Personalmente non ci credo. Se ci sono dentro più partners, non si tratta di amore ma di sesso. Può avere senso ma andrebbe chiamata in altro modo, e comunque come tutte le cose solo di sesso, secondo me ha durata breve.
Poliamore, cosa ne pensate?
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A sentire le varie testimonianze non parlano solo di sesso, ma sinceramente è la prima cosa che viene in mente anche a me. Almeno, finché si parla di due partner, posso anche capirlo, può capitare che una persona nutra un sentimento verso due persone. Di più direi che è più un impulso sessuale.
Io comunque non sono contrario, se è vero che in quelle situazioni è d'obbligo la sincerità e che tutto deve essere condiviso, non ci vedo niente di male. Faccio molta fatica, forse per un limite mio, a concepire una famiglia poliamorosa. Non contrario, ma molto cinico sulla stabilità.
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Ho letto un po' di cose, ma non ho esperienza diretta. Nella mia vita ho conosciuto anche un paio di coppie che mi hanno raccontato di praticare lo scambismo, ma lì si parlava del solo sesso. Per quel che mi riguarda personalmente, non mi ha mai interessato. Sul fatto se si possa parlare di amore, non so, ho i miei dubbi, ma non mi permetto di giudicare.
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Io non riuscirei ad amare contemporaneamente più donne, conoscendomi rischierei di eleggerne una a "preferita" trascurando le altre. Bravo chi ci riesce senza combinare casini
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Io non riuscirei ad amare contemporaneamente più donne, conoscendomi rischierei di eleggerne una a "preferita" trascurando le altre. Bravo chi ci riesce senza combinare casini
Senza contare la moltiplicazione di suocere e cognati...
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Non l'ho mai praticato e non conosco nessuno che abbia avuto relazioni poliamorose. In linea teorica credo possa esistere e personalmente mi trova in disaccordo chi continua a fare netta distinzione tra sesso e amore. Come se pure con l'amante fosse solo sesso... No, il solo sesso è quello con un/una escort e anche lì non sempre è solo sesso, questa la mia personale visione. Per capirci, se c'è scambio emotivo, non è solo sesso... Credo che il poliamore esista, ma che richieda una grande apertura mentale, una grande sicurezza di sé e un sapersi staccare dai concetti base tipo "amore = possesso, esclusività, controllo". Credo quindi sia rarissimo un rapporto davvero equilibrato e appagante per i tre o più della relazione poliamorosa. Già è difficile in due, figuriamoci in più persone.
Copio una parte di un'intervista a Pupo, è l'unico che mi viene in mente quando si parla di poliamore (che a lui però non piace definire così)
"Indispensabile essere tutti d’accordo... "Una condizione assolutamente necessaria, ci si arriva per gradi". Ci spieghi meglio... "In un primo momento ero il solito traditore, protagonista di un triangolo, cliché ben conosciuto e accettato dalla nostra società: marito, moglie e l’amante a casa sua, da vedere di tanto in tanto. Ma non mi sentivo a posto con la mia coscienza, avevo bisogno di fare chiarezza". Sensi di colpa? "Avevo troppo amore e stima per mia moglie, sentivo quanto le stessi mancando di rispetto frequentando un’altra persona a sua insaputa. Non potevo continuare a prenderla in giro e ho voluto restituirle, per così dire, la sua dignità". In che modo? "Raccontandole tutto. Dicendole che stavo frequentando un’altra donna e che non avrei voluto perdere nessuna delle due". La reazione? "Ovviamente, in un mondo dominato dall’alienazione cattolica, in cui la moglie tradita è la vittima, l’amante è la prostituta* e il marito traditore il maiale*, le difficoltà non sono mancate. C’è voluto tanto, un lungo confronto e la voglia di non tagliare, ma di aggiungere, per trovare un nostro equilibrio. Non basta la fortuna, quando si tratta di sentimenti, non si può programmare. Il nostro è un punto di arrivo". Gelosie? "Inizialmente sì: mia moglie Anna ha sofferto per Patricia, ma poi la sofferenza è passata. Non ha mai pensato di abbandonarmi. Evidentemente, nel conto sentimentale, le davo, le do, qualcosa che non vuole perdere. Quella sofferenza è un ricordo, ora abbiamo un equilibrio speciale". Quindi potete dirvi felici della vostra scelta? "Assolutamente, e questo non vale solo per me... Non parlerei di poligamia, di poliamore, ma...Ma? "Fra noi tre si è instaurato un rapporto di mutuo soccorso: Anna e Patricia non solo non farebbero mai a meno di me, ma non rinuncerebbero nemmeno l’una all’altra, ormai. Il nostro "treppiede" (non mi piace chiamarlo triangolo) è rodato, funziona perfettamente, anche se non senza fatica". E il resto della parentela? "Abbiamo appena festeggiato tutti insieme i 30 anni della mia figlia più piccola e i 38 dell’altra. Ho tre femmine, Ilaria, Valentina e Clara; sarà anche per questo che adoro le donne, sento di possedere una parte femminile molto importante". Consiglierebbe questo modello di famiglia non convenzionale, per così dire...'troppia'? "Qui vado cauto, è incredibile la quantità di persone che si rivolgono a me perché vorrebbero condividere a loro volta la loro esistenza con due persone. Ma non mi sono mai reputato degno di impartire lezioni su temi così delicati. Mi era stato chiesto da Mondadori anche di scrivere un libro sul nostro ménage à trois, ma all’epoca non me la sono sentita. Mentre oggi - dato che ormai questo legame penso potrà essere solo la natura a spezzarlo - potrei farlo. L’esperienza non manca: sto con mia moglie da 50 anni, da 32 con Patricia. Il nostro legame va oltre al sesso, sono subentrati sentimenti importanti, intimi. Fatti di presenza"."
Ecco, per carità, sono parole di Pupo, però questo rapporto dura da tutta una vita, immagino avrebbe trovato i modi di spezzarsi se non fosse stato solido. E io sono uno di quelli a cui basta un caso concreto per convincersi che quella cosa esiste.
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È un po' come la bigamia, io non la accetto.
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per me non può funzionare per tutta una serie di ragioni pratiche:
1) quanti partner si possono avere? Perche se penso che io ho due partner e il mio compagno altri 2, siamo già in 6..e poi se ci mettiamo i compagni dei compagni..
Iniziamo a essere troppi.
2) la compagna del mio compagno è mia compagna? Come la gestiamo? Cioè io e lei non siamo nulla? Nemmeno amiche? Non la conosco? E se mi sta sul catzo?
3) con chi vivo? Con lui o con l'altro? E se l'altro ha altre compagne, loro vivono con noi e il mio compagno?
4) se un giorno all'improvviso ho bisogno di lui e lui è gia impegnato con l'altra fidanzata. Che fa? Lascia lei per raggiungermi?
Insomma, queste sono le prime cose che mi vengono in mente e che mi fanno pensare che la poligamia non sia fattibile per me.
Però credo che una persona possa amare piu persone, il poliamore esiste
Ma non si è mai sviluppato proprio perche ingestibile
In linea generale non ho mai pensato fosse possibile e - dato che la questione non mi ha mai impensierito granché - non mi sono fatto troppe domande sulla questione.
Oggi, come una mannaia, tutte queste domande (a cui ho mentalmente risposto), non hanno fatto che cancellare dalle mie idee che sia un regime possibile, se non in contesti dove ci sono interessi diversi dai sentimenti genuini (economici, sessuali ecc...).
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Non l'ho mai praticato e non conosco nessuno che abbia avuto relazioni poliamorose. In linea teorica credo possa esistere e personalmente mi trova in disaccordo chi continua a fare netta distinzione tra sesso e amore. Come se pure con l'amante fosse solo sesso... No, il solo sesso è quello con un/una escort e anche lì non sempre è solo sesso, questa la mia personale visione. Per capirci, se c'è scambio emotivo, non è solo sesso... Credo che il poliamore esista, ma che richieda una grande apertura mentale, una grande sicurezza di sé e un sapersi staccare dai concetti base tipo "amore = possesso, esclusività, controllo". Credo quindi sia rarissimo un rapporto davvero equilibrato e appagante per i tre o più della relazione poliamorosa. Già è difficile in due, figuriamoci in più persone.
Copio una parte di un'intervista a Pupo, è l'unico che mi viene in mente quando si parla di poliamore (che a lui però non piace definire così)
"Indispensabile essere tutti d’accordo... "Una condizione assolutamente necessaria, ci si arriva per gradi". Ci spieghi meglio... "In un primo momento ero il solito traditore, protagonista di un triangolo, cliché ben conosciuto e accettato dalla nostra società: marito, moglie e l’amante a casa sua, da vedere di tanto in tanto. Ma non mi sentivo a posto con la mia coscienza, avevo bisogno di fare chiarezza". Sensi di colpa? "Avevo troppo amore e stima per mia moglie, sentivo quanto le stessi mancando di rispetto frequentando un’altra persona a sua insaputa. Non potevo continuare a prenderla in giro e ho voluto restituirle, per così dire, la sua dignità". In che modo? "Raccontandole tutto. Dicendole che stavo frequentando un’altra donna e che non avrei voluto perdere nessuna delle due". La reazione? "Ovviamente, in un mondo dominato dall’alienazione cattolica, in cui la moglie tradita è la vittima, l’amante è la prostituta* e il marito traditore il maiale*, le difficoltà non sono mancate. C’è voluto tanto, un lungo confronto e la voglia di non tagliare, ma di aggiungere, per trovare un nostro equilibrio. Non basta la fortuna, quando si tratta di sentimenti, non si può programmare. Il nostro è un punto di arrivo". Gelosie? "Inizialmente sì: mia moglie Anna ha sofferto per Patricia, ma poi la sofferenza è passata. Non ha mai pensato di abbandonarmi. Evidentemente, nel conto sentimentale, le davo, le do, qualcosa che non vuole perdere. Quella sofferenza è un ricordo, ora abbiamo un equilibrio speciale". Quindi potete dirvi felici della vostra scelta? "Assolutamente, e questo non vale solo per me... Non parlerei di poligamia, di poliamore, ma...Ma? "Fra noi tre si è instaurato un rapporto di mutuo soccorso: Anna e Patricia non solo non farebbero mai a meno di me, ma non rinuncerebbero nemmeno l’una all’altra, ormai. Il nostro "treppiede" (non mi piace chiamarlo triangolo) è rodato, funziona perfettamente, anche se non senza fatica". E il resto della parentela? "Abbiamo appena festeggiato tutti insieme i 30 anni della mia figlia più piccola e i 38 dell’altra. Ho tre femmine, Ilaria, Valentina e Clara; sarà anche per questo che adoro le donne, sento di possedere una parte femminile molto importante". Consiglierebbe questo modello di famiglia non convenzionale, per così dire...'troppia'? "Qui vado cauto, è incredibile la quantità di persone che si rivolgono a me perché vorrebbero condividere a loro volta la loro esistenza con due persone. Ma non mi sono mai reputato degno di impartire lezioni su temi così delicati. Mi era stato chiesto da Mondadori anche di scrivere un libro sul nostro ménage à trois, ma all’epoca non me la sono sentita. Mentre oggi - dato che ormai questo legame penso potrà essere solo la natura a spezzarlo - potrei farlo. L’esperienza non manca: sto con mia moglie da 50 anni, da 32 con Patricia. Il nostro legame va oltre al sesso, sono subentrati sentimenti importanti, intimi. Fatti di presenza"."
Ecco, per carità, sono parole di Pupo, però questo rapporto dura da tutta una vita, immagino avrebbe trovato i modi di spezzarsi se non fosse stato solido. E io sono uno di quelli a cui basta un caso concreto per convincersi che quella cosa esiste.
Anche io credo possa esistere, per coloro che non si sentono "appagati" e non si "accontentano" della monogamia.
Potrebbe esserci sotto anche una semplice volontà di trasgressione, non dico solo fisica e sessuale, ma pure mentale.
E concordo che per esserci è necessaria una fortissima apertura mentale, molto probabilmente troppo lontano dal mio modo di intendere il legame tra relazione, sesso e amore.
sapersi staccare dai concetti base tipo "amore = possesso, esclusività, controllo".
Su questo punto non sono d'accordo, perché per me amore non è quello ma, molto semplicemente, un giusto incastro, una giusta simbiosi (mentale e fisica) con una persona.
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Su questo punto non sono d'accordo, perché per me amore non è quello ma, molto semplicemente, un giusto incastro, una giusta simbiosi (mentale e fisica) con una persona.
Per carità, non intendevo dire che l'amore, o la relazione amorosa canonica, sia solo possesso, esclusività e controllo. E oltretutto li esprimevo come concetti neutri, non per forza negativi. Possesso: il mio compagno, la mia compagna, quel "mio" per me è abbastanza romantico, ma vela comunque un possesso. Esclusività: in altre parole fedeltà. Controllo: spesso non tolleriamo le scelte individuali del partner. Sono caratteristiche che ritengo normalissime in una relazione amorosa canonica, penso che per ambire ad una relazione poliamorosa sia necessario essere in grado di riformulare questa definizione, cosa che reputo per pochissimi, neanche io eh, qui si parla in linea teorica.
non hanno fatto che cancellare dalle mie idee che sia un regime possibile, se non in contesti dove ci sono interessi diversi dai sentimenti genuini (economici, sessuali ecc...)
Non mi trovi d'accordo, o meglio, credo che quei sentimenti concorrano spesso anche nella formazione di relazioni amorose canoniche, in modo naturale (se non genuino). Seguendo il percorso di Pupo, prima sposato, poi con l'amante, poi in una relazione poliamorosa, non penso siano per forza prerogative di interessi economici e sessuali che abbiano portato queste tre persone a vivere una relazione a tre, non più che in una normale relazione amorosa a due.
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