Tra le righe della comunicazione non verbale

  • Non sono tuoi superiori perché non ti impongono il modo in cui devi raggiungere un obiettivo.

    Mah... secondo me sì, se hai amici che fanno - esempio - gli imbianchini, i sarti, i salumieri, i baristi (e sono i primi che mi vengono in mente) possono confermare che il cliente spesso li stressa proprio perché non gli basta avere ciò per cui paga, ma "vuole esser lui a dire" come va fatto il lavoro.


    Comunque volevo esprimere un altro concetto: quando sei un libero professionista sei poco libero: oltre a essere "comandato" dai clienti, devi fare i conti con fornitori, le banche, il fisco, i dipendenti (se ne hai), lo stato che ti impone adempimenti di ogni tipo, magari anche correre dietro a insolventi di vario genere ecc...

    1+1=10

  • Al dipendente invece viene imposto un certo modus operandi, che sia d'accordo o meno.

    Secondo me ogni soggetto che opera in organizzazioni strutturate ha discrezionalità nel "perimetro" tracciato dalle procedure operative che qualcuno ha pensato, ripensato, messo nero su bianco e reso edotto tutti: non si tratta di imposizione ma di pianificazione.


    Certamente che più le attività mirano a un basso o nullo tasso di errore, maggiormente le procedure sono restrittive e le iniziative personali "tollerate" si riducono.


    So che raccoglierò tanto dissenso ma la penso così: chi non accetta quelle regole non è fatto per operare in quell'ambito e deve sentirsi libero di fare altro (altrove) anche per non ostacolare gli altri.


    P.S. + N.B. non mi riferisco a IPPOSAM ma in generale alla gestione operativa delle aziende.


    1+1=10

  • Non sono tuoi superiori perché non ti impongono il modo in cui devi raggiungere un obiettivo. Il libero professionista è libero proprio per questo: lavora in una determinata modalità che può piacere o non piacere, se al cliente non va bene è libero di andare a cercarsi un altro professionista. Al dipendente invece viene imposto un certo modus operandi, che sia d'accordo o meno.

    Purtroppo un po' è vero, anche se io ho sempre trovato il modo di imporre delle mie prassi, mi sono sempre presa spazi e libertà.

    Chiaramente ciò si può fare solo quando con l'azienda e i superiori c'è un rapporto consolidato e positivo, quindi servono tempo e molto lavoro per arrivarci.

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