Messaggi di Paoletta90

    Non trovi che sia normale che nel tempo le esigenze cambino?

    Certamente lo trovo normale e fisiologico, tuttavia trovo normale anche il mio dispiacere nel vedere le amiche farsi sempre più lontane e non trovare tempo per uscire (ci vediamo una volta ogni mese e mezzo se va bene, prima anche due volte a settimana).

    Non vedo nulla di cui vergognarsi.

    La vergogna di cui parlavo nel mio precedente post non era legata a questo cambiamento in ambito amicale, ma alla mia attuale relazione con un ragazzo a cui voglio davvero bene ma con cui la relazione non ingrana. Dentro di me riconosco l'insoddisfazione e la consapevolezza che prima o poi questa relazione finirà perché non soddisfa il mio bisogno e desiderio di creare un rapporto con basi solide e che guardi al futuro, ma continuo a rimandare il momento della separazione (a lui questa situazione va bene, sono io che soffro di più). Da qui la vergogna perchè mi sento di non agire in conformità ai miei bisogni.

    :orange_heart: sei molto onesta con te stessa e già solo per questo non hai bisogno di vergognarti.

    <3 grazie, a volte occorre semplicemente darsi tempo ed essere clementi con se stessi, facendo del proprio meglio con le risorse a disposizione.

    Ciao Paoletta, in che senso si sono fatto di nebbia?

    A parte un paio di amiche davvero strette (che abitano in altre città quindi vedo raramente ma con cui ho davvero un bel rapporto pieno e prezioso) le altre amiche del gruppo con cui ero solita uscire gli scorsi anni si sono “sistemate” e da quel momento non sono mai disponibili per uscire, fare un aperitivo, due chiacchiere… capisco le incombenze della casa, i figli piccoli... ma ho la sensazione che adesso non abbiano più interesse a organizzare uscite, limitandosi a stare col partner o con altre coppie sposate/con figli.

    A me sta capitando l'opposto, dopo tanti anni per conto mio, non ce la faccio più. Non mi basto, non riesco più nemmeno a guardare un film perché lo guardo con me stessa tanto.

    Mi sento di condividere quanto scrivi Psycho Mantis, specie nell'ultimo periodo (vedi ultimi 6 mesi) si è enormemente acutizzato il mio senso di solitudine. Sono sempre stata una persona molto solitaria, ho sempre passato tanto tempo da sola, facendo esperienze all by myself (cinema, musei, gitarelle, passeggiate...) e la cosa non mi è mai pesata, anzi assaporavo le serate in casa da sola cucinando e guardando la tv o leggendo. Però, c'è un però, ultimamente le cose sono molto cambiate. Da quando ho compiuto 30 anni mi sento molto diversa, vivo in una città abbastanza di provincia dove tutti i miei coetanei sono ormai nella quasi totalità dei casi sposati/con figli e si sono fatti di nebbia. Io mi sento indietro come esperienza di vita, anche se razionalmente so che non è così, perchè se loro hanno famiglia e figli io ho sempre fatto altro. Però mi ritrovo spesso sola il weekend e ora la cosa mi crea un potente senso di solitudine e di ansia... come se mi fossi bloccata e vedessi gli altri continuare a vivere le loro vita e io... ferma e sola. Specie il sabato e la domenica sono due giornate davvero dolorose, se una volta non vedevo l'ora arrivassero, oggi mi provocano tristezza perchè spesso non ho programmi che prevedano uscite di gruppo e socialità. Da fuori poco è cambiato, continuo a fare cose da sola anche se ora mi pesa, ma cerco di non fossilizzarmi in casa. Riconosco che questo paragonarmi agli altri e conseguente senso di spaesamento e scontento nasconde qualcosa di più profondo... che sto cercando di analizzare in una terapia analitica recentemente intrapresa.


    Inoltre mi frequento con un ragazzo a cui voglio bene ma la nostra relazione non progredisce, sia per diversità caratteriali incompatibili (lui vuole solo vedere me e non ha interesse a uscire in gruppo e questo mi ferisce perché aumenta il senso di solitudine, e sento che i miei bisogni nella relazione non sono appagati, anche perché non c'è progettualità né nulla) sia perché siamo in due momenti diversi di vita ma... non riesco a lasciarlo andare. Mi vergogno di questo ma in questo momento non sento di avere le forze per chiudere questa storia.

    L'invidia è un sentimento da accogliere per cercare di capire cosa voglia comunicarci. Ci offre l'opportunità di guardare dentro di noi e chiederci cosa desideriamo per noi stessi, quali sono i nostri sogni, le nostre aspettative, i nostri desideri.

    In questo senso, può essere un'occasione preziosa. Se invece ci fa sentire inferiori e inadeguati rispetto al mondo esterno, allora significa che dobbiamo lavorare sulla nostra autostima e sul nostro senso di (in)adeguatezza, che spesso ha radici molto profonde.

    Sii clemente con te stesso; a volte siamo noi stessi i primi ad essere troppo severi e critici verso di noi. Guardati dentro con tenerezza e amore, e concentrati sulle tue qualità. Considerando quanto hai scritto, si capisce che sei una persona profonda e sensibile.

    Non dico che si debba essere per forza estroversoni da fare amicizia, però la normalità vuole una certa fluidità in queste cose

    Sono completamente d'accordo, tanto più che ho detto molte volte a lui che sarei felice di uscire insieme con alcuni amici. Quindi forse non ha così tanta paura di perdermi se mai ha fatto qualche passo verso questo. Lui sostiene che la sua priorità ora sia ottenere la laurea e che non abbia tempo per altro. È come se si fosse imposto una missione lasciando tutto il resto indietro. Ma se ha tempo per vedermi e stare con me, allora perché non avrebbe tempo per fare un aperitivo o una cena con qualche mio amico?

    E all'idea di amici conosciuti assieme come coppia?

    Ho anche pensato a questo, ma sinceramente adesso non saprei come fare. Mi trovo in un momento in cui anch'io faccio molta fatica a conoscere persone nuove. Non saprei come creare occasioni per conoscere nuovi amici in coppia. Hai qualche suggerimento?

    Se evita tutto, per me non è normale affatto e non farti convincere del contrario.

    Anche per me non è normale. Mi ripeto che forse dovrei aspettare questa laurea, ma è proprio il ragionamento che non mi piace e non riesco a condividerlo. Inoltre, perché dovrei essere l'unica a "sacrificarmi" e rinunciare a qualcosa che mi fa stare bene?

    Negli anni, di fronte alle sue lamentele, ho sempre risposto con soluzioni. Ad esempio, ho proposto di pulire casa più spesso, di lavare i piatti più frequentemente, insomma, ho cercato di fare un po' di tutto. Non mi sono mai tirato indietro, sapendo che questo le faceva piacere.

    Ma se gentilmente le chiedo di spiegarmi quale sia il problema, in modo da poter trovare insieme delle possibili soluzioni, perché rimane in silenzio? Perché non riesce a darmi una spiegazione? Non pensate che sia pazzo, io la amo e in 10 anni non ho mai neanche pensato di tradirla. Ciò che desidero è che da parte sua ci sia un po' più di intimità, un po' più di femminilità.

    Ti consiglio di pensarci bene: sposarsi con queste premesse non mi sembra il massimo. Il matrimonio è già un impegno molto significativo anche quando inizia con le migliori intenzioni, ma nella situazione che descrivi non sembra esserci l'ottimale contesto per sposarsi. Certo, c'è sempre la possibilità del divorzio, ma sposarsi con questi pensieri in mente non è l'ideale. Dalle tue parole, sembri una persona molto determinata e paziente, mentre lei dovrebbe assumersi le sue responsabilità e almeno darti delle spiegazioni senza farti continuare ad ipotizzare le sue ragioni, generando solo confusione, dubbi e disagio. In una relazione di coppia deve esserci equità, almeno lei dovrebbe riconoscere il problema e fare uno sforzo per cercare di risolverlo, se le interessa. Non dovrebbe pensare che ormai tutto è "sistemato" e quindi può andare avanti così per il resto della vita... per te sarebbe un incubo. Scusa per la franchezza.

    Stai a vedere al tuo compleanno, chissà che rompendo il ghiaccio non si trovi bene.

    Penso che il mio compleanno sarà un po' uno spartiacque... spero che lui abbia capito quanto sia importante per me vederlo coinvolto nella mia vita sociale (e ribadisco, non sono il tipo che frequenta grandi gruppi scatenati, ma ho pochi amici tranquilli).

    Lui sa che per me è importante, ma non ha mai fatto nemmeno un minimo sforzo. Nel lungo termine, so con certezza che questo aspetto potrebbe portarci a distanziarci, e mi dispiace molto. Da un lato, provo anche frustrazione perché penso che, se fossimo nella situazione inversa, farei tutto il possibile per impegnarmi ad affrontare qualcosa che so che provocherebbe dispiacere all'altro. Tuttavia, se lui ha questa caratteristica, non posso neanche costringerlo. Forse si tratta semplicemente di incompatibilità.

    Ho trovato una spiegazione nel suo approccio rigido, a comparti stagni alla vita in generale

    Ho notato che anche lui vive compartimentalizzando la sua vita: c'è me, c'è lo studio, c'è la sua famiglia, i suoi colleghi dell'Università. Tutto separato. Almeno il tuo compagno ti ha introdotta nel suo gruppo di amici, quindi è già qualcosa; il mio non mi ha mai nemmeno presentato il cugino con cui divide la casa...

    Non saprei, io pure non ho mai conosciuto nessuno della sua cerchia (ha pochissimi amici da quello che mi racconta). Se avesse quest’ansia non potrebbe parlarmene, invece di dare risposte vaghe che sanno di scuse? Per me stare insieme a qualcuno significa anche passare del tempo insieme in gruppo e con gli amici.


    Quando usciamo noi due soli al ristorante o in contesti esterni alla casa lui è normalissimo...

    Buongiorno a tutti, scrivo nella speranza di poter avere un parere su una questione che sta iniziando a pesarmi, e non poco.


    Frequento da un anno e qualche mese un ragazzo più grande di me di qualche anno. Io ho 29 anni e lui 33. Ho conosciuto questo ragazzo qualche tempo dopo essermi lasciata con un ex con cui ho avuto una storia particolarmente pesante e impegnativa. All'inizio della nostra frequentazione, entrambi abbiamo stabilito la volontà di vivere la conoscenza con tranquillità senza dover subito "etichettarla". Anche io desideravo impostare questa frequentazione in modo leggero, poiché in passato le mie relazioni sentimentali sono sempre iniziate con un'impostazione molto seria fin dal primo giorno.


    Questa nuova conoscenza è stata per me come una boccata d'aria fresca e mi trovo molto bene con questo ragazzo. Nel tempo siamo diventati molto affiatati. Tuttavia, lui inventa sempre una scusa per non uscire con i miei amici. Sono una persona piuttosto riservata, ma ho un gruppetto di amici molto intimi con cui mi piace trascorrere del tempo. Ogni volta che gli propongo di unirsi a me in qualche festa, cena o pranzo in compagnia, lui rifiuta. Questo mi fa stare molto male e mi provoca insofferenza, poiché per me è importante condividere del tempo anche con gli amici, senza dover stare sempre soltanto noi due.


    Lui dice di dover studiare per gli esami e che non ha tempo per le uscite, poiché deve stare concentrato. È molto preoccupato per completare il suo percorso di studi, in quanto sta ultimando la laurea in ingegneria aerospaziale con qualche anno di ritardo a causa di alcune problematiche familiari. Penso che si senta in "difetto" per questo, dato che i miei amici sono tutti lavoratori con carriere affermate, ma questo è solo una mia supposizione poiché lui è molto chiuso e non mi dice mai chiaramente quale sia il motivo dei suoi rifiuti, se non quello dello studio (anche se penso che due ore trascorse in compagnia non cambierebbero il corso degli esami!). Inoltre, afferma di voler stare solo con me e che non gli interessa conoscere i miei amici, che per il momento sta bene anche senza uscite di gruppo. Tuttavia, dato che a fine giugno è il mio compleanno, gli ho detto che organizzerò qualcosa con qualche amico e lui mi ha assicurato che sarà presente. Vedremo se manterrà la sua promessa, ma temo una scusa dell'ultimo minuto, che per me sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso.


    Mi trovo a un bivio: da un lato, penso di poter ancora pazientare un po' e dargli tempo, perché sto bene con lui; dall'altro, mi chiedo fino a che punto sia giusto rinunciare a qualcosa che per me è importante. Io vado sempre da sola ai ritrovi con gli amici (non ci penserei mai a rinunciarvi), lui potrebbe venirmi incontro qualche volta e venire con me, invece non lo fa. I miei amici hanno smesso di chiedermi di lui e anche questo mi ferisce.


    Grazie a chi vorrà esprimermi un parere esterno.


    Paoletta