Messaggi di peter

    Salve a tutti, cercherò di essere breve. Fin da giovane (ora ho 43 anni) ho sempre reagito molto male alla fine delle relazioni, con umore depresso, sensazioni di disperazione, e così via. Ora, dopo una relazione intensa di 5 mesi, che è praticamente finita perché litighiamo quasi sempre e lei non è coinvolta quanto me, sto davvero molto male. Io sono innamorato perso, mentre lei sta bene con me soprattutto a letto. La penso continuamente e controllo ossessivamente il telefono nella speranza che mi scriva. Ho delle ossessioni: immagino che incontri qualcuno e subito ci vada a letto, o che qualcuno le scriva sui social e subito faccia sesso con lui. Immagino la sua voce mentre prova piacere a letto con un altro, e oltre a questo, mi sento triste perché mi manca molto e mi fa male pensare a tutti i posti in cui ci siamo visti e ai bei momenti passati insieme. Tutto ciò mi fa molto soffrire e non capisco se passerà col tempo o se finirò per impazzire.

    Buongiorno, vorrei fare una considerazione sui farmaci: nella mia vita li ho usati per un totale di circa tre anni e non mi hanno mai dato un grande aiuto (nel mio caso, forse, non sono stati utilizzati i farmaci adatti).

    Ma ciò sui cui voglio puntare l'attenzione sono gli effetti collaterali prima di tutto l'aumento di peso, cioè uno sta male e aumentando di peso come fa a sentirsi meglio a livello psicologico? Poi la sedazione, si sta mezzi addormentati, problemi di natura sessuale, problemi ad altri organi etc. Tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali, ma se io devo ingrassare 10 chili e non esser più guardato da una donna, preferisco continuare tra alti e bassi.

    Credo che i farmaci possano essere utili per quelle persone che hanno sempre "funzionato bene" e che a causa di un qualche problema nella vita si trovino ad affrontare un disturbo temporaneo, ma se, come nel mio caso, sono praticamente nato ansioso depresso e così via, ci sia solo da combattere per tutta l'esistenza e convivere con questo tipo di problematiche.

    Salve sono sempre stato un tipo molto ansioso/ossessivo e con temperamento depressivo già da bambino.


    Come diagnosi ho disturbo di ansia generalizzata, disturbo ossessivo compulsivo di personalità, un altro medico mi diagnosticò un disturbo ciclotimico a suo avviso da non trattare (?!)


    Ho avuto una vita fatta di alti e bassi, ho avuto alcune fasi un po' particolari.


    All'età di circa 27 anni ho avuto una fase un po' strana, del tipo sentivo come sensazioni strane relative all'ambiente, come se gli oggetti fossero troppi, sentivo molto il giudizio altrui, rimuginavo etc. Da molti anni vedo molto poco gli amici, ma ho ancora piacere a incontrare donne, ma non riuscendo a creare un rapporto stabile, anche perché non lavoro e nemmeno lo cerco. Ho assunto per alcuni periodi degli ssri, ma non hanno dato grande aiuto, se non un po' con l'ansia.

    Quest'anno ho avuto davvero dei problemi molto grossi familiari e sto sperimentando da circa un mese quelle sensazioni come in precedenza, anche grande stato d'ansia con voglia di uscire e camminare (agitazione psicomotoria).


    Attualmente non assumo alcuna terapia, ma forse è il caso di vedere uno psichiatra, uno davvero in gamba, per rivedere la diagnosi, non vorrei che il problema fosse di natura psicotica.


    Grazie per l'attenzione.

    Salve torno a scrivere a riguardo della tachicardia di cui soffro da quando avevo 8 anni. Poiché gli episodi erano sempre più frequenti nel mese di maggio sono stato sottoposto ad ablazione per tachicardia parossistica. Da agosto gli episodi sono ritornati, soprattutto la notte (mi svegliano bel sonno) con frequenza di circa 140.
    Qualcuno di voi soffre di improvvise tachicardie? Potrebbe spiegarmi bene la sua esperienza? Sono punto e a capo e prima di ripetere una indagine invasiva come lo studio elettrofisiologo, vorrei escludere se non sia tutta da attribuire all'ansia.