Messaggi di Paoletta90

    Penso che fare una scelta che si reputi in linea con la lealtà nei confronti di una (cara e stretta) amica sia un po' diverso dall'essere in preda alla noia e affamata di gossip (fermo restando ovviamente l'eventuale decisione di Lupetta di tenersi per sé quanto visto, in quanto scelta argomentata da tesi certamente condivisibili)

    Comunque quando è capitato a me ho sempre scelto di farmi gli affari miei, perché cerco sempre di mettermi nei panni degli altri: se venissi scoperto a fare le corna, mi piacerebbe che l'amica di lei facesse la spia??

    Ma infatti, è altamente soggettivo, io come scrissi sopra ad esempio vorrei che una simile notizia mi venisse riferita (magari poi tra qualche anno cambierò idea, chi lo sa :D)

    Alle superiori venivo preso in giro principalmente per il mio aspetto fisico. Venivo criticato per qualsiasi cosa e mi dicevano: " Non avrai mai una ragazza bellissima, provaci con quelle brutte", mi prendevano in giro per i miei denti che erano all'infuori, e dicevano altre battute sul mio aspetto. Io quando ero in seconda superiore feci apposta a farmi bocciare perchè non ne potevo più di stare in classe con i bulli che mi prendevano in giro, ma quando mi trovai in una classe nuova e cambiai compagni, la situazione si è ripetuta con le stesse prese in giro e battute.

    Immagino che loro, dall'alto delle bufere ormonali dei 15 anni, fossero tutti Brad Pitt :D

    per colpa di tutte le prese in giro che ho subito non ho autostima

    Mi dispiace davvero.

    Subire angherie o prese in giro per anni, specie negli anni dell'adolescenza, è davvero ingiusto e penoso. Tuttavia, attribuisci tutta la responsabilità della tua mancanza di autostima ai tuoi ex compagni di scuola? Li stai caricando di tanta importanza, forse più di quella che questi soggettini meritano. Cosa hai interiorizzato di loro, che ti parla ancora oggi?

    I bulli che mi prendevano in giro sembrano più fortunati di me. Hanno un lavoro, alcuni si sono laureati o addirittura sposati, mentre io non ho un lavoro e una ragazza a 29 anni

    Magari loro erano degli emeriti ca***ni da adolescenti e poi si sono ravveduti..? Oppure tali sono rimasti anche in età adulta? Potrebbe anche essere. Il fatto che abbiano lavoro/laurea/ matrimonio non è chissà quale indice di maturità o sintomo di essere arrivati nella vita. Non sappiamo mai nel profondo come sono le loro esistenze, a volte molti si sposano per convenienza o perché "tutti fanno così" ma poi sono tristi e infelici nel loro matrimonio, allora fidati che è meglio essere single a 29 anni.


    Non paragonarti a loro anche perché mi sembra di capire che nella tua testa tu esci perdente da questo confronto. A cosa ti serve tutto ciò?

    Ciao, mi spiace molto per la situazione che stai vivendo.


    Penso tu abbia fatto molto bene a scoprire le carte, il peso delle bugie in primis non avrebbe fatto bene a te stesso, a lungo andare. Non hai nulla di cui vergognarti o per cui sentirti in colpa. Hai scelto un percorso che valuti in linea con le tue passioni e le tue inclinazioni e fai bene a portarlo avanti. Nella vita poi non si può mai sapere, magari ti riscriverai all'università tra 20 anni, magari il titolo di studio non ti servirà a niente ma avrà arricchito il tuo bagaglio di conoscenze, magari invece dopo la laurea al DAMS troverai un lavoro che ti appaga. La vita è talmente imprevedibile, se non cerchiamo noi di indirizzarla su una strada che ci piace e che sentiamo essere rispondente a noi stessi... allora chi dovrebbe farlo?


    I tuoi genitori come scrivi sono all'antica e magari ti vorrebbero iscritto a una facoltà tradizionale, tipo giurisprudenza o medicina. Non sai quante persone conosco che hanno fatto giurisprudenza per poi trovarsi in un mercato saturo, e ora sono precari e sottopagati, se va bene.


    Quindi vai avanti per la tua strada, nulla poi deve essere definitivo per forza. E nel frattempo, cerca di lavorare sulla tua emancipazione dai tuoi genitori, occorre sganciarsi da questi meccanismi di sensi di colpa per non essere come loro vorrebbero o si immaginano che tu sia. È un lavorone, ne sono consapevole, ma va fatto.


    Un abbraccio.

    Ciao cara, mi spiace molto per la situazione in cui ti trovi e spero che tu riesca a stare meglio presto. La tua consapevolezza però è una grande forza, sei lucida e obiettiva, onesta con te stessa. Non trovi scuse e guardi in faccia la realtà e la tua situazione, impegnandoti attivamente per cambiarla. Ti rendi conto della forza che ci vuole?


    Parlami un po' di te, oltre all'università e allo studio, hai amicizie con cui esci e ti confidi? Oltre alla terapia farmacologica, stai continuando il lavoro con lo psicoterapeuta?

    Vedi come siamo diversi. Io invece vorrei sapere.

    La mia migliore amica è sposata da 6 anni ma abbastanza infelice col marito. Nonostante ci sia estremo rispetto reciproco sono proprio incompatibili come stili di vita e obiettivi.


    Mi parla spesso della volontà di separarsi ma ovviamente è un percorso che richiede fatica e considerevole impegno. Ogni tanto mi dice scherzando (ma mica tanto) che se scoprisse il marito a tradirla, sarebbe l'occasione perfetta per lasciarlo...


    Tra l'altro ce lo siamo proprio dette :-D per non arrivare "impreparate" nell'eventualità dovesse succederci un fatto come quello di Lupetta, ci siamo chieste, "tu vorresti sapere?" Entrambe abbiamo risposto di sì.

    A me successe nelle estati delle scuole medie, a bullizzarmi fu una mia cugina.


    Eravamo al mare e avevamo la cosiddetta "compagnia", tra cui un ragazzino che mi piaceva da morire, e questa cugina mi derideva davanti a tutti perché, non avendo ancora iniziato a depilarmi (avevo 12,13 anni) avevo una peluria su braccia e gambe (niente di assolutamente esagerato...). Mi chiamava "Uomo Peloso" davanti a tutti, ridendo, e assumeva che per questo dovessi essere per forza omosessuale, chiamandomi in maniera dispregiativa fr**ia (ricordo che all'inizio, nella mia ingenuità di bambina, non sapevo neanche cosa volesse dire quella parola).


    Inutile dire che questi episodi mi creavano davvero molto disagio e rabbia, non riuscivo a reagire con superiorità e ironia, essendo molto riservata e abbastanza introversa.


    Era da anni che non pensavo a questi fatti, a distanza di tempo mi rendo conto di come questa persona fosse sofferente. A distanza di anni si ammalò gravemente di anoressia e morì un paio di anni fa.

    Ciao Lupetta, che sfiga! (Per il marito ad essere stato sorpreso proprio da te che sei amica stretta della moglie, e per te che ti ritrovi involontariamente in questa "triangolazione").


    Capisco bene il dilemma.

    Se fosse una semplice conoscente o amica poco intima certamente me ne starei per i fatti miei, senza dire nulla.


    Sicuramente il fatto che si tratta di una tua cara amica complica la situazione.

    Se fosse la mia, sarebbe molto doloroso ma le direi quanto ho visto. Purtroppo è vero che ci potrebbero essere reazioni spiacevoli, lei potrebbe negare e persino prendersela con te e giustificare ciecamente il marito.

    Tu che conosci bene la tua amica, dimmi: secondo te, come reagirebbe?


    È anche vero che molte coppie preferiscono stare nella "beata ignoranza", magari dentro sospettano qualcosa ma occhio non vede cuore non duole.


    È davvero spinosa come situazione.


    Ho anche pensato, se c‘è confidenza e rapporto amicale, che si potrebbe parlare prima col marito, ma il rischio di manipolazione da parte di lui è troppo alto.