1) Non so se è certo al 100 per cento che i sintomi si manifestino, però secondo me ci sono da dire tre cose:
- nessuno è cresciuto senza "danni psicologici" inferti dai genitori, quindi ogni persona ha problemi che derivano da questo, e anzi evidentemente sono queste cose che rendono una persona ciò che è (compresi difetti ma anche qualità!!). In un eventuale bilancio dei risultati, credo sia necessario valutare anche questo aspetto.
- sempre secondo me, si ha un finto perdono perché di fatto lo stesso atto di giustificazione e idealizzazione è evidentemente una conseguenza del "regime psicologico" che si è imposto in seguito al comportamento dei genitori.
2) Questo non te lo so dire (io non sono per niente un esperto di psicologia!!!)
3) Per diversi motivi:
- innanzitutto, molte persone nella vita hanno dovuto passivamente accettare le circostanze attorno a loro, anche se non gli andavano bene, e pretendono che gli altri facciano lo stesso senza fare troppe storie o lamentele ma non so se questo è il tuo caso, visto che stiamo parlando di una psicoterapeuta
- è "immaturo" secondo me perché lo sfogarsi contro qualcuno presuppone che questa persona sia non solo CAUSA di ciò che è successo, ma anche RESPONSABILE. Spesso secondo me queste due cose non coincidono, in ambito di genitori! Ma forse sto giustificando troppo
....Ecco, mi sono appena accorto che questo thread risale a quattro anni fa
Messaggi di Aberfeldy
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Se fai ripetizioni a persone del liceo credo che sia necessario solamente rivedersi le cose: una laurea serve secondo me se devi dare ripetizioni a studenti universitari.
Mi permetto di darti un consiglio un po' ovvio: diciamo che se eri una secchiona a scuola, allora sei già a metà dell'operanel senso che comunque puoi contare, oltre che sulle tue capacità personali, anche sulla tua cultura di base.
Per fare ripetizioni secondo me non serve sapere perfettamente un argomento, ma avere delle conoscenze di base che sono applicabili a più argomenti (e anche a più materie) in modo da poter completare autonomamente i "passaggi mancanti".
Mi spiego meglio: se tu sai fare uno studio di funzione, non ti servirà ricordare perfettamente tutti i teoremi della teoria di quinta liceo: basterà dargli una lettura (anche sul momento...!) e li saprai subito inquadrare alla luce della tua conoscenza personale, e rispiegarli in modo chiaro con esempi.
Quindi il mio consiglio è: chiedi sempre l'argomento, ristudia le cose che non ricordi ma soprattutto sfrutta le conoscenze che hai già -
Io sinceramente non capisco come possa una persona sentirsi realizzata!
Sarà perché io non ho ancora trovato "la mia strada", cioè io non ho ancora ben capito che cosa nella vita potrebbe farmi sentire bene (o almeno, meglio di come è stato finora).
Magari sbaglio approccio, e la cosa magica che ti fa stare automaticamente bene non esiste, e bisogna solo cercare una cosa che, anche se non fai i salti di gioia quando torni a casa, ti faccia perlomeno desiderare di proseguire in ciò che fai.
E quindi, vedendo una persona che si dice "realizzata" (in realtà non ne ho mai viste, ma comunque conosco persone che hanno raggiunto degli scopi) io penso: bene, e adesso? Cosa farà per impegnare tutto il tempo? Questa persona si sarà fatta questa domanda, mentre cercava di realizzarsi? Ma soprattutto: perché ha scelto proprio questo modo di realizzarsi?
Insomma, la vita non è l'aspirazione a salire su un gradino più elevato e poi continuare a camminare in piano su quel gradino, dicendo a tutti "Wow! Ora sono realizzata! E lo sarò anche fra due minuti! Ora la mia vita è totalmente completa! Wow!"
Probabilmente il concetto stesso è sbagliato, il "realizzarsi" presuppone un "prima" brutto e un "dopo" bello, mentre esiste solamente la ricerca della realizzazione... Come dice anche bruce! -
Secondo voi quanta componente di egocentrismo c'è nella solitudine?
Una persona che sia "aperta" caratterialmente e disposta a desiderare il benessere altrui, e a dispiacersi per il male altrui (ammesso che esista davvero questa persona...) secondo me è meno portata a trovarsi da sola, indipendentemente dal fatto che gli altri la allontanino oppure no.
Due persone sole che si incontrassero, sarebbero realmente in grado di stringere una amicizia sincera e non basata sul semplice tornaconto personale? (per semplificare il problema...) -
Scusate, messaggio modificato. Mi sono reso conto che l'esempio non c'entrava nulla con la discussione
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Quoto l'intervento di Amelia2014
Hai fallito perché molto probabilmente è nel tuo gene non portare avanti niente.
Questa storia dei "geni" psicologici l'avevo già letta nel forum da qualche parte. Mi chiedo se chi diffonde questa teoria parli con cognizione di causa
Lasciamo ad ognuno la libertà di crearsi il proprio destino... una volta che c'è la consapevolezza, il passo dopo è l'azione!
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sì forse devo accettarlo e accontentarmi del salvabile...
E' una cosa molto più vantaggiosa che stare a piangere il passato.
Non vuol dire incollarsi in faccia un sorriso finto eh, vuol dire semplicemente rendersi conto delle proprie potenzialità e delle auto-limitazioni ai propri desideri, e applicare questa consapevolezza alla realtà in cui ti trovi, poco per volta...
Comunque, non solo accontentarti del salvabile... ma anche migliorare il resto! Non so quale sia la tua situazione di vita, ma sei nato nell'81, mica nell'anteguerra... -
Leopardi ti è mai capitato di dire " a me piacciono le donne con gli occhi scuri"
per poi ritrovarti con una donna con gli occhi chiari?
Questo succede quando ti innamori, i tuoi schemi mentali, il tuo elenco di caratteristiche vanno a farsi benedire. Perché non esistono regole.
ti sei fissato perché a 30 anni vuoi sbrigarti a trovare una donna.
e non la trovi perché vai in giro con la tua lista...a misurare le donne per vedere se vanno bene.
il bello è che non sarai mai soddisfatto in pieno, perché anche se sarà una donna bella, intelligente e con una posizione sociale...magari le puzzeranno i piedi, e tu puoi stare con una alla quale puzzano i piedi? No! E quindi la scarterai.
Secondo me se continui di questo passo starai tutta la vita alla ricerca di un qualcosa che non esiste......Sono d'accordo!
Secondo me il problema principale dei siti d'incontri è che chi si iscrive cerca una determinata cosa ma non ha la più pallida idea di cosa ha realmente "bisogno". Uno si basa sulle sue esperienze passate, e su quello che lui considera "normale"... ma c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare (almeno, io mi auguro che anche passati i 30 anni ci sia sempre qualcosa di nuovo da imparare, anche se in questo forum le persone non la pensano proprio così... :D) -
E' una idea che inizialmente mi è sembrata stupida, ma pensandoci l'ho trovata interessante.
Più che altro, pensavo che una persona che "fallisce" può anche essere perché si auto-limita in qualcosa, appunto anche a causa di una (dis)educazione che ha ricevuto dai genitori.
Questo fallimento quindi può essere dettato da una incapacità personale di pensare al proprio benessere, e quindi alla tendenza a continuare ad auto-limitarsi perché ci si è abituati ormai e cambiare è difficile... Oppure anche da una spinta inconscia di vendetta verso i genitori.
Boh!
Bisognerebbe chiederlo a qualche psicologo!
Il mio consiglio però è: una volta che sei consapevole che (per una causa o per l'altra) avresti anche potuto non fallire... smetti di fallire e salva il salvabile! -
Io la vedo così:
nella permalosità ci sono due componenti:
1) quella che compare agli altri, cioè quando "tieni il muso"
2) quella che vivi tu, cioè la sofferenza che provi quando ti offendi, che può essere perché sei convinto che gli altri non ti diano abbastanza attenzioni
E' fondamentale partire dalla seconda componente, per migliorare, e la prima verrà di conseguenza.
Io ero (e sono ancora) abbastanza permaloso, ma con il passare del tempo mi sono reso conto che:
1 - è sbagliato giungere a conclusioni affrettate e offendersi
2 - non posso pretendere attenzioni se agli altri non va di darmele
3 - offendendosi in continuazione si vive male, e si spreca fatica costruendosi dentro convinzioni inutili e una immagine di sé sbagliata. E' molto più semplice (oltre che rispettoso e forse doveroso nei confronti degli amici, se questi tali sono) fidarsi degli altri, basandosi semplicemente su rapporti corretti ed equilibrati.
La sostanza in fondo è: la vita è breve, non passarla perennemente concentrato su te stesso
All'inizio dovevo sempre far intervenire la mia razionalità sui miei istinti egocentrici, ma dopo un po' di esperienze è come se avessi "digerito" queste cose e posso dire di essere migliorato effettivamente.
Non sono ancora guarito del tutto in realtà, ma io sono fatto così e credo che il permalosismo e l'orgoglio un po' rimarranno sempre nella mia indole!!