Fallire per vendicarsi dei genitori

  • Quoto l'intervento di Amelia2014 :)

    Hai fallito perché molto probabilmente è nel tuo gene non portare avanti niente.

    Questa storia dei "geni" psicologici l'avevo già letta nel forum da qualche parte. Mi chiedo se chi diffonde questa teoria parli con cognizione di causa :D Lasciamo ad ognuno la libertà di crearsi il proprio destino... una volta che c'è la consapevolezza, il passo dopo è l'azione!

  • Cosa c'entra il fallimento con il diventare un musicista?

    Il fallire è non riuscire a portare a termine un qualcosa
    e potrebbe essere un atteggiamento che una persona impara o che ha già dentro di se

    Magari la famiglia di Mozart non era composta da musicisti, ma avrà imparato da loro a non mollare ed andare avanti.

    Mica devi diventare ciò che sono i tuoi genitori. E' un modo di affrontare la vita e le sfide, che potresti aver imparato da loro.

  • rova a pensare quando i tuoi genitori non ci saranno più...

    aquesto ci penso spesso e infatti vorrei sparire prima di loro... una volta lessi in un libro di un'alcolizzata "i miei genitori morirono a breve distanza l'uno dall'altro. e lì terminò la mia infanzia" aveva già oltre i 30 anni.. è una cosa che forse capita anche a me e da cui non riesco, anche inconsciamente, a liberarmene...

    Io credo proprio di sì. Prendi quello che sai del danno subito e usalo per capire come / da dove ripartire...cerca aiuto professionale, ma non pensare di essere senza speranza: sarebbe questo il danno più grande.

    ha quest'ora avrei potuto già avermi fatto un mutuo, convivere con la sola ragazza che ho amato e lasciato chissàperchè..ora il presente è un fallimento, così come il passato che mi ha portato a questo niente... e il futuro, anche ripartendo adesso, lo vedo nero..anche perchèho già 33 anni e di diventare anziano non ne ho voglia..

    Hai fallito perché molto probabilmente è nel tuo gene non portare avanti niente.
    Potrebbe essere un atteggiamento che hai imparato dai tuoi e li imiti, inconsciamente.
    O magari è un voler confermare a te stesso quello che i tuoi pensano di te: Loro credono che io sia fallito e quindi fallisco tutto.
    E' un po' come quando ripeti al bambino "sei cattivo" quello dopo un po' cresce con l'idea di essere cattivo e si comporta di conseguenza.

    forse più che di geni parlerei di ambiente, non credo avrei la stessa indole autolesionista se ci fosse stato uno scambio di culle...
    l'esempio del bambino che si sente ripetere "cattivo" calza a pennello... ricordo che fin da piccolo quando non riuscivo in una cosa, buttavo all'aria tutto... in una partita di basket a 10 anni non riuscendo a combinare nulla, finsi un mal di pancia e abbandonai il campo..e tante altre volte ho ripetuto simili comportamenti...che oramai sono cronici temo

  • forse più che di geni parlerei di ambiente, non credo avrei la stessa indole autolesionista se ci fosse stato uno scambio di culle...
    l'esempio del bambino che si sente ripetere "cattivo" calza a pennello... ricordo che fin da piccolo quando non riuscivo in una cosa, buttavo all'aria tutto... in una partita di basket a 10 anni non riuscendo a combinare nulla, finsi un mal di pancia e abbandonai il campo..e tante altre volte ho ripetuto simili comportamenti...che oramai sono cronici temo

    Il tuo atteggiamento è quello di un bambino invece quando si diventa adulti si devono affrontare le responsabilità compresa quella di saper perdere, succede nella vita e si deve accettare, anzi sono proprio le sconfitte che rafforzano la personalità.
    E dovresti imparare a perdonare, prima di tutto te stesso, i tuoi difetti e le tue paure e quando ci sarai riuscito diventerà normale farlo anche con gli altri, così potrai dimenticare il passato e guardare al futuro.
    Se non puoi contare sull'aiuto di nessuno l''ideale sarebbe che tu trovassi uno psicoterapeuta, da solo è tutto più complicato.

  • Il tuo atteggiamento è quello di un bambino invece quando si diventa adulti si devono affrontare le responsabilità compresa quella di saper perdere, succede nella vita e si deve accettare, anzi sono proprio le sconfitte che rafforzano la personalità.
    E dovresti imparare a perdonare, prima di tutto te stesso, i tuoi difetti e le tue paure e quando ci sarai riuscito diventerà normale farlo anche con gli altri, così potrai dimenticare il passato e guardare al futuro.
    Se non puoi contare sull'aiuto di nessuno l''ideale sarebbe che tu trovassi uno psicoterapeuta, da solo è tutto più complicato.

    sìma se rileggi bene il post iniziale, io non ho detto cge fallisco VOLUTAMENTE per vendicarmi dei miei, ma che sia una cosa inconscia

  • Mi è capitato di leggere l'intervista di un famoso attore americano di mezza età, al quale glisi chiedeva sei i sui limiti caratteriali fossero una giustificazione..
    La sua risposta è stata

    "A quest’età non hai più diritto ad alibi"

    è quello che dovrei cercare e che provo a fare ma non riesco a ficcarmelo in questa zucca vuota...

  • aquesto ci penso spesso e infatti vorrei sparire prima di loro... una volta lessi in un libro di un'alcolizzata "i miei genitori morirono a breve distanza l'uno dall'altro. e lì terminò la mia infanzia" aveva già oltre i 30 anni.. è una cosa che forse capita anche a me e da cui non riesco, anche inconsciamente, a liberarmene...

    [quote='Amelia2014','index.php?page=Thread&postID=637162#post637162']Io credo proprio di sì. Prendi quello che sai del danno subito e usalo per capire come / da dove ripartire...cerca aiuto professionale, ma non pensare di essere senza speranza: sarebbe questo il danno più grande.

    ha quest'ora avrei potuto già avermi fatto un mutuo, convivere con la sola ragazza che ho amato e lasciato chissàperchè..ora il presente è un fallimento, così come il passato che mi ha portato a questo niente... e il futuro, anche ripartendo adesso, lo vedo nero..anche perchèho già 33 anni e di diventare anziano non ne ho voglia..

    Ok. In questo momento non riesci a concentrarti su nulla che possa essere vagamente positivo. Però puoi provare ad essere almeno "neutro". Non pensare necessariamente "ho già 33 anni". Che significa? Dove sta scritto che uno a 33, 36 o anche 40 anni non può prendere in mano la sua vita? Sei tu che decidi.

    Ma sai quanti anni ci vogliono prima che tu diventi davvero anziano? Certo se pensi di passarli tutti in attesa in un limbo come sulla panchina della fermata mentre la vita ti scorre davanti, anch'io mi butterei sotto il primo tram. Però non c'è scritto da nessuna parte, nè tanto meno su nessun contratto che tu o chi per te ha firmato alla tua nascita che deve andare così.

    Per i tuoi genitori, torno a dirti che ciò che è fatto è fatto. Con questo nulla deve essere minimizzato, ma guardare a ciò che poteva essere e non è stato ti farà solo sentire peggio. E' bello crogiolarsi nell'area del potenziale inespresso, è molto consolatorio, ma è assolutamente autodistruttivo, fidati. Potevo, dovevo... ma non ho potuto, non ho fatto a causa di... Non se ne esce da questo circolo vizioso di pensieri.

    Prova almeno a non pensare, a non indugiare su pensieri che ti portano così avanti nel futuro.

    Riguardo al titolo del tuo Thread e che hai ripreso negli ultimi post: "Fallire involontariamente per vendicarsi dei propri genitori". Non si può agire in nessun modo su questo livello di condizionamento che ti preclude dal vivere una vita soddisfacente da soli, con la propria volontà, altrimenti non esisterebbe la psicologia. Devi assolutamente chiedere aiuto a qualcuno. Pensaci, davvero.

    You can lie to your friends, you can lie to your family, but you can’t lie to your bathroom mirror.

  • Non pensare necessariamente "ho già 33 anni". Che significa? Dove sta scritto che uno a 33, 36 o anche 40 anni non può prendere in mano la sua vita? Sei tu che decidi.

    Ma sai quanti anni ci vogliono prima che tu diventi davvero anziano? Certo se pensi di passarli tutti in attesa in un limbo come sulla panchina della fermata mentre la vita ti scorre davanti, anch'io mi butterei sotto il primo tram. Però non c'è scritto da nessuna parte, nè tanto meno su nessun contratto che tu o chi per te ha firmato alla tua nascita che deve andare così.

    laverità è che non voglio arrivare a 40 anni....

    uno sta male per i pensieri che ha o ha pensieri negativi perhè sta male?

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