Determinate esperienze adolescenziali, come dicevo, le ho vissute e so bene quale carica emotiva positiva possano avere. Tuttavia, proprio i primi “fallimenti”, che mi sono sembrati di un’assurdità superiore ai banali e goffi tentativi di mascherare qualcos’altro (le solite cose “umane” che possono accadere in una relazione), mi hanno fatto sviluppare naturalmente l’idea che, al di là delle normali dinamiche delle relazioni con l’altro sesso adolescenziali o post-adolescenziali, nel mio caso potesse esserci qualcosa legato più specificamente a quello che sono, a come interpreto la realtà, ecc..
Forse “vergogna”, “paura del rifiuto” e paura del giudizio sono effettivamente cose che mi condizionano, oltre che per il fatto che alla fine tutti ne sono condizionati, anche per il fatto che io caratterialmente tendo a sentirmi continuamente sotto esame; ma se non mi hanno condizionato in fasi in cui avevo una consapevolezza di me anche inferiore, credo ci sia anche qualcos’altro non immediatamente “afferrabile”.
Rimango aperto a qualsiasi ipotesi. La categoria di cui hai parlato tu è un insieme che contiene molti elementi, e sinceramente non ne conosco bene il significato o le implicazioni.
Tuttavia, le espressioni che ho usato – tanto astratte per mantenere una certa riservatezza – fanno riferimento a comportamenti specifici miei che noto in moltissime persone. Persone che non hanno problemi a vivere in maniera diversa la propria vita relazionale, che hanno condiviso anche molte esperienze con me e che hanno affrontato blocchi diversi, forse, ma non tanto peculiari come quello che descrivo qui.
Sono un uomo.
La comprensione razionale di tutto quello che dici, il fatto di aver vissuto determinate paure “adolescenziali” legate al fatto che potessero vedermi, il fatto di aver quantomeno preso in esame il fatto che esse potessero essere naturalmente dovute all’instabilità di quella fase, il fatto che tutti i miei coetanei non perdano occasione per vivere la propria indipendenza, il fatto che leggo costantemente negli occhi dei miei l’idea che quest’ultima cosa (il fatto che un adulto viva la propria indipendenza sanamente) sia giusta e, per contro, il mio blocco apparentemente inspiegabile è ciò che mi ha appunto spunto, proprio per l’apparente assurdità di questa inspiegabilità, a cercare un confronto su questo forum.