Come fa l'amore a finire?

  • In realtà anche i primi uomini avevano paure generate da un mente razionale che stava man mano evolvendo: attribuivano fenomeni atmosferici a forze divine, avevano il concetto di morte come fine di sé stessi (da qui le sepolture), ragionavano dunque in astratto e non solo nell'immediato come gli animali, è dunque logico che avessero sofferenza di tipo emotivo o legata a un pensiero, per quanto questo fosse grossolano.

    Si ma io qui mi riferisco al fatto che la separazione è un lutto e lo era anche negli anni 60, 70, 80 quando non credo che gli psichiatri tendessero a somministrare psicofarmaci in seguito al dolore di una separazione. Come tutti i lutti c'è un processo di elaborazione che deve fare il suo corso, ed è naturale e direi sano che sia così. I passaggi di dolore sono inevitabili nella nostra esistenza e non si possono risolvere con una pillola. I casi in cui il farmaco è utile ci sono per carità, ma non si può generalizzare, che ci piaccia o no il dolore è una componente inevitabile della nostra esistenza e tendenzialmente siamo attrezzati per affrontarlo

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Si ma io qui mi riferisco al fatto che la separazione è un lutto e lo era anche negli anni 60, 70, 80 quando non credo che gli psichiatri tendessero a somministrare psicofarmaci in seguito al dolore di una separazione. Come tutti i lutti c'è un processo di elaborazione che deve fare il suo corso, ed è naturale e direi sano che sia così. I passaggi di dolore sono inevitabili nella nostra esistenza e non si possono risolvere con una pillola. I casi in cui il farmaco è utile ci sono per carità, ma non si può generalizzare, che ci piaccia o no il dolore è una componente inevitabile della nostra esistenza e tendenzialmente siamo attrezzati per affrontarlo

    Quanti erano quelli che si mollavano dopo anni e anni negli anni 60/70??? Una minima parte.

    Ora è una carneficina.

  • Ti dirò io questa relazione non la sento finita, mi sbaglierò e probabilmente ci rimarrò ancora più male, ma credo che in lui ci sia solo confusione e forse l'unica cosa da fare è parlare con qualcuno che sappia indirizzarci sulla nostra via.

    Hai un'età in cui tutto deve ancora partire....io non ti consiglio di partire così....devi partire con uno che è straconvinto, o alla prima difficoltà vi lascerete anche male.

    Pensa se fate un figlio, che è la cosa che più di tutte le altre divide una coppia, ti ritroveresti a crescerlo da sola.

    Pensaci, trovati uno che sia straconvinto di voi e che sulla vostra coppia creda fino in fondo.

  • Si ma io qui mi riferisco al fatto che la separazione è un lutto e lo era anche negli anni 60, 70, 80 quando non credo che gli psichiatri tendessero a somministrare psicofarmaci in seguito al dolore di una separazione.

    Certo, concordo con tutto ciò che dici. La divagazione off topic sull'onda antropologica (che è sempre puntuale ^^ ), la facevo a prescindere, giusto per non lasciare la parentesi sull'uomo primitivo senza contraddittorio.

  • Quanti erano quelli che si mollavano dopo anni e anni negli anni 60/70??? Una minima parte.

    Ora è una carneficina.

    Sì, ma scusa, non c'entra molto. I lutti sono una costante della vita umana. Ok, però se tu pensi che una separazione debba essere trattata per via farmacologica, va bene. Non insisto.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Ok, ma non tutti riescono con ciò che la natura ci ha dato.

    Il problema, comunque, non è superare la fase critica. Il problema sono i danni che crea al nostro cervello un trauma del genere.

    Le medicine servono anche a proteggere il cervello, e non solo il cervello, dai danni dello stress continuo e prolungato.

    Non siamo fatti per sopportare stress così intensi e così duraturi.

    Capisci che, se uno sta molto male per un anno, è tanto, forse troppo

    Però qui sono passate 3 settimane, non un anno. Nessun medico onesto prescrive farmaci in una situazione del genere, perché alla base non c'è nessun disturbo o patologia, dopo sole 3 settimane chiunque starebbe ancora male.

  • Però qui sono passate 3 settimane, non un anno. Nessun medico onesto prescrive farmaci in una situazione del genere, perché alla base non c'è nessun disturbo o patologia, dopo sole 3 settimane chiunque starebbe ancora male.

    Esatto, anzi, lei è pure brava che comunque, anche se vani, sta cercando modi per distrarsi e svagarsi.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Quindi funziona cosi? L'amore svanisce? Ho paura che il mio non possa finire mai, mi sento intrappolata, questa casa l'abbiamo costruita insieme, come si può voler mollare tutto? È davvero finito l'amore da parte sua o non ha capito che la quotidianità delle relazioni non potranno mai essere come i primi tempi? Se dovesse tornare cosa dovrei fare? Non penso di essere in grado di dire di no, anche se so che mi ha gia lasciata una volta e non voglio entrare nel loop delle relazioni di tira e molla. È cosi difficile. Scusa a volte è piu facile sfogarsi con sconosciuti piuttosto che non gente che si ha vicino.

    Sono sposata dal 1988.

    Un bel po’…

    L’amore svanisce?

    No, si trasforma.

    Ovviamente la passione dei primi tempi piano piano si attenua per lasciare il posto ad un sentimento più profondo ma meno travolgente.

    L’abitudine all’altro non è negativa. Conoscersi, capirsi, scoprirsi a pensare la stessa cosa allo stesso tempo. Un porto sicuro dove rifugiarsi per rinfrancarsi dalle burrasche della vita, due braccia solo per te pronte ad accoglierti in caso di bisogno. Qualcuno a cui poter raccontare tutto e che riderà anche se farai battute stupide senza massacrarti.

    L’abitudine non è una brutta cosa, è l’idea di amore/passione che è sbagliata secondo me.

    I litigi ci sono e ci saranno sempre, ma si supera tutto e si fa la pace.

    La vita ti offre sempre una seconda possibilità. Si chiama domani.

    (Anonimo)

  • Preferisco questo tipo di amore. Quello degli inizi a me non piace: troppe emozioni, scompiglio. Mi piace l'amore consolidato, tranquillo e con le sue abitudini, il sentirsi a casa con quella persona che fa da famiglia.

  • Ciao Laura, per ora posso solo abbracciarti e dirti che ti capisco eccome, anche se a differenza tua sono un maschietto.
    Voi avete diverse possibilitá in senso positivo. Punterei sulla terapia di coppia a questo punto.

    Ora come va? Spero meglio dato che non hai più scritto :)

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