Buongiorno a tutti, e grazie a chi legge e a chi avrà voglia di commentare..
Faccio analisi da quasi 3 anni, il mio profilo è istrionico.
Ho 43 anni, sposato da 12. Purtroppo il rapporto con mia moglie per mille ragioni si è sfreddato, e ormai da anni siamo come fratello e sorella, come purtroppo capita a tante coppie.
Ma non è di questo che voglio parlarvi.
Ho letteralmente perso la testa per un altra donna, che però non corrisponde i miei sentimenti, o almeno non fa altro che ripetermi così.
Non ci sarebbe nulla di strano, la vita è così. Il problema è che con questa donna facciamo l'amore, e lei lo fa con una dolcezza che non ho mai trovato in nessun altra.
Tutto bello allora?
Eh no. Perchè io per fare l'amore con questa donna devo prendere l'appuntamento e pagare.
Non è una prostituta, o meglio non lo è del tutto.
E' una massaggiatrice, che fa massaggi rilassanti con un finale erotico (tantra?). Per i primi 8 anni che l'ho conosciuta non è mai andata oltre il massaggio sul lettino professionale (terminando sempre con il tantra, una stimolazione manuale dei genitali).
Poi 2 anni fa un giorno per il mio compleanno mi "regalò" un massaggio corpo a corpo, una tipologia di massaggio tantrico che si svolge massaggiando con il proprio corpo, una cosa molto più sensuale e più intima.
Nonostante il corpo a corpo teneva comunque un atteggiamento distaccato, non baciava e soprattutto di fare l'amore non se ne parlava proprio.
Dopo qualche tempo invece lei mi ha chiesto di fare l'amore, ed è diventata una abitudine.Unica cosa continuava a non baciarmi, cosa che riteneva troppo intima.
Io prenoto il massaggio, vado da lei che non mi riceve più nella stanza dei massaggi ma nella sua camera da letto. Pago il massaggio ma faccio altro.
Dopo un pò di frequentazione così il rapporto è diventato più intimo, ci siamo conosciuti meglio e oggi entrambi sappiamo tutto l'uno dell'altra (prima comunicavo con lei su un numero di lavoro ora ho il suo numero privato, non sapevo il suo vero nome e nemmeno la sua nazionalità.)
Nel giro di poco tempo mi sono perdutamente innamorato, e gliel'ho detto.
Ci siamo frequentati anche fuori dal contesto lavorativo, per commissioni, pranzi e cene.
Lei ribadisce sempre di non provare alcun sentimento nei miei confronti, si sarebbe potuta aprofittare di me e non l'ha mai fatto. E la cosa non fa altro che peggiorare le cose, perchè il suo disinteresse mi fa innamorare ancora di più.
Rispetto ad allora oggi mi bacia come un innamorata, passiamo ore abbracciati a parlare dopo aver fatto l'amore. Mi racconta della sua vita, io della mia. Ma ribadisce sempre che non devo farmi illusioni, è uscita da un matrimonio e non vuole in alcun modo legarsi a qualcuno.
Davanti a lei mi sento vulnerabile come un bambino, avrebbe potuto chiedermi di lasciare la mia famiglia per averne dei profitti personali. Se mi avesse chiesto dei soldi sarei andato a rubare pur di darglieli. Ma nulla.
Spesso quando usciamo vuole addirittura pagare lei e ogni tanto glielo lascio fare.
Le ho chiesto di fare un weekend assieme, o un piccolo viaggio, ma lei mi dice che assolutamente non vuole farlo per paura di perdere la testa e il controllo.
Ma se è davvero indifferente che paura dovrebbe avere? Potrebbe godersi viaggi e altro a mie spese, ok non ne ha bisogno, ma se non sente alcun coinvolgimento perchè ha così paura di potersi sentire coinvolta.
Non sono un ragazzino e non credo alle favole.
Lei non è, almeno ufficialmente, una escort, quello che fa con me però potrebbe farlo con centinaia di altre persone dietro la facciata dei massaggi.
Il suo non volersi aproffittare mi spiazza. Fa l'effetto contrario e più fa così e più mi prende.
La mia analista mi dice di godermi i bei momenti con lei, che non è scritto da nessuna parte che non mi ami e potrebbe essere così o il contrario.
Il problema è che quando sono con lei sono l'uomo più felice del mondo, quando non è affianco a me sto perennemente male, con un peso sullo stomaco e un nodo alla gola.
Piango spesso, ero riuscito a controllare l'emotività con farmaci quali Sulamid/deniban e Prammefex, che hanno vari effetti collaterali, ma il sentimento non è minimamente calato con la terapia farmacologica.
Ora da un mesetto ho interrotto (dietro indicazione del neuro psichiatra) l'assunzione di questi farmaci, non dico di stare quando avevo iniziato a prenderli ma l'emotività è nuovamente esagerata, piango spessissimo e spesso faccio pensieri autolesionistici e di suicidio.
La mia analista dice che non devo essere catastrofico, che non c'è scritto da nessuna parte che lei non possa intimamente provare qualcosa anche se lo tiene a freno. Anzi mi dice che i segnali buoni sono parecchi.
Io so solo che a 43 anni ho trovato una persona che dice di non amarmi, ma che mi da più amore di quanto ne abbia mai ricevuto in vita mia.