Messaggi di zizifo

    E come ti passa? Io stanotte non l ho presa la tachi perche avevo noia allo stomaco, non ho chiuso occhio. Oggi mi sento in hna dimensione strana, di quando non dormi, non stai bene, sei sola, cerchi di non pensare a cose brutte ma dentro sei spaventata perché io una neuropatia cosi forte, dolori sparsi mai avuti. Il colon intestino sotto sopra e allora..pensiiiii. uff

    Ciao, usa il calore. Applica uno di quei cerotti che sprigionano calore e poi avvolgi un asciugamano o una copertina leggera. Aiuta tanto. Se hai anche crampi muscolari aiuta il magnesio. In particolare c'è un rimedio omeopatico che funziona (io non credo nell'omeopatia ma questo rimedio me l'ha consigliato un farmacista un giorno che non sapevo come tornare a casa per i dolori della lombalgia e mi ha aiutato). È il sale numero 7 dei sali di Schlusser.

    Lessi intorno ai 15 anni sull'antologia scolastica di mia sorella il racconto dei pesci banana e mi innamorai di Salinger. Cercai disperatamente Il giovane Holden, ma nell'unica libreria del mio paesino non arrivavano libri Einaudi. Quindi è stato il primo libro che ho comprato quando sono andata fuori a frequentare l'università. L'ho amato perché mi sentivo estranea e incompresa come Holden ed ero una ragazzina problematica. Mi identificavo. Mi piaceva che fosse scritto con un linguaggio colloquiale, con il gergo dei giovani anche se degli anni 50. Mi affascinava la figura di Salinger, la sua sparizione misteriosa. Da insegnante ho provato a proporlo ai miei alunni adolescenti spiegando anche il fatto che a suo tempo era stato un libro che aveva rivoluzionato la letteratura e cambiato completamente il modo di scrivere, ma raramente i miei alunni l'hanno capito e apprezzato. Forse ormai è datato. Bisognerebbe leggere la nuova traduzione recentemente pubblicata per capire se funziona meglio ora, perché il linguaggio non viene più capito dalle nuove generazioni.

    Il fatto è che mia madre è quella pesante: alle volte mi dice ridendo: "Sono gelosa", oppure mi dice al telefono: "Ma quando stai da me? Non ci vediamo mai. La tua ragazza lasciala con sua madre, devi stare qua", ecc.

    Quanti anni hai? Credo che dovresti parlare sinceramente con i tuoi genitori e dire loro che una parte delle ferie le vuoi trascorrere viaggiando o semplicemente riposandoti e non con loro. Credo che possano capire questa esigenza.

    Ragazzi, però vedete che ci sono grosse differenze? È vero che la solitudine è di chi ce l'ha, però ditemi: avete mai passato mesi, giorno e notte interamente soli? Dove sei il primo e l'ultimo che ascolti? Dove non c'è nessuno che ti possa dare il seppur minimo aiuto, se si sente il bisogno?

    Non voglio fare la vittima. Ripeto: il vuoto è in noi, ma c'è oggettività e soggettività. Voi avete la seconda, rispettabilissima; io le ho entrambe. È più difficile, doloroso, terrorizzante.

    Hai ragione, sei in una situazione difficile. Se sei sola e non in buona salute devi mettere in atto tutto quello che ti è possibile per alleviare la tua condizione, quindi sì alla richiesta della pensione e di qualsiasi forma di sostegno sociale ti possa essere fornita. Non ci sono enti pubblici o volontari che forniscono assistenza e accompagnamento a chi non è pienamente autonomo? Il tuo medico di base cosa suggerisce?

    Buongiorno, vivo al nord per lavoro con la mia compagna, entrambi di 36 anni. Siamo del sud e le rispettive famiglie abitano giù.

    Ogni volta che dobbiamo scendere per le vacanze, che durano pochi giorni, si creano discussioni su chi dobbiamo vedere. I miei vogliono che stia con loro... La mia ragazza pure. Insomma, si creano un po' di casini.

    Io, quando scendo, vorrei fare campeggio in tranquillità con lei. Poi si inserisce anche mia sorella più grande, che dice: "Ma non stai con i tuoi genitori che non li vedi mai?".


    Sono in crisi. :anguished_face:

    Dividi le vacanze a metà. Una metà le fai con la tua ragazza, giù o da un'altra parte, ma per i fatti vostri a fare quello che vi piace, vi riposa e vi diverte. L'altra metà la passate ognuno con le rispettive famiglie, magari vedendovi la sera se abitate vicini.

    Sai zizifo, comunque ho un padre anziano e vorrei trascorrere del tempo anche con lui. Inoltre, prima delle vacanze, pensavo che allontanarmi dalla città mi avrebbe fatto bene per allentare un po' lo stress.

    Diciamo che ho avuto ragione, ma non ho tenuto conto del fatto che mi sono bastati un paio di giorni per farlo.

    Sei sicuro di tornare per tuo padre? Hai scritto che lui lavora tutto il giorno, quindi alla fine state poco insieme e lui sembrerebbe non avere necessità di compagnia. Potresti passare con lui qualche fine settimana quando anche lui forse è più libero e potete fare qualcosa insieme, e utilizzare le ferie in un modo a te più congeniale.

    Se pensi che a Milano ti annoieresti meno forse ti conviene tornare lì.

    Buongiorno, ringrazio tutti voi per i consigli e le risposte sensate. Comunque la storia è vera, non è inventata. La questione di pagarlo, ovviamente, era un’esagerazione, ma ci ho pensato come a un modo per farlo indignare, in modo che io iniziassi a provare astio nei suoi confronti per riuscire a dimenticarlo. Ho deciso di ascoltare i vostri consigli e di non rovinare una famiglia per quello che non è neanche un vero sentimento d’amore, ma più una fissazione temporanea, e di concentrarmi su altre attività per non pensarci.

    Inoltre, ho dimenticato di omettere un’altra cosa: lui è nobile, o meglio, i titoli nobiliari non sono riconosciuti dalla nostra Costituzione, però sua madre era marchesa di un’importante famiglia nobiliare che non cito per privacy. Lo stesso vale per la moglie, figlia di un parlamentare e di una contessa. Insomma, gente altolocata che nulla ha in comune con me.

    Io ti capisco. Anche io ho sempre maturato un sentimento di ammirazione molto simile all'amore per alcuni professori o personaggi del mondo della cultura tanto da voler stabilire o mantenere dei contatti. Infatti anche in questo forum ci sono dei miei messaggi in cui ho scritto che li ho incontrati da qualche parte, ho lasciato loro qualcosa di mio, mi sono fatta firmare copie di libri, li seguo sui social se ce li hanno. È una cosa positiva perché spinge a migliorarsi per assomigliare a qualcuno che si "ama": a disegnare un fumetto, scrivere un libro, una melodia musicale etc. Però bisogna anche mantenere i piedi per terra, saper interpretare questo sentimento e rispettare sempre la sfera privata degli altri. Tutte le mie interazioni sono avvenute in pubblico, in situazioni ufficiali, in ambienti lavorativi o di studio.