
A proposito del gruppo Facebook "Mia Moglie"
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giuseppex a parte che come dice Juniz le quote rosa ci sono per i ruoli dirigenziali, in ogni caso è una legge del 2012…
Ma nel 2003 com'era?
Può darsi che allora non c'erano nemmeno queste quote, in quel periodo non avevo approfondito le leggi sul lavoro.
Però le donne in quella catena c'erano ed insieme a loro gli over 55-60, poi a posteriori ho pure pensato a quelli che usufruiscono della legge 104 vista la loro lentezza e comodità nell'eseguire il compito, ma non credo perchè queste operaie erano sanissime da quello che ricordo.
A me il dubbio era subito venuto perchè questa multinazionale (che tutti conoscete ma non vi dirò qual è per privacy
) era nota all'epoca per essere tra le più dure con i propri dipendenti, nel senso che non ti regalava nulla e ti faceva sgobbare come un mulo...insomma era il futuro delle aziende, solo che si era già portata avanti.
Quindi se tenevano quelle "lumache" un motivo doveva esserci, erano obbligati a farlo per qualche legge sul lavoro? Io non lo so, sono passati 23 anni.
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A me il dubbio era subito venuto perchè questa multinazionale (che tutti conoscete ma non vi dirò qual è per privacy
) era nota all'epoca per essere tra le più dure con i propri dipendenti, nel senso che non ti regalava nulla e ti faceva sgobbare come un mulo...insomma era il futuro delle aziende, solo che si era già portata avanti.
Quindi se tenevano quelle "lumache" un motivo doveva esserci, erano obbligati a farlo per qualche legge sul lavoro? Io non lo so, sono passati 23 anni.
Obbligati ad assumere no. Incentivati ad assumere donne, specie se ti trovi al sud italia, invece può essere.
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Susciterebbe questo tuo moto di indignazione anche un uomo che cercasse una donna che vuole fare la casalinga? A prescindere dalla componente caratteriale (="la voglio sottomessa")?
E soprattutto, come ti rapporteresti ad una donna che volesse essere una casalinga, ossia una donna di casa, lei per prima, e non avesse nessun interesse per il lavoro e per l'indipendenza economica?
Come ho già avuto modo di dire in altri thread, personalmente ho rinunciato alla mia carriera per dedicarmi alla famiglia e ai figli, continuando comunque a dare una mano nella nostra azienda. Non mi sono mai pentita di questa scelta e la rifarei mille volte.
Tutto dipende dal contesto e dal consenso: lo ripeto da sempre, ma sembra essere un concetto di una complessità strabiliante, visto quanto mi tocca continuamente ribadirlo.
Se una donna desidera restare a casa non ci sono problemi, purché sia davvero una scelta che le va bene. L'importante è che non ci siano imposizioni, né dirette né mascherate. Anzi, credo fermamente che molte donne, se avessero la possibilità concreta di scegliere, preferirebbero questa strada a lavori poco gratificanti e scarsamente remunerati, che spesso finiscono per sfruttarle e minare anche l'armonia familiare.
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Va bene, abbiamo capito che adesso non si può più nemmeno ridere e scherzare con gli amici in un bar davanti ad una birra e ad un mazzo di carte.
Quel pensiero non lo hai buttato lì per caso durante una chiacchierata scherzosa al bar: lo hai scritto e ribadito più volte in un thread in cui si discuteva proprio (anche) di questo tema, e la tua posizione era chiara, tant'è che anche altri utenti te l'hanno fatto notare.
Questa tattica del lanciare il sasso e poi nascondere la mano è poco credibile: le tue idee emergono chiaramente, e penso davvero sarebbe più onesto assumerti la responsabilità di ciò che pensi e scrivi sulle donne, invece di cercare di smarcarti a posteriori.
Dici di non voler essere associato a posizioni incel/redpill, ma tale retorica trapela in moltissimi dei tuoi interventi - insieme a una certa ossessione per i "sinistri" e le "femministe", che nomini di continuo come fossero la causa di ogni male. A questo punto sembra davvero che vivano "rent free" nella tua testa.
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Supponiamo che una testata giornalistica, scrivesse in un articolo dedicato al gruppo "Mia moglie", una frase del tipo "La gran parte degli uomini non ritiene il consenso qualcosa di imprescindibile e spesso a eccitare la sessualità maschile è proprio la mancanza di consenso e l’idea che si possa possedere una donna contro la sua volontà"
Gran parte vuol dire che vi salvate davvero in pochi. Su 10 uomini più della metà è in queste condizioni. Inoltre, "spesso" vuole dire che vi eccitate all'idea di possedere una donna (violenza), e non solo in uno specifico contesto on-line come quello del gruppo, dove, il fenomeno può essere esacerbato da molte altre circostanze.
Come donna, ritengo che tale narrazione, dicesi "mainstream", pur presentandosi come apparentemente neutrale, riveli in realtà un processo di generalizzazione.
L'articolo che citi è ipotetico (come sembra) o reale? Se è stato davvero pubblicato mi piacerebbe leggerlo, così da capire meglio il contesto. Se invece è solo un esempio di fantasia, allora non credo sia corretto usarlo per dimostrare che la narrazione mainstream generalizza: un testo che in realtà non esiste non può essere portato come prova, altrimenti si finisce col costruire un argomento sul nulla.
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L'articolo che citi è ipotetico (come sembra) o reale? Se è stato davvero pubblicato mi piacerebbe leggerlo, così da capire meglio il contesto. Se invece è solo un esempio di fantasia, allora non credo sia corretto usarlo per dimostrare che la narrazione mainstream generalizza: un testo che in realtà non esiste non può essere portato come prova, altrimenti si finisce col costruire un argomento sul nulla.
Mi sento di dire che per la stragrande maggioranza degli uomini il consenso è imprescindibile... vabbè il patriarcato, ma non esageriamo.
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L'articolo che citi è ipotetico (come sembra) o reale? Se è stato davvero pubblicato mi piacerebbe leggerlo, così da capire meglio il contesto. Se invece è solo un esempio di fantasia, allora non credo sia corretto usarlo per dimostrare che la narrazione mainstream generalizza: un testo che in realtà non esiste non può essere portato come prova, altrimenti si finisce col costruire un argomento sul nulla.
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A questo punto la mia domanda è: come è possibile che le istituzioni che ora denunciano il patriarcato responsabile di questi atti infami siano le stesse che, a fronte di ripetute denunce, ben prima che scoppiasse il caso, alle forze dell'ordine, non hanno fatto nulla e si sono rifiutate di fatto di intervenire in una faccenda tanto grave? Non potevano chiudere quel sito o quei siti prima che si verificasse tanta sofferenza? Solo quando dei parlamentari sono stati colpiti, allora lo Stato è intervenuto?
Com'è possibile un simile cortocircuito?
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Il passaggio citato rappresenta però soltanto il pensiero della scrittrice Carolina Capria, quindi la sua opinione personale, e non riflette il taglio complessivo dell'articolo, come invece potrebbe apparire dal tuo post.
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