci vedo alcun "reato", nonostante questo sia confessato tra le prime righe del primo messaggio: mi sembra quasi scontato. Non mi stupirei se il marito a modo suo l'avesse tradita qualche volta.

    Ma nemmeno io ho parlato di reato. Né con, né senza virgolette.


    Condivido la tua posizione sulla situazione economica e le relative gabbie.

    Dalle quali, ammesso che ci siano vie d'uscita, ci si può liberare solo in due modi: accettare la situazione corrente o rifarsi una vita altrove.

    Il tutto con la consapevolezza che le nostre azioni rendono felici qualcuno e fanno soffrire qualcun altro. Sempre. In questo senso mi riferivo al senso di colpa, che, quando sano e non sistemico, è la cartina tornasole della nostra condotta.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • sono una donna sposata da più di 18 anni, ho 45 anni e 3 figli, maggiorenni. Vivo al Sud. Ormai il rapporto con mio marito è noioso, lui è sempre stato un bravo padre, forse anche troppo permissivo, ed è molto serio. Lo vedo come un uomo di 47 anni con la mentalità di un uomo di 80 anni.

    Se ci fosse un identikit della tipica donna che tradisce il marito questo sarebbe decisamente il più azzeccato.


    Non è mia intenzione giudicarti, anzi, capisco bene la situazione di una persona che vede ormai il marito come un provider delegato alle mansioni di sostentamento famigliare.


    Non è il modo in cui lui si comporta che ti hanno fatto guardare altrove, è proprio il fatto di aver costruito una famiglia è che in questa famiglia voi ormai abbiate due ruoli ben definiti, tu la madre e lui il padre.


    Non esistete più come coppia.

    Erano anni che non mi sentivo così viva.

    Non è il tuo ex a farti sentire così viva è l'assenza di alcune dinamiche che una coppia rodata non ha più, peggio ancora se sono sposati con figli.

    In famiglia sei una mamma con lui una donna.

    Lui è single e non ha figli, e non credo che voglia impegnarsi seriamente con una donna con tre figli

    Decisamente no, e se proprio vuoi protrarre questa "relazione" non devi nemmeno metterlo nelle condizioni di impegnarsi con te.

    Sono consapevole che questo bisogno di cercarci ogni giorno è disperato ma per me è impossibile smettere.

    Il fatto che tu abbia tradito tuo marito non nasce improvvisamente, lo meditavi da tempo, magari non dicendotelo apertamente.

    Ora che il fatto è successo difficilmente smetterai con lui o con chi altro capiterà, perché sei tornata a provare delle emozioni che mancavano da tempo.

    Eventualmente l'assenza di senso di colpa è da attribuire alla tua percezione della relazione con tuo marito.

    L'hai definita noiosa. Così come credo possano essere definite milioni di altre relazioni durature.

    Esattamente, è la scusa perfetta per non sentirsi in colpa, del tipo:


    "Per lui non esisto più allora vado con altri"

  • Se ci fosse un identikit della tipica donna che tradisce il marito questo sarebbe decisamente il più azzeccato.

    Lo confermerebbero anche i dati. Secondo ISTAT (ultima indagine 2016) il focolaio di tradimenti più esteso era al sud. Coincidono anche età e altri dettagli dell'identikit.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Mi sono chiesta spesso quanto l'idea che abbiamo di una relazione duratura sia realizzabile veramente.

    Se sia possibile che per quaranta o cinquant'anni due persone non incontrino mai nessuno che possa farle innamorare di nuovo. Se non vi siano mai cedimenti così grandi da mettere in crisi una coppia.


    Io non lo credo umano. E pertanto sono portata a pensare che la fedeltà di coppia sia un costrutto più sociale che insito dentro di noi. Magari serve in un'ottica di prosecuzione della specie in quanto una coppia è più funzionale ad allevare con successo la prole, rispetto ad un singolo. Ma che possa durare tutta una vita, io non lo credo possibile.


    E' altresì vero che una relazione amorosa sfocia nel possesso e quindi è difficile andare oltre sè stessi e divenire così lungimiranti da accettare un rapporto aperto, dal punto di vista sessuale.


    Non mi sento di esprimere pertanto nessuna condanna nei tuoi riguardi. Ma certamente quando ci si avvicina troppo al fuoco ci si scotta e poi rimane solo la cenere.


    Forse se è la noia che ti assale, puoi iniziare a vestirti più provocante e uscire più spesso con le amiche, in modo che anche al più noioso dei mariti ad un certo punto suoni una campanella. E poi far leva sul gioco della gelosia per rinvigorire un rapporto morto. Sempre se ci tieni ancora.

    Perchè quello che stai facendo, lo sai anche tu, può portare solamente a due risultati... O lasci il marito e ti rimetti sulla piazza, oppure la finisci prima che ti scopra e ritorni nella noia.


    Come alternativa, puoi dargli un out out molto vigoroso, sia coi fatti (come dicevo prima), che con le parole. E gli dici sinceramente che hai bisogno di emozioni. Magari la cosa fa piacere anche a tuo marito.


    Oppure ti vivi sta storia clandestina un po' tanto difficile, finchè non ti arriverà a noia o finchè non verrai scoperta.

  • ho deciso di contattare il mio ex per sapere come stava.

    non credo che voglia impegnarsi seriamente con una donna con tre figli

    Non credo che tu abbia deciso di contattare il tuo ex solo "per sapere come stava": la tua insoddisfazione ti ha portato a sentirlo sperando, forse anche inconsciamente, che la cosa avesse un seguito. Come poi è successo,

    Che lui non voglia impegnarsi seriamente con una donna sposata e con tre figli è praticamente sicuro. Non farti illusioni.

  • Penso che il tuo ex sia il simbolo di una ritrovata adrenalina da tempo sopita nella tua vita e nella tua coppia. Non penso sia lui come persona in carne ed ossa ad essere reale oggetto del tuo desiderio, ma tutto quello che per te rappresenta (novità, senso del proibito, eccitazione, desiderio, appagamento dei sensi) in contrasto con il rapporto con tuo marito che, come scrivi, ha perso qualsiasi verve.


    Ti faccio una domanda, se posso: al di là di tuo marito che, cito, sembra un uomo di 80 anni con tutte le problematiche del caso, la tua vita com'è? Leggo che non lavori. Hai amicizie con cui esci e fai esperienze? Hobby che pratichi? Sei culturalmente attiva, ti interessi alla lettura, al cinema, allo sport? Insomma, quelle emozioni e quell'adrenalina che hai ritrovato con il tuo ex, sei capace di (e sei abituata a) dartele da sola al di fuori della vita di coppia?

  • Penso che il tuo ex sia il simbolo di una ritrovata adrenalina da tempo sopita nella tua vita e nella tua coppia. Non penso sia lui come persona in carne ed ossa ad essere reale oggetto del tuo desiderio, ma tutto quello che per te rappresenta (novità, senso del proibito, eccitazione, desiderio, appagamento dei sensi) in contrasto con il rapporto con tuo marito che, come scrivi, ha perso qualsiasi verve.

    Se ci tornasse assieme probabilmente diventerebbe anche lui un uomo di 80 anni in poco tempo.

    La trappola della "novità" nei rapporti è proprio quella: ci si illude che il nuovo sia migliore solo perché non lo si conosce o, come nel caso in specie, non lo si è vissuto abbastanza per farlo diventare monotono.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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