Buongiorno, oggi, in un gruppo di amici, alcuni sposati con figli, altri no, si sono condivise diverse riflessioni.
Il mio pensiero è stato questo:
L’essere umano è l’unico animale che, per riprodursi, deve almeno intenzionalmente, in una prospettiva futura, giurare amore e fedeltà a un partner che idealmente dovrebbe essere quello della vita intera.
Poi, che questo accada davvero è un altro discorso. Ma almeno nelle intenzioni, secondo i canoni della società e il nostro percorso di educazione culturale, è così.
Non si tratta affatto di un discorso etico o religioso, ma semplicemente del nostro concetto di famiglia, un concetto che, almeno idealmente, è anche molto bello.
Anche le coppie atee che convivono senza sposarsi, infatti, condividono spesso questo principio alla base, soprattutto se vi è l’intenzione di avere figli.
È una posizione che condivido, non fraintendetemi, rappresenta anche il contesto più adatto per far crescere un figlio in modo sano, con le attenzioni necessarie.
Tuttavia, in natura questo non accade, nessun animale (salvo rare eccezioni) è tenuto a giurare amore eterno per riprodursi.
Da questo punto di vista, quindi, il nostro costrutto sociale va in qualche modo contro natura.
Certo, è un ragionamento portato all’estremo, e rischia di banalizzare la complessità della questione. Ovviamente non si può paragonare la natura umana ai comportamenti animali. Gli animali seguono altre logiche, non hanno una società evoluta come la nostra, non hanno bisogno di finanze, istruzione, lavoro, ecc.
L’essere umano invece necessita di un lungo percorso per diventare maturo, e in questo periodo ha bisogno di un forte supporto familiare.
Ma secondo voi, tutti questi bisogni, regole, etiche... non sono in parte contro-natura?
Vorrei poi collegarmi a un’altra riflessione, sempre legata alla procreazione:
Sono fermamente convinto che famiglia, matrimonio e figli siano scelte che vanno sentite nel profondo. Bisogna esserne convinti.
Sono il primo a sostenere che ciascuno debba sentirsi libero di scegliere la propria strada, in base ai propri bisogni e aspirazioni. Non c’è nulla di male nel non volere una famiglia, nel voler restare single o semplicemente nel seguire un proprio percorso. E non lo trovo affatto egoistico.
Spesso, guardando video motivazionali online, emerge chiaramente quante cose si possano realizzare da single o in coppia senza figli, non solo in termini di carriera e tempo libero, ma anche nel sociale, nel volontariato, e così via.
Eppure arrivo al cuore della riflessione:
Anche dopo una vita pienamente appagante, fatta di lavoro, viaggi, libertà, tempo per sé, si arriva comunque, inevitabilmente, alla fine dei nostri giorni.
E allora, a quel punto, non dovremmo forse chiederci se tutto il tempo che abbiamo dedicato a noi stessi, pur essendo volato via, abbia in qualche modo impedito alla nostra specie di continuare?
E se, per quanto sia stata meravigliosa la nostra esistenza, non abbiamo forse negato a un’altra creatura la possibilità di viverne una altrettanto?