Martire! di Kaveh Akbar
Cyrus è un giovane nato in Iran, rimasto orfano di madre a due anni in seguito a un incidente aereo provocato da un aereo militare americano (incidente veramente accaduto), cresciuto negli Stati Uniti dove il padre ha deciso di trasferirsi in seguito alla morte della moglie. Alla soglia dei trent'anni Cyrus ha perso anche il padre, si è laureato in lettere, ha attraversato un periodo di dipendenze da alcool e droghe da cui è da poco uscito, ha un lavoro e un'esistenza strampalata ed è alla disperata ricerca di un senso da dare alla sua vita e alla morte assurda della madre. Per questo motivo lavora a un libro di poesie sui martiri e lui stesso vorrebbe in qualche modo diventarlo. Quando viene a sapere che una famosa artista di origine iraniana che sta per morire di cancro si esibisce in una performance in cui ogni giorno in un museo incontra i visitatori per discutere della morte (un cosa alla Abramovic) decide di incontrarla e da questo momento in poi la storia prende una piega inaspettata.
La sintesi non rende la complessità di questo libro che è un po' un romanzo tradizionale che segue un percorso di crescita del protagonista, un po' un testo sperimentale, con salti temporali, racconti di sogni, poesie e tanti personaggi (fra i quali, Rumi, Trump e Lisa Simpson). È un romanzo pieno di umorismo, divertente ma allo stesso tempo accorato, pone questioni esistenziali fondamentali su cui riflettere. Appassiona e lascia il segno.