La premessa è che credo tutti concordino, eccetto alcune galanterie a parte, mai e non a fini di sfruttamento, che una coppia normale in cui lavorano entrambi divida le spese. Vorrei ampliare un discorso fatto tra amici e ascoltare le già valide opinioni di molti di voi in merito.
Come qualcuno già sa da una mia recente discussione qui, uscendo da una relazione travagliata, la mia situazione è questa:
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Ho quasi 34 anni. Prima del Covid avevo rilevato un piccolo ristorante che andava molto bene, pagandolo a caro prezzo. La pandemia lo ha fatto fallire, nonostante ulteriori spese e problemi sostenuti. Sono purtroppo caduta in depressione, essendo sempre stato il mio sogno, e l’ex prima del mio nefasto ex, essendo benestante, mi ha mantenuta non poco bene, nonostante io cercassi con educazione di non eccedere nelle pretese. Nel 2023, finalmente, mi apprestavo a ricominciare da me, iniziando mediazione linguistica triennale e un triennale corso piuttosto costoso di enogastronomia per riprepararmi a una futura attività. Premetto che devo frequentare le lezioni e il corso pratico è multisettoriale, comprende anche stage fuori ogni tot mesi. Devo iniziare una psicoterapia per liberarmi da pesanti dipendenze affettive, quindi né nel presente né nel prossimo futuro posso o potrei provvedere a me stessa.
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Attualmente sono single e mi mantiene la mia famiglia. Su questo non ho alcun potere, poiché è saldamente convinta che, se incontro un'altra persona, devo spiegargli quanto vi ho detto e aspettarmi che, se realmente interessato, prenda atto e si faccia totalmente carico di me, in quanto non ho alcun modo di produrre (legalmente!) denaro. Chiaramente, se non conviviamo, si tratta di cene, viaggi, uscite ecc.; successivamente, se ancora non ho la mia autonomia, del resto... e sono irremovibili (anche un po' vecchio stampo).
Qual è la vostra visione in merito rispetto alla mia situazione specifica?