Messaggi di anonimotriste

    Ho l'abitudine di immaginare una persona dietro le parole e di te mi sono fatta l'idea di una persona lenta e pesante, un po' pigra... seduta al bar ad osservare la vita che scorre.

    Non so se di solito ci azzecchi, ma nel mio non ti sei avvicinata nemmeno un po’.. "persona lenta e pesante, un po' pigra... seduta al bar ad osservare la vita che scorre" è esattamente il contrario di quello che sono.

    Se fossi lento e pigro, seduto ad osservare, sarei rimasto “"elicemente sposato" a farmi lavare e stirare i vestiti, trovando la cena pronta quando torno a casa dallo stesso lavoro che faccio da 20 anni magari un po' noioso ma che mi lascia nella mia tranquillità..

    Breve riassunto.
    Andato via di casa 3 anni fa stremato da una rapporto con mia moglie basato sulla sopportazione stentata da parte di entrambi.
    Relazione che era ormai "bianca" da tantissimi anni, con una interruzione giusto per procreare mia figlia (erano anni che non avevamo rapporti, e non ne abbiamo mai più avuto dopo).
    Non ho mai formalizzato la separazione, legalmente siamo sposati anche se residenti in case diverse.
    Le domeniche stiamo sempre assieme, la settimana di ferragosto la passiamo assieme, abbiamo fatto dei viaggi anche da separati e abbiamo in programma di farne altri.
    A volte lei mi dice che dobbiamo fare la separazione, altre volte fa capire che ne ha il terrore quanto me.
    Non ho il coraggio di dirle di voltare pagina, non ho il coraggio di formalizzare la fine di un rapporto di 20 anni e di ferirla per quanto a modo suo lei mi abbia spesso fatto del male seppur senza volerlo..
    Non sono più attratto fisicamente da lei da almeno una decina d'anni, e trovo spesso i suoi modi fastidiosi e insopportabili.
    Ma l'idea di farle male mi toglie il respiro. Non che lei mi ami, credo che non mi amasse da tanto tempo, o perlomeno non come si ama un partner.
    Ma vedo che soffre l'idea dell'abbandono, della solitudine e del fallimento. E quindi rimando.
    Ovviamente non sa nulla della relazione che ho da anni, di cui qui ho abbondantemente parlato.
    Relazione che per sua natura, peraltro, mi consente di vivere il rapporto con mia moglie (ex) nel modo in cui lo sto vivendo.
    E lei (non mia moglie, l'altra) ne è consapevole e più di una volta mi ha detto "se tu stai in questa situazione è solo perchè ti fa estremamente comodo".
    E se inizialmente ho sempre dissentito su questo, e detto che se sto in questa situazione solo perchè non ho alternative, il dubbio inizio a mettermelo.
    La psicologa sostiene che è così, e seppur la situazione mi faccia male per molti aspetti, mi è estremamente comoda per altri.

    Quindi, premesso che per certi aspetti questa situazione possa farmi comodo, mi trovo però a farmi delle domande.
    Ovvero:
    Ma io non mi separo formalmente da mia moglie perchè non posso formalizzare il rapporto con l'altra?
    O accetto il tipo di rapporto con l'altra in modo da non dover formalizzare la separazione con mia moglie?
    Il fatto che lei frequenti un altra persona mi consente di vivere il rapporto con mia moglie (e mia figlia) più agevolmente? Di poter uscire anche da solo e perchè no, con altre donne?
    Il protrarsi di questa situazione anomala mi ha un pò fatto perdere di vista quello che voglio, e non capisco più se sono innamorato di una donna o se è un capriccio personale, una sorta di sfida con me stesso e non solo che mi sta ossessionando, non capisco se non voglio separarmi da mia moglie perchè ho paura di pentirmene o se per paura di fare male a lei..

    In tutto ciò mi rendo conto che trovare una terza donna (che sostituisca in modo sano le altre due) è molto difficile, mi rendo conto di avere degli standard molto complessi e confesso superficiali (la parte estetica conta molto più di quanto contava un tempo, avrei pensato che con l'età sarebbe stato il contrario).
    Mi rendo conto che se un tempo la vicinanza di una donna mi provocava una forte attrazzione sessuale, oggi questo avviene solo con alcune donne, mentre da altre proprio non mi sento minimamente attratto. Penso che la frequentazione per così tanto tempo di una persona con cui sento una chimica fortissima mi abbia come assuefatto, e ora sentire quel tipo di desiderio sia molto complicato.

    Pareri?

    Pur essendo una situazione paradossale, nel comportamento di MassiP37 si legge una logica non banale, anche se comporta un suo sacrificio personale ed appare ai più inaccettabile e negativa.

    Ha rispetto delle figlie, le riconosce come una priorità ed è disponibile a fare una vita d'inferno (tale la considero) pur di accompagnarle alla loro indipendenza e distacco da due genitori che non si sopportano.

    In passato (parlo di un paio di generazioni fa), questa forma di "sistemazione" era molto più in voga di adesso.

    Stando in questa situazione alle figlie fa più danni di quanto ne farebbe andando via di casa e dando il messaggio che nessuno deve subire.

    Io affronterei la moglie, direi che so del tradimento e le vomiterei addosso tutto il disprezzo che una del genere si merita di ricevere.

    Beh, quindi sarebbe stato meglio perdonare la moglie e vivere come niente fosse? Purtroppo ci sono donne di una cattiveria inaudita e questo spesso sfocia in episodi di cronaca che nessuno vorrebbe mai leggere.

    Guarda che l'opener è consapevole che si sta "zerbinando" (orribile neologismo) e lo ha spiegato in lungo ed in largo: cerca "sicurezza" ed una moglie oppressiva e dominatrice gliela dà, finché ci sono due figlie a tenerli uniti, almeno formalmente.

    Il suo matrimonio è stato come una corsa di "taxi": è servito a creare una famiglia di "facciata". Arrivato a destinazione il taxi se ne va ...

    Le figlie spingono per tenere insieme l'unione matrimoniale e "pregano" i genitori che abbiano la pazienza di sopportarsi.

    In una simile condizione, la cosa che l'opener ritiene preferibile è di anteporre l'esaudimento del loro desiderio ad una prospettiva di felicità propria (la relazione con A.), accennata e vaga (quindi "insicura"), che peraltro non si materializza in modo chiaro (essendo, tra l'altro, una relazione recente e fresca).

    Ripeto, non capisco cosa ci sia di sereno nel fare lo zerbino.

    Capisco se mi viene detto "mia moglie mi fa battere il cuore (anche se per cose negative) come 20 anni fa", ma parlare di serenità davanti a una roba del genere è assurdo.
    Io questa cosa di sacrificarsi nel nome della famiglia non la sopporto, ma che esempio si può dare alle figlie facendosi umiliare da una donna infedele che tratta il proprio marito come spazzatura?
    Ma che esempio si da ai propri figli subendo abusi di tutti i tipi nel silenzio?
    Ma io una moglie così la manderei via di casa a pedate, e chiederei l'affido esclusivo dei figli (si lo danno, appena capitato a un caro amico la cui moglie è esattamente come quella dell'autore del post: sbattuta fuori di casa, affidamento al solo padre e casa - di cui lei paga parte del mutuo - solo a lui).
    Quando leggo certe storie mi auguro che siano inventate, sul serio.

    Gli avvocati nei divorzi sono quelle cose così meschine che, se la decisione fosse mia, sarebbe la causa per cui cancellerei la pratica del matrimonio. Comunque sì che se può, si salvi le prove a questo punto, almeno se la compagna mai procederà in questo senso, almeno lui avrà un contro fronte.


    Il discorso è che lui cerca la stabilità nel suo attuale matrimonio, è disposto almeno in via ipotetica a lasciare le amanti per la moglie, e questo a lui probabilmente da un senso di sicurezza, controllo e tranquillità sulla sua realtà quotidiana del matrimonio, la sua comfort zone.


    Il problema è che se anche non fa lo sgambetto lui al matrimonio, un giorno potrebbe capitargli la sorpresa improvvisa che lo fa la moglie, "scappando" con un altro. E a quel punto per sicurezza in effetti le prove di un tradimento di lei gli conviene averle, e anche un cuscinetto economico di cui lei se è possibile non sia a conoscenza, in caso che lei voglia andarsene prendendosi casa e buoi.

    Ma santo cielo ma che sicurezza si può trovare in una donna simile? Io posso capire un "non posso farne a meno la amo troppo" (seppur senza senso), ma parlare di sicurezza e serenità davanti a una persona simile è un paradosso!
    Ok che la comfort zone è più forte di quanto si possa pensare, e batte amor proprio, dignità e intelligienza (parlo in generale non di questo post), ma c'è un limite a tutto e qui mi pare sia stato abbondantemente superato!

    Pochi anni fa, mia moglie ha avuto una relazione extraconiugale e l'ho scoperto senza reagire. Pensavo che potesse aiutare la nostra crisi matrimoniale. Io avevo fatto delle scelte simili nel 2018, ma solo attraverso messaggi e chiamate vocali, quindi in modo diverso. C'era una differenza, però: lei aveva avuto rapporti sessuali, io no. Lei non sa ancora che sono a conoscenza di tutto questo e non glielo dirò mai. Speravo solo che potesse contribuire alla nostra felicità.

    Non capisco perchè se sai che tua moglie ti ha tradito fai finta di nulla, non capisco onestamente cosa ti possa legare a una persona che non ti da amore, che ha dei modi che non ti fanno stare bene e soprattutto che ti tradisce pure..
    Deduco che (dato che lei non sa che sai) tu lo abbia scoperto, quindi potrebbe pure essere che ci siano altri tradimenti di cui non sai.
    Cosa aspetti ad andartene da quella casa? Cosa aspetti a consultarti con un avvocato e mettere nero su bianco le prove dei suoi tradimenti?
    Anche perchè magari davanti alla tua eleganza e pazienza un giorno ti arriva una lettera dove chiede la separazione, con le prove dei tuoi di tradimenti verso di lei..

    Ero insieme ad una donna sposata e lei, di punto in bianco, ha scelto di recuperare il rapporto con il marito, a causa dei genitori che hanno scoperto tutto. Io ci sono rimasto male e vado avanti ad antidepressivi, le promesse non mantenute sono state tante e, psicologicamente parlando, non so se vendicarmi potrebbe portarmi giovamento, tipo raccontare tutto al marito. Penso che alla fin fine soffro solamente io e non mi sembra giusto.

    Più che vendetta sarebbe giusto il marito sappia chi ha al fianco, tu non ne avresti alcun giovamento in ogni caso.
    Ma lei ti aveva promesso di lasciare il marito?
    Gli anti depressivi erano necessari? Usali lo stretto indispensabile sennò non faranno altro che consolidare il dolore.


    E le donne hanno una istintiva (atavica) propensione ad individuare il maschio più qualificato per fare coppia.

    Più che qualificato direi più comodo e/o abbiente.
    Se avessero la capacità di capire chi vogliono al fianco non tradirebbero sistematicamente.

    Posso solo aggiungere una cosa a questo punto: forse è meglio così, perché sinceramente sono stanco che ogni volta le persone si affezionino e poi spariscono quando la relazione diventa seria. Ora sto cercando di dimenticare e di continuare la mia vita con mia moglie. La differenza è che, dopo Alessia che è stata la prima persona con cui ho avuto una relazione fisica,

    Perdonami ma definire "seria" una "relazione" virtuale, con qualcuno che non è nemmeno sicuro che esista (la cronaca purtroppo ci conferma quanto possa essere una ipotesi realistica) è abbastanza un paradosso.
    Con una persona mai vista si chatta, si racconta, ci si distrae. Ma le relazioni sentimentali sono tutt'altra cosa!

    Poi, il vissuto di ciascuno è una storia originale, mai completamente assimilabile ad archetipi. Talune personalità mal sopportano una relazione di coppia troppo stretta ed asfissiante (sul piano della libertà di azione). E pur di rimanere relativamente padroni di una parte del loro tempo sono capaci di accettare grandi compromessi.

    La mia psicologa sostiene che questo sia il mio caso, e per quanto ci siano aspetti che mi creano un senso di forte frustrazione questa tipologia di relazione mi è comoda. A suo dire la mia sofferenza è legata al fatto di "subire" questa comodità, ovvero che sia lei a dettare le regole e non io. E che questo subire le regole da un lato crea disagio dall’altro mi attira di più a lei.

    E, seppur si tratti di supposizioni, lo stesso meccanismo avviene anche per "l'altro", che di fatto gode di questa situazione potendosi dedicare ai suoi impegni senza particolari rimpianti dato che ha la carta del "tanto c'è lui (io)" da giocare quando le sue mancanze vengono fuori.


    Di mio sto sfruttando questo periodo di distanza per riflettere e fare una analisi introspettiva su di me.